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317 tirocini e 9mila studenti agli sportelli: Soul traccia un bilancio di Start-Up

L'attivazione di oltre trecento tirocini e l'iscrizione al portale jobsoul.it di poco meno di 3.800 aziende e quasi 40mila studenti. Sono questi i principali risultati di «Start-Up», progetto da 2,5 milioni di euro finanziato dalla Regione Lazio grazie al contributo del Fondo sociale europeo che ha coinvolto Soul, ovvero il Sistema orientamento università del Lazio, piattaforma per la gestione delle attività di placement che riunisce otto atenei su tutto il territorio regionale.Il primo dei progetti finanziati grazie al Fse ha riguardato appunto la creazione del portale jobsoul.it e il potenziamento degli sportelli di orientamento al lavoro alla Sapienza e all'università di Roma Tre, ai quali nei due anni si sono rivolti poco più di 9mila studenti. Sono invece 1800 i giovani che hanno preso parte ai 27 seminari organizzati nell'ambito dell'iniziativa per illustrare agli studenti strumenti e strategie per la ricerca di un'occupazione. I fondi messi a disposizione da «Start-Up» hanno inoltre permesso di attivare 317 borse lavoro per l'attivazione di altrettanti tirocini in aggiunta a quelli già promossi dal Soul. In 66 casi si è trattato di progetti di durata trimestrale, mentre gli altri 251 hanno impegnato i partecipanti, per un minimo di 30 ore la settimana e con un rimborso mensile di 450 euro lordi, messo a disposizione da Soul per un periodo di sei mesi. Il 60% di queste esperienze si è svolta all'interno di un ente pubblico, nel quale però è impossibile che lo stage evolva fino a diventare un contratto di lavoro.Non si tratta, però, dell'unica criticità. Diversi lettori della Repubblica degli Stagisti hanno utilizzato il forum per segnalare alcuni problemi riscontrati all'interno del servizio Soul. A cominciare dal fatto che promuova stage senza alcun rimborso spese fino ad arrivare alla segnalazione di offerte per laureati in economia da inserire come addetti alle vendite. «Il portale JobSoul è diviso in due sezioni», spiega il professor Carlo Magni, direttore scientifico del progetto, «una dedicata a Lavoro, stage e apprendistato, nella quale vengono pubblicate solo opportunità che prevedano una retribuzione». La seconda si chiama invece Tirocini in convenzione, con proposte formulate da aziende convenzionate con le università e rivolte a studenti e laureati da non più di 12 mesi. «È vero che in questa sezione ci sono offerte che non prevedono rimborsi, ma è anche vero che la maggior parte sono funzionali all'acquisizione di crediti formativi». E comunque, sottolinea Magni, questo tipo di proposte «verranno meno non appena la conferenza Stato-Regioni emanerà le linee guida per l'introduzione di una congrua indennità per i tirocinanti, così come previsto dalla riforma Fornero». Un documento che dovrebbe essere pronto per l'inizio del 2013, salvo ritardi e lungaggini burocratiche.Altro problema sollevato dai lettori di RdS riguarda il fatto che sul portale siano presente offerte di stage per attività che non richiedono un lungo periodo di formazione, come per esempio quella all'interno di un call center. «Noi stessi abbiamo riscontrato in questi anni, nostro malgrado, il peggioramento in termini qualitativi delle opportunità offerte dal sistema produttivo ai laureati», conferma amareggiato Magni. Per questo motivo «abbiamo scelto di attivare una serie di servizi di monitoraggio a tutela degli iscritti a Soul». In particolare, prima di inserire un'azienda nel portale si effettua un controllo «attraverso visure camerali, statuti, certificati di attribuzione, partita Iva». Si è inoltre deciso di limitare «le possibilità di accesso al database per le agenzie interinali, società che fanno selezione e in generale tutte quelle strutture che potrebbero fare business con i curricula dei ragazzi che gratuitamente e volontariamente si sono iscritti al portale». Infine, «abbiamo attivato un servizio di segnalazione per dare voce a chi denuncia comportamenti scorretti e incoerenti da parte delle imprese». Accertati i quali si arriva ad escludere l'azienda in questione da jobsoul.it. Ad oggi sono 50 i casi in cui gli studenti si sono lamentati per la gestione del progetto da parte delle aziende e sono 35 le società che, per questo motivo, sono estate escluse dalla partecipazione alle attività di Soul.Ora che è terminato il finanziamento biennale da parte della regione Lazio, quale sarà ora il futuro di questo progetto? «Trattandosi di un servizio pubblico e gratuito, il destino di Soul dipenderà dalle risorse che le istituzioni vorranno mettere a disposizione». Un messaggio rivolto anche alle forze politiche che prenderanno parte alle prossime elezioni regionali. «Nel frattempo continuiamo, con serietà e impegno, a lavorare per assicurare a laureati e imprese un servizio efficiente e innovativo».Riccardo SaporitiHai trovato interessante questo articolo? Leggi anche:- Un anno di Soul, il servizio di placement pubblico delle università del Lazio- Dallo studio al lavoro: viaggio negli uffici placement, a sorpresa quasi nessuna università monitora l'esito occupazionale degli stageE anche:- I tirocini nel mezzo del cammin della riforma- Stage, il ddl Fornero punta a introdurre rimborso spese obbligatorio e sanzioni per chi sfrutta 

Primarie, confronto su Sky: troppo poco spazio a giovani e lavoro, bisogna rimediare

