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Tesi top: da giugno a settembre 45mila euro suddivisi in undici concorsi premiano le migliori "fatiche" universitarie

Con l'estate si apre un periodo caldo anche sul versante premi di laurea: sono molti i bandi aperti di qui a settembre che omaggiano le migliori tesi universitarie, negli ambiti più vari. Eccoli.Si chiude giovedì 30 giugno l'ottava edizione del premio nazionale "Guido Carli" organizzata dalla Banca popolare di Spoleto: 2600 euro lordi per il migliore elaborato economico/bancario, a cui possono partecipare tutti i laureati specialistici dell'anno accademico 2009/2010 che abbiano ottenuto un voto non inferiore a 110. La domanda - non c'è un modulo predefinito, è sufficiente indicare le proprie generalità su carta libera - vanno spedite alla banca insieme a due copie cartacee della tesi più curriculum vitae e universitario. Il vincitore sarà premiato in una cerimonia ufficiale a marzo 2012.È stato prorogato e scadrà sempre il 30 giugno il bando che il trevigiano Crif - Consorzio regimazione idraulica fiumi promuove insieme all'università Ca' Foscari di Venezia. "Una tesi di laurea per il Piave" il titolo dell'iniziativa: ad essere premiati, con rispettivamente 5mila e 3mila euro lordi, saranno il primo e il secondo miglior progetto di tesi che in collaborazione con il consorzio discuterà il rilievo economico e ambientale del fiume. Per partecipare bisogna essere iscritti per gli anni 2009/10 e 2010/2011 alla facoltà di Economia o di Scienze matematiche, fisiche e naturali di Ca' Foscari e conseguire il titolo entro il 20 dicembre 2011 (attenzione: entro questa data va consegnato anche l'elaborato scritto). Per candidarsi è sufficiente far pervenire presso la segreteria del consorzio (non fa fede il timbro postale) modulo di domanda, abstract, certificato storico e lettera  di presentazione di un docente. Ultimo bando in scadenza il 30 giugno, il "Mauro Chicchinè" del Centro Alberto Beneduce - 10mila euro lordi per il miglior lavoro sul ruolo del project financing nel federalismo demaniale: la Repubblica degli Stagisti ne aveva già parlato tempo fa. Dalla Camera di commercio di Nizza arriva invece il premio "Luciana Falotico", intitolato alla responsabile commerciale del Consolato generale d'Italia. Al centro della valutazione ci sono tesi magistrali o di dottorato che trattino «tematiche di carattere internazionale», meglio se su argomenti rilevanti per l'istituzione promotrice (ad esempio sviluppo del commercio, relazioni italo-francesi, promozione del made in Italy). Elaborato e curriculum devono pervenire in formato digitale a formazione [at] ccinice.org entro domenica 10 luglio. Non si vincono soldi, ma un trofeo - consegnato nella cerimonia di premiazione autunnale in Costa azzurra - la pubblicazione bilingue della tesi in 400 copie totali, una cinquantina delle quali verrà data al vincitore, e diffusione del saggio presso enti e istituzioni al di qua e al di là della Alpi.Ancora la Ca' Foscari mette a bando fino al 29 luglio due premi da 1500 euro lordi l'uno in memoria dello storiografo Giuseppe Del Torre, docente dell'ateneo: uno riservato ad un iscritto alle classi di storia 94/S e LM84 dell'ateneo nell'anno 2009/2010 e uno aperto a tutti laureati magistrali italiani, ma sviluppato su un argomento di storia veneta. Per candidarsi bisogna consegnare alla segreteria del dipartimento di studi umanistici o spedire con raccomandata A/R (non fa fede il timbro postale e va in quest'ultimo caso va allegato anche copia del documento di identità) modulo di domanda e copia cartacea della tesi. Le graduatorie sono attese entro il 30 settembre. E ancora: il 31 luglio si chiudono altri due bandi. Il primo porta il nome dell'architetto Sergio Rossato ed è promosso dall'Interporto di Padova per favorire gli studi sulle problematiche del sistema logistico e del trasporto merci. Destinatari sono tutti i laureati magistrali con titolo conseguito tra il 31 luglio del 2008 e quello del 2011 che abbiano trattato l'argomento - particolarmente apprezzato il taglio economico e giuridico. Il migliore riceverà 3mila euro netti e un rimborso forfettario di 500 euro per le spese di partecipazione alla cerimonia di premiazione, che avverrà tra ottobre e novembre. Domanda, tesi, abstract, copia del documento, cv, certificati storico e di laurea, devono pervenire in forma cartacea all'interporto o informatica all'indirizzo premiorossato [at] interportopd.it. Sono richieste anche due lettere di presentazione, firmate e inoltrate una dal relatore, una da un docente della facoltà. Entro il primo ottobre i risultati. Il secondo è organizzato dall'Asfor, Associazione italiana per la formazione manageriale, che premia per la quinta volta le migliori tesi sull'e-learning, questa volta con un occhio di riguardo per l'uso del web 2.0. Tre le categorie per cui concorrere: laurea di primo livello, magistrale e alta formazione (master di secondo livello e dottorato) purché discusse tra il 2008 e la data di scadenza del bando. Ai primi classificati vanno 500 euro netti e la menzione su riviste di settore, mentre ulteriori 500 euro sono riservati da Viadeo al migliore lavoro sull'interattività e la condivisione del sapere nei social network. Alla segreteria dell'associazione vanno spediti entro il 30 luglio modulo di domanda, cv, copia elettronica della tesi (quella su carta è facoltativa), certificato di laurea o autocertificazione. Il tutto va preferibilmente anticipato per mail a info [at] asfor.it. Le graduatorie? Entro ottobre.Fino al primo agosto la bresciana Anteas - Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà insieme all'università Cattolica bandisce due premi da 2mila euro lordi l'uno per quanti nei loro elaborati si sono occupati di volontariato e temi affini, laureandosi tra l'anno accademico 2008/2009 fino a quello in corso. Modulo di domanda, tesi, abstract e certificato di laurea vanno spediti per raccomandata A/R o consegnata alla direzione di sede dell'ateneo, a Brescia, entro le ore 17. È poi prorogata al primo agosto la scadenza del premio "Luca Massari" del Comune di Milano. Anche di questo la Repubblica degli Stagisti aveva già scritto: In palio ci sono 6mila euro lordi per la migliore tesi sulla sicurezza nelle metropoli discussa tra il 2006 e luglio 2011.  Poi la facoltà di Scienze della comunicazione della Libera università di Bolzano, attingendo ai fondi della Ripartizione cultura tedesca della Provincia, organizza invece "Culture in dialogo" e fino al 20 agosto invita tutti i laureandi e neolaureati che hanno scritto o stanno scrivendo di interculturalità, migrazione, mediazione di conflitti, etica economica e simili, a inoltrare un abstract del proprio lavoro -  non la tesi vera e propria quindi, ma una sintesi - corredata da bibliografia e cv all'indirizzo annemarie.profanter [at] unibz.it. Il 28 ottobre la commissione eleggerà la più meritevole tra una rosa di cinque, premiandola con una somma di mille euro da utilizzare per la pubblicazione del lavoro presso la casa editrice viennese Peter Lang.  Infine, c'è tempo fino al 15 settembre per partecipare all'iniziativa promossa dalla società AcbGroup che premia con 2mila euro ciascuno le migliori due tesi in tema di mutui e prestiti online e gestione telematica del mercato del risparmio. Porte aperte a chi ha conseguito il titolo negli ultimi due anni accademici (compresa la prossima sessione invernale), in una della classi afferenti a Economia e Informatica. È necessario anche che l'ateneo abbia sede in una delle città dove è presente ACB, elencate nel bando. Le domande devono pervenire alla società insieme a copia della tesi, cv, copia del documento d'identità, estratto di eventuali lavori scientifici ed elenco dei documenti e titoli presentati. Ad ottobre i risultati.Annalisa Di PaloPer saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Tutti geni i neolaureati italiani? Nuovi dati Almalaurea: alla specialistica il voto medio è 108, con punte di 111 per le facoltà letterarie- Almalaurea fotografa i laureati del 2010 e lancia un allarme: in Italia ce ne sono troppo pochi in confronto al resto dell'Europa-  Roma: «Potenziamento delle lauree triennali e sgravi fiscali per i giovani che si mettono in proprio: ecco la ricetta del Censis per rilanciare l'occupazione»

Mai più stage gratis: parte in Toscana il progetto per pagare gli stagisti almeno 400 euro al mese

Ai blocchi di partenza l’ambiziosa iniziativa della Regione Toscana per incentivare un uso virtuoso dei tirocini. Inscritta nel più ampio progetto «Giovani sì» – mirato ad aiutare i toscani ad andare a vivere da soli, trovare lavoro o tentare un’avventura imprenditoriale – l’iniziativa sugli stage ha a disposizione per il triennio 2011-2013 trenta milioni di euro. Andando a soddisfare una platea di 20-25mila stagisti: dieci milioni all’anno potranno infatti coprire 50mila mesi di stage, e considerando che in media i tirocini durano sei mesi, ne risulta che oltre 8mila giovani ogni anno potranno beneficiare di questa iniziativa. E non solo toscani: l'unico requisito per accedere al programma sarà infatti che il tirocinio avvenga su suolo toscano, quindi potranno accedere anche giovani residenti in altre regioni, o stranieri, purchè la sede del soggetto ospitante sia in Toscana.Già a fine aprile l’assessorato al Lavoro della Regione aveva siglato un protocollo di intesa con sindacati e associazioni datoriali locali, stabilendo i criteri per l’accesso a questa iniziativa. Obiettivo dichiarato: «ovviare all’uso distorto dei tirocini formativi e di orientamento al fine di garantire i diritti dei giovani beneficiari e l’erogazione di una borsa di studio a titolo di rimborso spese». Nel documento il tirocinio viene definito con precisione come «misura di accompagnamento al lavoro finalizzata a creare un contatto diretto tra una persona in cerca di lavoro e un’azienda allo scopo sia di permettere al tirocinante di acquisire un’esperienza diretta per arricchire il proprio curriculum sia di favorire una possibile costituzione di un rapporto di lavoro con l’azienda ospitante». Nel paragrafo dedicato alle modalità di applicazione si chiarisce che gli stagisti «non possono sostituire i contratti a termine nei periodi di picco delle attività e non possono essere utilizzati per sostituire il personale dell’azienda nei periodi di malattia, maternità o ferie nè per ricoprire ruoli necessari all’organizzazione aziendale»; e poi che l’impresa ospitante non può realizzare «più di un tirocinio con il medesimo tirocinante». In più il documento specifica che per poter accogliere uno o più stagisti, oltre a essere in regola con la normativa sulla sicurezza, non si deve avere effettuato licenziamenti negli ultimi 24 mesi o avere attiva la cassa integrazione. Questo è un punto importante perché la normativa nazionale attualmente in vigore, il dm 141/1998, non vieta che le aziende in crisi ospitino stagisti. In realtà anche in Toscana per il momento le imprese potranno continuare a offrire stage anche se hanno riduzioni di personale in atto, basterà che non facciano richiesta di aderire a questa iniziativa; ma quando arriverà la legge regionale – il presidente della Enrico Rossi la promette entro il giugno del 2012 – allora il criterio sarà vincolante.Un altro importante punto in cui il protocollo si discosta dalla legge nazionale è quello relativo al numero massimo di stagisti ospitabili: prendendo spunto dalla Carta dei diritti dello stagista, infatti, si prevede che questi limiti siano rapportati a un anno, e non alla presenza «contemporanea» degli stagisti. Ciò vuol dire per esempio che un’azienda con venti dipendenti potrà prendere al massimo due stagisti all’anno, e non due stagisti alla volta (col risultato che organizzando stage di tre mesi quell’azienda – con un po’ di accortezza nella rotazione, per evitare le sovrapposizioni – può ad oggi accoglierne fino a otto ogni anno).Ma la grande rivoluzione di questo progetto è quella legata al rimborso spese. Il protocollo prevede infatti che a favore del tirocinante sia obbligatorio erogare un emolumento di almeno 400 euro al mese: di questi la metà (200 euro) verrà finanziata dalla Regione, e l’altra metà (o più) dal soggetto ospitante. Pure qui, nulla vieta di proseguire nell’offrire stage gratuiti, basta che non si chieda di partecipare all’iniziativa; ma nel giro di un anno la legge regionale dovrebbe far diventare anche questo aspetto vincolante.  Dal progetto, che prenderà il via il 1° luglio, sono esclusi i tirocini curriculari – cioè quelli svolti all’interno di un percorso di studi, per ottenere crediti formativi obbligatori per il conseguimento di un titolo – e, per il momento, quelli presso enti pubblici e studi professionali. Inclusi invece tutti gli altri tirocini svolti presso imprese private e associazioni non profit, purché ciascun soggetto ospitante assicuri il rispetto dei criteri dettati all’interno del protocollo, e l’erogazione della sua parte di rimborso spese a favore dello stagista.In più, è previsto un bonus di 8mila euro  che la Regione erogherà a tutte le aziende che al termine del percorso di formazione assumeranno l'ex stagista con contratto a tempo indeterminato (bonus che salirà a 10mila euro in caso si tratti di persona con disabilità) attingendo a un altro fondo, diverso rispetto al budget di 10 milioni all'anno del «Giovani sì - Tirocini».Operativamente la Regione Toscana ha realizzato un sito ad hoc con tutte le informazioni per gli interessati e predisposto un numero verde, 800 098719, che risponderà dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 del mattino alle 4 di pomeriggio; a loro volta sindacati e associazioni imprenditoriali hanno assicurato che daranno il massimo risalto alla notizia attraverso i loro siti e Newsletter. In pratica l'iter è riassumibile così. Il giovane individua (o viene chiamato da) un’azienda, e concorda il progetto formativo di uno stage. L’azienda predispone la documentazione e firma la convenzione con il soggetto promotore, che prontamente comunica l’attivazione del tirocinio ad uno dei centri dell’impiego della Toscana, allegando convenzione e progetto formativo concordato e firmato dal giovane. I centri per l’impiego raccolgono le domande e fanno le istruttorie di ammissibilità, valutando ciascun progetto. La Regione riceve l'elenco dei tirocini ammissibili e invia al soggetto ospitante - cioè l'azienda - e al giovane una lettera a firma del presidente Rossi con la quale si conferma l'impegno a rimborsare al tirocinante, tramite l’azienda, 200 euro al mese. A conclusione positiva del periodo di tirocinio, la Regione rimborsa il soggetto ospitante per la sua parte. In questo modo l’onere del rimborso spese viene ripartito tra il soggetto ospitante e la Regione: una modalità ben diversa da quelle più utilizzate da altri soggetti pubblici, primo fra tutti Italia Lavoro, che non richiede alle imprese di contribuire - di fatto deresponsabilizzandole. Anzi talvolta pagandole perfino per il "disturbo" di aver accolto uno o più stagisti! La Toscana ha deciso invece di agire finanziando sì i tirocini, ma a patto che anche ciascun datore di lavoro faccia la sua parte.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Il presidente della Regione Enrico Rossi promette: «In Toscana ricevere dei soldi per uno stage sta per diventare un diritto»- La Regione Toscana presenta il progetto «Giovani Sì!» per sostenere studenti, stagisti e precari: 300 milioni di euro in tre anni- Urgono nuove regole per proteggere tirocinanti e praticanti: tante idee della Repubblica degli Stagisti nel disegno di legge di Cesare DamianoE anche:- La Cgil scende in campo per stanare gli sfruttatori di stagisti con la campagna «Non + Stage Truffa»- La mappatura degli stage indecenti: un sito invita i lettori a segnalare gli annunci a zero euro