Ieri sera su Sky è andato in onda il confronto tra i cinque candidati alle primarie del centro sinistra: Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Matteo Renzi, Laura Puppato e Bruno Tabacci. Uno spettacolo televisivo mutuato dagli Stati Uniti, piuttosto atipico per l'Italia: domande secche uguali per tutti, un cronometro per regolare il tempo degli interventi, un giornalista a incalzare le risposte.Solo due domande però sono state dedicate al tema dei giovani e dell'occupazione giovanile. Anzi, tecnicamente solo una: quella su cosa ogni candidato avrebbe detto a un giovane che ha appena finito di studiare e che è alla ricerca della prima occupazione. E poi, in maniera indiretta, quella sul giudizio sulla riforma Fornero.I candidati qualcosa l'hanno detto. Il governatore Vendola ha esordito denunciando che «Le giovani generazioni vivono in una scuola che è stata dequalificata» e incitandoli a «ribellarsi, prima di tutto alla precarietà che è il buco nero che ha risucchiato un'intera generazione». Suggerendo poi il modello della Regione che amministra da sei anni: «Vedere cosa abbiamo fatto in Puglia, come abbiamo usato fino in fondo i fondi europei, come ci siamo aperti all'industria creativa e abbiamo inventato lavoro»Il segretario Bersani ha incentrato invece la prima parte del suo intervento sulla necessità di rilanciare l'istruzione universitaria: «Se fa parte di quei 17-18mila in meno che non si iscrivono all'università, direi a quel giovane "aspetta un attimo, che un po' di soldi in piu sul diritto allo studio dobbiamo metterli: perché altrimenti torna il classismo». Ammettendo subito dopo: «È evidente che non si può promettere niente ai giovani se si perdono posti di lavoro» e dunque invocando «più innovazione, tecnologia, efficienza energetica nello sviluppo industriale». E la meritocrazia? Per Bersani è prioritaria, «purché sia coniugata al concetto di uguaglianza». Bruno Tabacci, parlamentare Udc e assessore al bilancio del comune di Milano all'interno della giunta Pisapia, ha preferito mantenersi sul generico premettendo che «le occasioni di lavoro non si generano per decreto» e dunque che se fosse premier si impegnerebbe per «creare le condizioni per allargare la base produttiva». Come? Agendo «sul costo del danaro e dell'energia» per recuperare produttività «anche abbattendo le barriere burocratiche».Laura Puppato, capogruppo del Pd al consiglio regionale del Veneto, ha rievocato la sua esperienza da primo cittadino di Montebelluna, in provincia di Treviso: «Da sindaco ho messo in campo le case per i giovani», perchè «con 600-800 euro al mese non si riesce ad arrivare all'autonomia». La soluzione è «investire in ricerca e innovazione, istruzione» e dal punto di vista lavorativo «concedere alle aziende un contratto di lavoro a tutele progressive che favorisca le aziende che assumono giovani e donne».Matteo Renzi è invece partito citando l'articolo 1 della Costituzione, «ma in realtà il nostro Paese è fondato sulla rendita». Allargando poi subito la platea di potenziali "insoddisfatti": «Un ragazzo under 25 ha difficoltà pazzesche, ma anche il 52/53enne espulso dal mercato del lavoro ne ha». La sua promessa dunque, al giovane ma anche all'adulto, è: «cambiamo il paese, semplifichiamo la burocrazia, velocizziamo la giustizia, incentiviamo il lavoro femminile». Auspicando di poter dire a un ragazzo «non tanto di non essere bamboccione, quanto "potrai trovare un lavoro perché conosci qualcosa, non perché conosci qualcuno"».E la riforma Fornero? Secondo Bersani «è da ritoccare perché sulla precarietà non ha risolto abbastanza, così come sugli ammortizzatori. E sulle politiche attive del lavoro non ha detto nulla». Concordando però con Tabacci sul fatto che che «con le regole si risolve poco se non si aumenta la produttività». E quindi bisogna «scrostare, rinnovare» e sopratutto «stare con chi bussa alla porta e non con chi la tiene chiusa». Secondo Tabacci, grande sostenitore del governo Monti, bisogna augurarsi di «poter andare oltre la riforma», ma lo si potrà fare solo se l'Italia ricomincerà a crescere e conditio sine qua non della crescita è «allargare la base produttiva e creare occasioni». Fornero bocciata senza appello invece da Laura Puppato: «si è creata una grave ingiustizia nel Paese». L'unica candidata donna in realtà vede la questione sopratutto dal punto di vista degli anziani: «Tante persone sono state lasciate senza lavoro e senza pensione, siamo il paese che ha il numero maggiore di anni di lavoro necessari per andare in pensione, bisogna rivederne le modalità». Per il lavoro dei giovani la Puppato in chiusura fa un riferimento alla green economy e a uno studio di Confindustria che riporta le proiezioni delle migliaia di nuovi posti di lavoro che questo settore aprirebbe. Di parere diametralmente opposto rispetto alla riforma pensioni si dichiara Matteo Renzi: «È stata giusta, vivendo di più bisogna lavorare un po' di più». Il sindaco di Firenze si dice però deluso da quella sul lavoro: «Noi proponiamo un codice del lavoro in 59 articoli, quello di Pietro Ichino, per un contratto unico a tutele progressive, traducibile in inglese». Ancor più netto ovviamente Vendola: «La riforma Fornero ha comportato uno sfregio. La riforma baratta il diritto al reintegro per una manciata di soldi».Ma è troppo poco. Per questo la Repubblica degli Stagisti vuole realizzare un approfondimento di questo confronto, tutto concentrato sui temi dell'occupazione giovanile, dello stage, della precarietà, delle retribuzioni, della meritocrazia e del ricambio generazionale. La redazione ha già contattato nei giorni scorsi gli staff di tutti i candidati, e ha già pronte le domande da sottoporre ai cinque. La speranza è quella di riuscire a realizzare nei prossimi giorni queste interviste: perché gli elettori, sopratutto quelli più giovani, hanno il diritto di conoscere quali politiche i candidati, se arrivassero a palazzo Chigi, attuerebbero sulla loro pelle.Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Presidente Napolitano, la dignitosa retribuzione è un diritto costituzionale anche per i giovani- Come far contare di più i giovani in politica?- Riforma del lavoro, rilanciare l'apprendistato non bastaE anche:- Progetto Lombardia 2010, SPAZIO AGLI UNDER 35: videointerviste ai candidati più giovani delle prossime elezioni regionali- Tre milioni di giovani esclusi o sottoinquadrati: Monti, questa è la vera sfida da vincere- Per rifare l'Italia bisogna partire dal lavoro e dalle retribuzioni dei giovani

Torna «Confindustria per i giovani», 50 stage a mille euro al mese

C'è tempo fino a domenica 11 novembre per presentare le candidature per l'edizione 2012 di «Confindustria per i giovani», un bando che mette a disposizione 50 stage semestrali garantendo un rimborso spese di mille euro lordi mensili. L'iniziativa, lanciata lo scorso anno, nasce sull'onda lunga di «100 giovani per 100 anni», promosso nel 2010 in occasione del centesimo anniversario della nascita dell'associazione degli industriali.Questo progetto giunge quest'anno alla sua seconda edizione. Lo scorso anno, sempre a fronte di 50 posti disponibili, le candidature furono 4.400. Una volta terminati, il 50% dei tirocini furono convertiti in rapporti di lavoro. Una percentuale inferiore a quella lanciata nel 2010, che vide firmare un contratto a 84 dei 100 ragazzi e ragazze che erano stati selezionati tra i 6.800 che avevano partecipato al bando.I percorsi formativi si svolgeranno all'interno delle sedi di rappresentanza di Confindustria oppure in una delle diverse associazioni legate a viale dell'Astronomia. L'attività di tirocinio sarà integrata da 8 giornate di formazione in aula e da corsi svolti on-line con la formula dell'e-learning. Ogni stagista sarà seguito da un tutor e potrà accedere ad un servizio di counselling durante i sei mesi di attività. Sono 50 i posti disponibili, riservati a giovani neolaureati. In particolare, il titolo di studio deve essere stato conseguito dopo il 1 marzo del 2012, ma potranno presentare la propria candidatura anche coloro che discuteranno la tesi entro il prossimo 31 dicembre. Per partecipare è sufficiente aver conseguito la laurea triennale in qualunque facoltà. Anche se la precedenza sarà data a chi ha completato gli studi in materie tecnico-scientifiche e giuridico-economico.Le candidature devono essere presentate via Internet, tramite il sito dedicato al progetto oppure collegandosi alla pagina unimpiego.it. Accedendo alla pagina «Adesione on-line» si potranno inserire i propri dati anagrafici. Alla domanda occorrerà allegare alcuni documenti. Si tratta innanzitutto di un certificato che attesti il conseguimento della laurea, gli esami sostenuti con relative votazioni e i crediti conseguiti. Tutti titoli per i quali è ammessa l'autocertificazione. Occorre poi inserire il curriculum vitae ed eventuali ulteriori attestati legati a corsi di perfezionamento piuttosto che di lingua, piuttosto che ad attività svolte all'interno di istituti di ricerca. La trasmissione di questi documenti può avvenire solo tramite Internet: il materiale inviato per posta o per fax non verrà preso in considerazione.La selezione dei candidati è affidata ad una commissione formata da rappresentanti di Confindustria, Unimpiego, Luiss Business School, Università Carlo Cattaneo Liuc e Sfc-Sistemi formativi Confindustria. Il processo si svolgerà in tre fasi, la prima delle quali è una scrematura sulla base dei curricula. In particolare, i selezionatori terranno conto del voto di laurea e del conseguimento del titolo di studio nei tempi previsti, della partecipazione ai programmi Erasmus, Leonardo o ad attività di ricerca, della conoscenza documentata di una o più lingue straniere e delle eventuali esperienze lavorative pregresse. I candidati ammessi saranno convocati, via email, per lo svolgimento di una prova scritta, formata da domande di logica e cultura generale e da prove psico-attitudinali. Una parte delle questioni saranno formulate in inglese. Il superamento dello scritto porterà ad un colloquio motivazionale, dal quale emergeranno i 50 selezionati.Questa procedura si svolgerà tra novembre e gennaio, mentre i tirocini prenderanno il via con il mese di febbraio 2013. I vincitori si vedranno riconoscere una quota di partecipazione una tantum di 2mila euro, in aggiunta al rimborso spese mensile di mille euro lordi. Questa somma dovrà però essere restituita nel caso in cui si decida di rinunciare allo stage. I progetti avranno durata semestrale e prevederanno un rimborso spese pari a mille euro lordi mensili, il che significa che l'importo netto garantito a ogni tirocinante è di 890 euro al mese.Riccardo SaporitiHai trovato interessante questo articolo? Leggi anche:- 100 giovani per 100 anni, Confindustria apre un bando per cento stage da mille euro al mese nelle sue sedi- Confindustria a Varese finanzia 50 stage: «Puntiamo al 100% di assunzioni»E anche:- Leonardo reloaded, 400 stage all'estero a bando tra ottobre e novembre- 25 anni di Erasmus: una scelta vincente, anche per l'occupabilità