«(Pre)occupiamoci»: Rena lancia un sondaggio online per fare il punto sulla condizione lavorativa della generazione 25-35

Un'indagine online per approfondire la tematica dell'occupazione giovanile e dell'utilizzo dei contratti flessibili-precari, indagarne la frequenza, le modalità, i punti critici. L'ha lanciata sul web all'inizio di giugno l'associazione Rena, «Rete per l'eccellenza nazionale»; una realtà nata nel 2008 per iniziativa di un gruppo di giovani professionisti con l'obiettivo di costruire un'Italia più meritocratica e aperta al ricambio generazionale. Tra le attività portate avanti in questi anni dall'associazione, per esempio, c'è anche un premio in partenariato con l’Upi, il Cavalierato giovanile delle province d’Italia, per promuovere buone politiche territoriali ideate da dirigenti under 35 delle amministrazioni provinciali.Due volte l’anno gli oltre cento membri di Rena si riuniscono per confrontarsi sulle attività associative in corso e riflettere su un tema specifico: che questa volta è proprio il lavoro. Il sondaggio, che ad oggi ha già raccolto quasi 300 risposte, ha l'obiettivo di fornire dati che possano servire all'avvio di una riflessione, in occasione del prossimo incontro di Rena previsto a Milano per il weekend 24-26 giugno, dal titolo «(Pre)occupiamoci»: «per avere qualche input in più sulla situazione lavorativa della generazione 25/35» come spiega alla Repubblica degli Stagisti Davide Agazzi, responsabile fundraising di Rena. Per ora  la rilevazione non ha pretese di rappresentatività, essendo basata su un campione casuale e non rappresentativo. «Ma stiamo dialogando con un importante istituto di ricerca» aggiunge Davide Rubini, altro arenauta: «Se riuscissimo a portare a buon fine l'accordo, il sondaggio potrebbe vestirsi di un certo valore scientifico. In caso contrario rimarrebbe uno strumento di dialogo importante con gli interlocutori dell'associazione, una maniera per allargare il dibattito interno all'esterno e soprattutto un felice esercizio di intelligenza collettiva».Il questionario - naturalmente anonimo - chiede innanzitutto di indicare il proprio "status" lavorativo, fornendo sette possibili inquadramenti: cinque tipologie contrattuali (indeterminato, a termine/atipico, libero professionista/partita via, stage retribuito, stage non retribuito) e due status di inoccupazione («non ho un lavoro ma lo cerco», oppure «non ho un lavoro e non lo cerco»). Subito dopo viene richiesta un'indicazione sul reddito mensile (si va da «Non ricevo retribuzione» a «superiore ai 2000 euro», con una categoria aggiuntiva per chi ha uno stipendio fluttuante: «La mia retribuzione è troppo variabile e non mi è possibile fare una media»).Si vuole indagare anche la percezione del pubblico impiego: «Ritieni che l'ingresso nel mondo del lavoro mediante il concorso pubblico sia la modalità più adeguata per valutare le competenze dei candidati nel modo più obiettivo possibile?». E qui si può rispondere in tre modi per il sì («Maggiore autonomia ai dirigenti pubblici nella selezione dei candidati aumenta il rischio di favoritismi personali e non di merito», oppure «Il posto di lavoro è pubblico ed è quindi corretto che i criteri di scelta siano fissati dallo stato in modo univoco», o infine «L'uso dei concorsi pubblici garantisce maggiore controllo da parte dei cittadini sugli ingressi all'interno della Pubblica Amministrazione») e in altrettanti per il no («Penso che i concorsi pubblici siano uno strumento superato, poiché implicano un modello di sviluppo professionale particolarmente rigido e prevalentemente basato sull'anzianità di servizio», oppure  «È necessaria la liberalizzazione delle assunzioni anche nel settore pubblico, in modo da avere meno barriere all'ingresso, più mobilità interna e avanzamenti di carriera legati alla produttività» o infine «Penso che spesso i criteri per la definizione della graduatoria dei concorsi pubblici non siano trasparenti e meritocratici»).Interessante la parte riguardante il ricorso a forme di contratto atipico, rappresentata dalla domanda «La tua azienda (o tu in prima persona, se imprenditore o libero professionista) ricorre a forme di contratto atipico?». Se si risponde affermativamente, bisogna approfondire spiegando (o ipotizzando) i motivi: «Perché un lavoratore con contratto atipico costa meno», «Per avere più libertà nelle assunzioni/licenziamenti», oppure «Perché un lavoratore con contratto atipico/a termine è più produttivo e tende ad assentarsi meno». Per tutte queste domande c'è anche la possibilità di scrivere la propria opinione in uno spazio a piacere, in caso non ci si ritrovasse in nessuna delle risposte precompilate. Il form si chiude chiedendo a ciascun partecipante di indicare la «prima urgenza su cui agire nel mercato del lavoro italiano», dando un ventaglio di possibili risposte: dall'«aumentare le retribuzioni medie dei nuovi assunti» al «defiscalizzare il costo del lavoro per le imprese», fino all'idea del contratto unico evocata dall'opzione «semplificare e uniformare il sistema contrattuale».Il sondaggio resterà online ancora una settimana; chiaramente è aperto a tutti, e infatti al momento quasi il 90% dei partecipanti non è socio Rena.  «Finora abbiamo raccolto prevalentemente voci femminili, 55% contro il 45% di uomini; uno su dieci ha tra i 20 e i 25 anni, uno su venti sopra i 35. La maggior parte dei votanti si colloca nella fascia di età 25-35» precisa Rubini.L'incontro di Milano avrà una sessione a porte aperte venerdì 24 giugno, con una tavola rotonda sul mercato del lavoro in cui verrà presentato anche un paper con alcune proposte di riforma del mercato del lavoro elaborate da Rena: «Proposte in linea con i valori guida della nostra associazione, che si riassumono nell'acronimo Arte: apertura, responsabilità, trasparenza, equilibrio». Gli ospiti che hanno confermato la loro presenza al dibattito finora sono Stefano Scabbio, amministratore delegato di Manpower (una delle aziende che fa parte del circuito della Repubblica degli Stagisti, avendo aderito a ChiaroStage); Monica Lucarelli, presidente del gruppo giovani dell'Unione Industriale di Roma; Tonia Mastrobuoni, giornalista economica e autrice del libro Gioventù sprecata;  Andrea di Benedetto, presidente dei giovani della Cna, la Confederazione nazionale dell'artigianato; e Filippo Taddei, economista del Collegio Carlo Alberto di Torino.Per partecipare al sondaggio online clicca quiPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Nelle pagine del Rapporto sullo stato sociale un allarme sulla questione giovanile: e tra 15 anni la previdenza sarà al collasso- Peter Pan non per scelta ma per forza: nelle pagine di «Gioventù sprecata» i motivi che impediscono ai giovani di diventare adulti