Stage Leonardo, duecento possibilità per partire in Europa

Decollato l'autunno, decolla anche il numero di tirocini Leonardo che enti ed associazioni mettono a bando, in molti casi utilizzando gli ultimi fondi europei 2007-2013 destinati. In attesa di conoscere il nuovo bilancio europeo, ecco le opportunità più interessanti. Scade il prossimo venerdì 9 novembre la prima fase di You Enef - Youth for Energy Efficiency, con cui Renael - Rete nazionale per le energie locali ed Eurocrea merchant promuovono i primi 12 dei 36 tirocini da 13 settimane l'uno finanziati dall'Ue nel settore energetico e ambientale. Protagonisti sono i laureati in materie scientifiche residenti nelle regioni meridionali e in Sardegna, a cui è riservato il 70% dei posti: per questa tranche, 6 sono stati individuati tra Bordeaux e Parigi (con una borsa di 980 euro mensili), 2 a Londra (1130 euro), 2 a Sofia (600) e 2 a Roosendaal (Paesi bassi, con 890 euro al mese). Ingegneria, Architettura, Chimica e Fisica le tipologie di lauree ammesse - è sufficiente il primo livello - da associare a una buona conoscenza di inglese o francese. Ci si candida via mail: la domanda va spedita entro venerdì a youenef [at] eurocreamerchant.it insieme a lettera motivazionale e cv, anche in inglese, e tutto in pdf (attenzione a nominare i file come indicato nel bando). Test scritto e colloquio orale decideranno infine i vincitori, che verranno avvisati per telefono o mail. E partiranno a inizio 2013. La onlus Mistral di Brescia inaugura invece il progetto YEAH! - Youth, Environment and Heritage, che fino a febbraio 2014 mette a disposizione 137 stage da 13 settimane l'uno nei settori turismo giovanile e ristorazione. Questo sabato scade intanto l'avviso per la prima tranche di partenze: 30 posti distribuiti tra  Regno Unito (6), Irlanda (12) e Spagna (12), a cui possono candidarsi tutti gli under 35 non occupati, in possesso almeno del diploma (di qualsiasi tipo). Le spese di viaggio, alloggio e assicurazione sono coperte dall'associazione, mentre ai tirocinanti è riservato un pocket money per vitto e alloggio. Il modulo di domanda va inviato entro il 10 novembre con gli allegati (tra cui una lettera motivazionale in italiano e inglese) a info [at] mistralcoop.eu e in cartaceo a Mistral (anche per posta semplice, e fa fede il timbro postale). I preselezionati sosterranno un  test psicologico e linguistico, più un colloquio in lingua (è sufficiente una conoscenza base, da A1 a B2). Dopo dieci giorni le graduatorie, e con l'anno nuovo si parte. I candidati esclusi a questo giro possono comunque riprovarci: il progetto finanzia altri 90 posti e un secondo bando è atteso in primavera.Altra Romagna lancia poi ISA - Innovative Skills in Agricolture and rural tourism, che offre 74 Leonardo da 13 settimane divisi tra gli under 35 residenti in quattro regioni: Emilia romagna (40 borse, con precedenza ai candidati del territorio Gal Altra Romagna), Sicilia (10), Veneto (12) e Basilicata  (12). Se non si appartiene a nessuna di queste regioni si può lo stesso presentare la propria candidatura, che confluirà in una lista di riserva. Si vola a Valencia (con un contributo di 840 euro al mese, amministrato per intero dall'ente), Portsmouth (Regno unito, con 1100 euro), Sofia (590 euro) e Berlino (800), per un'esperienza negli ambiti della tutela e promozione del territorio rurale e del patrimonio artistico, enogastronomico, artigianale. All'avviso, oltre a giovani laureati e diplomati, possono partecipare anche i lavoratori autonomi: l'importante è avere familiarità con i settori di azione. La domanda deve pervenire a mano o per raccomandata A/R a ad Altra Romagna entro venerdì 16 novembre, insieme a cv e copia delle certificazioni possedute. Sono previsti due test scritti (linguistico e di cultura) e due orali (motivazionale e in lingua), con date ancora da fissare. Di deciso c'è l'avvio delle prime partenze, a gennaio 2013.Rimanendo in Romagna, a Ravenna la fondazione Flaminia e il centro Educazione all'Europa avviano la seconda fase di "Giovani cittadini d'Europa", dedicato ai laureati under 32 del Polo universitario della città. Sono a bando 10 stage da 14 settimane l'uno a Bruxelles, Evora (Portogallo), Malta, Londra, Parigi, Salonicco (Grecia), Valencia e Castellon (Spagna) - tutte mete associate a determinate lauree, ben evidenziate nel bando. Un posto è poi riservato per accogliere le proposte dei candidati, in base a contatti autonomi con un ente estero. Ai vincitori verranno versati contributi che variano dai 570 euro mensili di Grecia e Portogallo agli 860 dell'Inghilterra, per il 60% all'inizio (su conto corrente) e per il resto dopo la consegna della documentazione finale. La candidatura deve arrivare in fondazione a mano o per raccomandata A/R entro le ore 12 del 19 novembre in duplice copia (con fototessera) e in copia digitale a edeu [at] mclink.net. Il 21 è poi in calendario il test linguistico, a scelta multipla, e cinque giorni dopo il colloquio orale. La graduatoria? Entro fine mese.Un salto più a nord: la Provincia di Pavia guarda avanti, al 2015, e  lancia "Pavia towards Expo", una sorta di palestra internazionale per aumentare l'occupabilità di un centinaio di giovani del territorio in vista della prossima esposizione universale, in programma a Milano. Ristorazione, marketing, turismo,  economia ed amministrazione sono i principali settori di riferimento, in cui vengono finanziati subito 43 Leonardo da 13 settimane l'uno in Francia (13 posti, con un contributo forfettario ai vincitori di 500 euro, versato per l'80% all'inizio), Irlanda (10 posti, con 750 euro), Regno Unito (11 borse da 500 euro) e Spagna (9 da 450 euro). Gli 57 posti verranno poi banditi nel corso del 2013, con altri due bandi ordinari attesi ad aprile e giugno. La selezione è aperta ai non occupati e precari tra i 18 e i 40 anni che in provincia risiedono o hanno ottenuto un titolo di studio (ammessi anche diplomi e qualifiche professionali). Le candidature - con copie dei titoli - vanno spedite entro il 20 novembre al settore Sviluppo sociale ed economico dell'ente, per raccomandata A/R, a mano, o tramite pec (il bando ricorda quali sono i formati ammessi). I preselezionati sosterranno un colloquio a fine novembre ed entro il 10 dicembre saranno formalizzate le vincite. A febbraio le prime partenze.Infine c'è tempo fino al 23 novembre per candidarsi a Learning by doing, l'iniziativa Leonardo con cui il Cesie di Palermo organizza 54 tirocini da 13 settimane nei settori dell'artigianato (arte orafa, tessile, lavorazione metalli) e del vivaismo. Inghilterra, Grecia, Portogallo, Romania e Francia sono le mete individuate, per le quali i vincitori beneficieranno di una copertura totale delle spese di viaggio, alloggio, vitto e assicurazione, più una somma forfettaria da gestire autonomamente, che il centro sta definendo con gli enti partner. Si tratta di una call sprovvista di bando e non esiste un modulo di domanda: per candidarsi è sufficiente inviare una mail alla responsabile del progetto, Rita Quisillo (rita.quisillo [at] cesie.org) entro venerdì 23, allegando cv in formato europeo e una lettera motivazionale, entrambi in inglese, e indicando i settori di preferenza. Annalisa Di PaloPer saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Programma Leonardo, stage in giro per l'Europa dai quindici ai sessant'anni sotto il segno della formazione permanente- A rischio i finanziamenti per l'Erasmus? Sì, con tutti quelli del Fondo sociale europeo- Grazie all'Erasmus Placement ho trovato lavoro a Bruxelles: la testimonianza di Nicola Corridore