Novanta stage ben pagati nelle agenzie europee: ecco i bandi in scadenza a giugno

Le agenzie europee sono organi specializzati e decentrati dell'Ue - una quarantina in tutto - e per i due terzi offrono tirocini con un buon rimborso spese, spesso sopra i mille euro mensili. Ecco le scadenze più imminenti.Si chiudono la prossima settimana due segmenti del programma "Young Graduate Trainees" della parigina Esa, European space agency. In realtà non si tratta proprio di stage: in palio c'è un vero contratto di lavoro annuale, non rinnovabile, con un grant che oscilla tra i 2mila e i 2300 euro netti a seconda delle destinazioni, più spese di viaggio coperte - anche per eventuali coniugi e figli - e altri benefits. C'è tempo fino a lunedì 13 giugno per uno dei tre posti disponibili presso il cuore operativo dell'agenzia, l'Estec, nei Paesi bassi. La divisione di riferimento è quella che testa i componenti elettrici ed elettronici dei veicoli spaziali e si cercano neolaureati e laureandi dell'area tecno-scientifica: Ingegneria, Fisica, Scienze dei materiali, Informatica. Necessaria anche l'ottima conoscenza di inglese e/o francese. Nella Guyana francese ha sede invece un ufficio di rappresentanza dell'Esa, che qui fino al 19 giugno offre altri tre posti per chi ha fatto, o sta finendo, studi nel settore comunicazione e conosce bene sia inglese che francese. In entrambi i casi è necessario candidarsi online (ammessa una sola domanda per candidato) e per i primi riscontri si va a fine estate: i preselezionati svolgeranno un colloquio telefonico e se tutto va bene si comincia in autunno. Tempo invece fino a mercoledì 15 giugno per due stage semestrali banditi dall'Echa, European chemicals agency di Helsinki, per il settore Gestione dei sistemi informativi con un contributo di circa 800 euro - 1200 per i tirocinanti con disabilità - e viaggio A/R pagato. Può concorrere chi ha almeno una laurea triennale nel settore informatico-scientifico; non solo ex-studenti, ma anche dipendenti pubblici e privati del settore (in questo caso il rimborso viene erogato solo se superiore allo stipendio, e comunque fino alla soglia complessiva di 800 euro). Per tutti vale l'obbligo di conoscere bene l'inglese e di non aver avuto altre esperienze lavorative nell'Ue. L'application va compilata online entro le ore 11 italiane [a fianco, uno screenshot della pagina] ; per chi passa la fase più consistente di scrematura ci sarà un colloquio telefonico ad agosto e se arriva il sì a settembre si parte. Di informatica non ve ne intendete proprio? Si può inviare anche una candidatura spontanea per una delle altre aree operative [qui una panoramica]. Non c'è scadenza, e inizio e durata del tirocinio dipende dalle proprie preferenze e dalle necessità dell'agenzia. Da Helsinki a Lisbona. Qui l'Emsa, European maritime safety agency, fino al 15 giugno offre quattro tirocini di cinque mesi l'uno con un rimborso di 925 euro mensili e viaggi spesati. L'agenzia si occupa di sicurezza marittima, ma la distribuzione dei posti nelle varie aree non è definita: i vincitori, si legge nel bando, «saranno assegnati in unità conformi con i loro studi e competenze» [queste le aree tra cui scegliere]. Per candidarsi bisogna inviare alla casella traineeship2011 [at] emsa.europa.eu lettera motivazionale e cv in formato europeo, preferibilmente in inglese, entro le ore 18 italiane. L'inizio dello stage è fissato al primo ottobre. Come i lettori della Repubblica degli Stagisti forse ricordano, il 15 giugno è una data da segnare anche per un'altra deadline, quella per i tirocini semestrali della londinese Emea, European Medicines agency. Alto il numero dei posti, 40, come pure il rimborso - circa 1530 euro, che diventano quasi 2300 nel caso di tirocinanti con disabilità - più la copertura delle spese di viaggio A/R. Diploma di laurea e buona conoscenza dell'inglese sono i requisiti minimi per concorrere (inviando per posta il modulo di candidatura); il settore più "caldo" è quello scientifico ma anche risorse umane, affari legali e area amministrativa sono aree da tenere presente.Infine da Parma l'Efsa, European food safety autorithy, in queste settimane alle prese con l'emergenza alimentare tedesca, anticipa che in autunno si riapriranno le selezioni per tirocini semestrali con un rimborso di 1067 euro al mese. Circa 25 i posti a disposizione, più o meno uno per unità. Annalisa Di PaloPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- La lista dei tirchi: la "black list" degli organismi internazionali che non pagano gli stagisti- Cento tirocini ben pagati all'Agenzia per i diritti fondamentali, alla Nato e all'Agenzia per i medicinali- Da Adis Abeba Daniele Ravaioli racconta i suo tre stage internazionali: «Andare via dall'Italia mi è servito»- Cinquanta stage nelle agenzie europee con rimborsi oltre i mille euro al mese. I dettagli per candidarsi

Almalaurea fotografa i laureati del 2010 e lancia l'allarme: in Italia ce ne sono troppo pochi in confronto al resto d'Europa

Ancora troppo pochi, scarsamente inclini allo spostamento, ma più giovani di qualche anno fa. Così il consorzio Almalaurea delinea il profilo dei laureati 2010, in un rapporto presentato al convegno 'Qualità e valutazione del sistema universitario', ospitato dall’università di Sassari a fine maggio. Sono quasi 200mila gli studenti coinvolti nel sondaggio, e il quadro che ne emerge tira fuori aspetti incoraggianti rispetto al passato: tra questi, la riuscita negli studi. L’età alla laurea passa da 26,9 a 24,9 anni al netto del ritardo all'immatricolazione: i laureati pre-riforma del 2004 conseguivano il titolo invece a 27 anni inoltrati. Anche la regolarità del percorso accademico ha preso una piega migliore: se prima chi iniziava un iter di studi universitari lo portava a termine solo nel 15% dei casi, adesso la percentuale è più che raddoppiata raggiungendo quasi il 40% (fino a rasentare la metà tra i laureati di secondo livello). La votazione finale, poi, è un altro degli aspetti rosei di questa fotografia degli studenti italiani: se è vero che «rimane sostanzialmente immutata nei suoi valori complessivi (103 su 110 nel 2010)» dice Andrea Cammelli [nella foto in basso], direttore di Almalaurea, a colpire è invece il dato sui corsi specialistici, dove si arriva a un punteggio medio di 108,1 su 110. Forse troppo? Il rischio di avere tutti voti altissimi è che si possa attuare una sorta di appiattimento, e impedire ai veri studenti eccellenti di emergere dalla massa. Crescono anche frequenza alle lezioni (due laureati su tre), esperienze di lavoro durante gli studi - che riguardano un buon 9,5% - tirocini e stage. Questi, costantemente monitorati dalla Repubblica degli Stagisti, negli ultimi anni sono quasi triplicati: la media dei laureati che dichiara di averne svolto almeno uno durante gli studi è balzata dal 20% del 2004 al 57% del 2010. Un elemento di per sé affatto negativo - il direttore di Almalaurea lo definisce infatti «un altro degli obiettivi strategici che segnalano una importante inversione di tendenza sul terreno dell’intesa università-mondo del lavoro» - anche se basterebbe ricollegarlo ai numeri sulla disoccupazione giovanil per smorzare l'entusiasmo. Fare uno o più tirocini durante l'università dovrebbe insomma favorire la successiva occupazione: mentre ciò che i dati disponibili dimostrano è che i ragazzi non solo non sono più occupati di chi non ha fatto questo tipo di esperienze ma anzi, continuano a ricevere tante, troppe proposte di stage anche dopo averne accumulati diversi nel curriculum, e aver completato il percorso di studi. Qualcosa non torna.  Un quadro a tinte fosche è poi quello sul numero complessivo dei laureati: a dispetto dell’opinione diffusa per cui in Italia sarebbero troppi, la realtà che il rapporto Almalaurea disegna è di segno opposto. «Nella documentazione OECD del 2008, il ritardo dell’Italia nel contesto internazionale emerge purtroppo in tutta la sua ampiezza: fra i giovani italiani di età 25-34 i laureati costituivano il 20 per cento contro la media dei paesi OECD pari a 35», spiega Cammelli. «Anche l’obiettivo strategico pari al 40% della popolazione di 30-34 anni laureata, che la Commissione Europea ha individuato come mèta da raggiungere entro il 2020, per il nostro Paese risulta ancora lontano». Eppure l'obiettivo è già stato raggiunto da quasi la metà dei paesi dell’Unione Europea. In più, «fra il 2004 e il 2009 la presenza di laureati in Italia è cresciuta solo dal 16 al 19%». Questi laureati inoltre, che 72 volte su cento portano il titolo a casa per la prima volta, non sono disposti a grandi trasferte, verosimilmente per i costi che ciò comporta: più della metà resta infatti nella provincia di residenza, facendo registrare due punti percentuali in più rispetto al 2004. Al contempo esiste però una maggiore propensione all’esperienza di studio all’estero, che arriva a quota 14,4% nel 2010.Un altro neo che la riforma dell’università non ha potuto arginare è rappresentato dalle donne, che pur costituendo più della metà della popolazione laureata, e ottenendo nella maggior parte dei casi anche risultati migliori, continuano a essere poco valorizzate dal mercato del lavoro.  Ilaria MariottiPer saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Almalaurea, crollano occupazione e stipendi dei laureati. E chi fa uno stage ha solo il 6% in più di opportunità di lavoro- I laureati italiani fotografati da Almalaurea: sempre più disoccupati e meno retribuiti E anche:- Tutti geni i neolaureati italiani? Nuovi dati Almalaurea: alla specialistica il voto medio è 108, con punte di 111 per le facoltà letterarie  