Stage per lavapiatti. Ma il centro per l'impiego assicura: è un refuso

AAA Offresi stage di 6 mesi con qualifica di lavapiatti. È possibile che un Centro per l’Impiego pubblichi un annuncio di questo tipo? Evidentemente no. Lo ha pensato, con giusta indignazione, un lettore della Repubblica degli Stagisti. E ha subito segnalato il caso: «Mi sembra corretto che questo tipo di “sfruttamento” venga fatto conoscere».L’annuncio in questione è pubblicato sul sito della Provincia di Cuneo, tra le offerte di lavoro. La formulazione esatta recita: «Centro impiego di Alba rif.: 114445, azienda privata ricerca n:1 persona in tirocinio formativo (stage) con qualifica di lavapiatti. Durata del tirocinio mesi 6». L’indignazione del lettore è più che condivisibile. Dal testo originale dell’avviso traspare infatti l’ennesimo caso di sfruttamento dei ragazzi per ricoprire mansioni prive di valore aggiunto, senza alcun intento formativo ma con l’unico scopo di procurarsi manodopera a basso costo per un lungo periodo di tempo. Un caso grave, soprattutto se promosso da un ente pubblico che dovrebbe avere a cuore, in primo luogo, l’interesse dei ragazzi da inserire nel mondo del lavoro.La Repubblica degli Stagisti ha raccolto la segnalazione del lettore e ha chiesto spiegazioni direttamente alla Provincia di Cuneo, cui fa riferimento il Cpi di Alba. A quanto pare, ci sarebbe stato un disguido “tecnico”: «Grazie alla sua segnalazione» hanno risposto dalla Provincia « la responsabile del Centro per l'Impiego di Alba-Bra si è accorta di due refusi sull'annuncio del tirocinio. Il primo è la definizione di lavapiatti, perché in realtà la mansione richiesta dall'azienda è di aiuto cucina e di servizio ai tavoli per una attività di ristorazione».Anche sulla durata, per fortuna, arriva una correzione ufficiale: «Il secondo refuso» aggiungono dalla Provincia «riguarda la durata dello stage nei mesi indicati in 6 invece  di 3. Entrambi gli errori sono già stati corretti anche sul sito della Provincia [l'offerta risulta ad oggi scaduta, ndR]». Inoltre, il servizio per l’impiego ha specificato anche che è prevista una borsa lavoro pari almeno a 500 euro per il tirocinio.La società che ha inserito l’annuncio, insomma, non sarebbe alla ricerca di uno stagista da impiegare come lavapiatti a basso costo per un intero semestre. Tuttavia la nuova mansione specificata dal Cpi non differisce poi molto per livello e qualifica rispetto alla precedente; e probabilmente un contratto di lavoro stagionale o temporaneo sarebbe stato più adatto al ruolo che non un tirocinio formativo. Difficile pensare, infatti, che le mansioni in cui lo stagista verrà coinvolto richiedano più di pochi giorni di training intensivo, tantomeno tre mesi.Dinanzi a questa obiezione, la Provincia risponde così: «Il Cpi si occupa di segnalare per un  tirocinio i nominativi di potenziali candidati che abbiano dato la loro disponibilità, che abbiano un percorso formativo attinente alla mansione e che non abbiano avuto esperienze precedenti di lavoro significative. Ecco perché alcuni tirocini promossi dal nostro Centro per l’impiego riguardano anche mansioni meno qualificate: vengono coinvolti soprattutto i giovanissimi, con la sola licenza di media inferiore, che hanno bisogno di percorsi di "educazione al lavoro". In questo caso specifico non è richiesto alcun percorso di formazione, e l'azienda è conosciuta dal Cpi come realtà seria e collaborativa».Di certo la revisione dell’annuncio alla luce dei due refusi rende la situazione molto meno grave di quanto non apparisse dall’avviso originario. E le intenzioni del Cpi e dell’azienda sono senz’altro onorevoli: favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di ragazzi con licenza media e privi di qualsiasi formazione pratica, fornendo al tempo stesso un rimborso per le spese. Ma resta il fatto che, ancora oggi, lo strumento stage viene utilizzato lì dove potrebbero essere stipulati contratti più idonei alle reali mansioni dei lavoratori. Il lato positivo della vicenda? Il chiaro segnale che i ragazzi non sono più disposti ad accettare di essere sfruttati. E, computer alla mano, sono pronti a denunciare gli avvisi più scandalosi in cui si imbattono. Aiutando, magari, a individuare refusi come quelli pubblicati dal Cpi di Alba. di Andrea Curiat Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- «Cercasi stagista incline alla subordinazione. L'annuncio shock solleva la rete»- La sedia la portiamo da casa... per protesta! Flash mob a Roma contro gli annunci «indecenti» di stage;- «Stagisti sfruttati, ribellatevi: anche il sindacato sarà al vostro fianco»: la promessa di Ilaria Lani, responsabile Politiche giovanili della Cgil

Stage di un anno pagati dalla Regione, oltre 70 enti locali lombardi ottengono i finanziamenti

Ci sono volute poco meno di due ore al Pirellone per assegnare i 500mila euro della leva civica regionale, un bando finanziato con fondi europei erogati attraverso la presidenza del Consiglio dei ministri e destinato a promuovere progetti di stage negli enti locali lombardi per “giovani” under 35.Lanciata a luglio, l'iniziativa ha visto l'adesione di 73 tra singole cittadine e unioni di comuni che hanno presentato la propria richiesta, impegnandosi ad integrare il contributo erogato dalla regione attingendo dal proprio bilancio per una somma pari ad almeno il 50% di quella ricevuta. Apertosi il 20 luglio, il bando ha esaurito nel giro di poche ore i fondi messi a disposizione. Il comune che ha ricevuto il contributo più alto è quello di Monza, cui sono stati riconosciuti 40mila euro, la somma massima per singolo ente locale, seguito da Milano, che ha ottenuto un finanziamento pari a 38.400 euro. Il territorio della futura area metropolitana, capoluogo compreso, è quello che ha visto l'erogazione della maggior quantità di fondi, per un totale di poco più di 133mila. Da segnalare l'attivismo della bergamasca: 22 piccoli comuni, con l'esclusione del capoluogo, hanno avuto accesso ai bandi per i tirocini nella pubblica amministrazione, con fondi erogati per 100mila euro.La terza provincia per quantità di risorse ottenute è quella di Monza Brianza, cui andranno 82.500 euro. Seguono Como (52.500 euro) e Varese (40mila euro). Decisamente più basse le richieste bresciane, visto che dalla zona orientale della Lombardia sono arrivate istanze per 34.100 euro. Discorso analogo per Mantova (25mila euro) e per i territori di Pavia e Lodi, che hanno presentato richieste per 10mila euro ciascuno. Minimo, invece, l'impatto in provincia di Cremona, dove solo tre comuni hanno scelto di aderire al progetto, presentando richieste per 6.250 euro. Lo stesso vale per Lecco, dove le due amministrazioni interessate ad attivare dei tirocini riceveranno 3.750 euro. Mentre Morbegno, unico paese della provincia di Sondrio che ha aderito alla Leva civica, riceverà per questo un contributo pari a 2.500 euro. Da sottolineare inoltre che la Lombardia ha deciso di non escludere dalla partecipazione al bando i comuni che, nel corso del 2011, hanno sforato il patto di stabilità e che, per questo motivo, non possono assumere nemmeno a tempo determinato. E in effetti due di questi, ovvero Cesano Boscone in provincia di Milano e Tradate nel Varesotto, riceveranno un contributo pari rispettivamente a 17.500 e 5mila euro. E c'è da auspicare che gli stagisti non vengano 'impiegati' al posto di lavoratori che questi due enti non possono assumere. Nel giugno scorso l'assessore regionale allo Sport e ai giovani Luciana Ruffinelli, intervistata dalla Repubblica degli Stagisti, in effetti aveva ammesso la «congiunzione di interessi» confermando che «i comuni hanno bisogno di persone».Ma questa è solamente la prima delle molte ombre che si proiettano sulla Leva civica regionale. Intanto la durata: il decreto legge 138 dell'agosto 2011 ha fissato in 6 mesi il termine massimo di questo tipo di esperienze. La Regione Lombardia, con un regolamento approvato nel novembre dello stesso anno, ha però reso possibile l'attivazione di percorsi di durata annuale, come appunto possono essere quelli finanziati con questo bando. Il quale prevede che, oltre alle attività all'interno degli enti locali, i tirocinanti svolgano delle attività di formazione che però non rappresentano che il 5% dell'intero progetto: 36 ore su 539 in caso di stage della durata di 6 mesi, 72 ore su 1049 per quelli annuali. Il tutto poi senza alcun tipo di garanzia rispetto agli effettivi compiti che saranno assegnati ai ragazzi e alle ragazze, un eufemismo visto che il limite di età per la candidatura è di 35 anni, che prenderanno parte a questi percorsi formativi.La Ruffinelli aveva in effetti paragonato la leva civica ad una forma di «apprendistato della pubblica amministrazione». Dimenticando, forse, che nel settore privato gli apprendisti possono aspirare ad una assunzione, che negli enti locali deve invece passare attraverso un concorso. Ciliegina sulla torta, il fatto che la regione abbia destinato mezzo milione di euro per finanziare stage nella pa senza premurarsi di verificare quanti siano i tirocini attivati ogni anno dagli enti pubblici lombardi. E che, secondo una stima di RdS, sono invece tra i 10 ed i 20mila ogni anno.Resta da definire il numero di progetti che saranno attivati grazie a questi finanziamenti, visto che i comuni sono chiamati ad integrare il contributo con per un importo pari ad almeno il 50 per cento della somma ricevuta. Il che non esclude, ad esempio, che qualche ente locale aumenti il proprio impegno, incidendo così sulla quantità di stagisti che potranno essere inseriti. Quello che è certo l'ammontare massimo del rimborso spese: 300 euro al mese per un semestre o addirittura per un anno, a fronte di un impegno quotidiano paragonabile a quello di un contratto part-time. E senza garanzie rispetto al fatto che si impari qualcosa del funzionamento degli enti locali anziché finire a fare fotocopie.Riccardo SaporitiHai trovato interessante questo articolo? Leggi anche:- Regione Lombardia, mezzo milione di euro per stage di un anno negli enti pubblici- Stage in Lombardia, i punti controversi della bozza del regolamento regionale: niente rimborso spese obbligatorio, di nuovo 12 mesi di durata e apertura alle aziende senza dipendenti- Tutto sulle nuove regole degli stage in Lombardia- La Repubblica degli Stagisti lancia quattro proposte alla Regione Lombardia per regolamentare i tirocini in maniera innovativaE anche:- Stage, nuove norme regionali: sì all'obbligo di rimborso in Toscana e Abruzzo, no in Lombardia- I sindacati rispondono alla Regione Lombardia: «Nella proporzione numerica tra stagisti e dipendenti non si devono contare anche i precari»

Borse di studio, un montepremi complessivo a cinque zeri finanzia formazione e idee