La Regione Sicilia non perde il vizio, nuovo maxi bando da 50 milioni per la "formazione" delle categorie svantaggiate

Migliorare «i livelli di inclusione sociale e lavorativa delle categorie svantaggiate della popolazione». Con queste parole la Regione Sicilia rimette su piazza, facendolo per così dire rientrare dalla finestra, un progetto da 50 milioni di euro per un numero imprecisato di stage e corsi di formazione destinati alle fasce sociali più deboli. Solo qualche mese fa un bando molto simile aveva generato un mare di polemiche tanto che – di fronte alle tante incongruenze registrate - si era deciso in extremis di ritirarlo. La Repubblica degli Stagisti già allora aveva sollevato una serie di riserve sulla sua regolarità; le stesse che si ripresentano anche per questa nuova versione del bando redatto dal dipartimento regionale per la Famiglia e le Politiche sociali e approvato da poco dal governatore Raffaele Lombardo [nella foto in basso]. Sono infatti diversi i punti critici: esigui rimborsi per i tirocinanti rispetto alle somme assegnate per le consulenze, mancanza di regolamentazione dei processi di selezione e - soprattutto - palesi elementi di incongruenza rispetto alla legge per quanto riguarda la durata degli stage. Senza contare la discutibile efficacia di un progetto simile in relazione ai fini che persegue: la formazione e l'impiego di persone disagiate.Ancora una volta si tratta di soldi provenienti dal Fondo Sociale Europeo, che – secondo quanto riportato nella Gazzetta Ufficiale di venerdì 20 maggio – verranno distribuiti tra onlus, imprese private, enti di formazione, enti locali, dipartimenti universitari, istituti scolastici e IPAB. A quale condizione? Quella di mettere a punto progetti di formazione professionalizzante e orientamento o percorsi di stage (definiti work experiences) attivabili però in questo ultimo caso solo da enti privati, proprio per aggirare il problema dell’impossibilità di assunzione post stage negli enti pubblici, che invece assumono solo tramite concorso.Sul web circola la notizia che si tratterebbe di circa 1250 stage rimborsati con 700 euro al mese. Ma dal dipartimento smentiscono entrambi i dati: «Potrebbero essere molti di più, e comunque sia il calcolo dei rimborsi va fatto scalando quello che dovranno percepire i destinatari dei finanziamenti, le cosiddette ATS (associazioni temporanee di scopo), alle quali andranno tra il 35 e il 50% dei fondi disponibili», dichiara il direttore Pietro Fina. Cosa resta dunque agli stagisti, che nel bando non vengono quasi mai citati come tali? Per le attività formative sarà erogata ai partecipanti un’indennità di 3 euro all’ora e per le work experiences una di 5 euro. In sostanza, se si calcolano 40 ore settimanali di attività, il compenso si aggirerebbe sui 480 euro per il primo caso e sugli 800 nel secondo. Dal dipartimento dicono però che il tetto massimo è di 700. Per le consulenze esterne invece sono previsti rimborsi fino a 500 euro lordi a giornata, cumulabili fino a un massimo di dieci giorni al mese: da questi dati emerge che in pratica sono gli intermediari a mangiarsi la fetta più grande, mentre ai beneficiari non restano che le briciole.Inoltre, ancora non si capisce quali saranno i metodi di reclutamento. Fina sostiene che «saranno gli aggiudicatari dei progetti a muoversi in questo senso». Insomma, prima si distribuiscono i soldi tra le ATS e poi si pensa ai destinatari del progetto: disabili, immigrati, donne vittime di violenza, madri di minori in condizioni di difficoltà, detenuti, soggetti in condizione di povertà estrema, tossicodipendenti. Peccato che, come la Repubblica degli Stagisti aveva già rilevato, stage o work experiences che dir si voglia dovrebbero servire a «realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell'ambito dei processi formativi» e  «agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro», come sancito nel decreto ministeriale 142/98, e non trasformarsi in assistenzialismo - per non dire elemosina.   Nulla è dato sapere infine rispetto alle tempistiche del provvedimento. I progetti dovranno pervenire entro il 20 giugno, e solo dopo la pubblicazione delle graduatorie (sul sito internet http://www.sicilia-fse.it, sul sito htpp://dipartimento-famiglia-sicilia.it e sulla GURS), potranno effettivamente partire. I beneficiari finali saranno a quel punto chiamati a iniziare questa loro esperienza per «una durata non inferiore ai 18 mesi e non superiore ai 24 mesi», come si legge nel bando e viene confermato dal dipartimento: una violazione della legge a tutti gli effetti per gli stage attivati in enti privati perché questi non devono mai superare i 6 mesi (eccetto che per i disabili, dove possono arrivare a 24) per soggetti inoccupati o disoccupati. E – si badi  bene- non si tratterà solo di giovani: ma di soggetti «in età collocabile» specifica Fina «quindi dai 14 ai 65». Insomma, di tutto un po’. Ma davvero non esiste un modo più trasparente e lungimirante di spendere denaro pubblico?Ilaria MariottiPer saperne di più su questo argomento, leggi anche: Lo strano caso delle 8.400 borse lavoro finanziate dalla Regione Sicilia: se lo stage diventa una misura di intervento sociale da 50 milioni di euroChiarito il giallo sui maxi stage siciliani. La Regione ammette: «Le borse lavoro non saranno 8.400 ma 700» E anche:Dopo la Calabria, anche in Basilicata piovono «superstage». E Ichino presenta un'altra interrogazione a Sacconi e BrunettaIn Calabria il consiglio regionale attiva i «superstage»