L'università italiana non naviga nell'oro e questo si sa. Ma, anche in tempi di bilanci che si assottigliano un po' per tutti, ci sono comunque associazioni, enti, sindacati e imprese disposte ad allearsi con studenti e laureati per supportare la loro formazione e il loro talento. Guadagnandoci in buona reputazione. Una nuova, buona occasione arriva da Enel. Il suo centro studi, insieme alla Fondazione Crui - più nota per il programma di tirocini attivato con il Ministero degli esteri - ha da poco presentato all'università di Bari un bando per l'assegnazione di venti borse da 15mila euro l'una, 300mila euro totali, a finanziamento di progetti di studio in ambito energetico e tecnologico. Un bel modo di festeggiare il cinquantesimo compleanno della società. Possono farsi avanti tutti i laureati biennali (con meno di 30 anni) e i dottori di ricerca (meno di 37) di uno dei circa cento atenei che aderiscono al circuito Crui, che abbiano in mente studi originali in una delle venti aree indicate nel bando: dalla green university alla redazione dei piani di clima locali; dal nucleare di quarta generazione allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici; ma anche sicurezza nei cantieri, CSR, accesso alle fonti di energia. Il percorso, da svolgere all'interno delle proprie università ma volendo anche presso la sede romana del centro studi, dovrà durare non più di dieci mesi, per ciascuno dei quali i vincitori riceveranno 1.500 euro netti. Ingegneria, economia, statistica, scienze ambientali sono, tra quelle ammesse, le lauree più ovvie; ma anche chi ha studiato scienze della comunicazione, giurisprudenza o scienze politiche può presentare un progetto. Inviando la domanda per raccomandata A/R entro il 21 dicembre 2012 (fa fede il timbro postale) al rettorato dell'università di provenienza. Tra gli allegati da presentare c'è anche una lettera di accompagnamento di un docente universitario, futuro tutor del percorso, una lettera motivazionale e l'attestazione di un buon livello di inglese (ma è preferibile dimostrare la conoscenza di due lingue straniere). La prima scrematura delle candidature spetta alle commissioni interne a ciascun ateneo Crui, che entro fine febbraio comunicheranno la rosa dei prescelti alla sede romana della Fondazione: alla commissione nazionale spetta infine la parola finale, attesa per la primavera 2013. La premiazione avverrà invece entro giugno 2012 in una cerimonia pubblica. Scade poi il 4 dicembre il nuovo Fulbright BEST- Business Exchange and Student Training promosso dall'ambasciata degli Stati uniti, che grazie alle donazione di grandi gruppi aziendali permette a una manciata di talentuosi under 35 di passare l'anno accademico 2013-14 in un'università americana impegnati in MBA, master, progetti imprenditoriali in ambito tecnologico o corsi di lingua. Il contributo è di 35mila dollari per studente, a copertura dei costi di iscrizione all'università - molto alti oltreoceano - e delle spese di soggiorno; altri 1500 euro attutiscono i costi del volo A/R e a carico del programma sono anche la copertura sanitaria, le tasse per il visto e l'orientamento pre partenza. Possono partecipare tutti i cittadini italiani (esclusi quanti hanno anche la cittadinanza statunitense), laureati di biennio o di vecchio ordinamento e i dottori di ricerca. Chiaramente un buon punteggio nelle certificazioni Toefl o Ielts è un altro dei requisiti necessari. La domanda va presentata online (dopo essersi registrati al portale) e integrata, sempre con deadline il 4 dicembre, con l'invio della documentazione cartacea alla commissione Fulbright, a Roma. In base a curriculum, referenze, qualità del progetto e conoscenza della lingua verrà stilata una graduatoria di preselezionati, che sosterranno una interview a febbraio. Grosso punto interrogativo è ancora il numero di borse a disposizione, che dipenderà dall'entità delle donazioni; l'edizione passata ne ha bandite 15.Rimanendo in Italia, l'Aigi - Associazione italiana giuristi d'impresa, offre tre borse per l'iscrizione alla sua scuola di formazione, in zona Duomo a Milano: una somma da 5mila euro a copertura totale dei costi e due da 2500 a copertura parziale, per un percorso della durata di 224 ore, da febbraio a luglio 2013,  che forma fino a 35 legali d'azienda ogni edizione. Le borse, che l'associazione dedica alla memoria del suo ex presidente Ezio Corfiati [a fianco, in foto] sono destinate ai migliori under 29 laureati nel 2012 con una tesi in diritto di impresa e un voto non inferiore a 105. «Requisito importante» è poi la buona conoscenza dell'inglese - di cui comunque non viene richiesta certificazione. Per partecipare basta inviare il modulo di domanda via mail all'indirizzo scuolanazionale [at] aigi.it entro il 14 dicembre. Vanno allegati anche il file di tesi, abstract, indice con intestazione, certificato di laurea e certificato storico. A fine gennaio è previsto test scritto e orale per accertare il grado di preparazione dei candidati. Per chi ama capovolgere i paradigmi, in questo caso quello dei vecchi che parlano dei giovani, un'interessante opportunità arriva infine dalla Fondazione società matura. Con il patrocinio della Uil, per la prima volta vengono messe a bando cinque borse da 5mila euro netti l'una per studenti e laureati biennali che - nell'anno europeo della solidarietà tra generazioni - scelgono di parlare (o lo hanno già fatto) di anzianità come risorsa invece che fardello. Sono ammessi i lavori discussi tra gennaio 2011 e marzo 2013 in una qualsiasi facoltà, ad eccezione di quelle dell'area medico-sanitaria. La candidatura deve giungere per raccomandata A/R alla Fondazione entro il 30 novembre (fa fede il timbro) ed entro il 30 maggio dovrà essere integrata con tesi in digitale, abstract, certificato di laurea e attestazione Isee. Per il pronunciamento della commissione bisognerà attendere fine 2013. Annalisa Di PaloPer saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Addio diritto allo studio? Fondi ministeriali ridotti all'osso- Una startupper sarda negli States: «Qui conta il merito. Ma si può fare anche in Italia»- A rischio i finanziamenti per l'Erasmus? Sì, con tutti quelli del Fondo sociale europeo

Fondazione Crui, sospesi tutti i programmi di stage negli enti pubblici in attesa delle nuove linee guida

Sono spariti tutti. Uno dopo l'altro sono stati sospesi i programmi di tirocinio organizzati dalla Fondazione Crui all'interno della pubblica amministrazione. Sotto accusa c'è la riforma del mercato del lavoro, che ha introdotto l'obbligo di rimborso spese per tutti gli stagisti: una norma che non è ancora operativa, visto che la sua applicazione è demandata a delle linee guida che dovrebbero essere approvate entro gennaio, ma che viene invocata per fermare esperienze consolidate.Il primo progetto ad essere fermato, come la Repubblica degli Stagisti ha raccontato quest'estate, è stato quello legato all'Agenzia del Demanio, sospeso a pochi giorni dall'avvio dei tirocini, quando i giovani selezionati erano pronti ad intraprendere questa esperienza. Un secondo tentativo si è avuto a luglio con i tirocini relativi al secondo bando 2012 del ministero degli Affari esteri, andato a vuoto grazie alle proteste dei 555 giovani selezionati che, oltre ad aver dato vita ad un agguerrito gruppo su Facebook, hanno portato la stampa ad occuparsi del caso e l'onorevole Marianna Madia (Pd) a presentare un'interrogazione parlamentare.Un movimento di opinione che non è però riuscito a fermare il blocco del terzo scaglione di stage, le cui selezioni si sarebbero dovute aprire a settembre. Di questo avviso si sono perse le tracce: «ho effettuato il log-in nel sito del ministero per iniziare le procedure della domanda, ma il bando è scomparso», scrive Guido sul forum RdS, «la home page dice che è stato sospeso ma non da altre spiegazioni e non riesco a reperire notizie da nessuna parte riguardo a questa chiusura».Possibile? «La pubblicazione del prossimo bando Mae–Crui è legata alla messa a punto, come previsto dalla legge 92 di quest’anno, dell’accordo tra governo e regioni sulle linee guida dei tirocini ed alle iniziative che da tale accordo deriveranno». Così si può leggere sul sito della Farnesina, che assicura di essere impegnata a seguire «la questione con la massima attenzione» e garantisce che fornirà «informazioni sugli sviluppi delle iniziative assunte dalle competenti amministrazioni per individuare possibili soluzioni».Anche la Fondazione Crui, sul proprio sito, chiama in causa la riforma del lavoro: «a seguito delle nuove disposizioni emanate dal governo con la legge 92 del 28 giugno 2012 che regolano l’istituto dei tirocini formativi e di orientamento ed in attesa di conoscere le “linee guida” che saranno definite dalla conferenza Stato-regioni, i bandi relativi ai programmi di tirocinio gestiti dalla Fondazione programmati per l’autunno 2012 hanno subito delle modifiche al calendario». Più che di modifiche, si tratta di vere e proprie sospensioni.Oltre a quelli del Mae sono stati infatti fermati gli stage al dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione sociale del ministero per lo Sviluppo economico, dieci percorsi formativi della durata di 4 mesi che si sarebbero dovuti svolgere tra il 26 novembre ed il 26 marzo. Discorso analogo per i tirocini semestrali alla Scuola superiore di economia e finanza, il cui inizio era previsto per il 7 gennaio. Il bando emesso dal dicastero dell'Economia e dalla Ragioneria generale dello Stato, esperienze della durata di quattro mesi prorogabili a sei, è invece stato rinviato a data da definirsi.Ma quali sono le ragioni che hanno portato a questa sospensione? E soprattutto, una volta che saranno state redatte le linee guida, che ne sarà di questi progetti? La Repubblica degli Stagisti ha chiesto chiarimenti alla Fondazione Crui, ma l'ufficio stampa non è stato in grado di fornire risposte.Resta quindi un punto interrogativo sul destino delle esperienze formative all'interno della pubblica amministrazione. Inascoltate le soluzioni proposte dalla RdS relativamente ai tirocini del Mae, ignorata la voce di chi afferma che l'obbligo di garantire una «congrua indennità» senza che questo genere «oneri aggiuntivi per la pubblica amministrazione» non è un controsenso logico, ma richiede una semplice modifica al bilancio interno dei ministeri. Come del resto ribadito dalla Camera dei Deputati con la recente approvazione di un ordine del giorno promosso da Madia. Per il momento si sa solo che la Fondazione Crui ha sospeso i tirocini, generando così anche un danno economico a sé stessa visto che, come documentato dalla Repubblica degli Stagisti, le università pagano una quota per le domande di iscrizione presentate dai propri studenti. Entrate che verrebbero meno se la sospensione degli stage per l'impossibilità da parte della pubblica amministrazione a garantire un rimborso spese diventasse definitiva. Possibile che i vari ministri coinvolti, che pure la riforma del lavoro l'hanno votata in CdM, lascino che i tirocini vengano fermati piuttosto che rivedere le proprie priorità di spesa così da consentire a tanti giovani di effettuare un'esperienza formativa di alto profilo?Riccardo SaporitiHai trovato interessante questo articolo? Leggi anche:- Ministero degli Esteri, 555 stage Mae-Crui bloccati e non si capisce il perché- Mae-Crui sospesi: una pressione per essere esonerati dal (futuro) obbligo di compenso agli stagisti?- Tirocini Crui, anche l'Agenzia del Demanio li sospende per non dover pagare rimborsi agli stagisti- Mae-Crui, parte l'interrogazione parlamentare. E il costituzionalista: «Nessun ostacolo al rimborso»E anche:- Stagisti Mae-Crui, grazie alla Camera il rimborso spese è (un po') più vicino- Mae-Crui, la vergogna degli stage gratuiti presso il ministero degli Esteri: ministro Frattini, davvero non riesce a trovare 3 milioni e mezzo di euro per i rimborsi spese?- Ministero degli Esteri, ancora niente rimborso per i tirocini malgrado i buoni propositi della riforma- Stage, il ddl Fornero punta a introdurre rimborso spese obbligatorio e sanzioni per chi sfrutta- Quanti sono gli stagisti negli enti pubblici? Ministro Brunetta, dia i numeri