Leonardo: quasi 200 opportunità di stage all'estero sotto il segno dell'Europa

Per quanti stanno pensando di sfruttare la prossima estate per fare uno stage, ecco alcuni spunti. Con due vantaggi: sono all'estero e sono spesati dall'Ue.Scade venerdì prossimo, il 27 maggio, il bando 4T4EU promosso dalle province di Reggio emilia (16 posti a bando), Forlì-Cesena (15), Rimini (12), Ravenna (9) e Piacenza (3) e destinato ai propri residenti. In palio ci sono poco meno di quattro mesi in Belgio (con un contributo europeo di 3460 euro), Francia (4074 euro), Germania (3460), Gran Bretagna (4479), Grecia (3460), Irlanda (4275), Lituania (2653), Portogallo (3257), Spagna (3672) e Svezia (4074) nei più vari settori. Sono ammessi i giovani tra 19 e 32 con almeno un diploma, non più studenti, e due delle 55 borse totali sono riservate a disabili, con destinazione San Sebastian, Spagna.  Preparazione pre-partenza, viaggio, assicurazione e alloggio sono coperti dagli enti, mentre i vincitori amministrano un contributo di più o meno 200 euro a settimana. La documentazione cartacea va spedita entro il 20 maggio (fa fede il timbro postale) alle sedi della propria provincia per raccomandata A/R mentre all'indirizzo email eumobility [at] ifoa.it va inviata una copia digitale, entro il 27 maggio (chi riscontrasse problemi nell'inoltro può utilizzare la casella eulinks [at] ifoa.it). I preselezionati sosterranno un colloquio con i responsabili provinciali, ma l'ok finale spetta agli organismi ospitanti. A settembre le partenze.Tempo fino a lunedì 23 maggio per la seconda edizione di Eu-Handbag, con cui Apro offre 49 tirocini in Germania (10 posti per 12 settimane con un finanziamento europeo di 2100 euro), Spagna (22 ammessi, 12 o 26 settimane a seconda dell'ambito scelto e 4668 euro) e Portogallo (7 posti, 26 settimane e 3900 euro). I settori di avvio? Commerciale, amministrativo, alberghiero, meccanico, elettrico. L'ente copre tutti i costi e prevede un pocket money per vitto e trasporti locali, ancora da quantificare. Ammesso chiunque abbia concluso gli studi, anche lavoratori e in mobilità, ma almeno il 40% delle borse è per i residenti e domiciliati in Piemonte. La candidatura - tra gli allegati una lettera motivazionale in inglese - deve pervenire all'agenzia a mano o per raccomandata A/R (fa fede il timbro postale) ed è consigliabile conservare una copia digitale della documentazione, che servirà per il colloquio a cui accedono i preselezionati, a partire da giugno. Tra settembre e ottobre le partenze. Chiude invece il 31 maggio Improve della provincia di Fermo, che con il coordinamento di Eurocentro promuove 52 stage per i propri residenti e 26 per quelli della provincia di Ascoli Piceno: 13 settimane in Francia (6 posti), Austria (5), Inghilterra (18), Spagna (14), Bulgaria (7), Irlanda (19), e Polonia (6) nei settori turismo, eco-innovazione e servizi alle imprese. La borsa copre tutti i costi, anche trasporti locali ed eventuali spese di visto per i Paesi non Ue, ed è amministrata interamente da ente promotore e coordinatore. Possono partecipare tutti gli inoccupati con meno di 32 anni e con almeno un diploma, purché non studenti. Bisogna anche essere iscritti a un centro per l'impiego, che dovrà rilasciare la scheda anagrafica necessaria alla candidatura, da spedire per raccomandata A/R al settore formazione professionale della provincia. Previsto un colloquio conoscitivo e un test scritto di lingua, mentre la graduatoria è attesa per fine giugno. Le prime partenze a settembre. Si chiude poi il primo giugno la finestra di candidatura per la Francia che il progetto JOIN di Essenia Uetp ha aperto per cinque giovani sotto i 35 anni, in possesso almeno di una laurea triennale e residenti  o laureati in Campania. In mano ai vincitori andrà un contributo forfettario di 800 euro - su una borsa totale di 3200. Ci si candida innazitutto online, e la mail di conferma va stampata e allegata alla documentazione cartacea, che deve pervenire a mano o per raccomandata A/R insieme agli altri allegati richiesti entro le ore 17:30. Gli interessati dovrebbero affrettarsi: le domande vengono vagliate in ordine di arrivo fino a esaurimento posti. A inizio estate le graduatorie e si inizia a fine agosto. L'associazione Amici del Museo del patrimonio industriale fino al 10 giugno promuove il programma Quadrifoglio, offrendo 3 borse di 20 settimane l'una, a partire da giugno, in Francia nel settore scientifico-tecnologico. Possono partecipare i laureati in Tecnologie fisiche innovative all'università di Ferrara e tutti quelli in possesso di una laurea coerente con l'ambito di riferimento (nel bando l'elenco dei titoli ammessi), ma anche dipendenti di aziende di settore. Ai vincitori andranno 4335 euro - più o meno 870 euro al mese - versati per l'80% all'inizio. La domanda deve pervenire all'associazione entro le ore 12 per raccomandata A/R; tra gli allegati richiesti, anche una descrizione del progetto di stage. Infine l'Euroform di Cosenza con Eumersione mette a bando per i residenti della provincia 20 stage da 13 settimane l'uno in Germania, Irlanda, Lituania, Malta e Spagna nel settore della valorizzazione del territorio. Possono partecipare i cosentini non occupati  e non più studenti; chi vuole andare in Irlanda deve poi avere una certificazione linguistica inglese. L'ente copre tutti i costi, mentre ai vincitori spetta un pocket money ancora da quantificare. Le candidature devono pervenire a mano o per posta allo Smi - Sportello mobilità Internazionale entro il 10 giugno. Chi supererà il colloquio entrerà nella graduatoria finale, attesa per inizio estate. A fine estate invece le partenze. Annalisa Di Palo Per saperne di più, leggi anche:  - Programma Leonardo, stage in giro per l'Europa dai quindici ai sessant'anni sotto il segno della formazione permanente - Lo Youth Forum lancia il sondaggio «Internship experience in Europe» per tracciare un identikit degli stagisti europei 

Lo Youth Forum lancia il sondaggio «Internship experience in Europe» per tracciare un identikit degli stagisti europei