Precari, allarme stipendi: troppo bassi anche per i lavoratori subordinati a tempo determinato

Essere occupati a tempo determinato è sempre meno vantaggioso per i dipendenti e sempre più conveniente per i datori di lavoro. Questo il messaggio che arriva dall’ultimo rapporto Isfol. L’istituto di ricerca lancia l’allarme: un lavoratore a tempo determinato guadagna meno rispetto a un collega assunto a tempo indeterminato e ha meno possibilità di vedere aumentare il proprio stipendio nel corso degli anni.È sufficiente dare un’occhiata alle cifre: nel 2011 lo stipendio netto medio mensile di un dipendente a tempo determinato è stato pari a  945 euro, rispetto ai 1.313 di un lavoratore a tempo indeterminato.In rapporto allo scorso anno lo stipendio netto mensile di un lavoratore a tempo determinato è aumentato solo di un euro, mentre il divario rispetto a un chi è assunto a tempo indeterminato risulta in crescita del 27,2%. Ma chi sono i lavoratori a tempo determinato? Si tratta dei cosiddetti subordinati, cioè chi, secondo l’articolo 2094 del codice civile, «si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore». I subordinati vanno distinti dai lavoratori parasubordinati - cioè coloro che lavorano con i cosiddetti contratti di lavoro atipici cioè essenzialmente cococo (contratto di collaborazione coordinata e continuativa) e cocopro (contratti a progetto) - che non hanno un riferimento come il contratto collettivo e spesso sono sottopagati.Tornando ai tempi determinati: nella sua ricerca l'Isfol non cita esplicitamente specifiche sottotipologie di lavoro a termine - come sostituzione maternità, sostituzione malattia e sostituzione ferie e lavoro ottenuto tramite contratto di somministrazione - ma si limita a parlare di lavoratori temporanei. Rilevando che, nonostante godano indubitabilmente di maggiori garanzie, come i salari minimi legati ai contratti collettivi nazionali,sono comunque penalizzati. Rientrano nella categoria soprattutto i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni: 713mila rispetto ai 520mila della fascia 35-44, 333mila di quella 45-54 e 110mila di quella 55-64. I settori in cui si ricorre maggiormente a questa tipologia contrattuale sono il secondario e il terziario, con particolare riferimento alla fascia 15-24 anni: sono 345mila gli occupati nel settore secondario a tempo determinato di età compresa tra i 15 e i 24 anni e 204mila quelli impiegati nel terziario, con la stessa tipologia contrattuale e di uguale fascia d'età. Al contrario, i lavoratori occupati a tempo indeterminato sono principalmente persone di età compresa tra i 35 e i 44 anni, quasi 5 milioni rispetto ai 3.238.000 della fascia 25-34. Questo soprattutto perché l’occupazione a tempo determinato rappresenta la principale modalità di inserimento nel mercato del lavoro.Un altro dato significativo riguarda la scarsa dinamica dei salari per i lavoratori a tempo determinato: al di là dell’età, lo stipendio netto medio mensile di un lavoratore a tempo determinato resta sotto i mille euro, mentre per uno a tempo indeterminato passa dai 900 euro della fascia 15-24 anni ai quasi 1.500 di quella 15-64.A spiegare le ragioni di questo differente andamento è Ilaria Lani, responsabile delle politiche giovanili della Cgil: «Innanzitutto un lavoratore a tempo determinato ha meno possibilità di usufruire di scatti di anzianità, in quanto la scadenza del contratto non ne permette l’applicazione, prevista dai contratti collettivi nazionali. Poi parte dei dipendenti a tempo determinato lavora part time e, inevitabilmente, gli stipendi risultano più bassi». Dalla ricerca emerge che un lavoratore a tempo determinato fa più spesso un part time: come mai? «Forse perché la richiesta di flessibilità estrema porta i datori di lavoro, specialmente in alcuni settori, a imporre contemporaneamente sia il part time che il tempo determinato, causando di frequente  la proliferazione di forme di lavoro nero nascoste dietro al part time, proprio perché il lavoratore a termine è più ricattabile». Non va dimenticato infine, come sottolinea anche l’Isfol, che i lavoratori a termine beneficiano meno dei colleghi assunti a tempo indeterminato di straordinari e altri emolumenti. Secondo la Lani «una spiegazione potrebbe essere che le aziende preferiscono proporre straordinari ai lavoratori fissi perché il tempo determinato può essere utilizzato solo per motivi eccezionali e quindi l'uso indiscriminato degli straordinari potrebbe  avvalorare davanti ad un giudice il profilo di illegittimità». In ogni caso, «il lavoro a tempo determinato continua a essere largamente utilizzato: la flessibilità è conveniente per le aziende in termini retributivi. Dovrebbe essere pagata di più e invece costa sempre meno» chiude Ia responsabile giovani della Cgil. Anche se per completezza bisogna aggiungere che a livello contributivo il contratto temporaneo costa esattamente quanto quello fisso, quindi almeno dal punto di vista degli oneri previdenziali non si può dire che sia un risparmio per i datori di lavoro.La riforma del lavoro, approvata in via definitiva alla Camera lo scorso 27 giugno, interviene, tra le altre cose, anche sui contratti a tempo determinato: una novità importante riguarda la conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato nel caso in cui esso prosegua per più di 30 giorni (se il contratto ha durata inferiore a sei mesi) o di 50 giorni (se la durata è maggiore di sei mesi) rispetto alla normale scadenza. Una misura che in parte potrebbe ridurre l’abuso di questa tipologia contrattuale. Peccato che per entrare in vigore necessiti di un decreto attuativo, annunciato ma non ancora realizzato.Chiara Del PrioreLa foto di Ilaria Lani è di Salvatore Contino   Per approfondire questo argomento, leggi anche:- Riforma del lavoro approvata. E adesso che succede?- Interinali, 226mila sono under 30: «Buona flessibilità e diritti» garantisce Assolavoro- In Italia si guadagna troppo poco: per rendere dignitose le retribuzioni dei giovani bisogna passare dal «minimo sindacale» al «salario minimo»