Vi ricordate il sondaggio «Identikit degli stagisti italiani» promosso nel 2009 dalla Repubblica degli Stagisti e dall'ente pubblico Isfol? Qualcosa di molto simile è partito da qualche settimana a livello europeo, su iniziativa dello European Youth Forum, un'organizzazione "ombrello" che riunisce sotto di sè un centinaio di associazioni giovanili in giro per l'Europa. La survey si intitola «Internship experience in Europe» ed è per ampie parti praticamente identica al sondaggio - e non potrebbe essere altrimenti dato che si propone di indagare lo stesso fenomeno: insomma vuole tracciare un identikit degli interns europei (dato che in inglese «stage / tirocinio» si traduce appunto con «internship / traineeship»). Alla Repubblica degli Stagisti Giuseppe Porcaro, segretario generale del Forum, spiega che ancora non si sa fino a quando il sondaggio resterà online: «Non abbiamo fissato una deadline per il momento: vorremmo raggiungere una massa critica di risposte prima di chiuderlo». E aggiunge che nelle prime tre settimane sono stati già raccolti 1200 formulari: la maggior parte dei giovani che stanno partecipando sono tedeschi, italiani e romeni.Compilare il questionario è semplicissimo e richiede poco più di 5 minuti: lo si fa anonimamente, indicando dapprima il Paese di provenienza, il numero di stage finora svolti e l'età alla quale si è finito il proprio primo stage. E qui già la differenza tra Italia ed Europa comincia a farsi sentire, dato che delle cinque classi proposte (meno di 16 anni, da 16 a 20, da 21 a 25, da 26 a 30, più di 30) le prime due sono in Italia rarissime. Da questo punto in poi il sondaggio si concentra sull'ultimo stage effettuato (o in corso) chiedendone la durata (meno di un mese, 2-3 mesi, 4-6 mesi, 7-12 mesi, oltre un anno), la location («ti sei trasferito in un altro Paese per svolgerlo? In che paese l'hai svolto?») e il collegamento con eventuali piani di studio. Un'altra schermata propone domande che indagano sul percorso che ha portato allo stage: come lo si è trovato (sul sito internet della propria scuola/università, attraverso una candidatura spontanea, partecipando a uno specifico programma di recruiting o a un programma governativo di promozione dell'occupazione), dove si è andati (ente pubblico, organizzazione internazionale, azienda privata, ong o associazione non profit). C'è anche una domanda specifica rispetto alla convenzione di stage («Hai sottoscritto un contratto con chi ti ha preso in stage?») e una sul rimborso spese. In questo caso, se si risponde che il rimborso era presente la domanda prosegue ma senza chiedere indicazioni precise rispetto alla somma ricevuta - perché non tutti gli Stati usano la stessa moneta e sopratutto anche nell'eurozona il costo della vita può essere molto diverso da Paese a Paese. La formula scelta è più generica: si va dal «venivo pagato abbastanza da mantenermi autonomamente» a «le mie spese erano coperte - casa, trasporti, assicurazione medica - ma non ricevevo soldi» a «ricevevo un piccolo emolumento ma non sufficiente a coprire le spese». Interessante la domanda successiva: se il rimborso non c'era o era puramente simbolico, come facevi ad arrivare alla fine del mese? Risposte possibili: risparmi ottenuti da altri lavori, stipendio proveniente da un lavoro svolto contemporaneamente allo stage, prestito d'onore («student loan»), soldi dei genitori, borsa di studio. Da notare che i «soldi dei genitori» sono solo al quarto posto nella lista delle possibilità!Il sondaggio prosegue chiedendo la motivazione che ha spinto a voler fare uno stage (possibili risposte: per migliorare il mio cv e avere più chance per un futuro lavoro, per conoscere meglio una determinata organizzazione, per farmi un'idea di cosa significa lavorare, per testare se veramente mi piacerebbe lavorare in questo settore, perché non riuscivo a trovare lavoro) Poi c'è il rating - cioè la parte in cui a ogni partecipante viene chiesto di dare un voto alla sua ultima esperienza di stage (attenzione, qui quando parlano di «mentor» intendono quello che in Italia viene definito «tutor») - e i risultati dello stage: cioè se alla fine si è ottenuto un contratto (tre possibili risposte: sì, no, spero di sì), e se no, se almeno l'internship ha aiutato a trovare lavoro da un'altra parte. Infine uno spazio in cui ciascuno può aggiungere - preferibilmente in inglese - un commento a piacere in merito alla questione.L'invito della Repubblica degli Stagisti ai suoi lettori è naturalmente quello di partecipare a questa survey, per far sentire la voce dei tirocinanti italiani anche a livello europeo.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Identikit degli stagisti italiani, ecco i risultati: troppo spesso i tirocini disattendono le aspettative- Dov'è meglio andare a fare lo stage? Dipende da cosa si cerca: ecco quattro top five tratte da sondaggio «Identikit degli stagisti italiani»

Cento tirocini ben pagati all’Agenzia per i diritti fondamentali, alla Nato e all’Agenzia per i medicinali