Stagisti Mae-Crui, grazie alla Camera il rimborso spese è (un po') più vicino

Il primo tentativo, a fine luglio, non era andato a buon fine. Al secondo è andata meglio: così la Camera dei deputati porta a casa una piccola vittoria sul fronte dei tirocini Mae-Crui - e, più in generale, sulla prospettiva che presto anche gli stagisti in forza presso gli enti pubblici possano godere di un minimo di rimborso spese. Il Mae-Crui è quel programma di stage, di cui la Repubblica degli Stagisti ha spesso parlato, che si svolgono alla Farnesina e nelle sedi del ministero degli Esteri dislocate in tutto il mondo - ambasciate, consolati, istituti di cultura - coinvolgendo ogni anno quasi 2mila giovani studenti universitari e neolaureati attraverso la mediazione della Fondazione Crui. I Mae-Crui sono assurti all'inizio dell'estate di quest'anno agli onori della cronaca perché uno dei bandi era stato inopinatamente sospeso, suscitando la preoccupazione e la rabbia dei ragazzi in procinto di partire, a causa di un malinteso tra ministero degli Esteri e ministero del Lavoro sull'immediata efficacia di quella parte della riforma Fornero che riguarda gli stage, e che dovrebbe introdurre l'obbligo di erogare una congrua indennità a favore dei tirocinanti. Ad oggi, invece, i maecruini non ricevono un euro: anzi devono sostenere di tasca propria tutte le spese legate allo stage, con l'eventuale trasferimento a Roma o all'estero.Il caso, attraverso la Repubblica degli Stagisti e altri media ma sopratutto attraverso un agguerritissimo gruppo su Facebook, era arrivato fino in Parlamento grazie all'iniziativa della deputata del Partito democratico Marianna Madia, che aveva raccolto intorno a sé altri 13 parlamentari (i compagni di partito Oriano Giovannelli, Marialuisa Gnecchi, Donella Mattesini, Giovanna Melandri, Amalia Schirru, Guglielmo Vaccaro, Lucia Codurelli, la pattuglia radicale composta da Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti, più l'esponente di Fli Aldo di Biagio) presentando a metà luglio una interrogazione parlamentare indirizzata al ministro del Lavoro e a quello degli Esteri, e la settimana successiva un ordine del giorno legato alla proposta di legge 9/05312/007. Interrogazione rimasta senza risposta, ordine del giorno subito dichiarato inammissibile. Diversa la sorte dello stesso ordine del giorno a settembre: la settimana scorsa il documento, classificato con il codice AC 5325 e collegato al disegno di legge sull'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012, è stato approvato. Nel testo viene riportato brevemente in premessa il fulcro del problema: «la recente approvazione della riforma del mercato del lavoro, […] in previsione della stesura e approvazione di linee guida concordate tra Ministero del lavoro e conferenza Stato-regioni relativamente ai tirocini formativi, preannuncia l'introduzione di un obbligo a riconoscere a ciascun tirocinante/stagista una congrua indennità [...] in relazione alla prestazione svolta; ma dall'altra, al comma 36, dispone che non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Come garantire, stanti queste premesse, la prosecuzione del programma di tirocini Mae-Crui? Per quantificare di quanti soldi ci sarebbe bisogno, l'ordine del giorno riprende un calcolo effettuato proprio dalla RdS: «la testata giornalistica online Repubblica degli Stagisti ha calcolato che per garantire 500 euro al mese a tutti gli stagisti Mae-Crui in forza presso la Farnesina e altre località europee, e 1000 euro al mese a tutti coloro che vengono assegnati a destinazioni extraeuropee, servirebbero tra i 3 milioni e 500 mila e i 4 milioni di euro».Pochi spiccioli di fronte all'enorme bilancio del ministero degli Esteri: ma in tempi di spending review anche pochi spiccioli sembrano difficili da reperire. L'ordine del giorno, rispetto alla prima versione, contiene però un paragrafo nuovo: un riferimento tecnico che potrebbe essere molto importante per incentivare gli enti pubblici a reperire i fondi per la «congrua indennità» da dare ai propri stagisti una volta che - indicativamente a partire dall'inizio del 2013 - essa sarà stata resa obbligatoria dalle linee-guida che Stato e Regioni dovranno concordare in questi mesi. Il paragrafo si rifà  alla «disciplina dell’istituto dell’assestamento del bilancio dello Stato […] recante la legge di contabilità e finanza pubblica» e in special modo alla «disposizione in materia di flessibilità di bilancio» che prevede «la possibilità di effettuare variazioni compensative, in corso d’anno, tra programmi della stessa missione, ivi comprese le spese predeterminate per legge, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica» e inoltre cita una circolare emanata a maggio di quest'anno dal ministero dell'Economia che ha esplicitamente previsto «che per il biennio 2012-2013 possano essere valutate e accolte in sede di assestamento anche proposte di rimodulazione di risorse tra programmi di missioni diverse».L'ordine del giorno impegna il governo, ovviamente «nel rispetto degli equilibri di finanza», ad «adottare ulteriori iniziative, anche normative, volte a prevedere nell'attivazione dei futuri stage Mae-Crui [...] delle somme anche forfettarie a titolo di rimborso spese e/o indennità, da attingere, a risorse invariate, dagli stanziamenti rimodulabili». «Si tratta di un piccolo passo per rendere lo stage un percorso dignitoso per i giovani, a cominciare dal settore pubblico» commenta Marianna Madia alla Repubblica degli Stagisti: «Un modo concreto di far vivere ciò che di buono c'è nella riforma del mercato del lavoro, che almeno in principio introduce dei miglioramenti nella materia stage. Ora occorre vigilare per l'attuazione della volontà del Parlamento».Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Ministero degli Esteri, 555 stage Mae-Crui bloccati e non si capisce il perché- Mae-Crui, il ministero degli Esteri avrebbe già i fondi per l'indennità agli stagisti: ecco dove- Tirocini Mae-Crui, la Crui non vuole rischiare che siano cancellati: forse perchè ci guadagna?E anche:- Mae-Crui, la vergogna degli stage gratuiti presso il ministero degli Esteri: ministro Frattini, davvero non riesce a trovare 3 milioni e mezzo di euro per i rimborsi spese?