Ancora pochi giorni a disposizione per candidarsi all’edizione 2011 dei tirocini presso l’Agenzia europea per i diritti fondamentali: il 16 maggio alle ore 13 scade il termine per inviare il curriculum a questo organismo europeo con sede a Vienna che si occupa di «rendere i diritti fondamentali una realtà per tutti in Europa affinché vivano un’esistenza libera e dignitosa». Il rimborso spese è di mille euro mensili netti, più il costo del biglietto di andata e ritorno del viaggio (fino all'equivalente di un doppio tragitto in treno in prima classe). In caso di buon esito lo stage avrà inizio il primo ottobre e terminerà a marzo 2012, ma non ci sono speranze di assunzione post-stage, come specificato sul sito, «a meno che non si aprano posizioni vacanti di cui si dia notizia sulla pagina web». «Nella scorsa tornata, in cui abbiamo raccolto le candidature per i 17 stage che sono partiti il mese scorso, dei 500 cv pervenuti oltre un quarto proveniva dall’Italia. E l’anno prima c’era stato un picco ancora maggiore: per il bando aperto nella primavera del 2010 gli italiani rappresentavano addirittura il 41% del totale dei candidati», dice alla Repubblica degli Stagisti Elena Balzarini del Dipartimento Risorse Umane della Fra, e aggiunge: «La graduatoria viene stilata in base al curriculum, sia accademico che lavorativo, e alle motivazioni presentate, mentre da ultimo si utilizza il criterio del ‘nacionality balance’ per equilibrare la presenza e garantire una rappresentanza di stagisti da tutti i Paesi Ue». Dei 15/17 posti disponibili per ogni tornata, quindi, solo uno o due al massimo vengono occupati da italiani.I requisiti. Necessari, oltre alla cittadinanza europea, un diploma di laurea (anche triennale) e la conoscenza di due lingue europee tra cui l’inglese. Non si può partecipare invece se si sono avute precedenti esperienze di tirocini retribuiti o impieghi presso organismi europei.Come candidarsi. Bisogna preparare un curriculum in formato europeo (non saranno accettati altri modelli), e collegarsi all’apposito link per l’application form, scegliendo un solo dipartimento di interesse. Una volta compilato il form e allegati i documenti si riceve una mail di conferma: sul sito si pubblicherà la notizia della conclusione delle selezioni. I finalisti saranno contattati per un’intervista telefonica e ai vincitori arriverà una mail entro il 15 agosto.Sono aperte le iscrizioni anche per i traineeship alla Nato di Bruxelles (la scadenza è il 20 maggio). Ci sono circa 40 posti disponibili in totale per due tornate l’anno: una inizia a settembre, l’altra a marzo, e la durata è di sei mesi.Va specificato però che questa volta ci si candida per l'anno successivo: le selezioni adesso in atto valgono dunque per il 2012, per entrambi i periodi di stage. L'emolumento per gli interns è di 800 euro al mese lordi, ma è possibile ricevere in aggiunta rimborsi esterni derivanti da borse di studio o simili. Per le spese di viaggio è concessa una copertura fino a 1200 euro.Anche per la Nato, non c'è un collegamento diretto tra lo stage e l'assunzione, ma - si specifica sul sito - questa possiblità può essere vagliata una volta terminato il programma di tirocinio e sempre che si siano rispettate tutte le regole previste per le selezioni di un determinato impiego. «Cerchiamo persone con i background più disparati» dichiara Virginia Keener, del dipartimento Risorse umane della Nato «quali laureati in Scienze Politiche, Ingegneria, Risorse Umane o Giornalismo. Vogliamo ampliare la diversità del nostro staff». Le candidature che arrivano a ogni edizione sono anche qui molto numerose: «l'anno scorso sono state 3mila, per un'età media di circa 23 anni». Per quanto riguarda gli italiani che hanno partecipato all'ultima edizione, «i selezionati sono stati 7. In tutto c'erano 34 nostri connazionali nella shortlist, che in totale contava 90 candidati», fa sapere Nunzia Aversano della Rappresentanza permanente d'Italia alla Nato. Vale a dire che dei giovani di tutto il mondo ammessi alla selezione finale gli italiani erano oltre un terzo!I requisiti. Avere compiuto i ventuno anni al momento della candidatura, essere cittadino di uno degli stati membri della Nato, essere uno studente universitario o neolaureato (massimo un anno prima) - anche se esiste uno specifico programma per studenti di scuola secondaria - e un buon livello di inglese o francese. I criteri di selezione sono il curriculum in relazione alla compatibilità con il dipartimento prescelto dal candidato, insieme al 'nationality and gender balance', ovvero un sistema di riequilibrio dei vincitori in base alla provenienza geografia e al genere.Come candidarsi. Ci si registra al sito e si compila l'application form, che comprende il curriculum e una lettera motivazionale di 500 parole sul perchè della propria candidatura. Sia i finalisti che gli esclusi riceveranno una comunicazione scritta entro settembre, così come vincitori e non saranno avvisati entro ottobre. Per i primi sarà inoltre obbligatoria la sottoscrizione di una security clearance, ovvero un nulla osta per la sicurezza rilasciato dal paese d'origine e dall'ufficio di sicurezza della Nato.C’è tempo invece fino al 15 giugno per candidarsi ai 40 tirocini presso l'Agenzia europea per i medicinali, con 1350 sterline (pari a 1530 euro) di rimborso spese mensili oltre al pagamento del viaggio di andata e ritorno. Per i disabili c’è una copertura superiore del 50%. Si tratta di un organo decentrato dell’Unione Europea con sede a Londra che ha il compito di tutelare e promuovere la sanità pubblica e la salute degli animali mediante il controllo dei medicinali per uso umano e veterinario. Anche questo programma di stage ha inizio a ottobre e si conclude dopo 6 mesi prorogabili fino a 9. La preferenza è data di solito a chi ha un background attinente con le attività dell’agenzia: i laureati in materie scientifiche o giuridiche, ma anche gli umanistici di Scienze della comunicazione o Lettere hanno delle chance. Sono circa 400 le candidature ricevute ogni anno, ma non si può dire quale nazionalità prevalga: «Variano di bando in bando» spiega Amanda Johannson, capo delle Risorse Umane dell’Ema. Tuttavia, l'ufficio del personale dell'agenzia riferisce che gli italiani inseriti in un traineeship nelle ultime due edizioni sono stati rispettivamente 4 e 6.In quanto all’età media, «si tratta in genere di ventenni, essendo i tirocini indirizzati a chi ha preso il titolo di recente, ma il programma è aperto anche a chi si sia laureato in una fase più avanzata della sua vita».  Anche qui si dice a chiare lettere sul sito che non ci sono opportunità dirette di assunzione, però resta la possibilità di candidarsi per posizioni vacanti.I requisiti. Di nuovo per candidarsi serve un diploma di laurea e la buona conoscenza dell’inglese e di un’altra lingua europea, oltre naturalmente allo status di cittadino europeo.Come candidarsi. Per partecipare alle selezioni occorre spedire per posta l’apposito modulo scaricabile dal sito. Solo i finalisti saranno contattati tra luglio e settembre per un’intervista telefonica, ed entro agosto arriverà una lettera in caso di esito positivo.Ilaria MariottiPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:  Nove concorsi e 70mila euro per premiare le migliori tesi di laurea. Tutti i bandi in scadenza da qui a giugnoStage retribuiti al Parlamento europeo, candidature aperte fino al 15 maggio per tutte le tipologie. 400 posti a disposizione   E anche:Valeria Setti: «Da Rovereto a Vienna per mettere la diplomazia al servizio dei diritti umani: la mia esperienza alla Fundamental Rights Agency»  

Festa dei lavoratori: apre a Roma la mostra “Io lavoro”, una raccolta di foto dedicate ai mestieri del mondo

Il primo maggio in tutto il mondo si festeggiano i lavoratori e a Roma, lunedì 2, apre alla Sala Santa Rita  la mostra fotografica “Io lavoro”, una selezione di 115 scatti sul tema di Elena Guerri Dall’Oro, 46enne giornalista per professione e fotografa per passione. L'autrice, già membro della segreteria particolare di Mirko Tremaglia al ministero degli italiani nel mondo e direttore relazioni istituzionali del Moige, ha viaggiato molto e in giro per il mondo - dalla Finlandia al Giappone, dall’Africa al Sudamerica - ha catturato con il suo obiettivo donne e uomini che «credono nel proprio lavoro e si impegnano ogni giorno nel farlo». Le istantanee, tutte a colori e frutto di vent'anni di spostamenti, immortalano diverse sfumature del gesto lavorativo, non limitandosi agli impieghi di natura manuale ma spaziando dai lavori intellettuali dei colletti bianchi a quelli delle tute blu; dai grembiuli alle divise; passando ad esempio per le mansioni più a rischio degli operatori dell'elisoccorso [foto a destra, scattata ad Ansedonia], o per l'accuratezza di chi prepara dolci [in basso, una giovane pasticciera di Roma]. Un reportage sui mestieri e le professionalità del mondo dunque, e al contempo «un omaggio al merito», specifica la Guerri, che dedica l’esposizione a chi il lavoro non ce l’ha: «la mostra vuole essere anche una tirata di giacca a chi ha la responsabilità di creare ricchezza, quindi i governi, e un inno all’importanza del lavoro per tutti». E, benchè a suo dire non ci siano ricette precise per superare il momento di stallo economico che stiamo vivendo, nel nostro paese una soluzione potrebbe arrivare dai beni culturali: «Gli italiani siedono su un tesoro. Se fosse messa a regime e cambiasse mentalità, l'industria culturale italiana potrebbe bastare da sola a cambiare le cose».Nelle professionalità raffigurate si riflette anche il cambiamento della società a seguito della terziarizzazione e della nascita della società dei servizi nei diversi paesi oggetto della raccolta. L’evoluzione del lavoro in questa direzione è talvolta indice del progresso o dell’arretratezza di una nazione: «In Tanzania vediamo ad esempio pastori che noi non abbiamo più; e in India tutto ciò è ancora più evidente perché da una parte troviamo tipologie di lavori che risalgono al Medioevo, dall’altra c’è l’avanzatissima Bollywood», riflette la giornalista. «Il problema della crescente sostituzione delle macchine all’uomo», sottolinea, «in Italia sarà però arginato dal prodotto artigianale made in Italy, che avrà sempre bisogno della componente umana».Le foto di “Io lavoro” saranno proiettate su supporti multimediali con musiche fuori scena. La mostra è realizzata dall’associazione socio-culturale Trait d’union con il contributo del Ministro della Gioventù e del Consiglio Regionale del Lazio, e sarà ospitata dalla Sala Santa Rita fino al 6 maggio (ci saranno nuovi appuntamenti in altre città, ma il programma non è ancora disponibile). L’ingresso è gratuito.Ilaria MariottiPer saperne di più su questo argomento, leggi anche: Stagisti in mostra: a Napoli le foto di Elisabetta Lombardo per raccontare il lavoro in Europa ai tempi dello stage