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cv tutor

Ciao Raffaella,il tuo post mi fa molto riflettere e pensare. A caldo, mi viene solo da dire che sono pienamente d'accordo con te. E' molto amaro doverlo ammettere, ma in questo Paese la preparazione spesso non è il primo metro di giudizio, nè lo sono competenze e valori. Non so se ci va bene così, se ci hanno talmente anestetizzati da farci credere che gavetta significhi abbassare sempre la testa e accontentarsi, non avere i soldi per poter permettersi una casa e considerare tutto sommato accettabile,che nelle Amministrazioni pubbliche (e ahimè, spesso anche private) i colleghi abbiano tutti lo stesso cognome. In Europa (quella vera, non l'Italia) non è così, perchè lì i "giovani" sono davvero visti come una risorsa e sono sostenuti attivamente perchè possano costruirsi una possibilità. E inoltre, lì, i "giovani" non hanno 30 anni, ma 23. E non mi vengano a dire che siamo buoni solo a lamentarci, perchè persone come te (e perchè no, come me ) sono l'esempio brillante che non è così. Io ci spero ancora, forse non ho ancora avuto un numero sufficiente di delusioni, ma credo che ognuno di noi, nel suo piccolo, possa migliorare un pezzo di mondo. In bocca al lupo e spero che in un futuro non lontano, il nostro Paese possa darti la ragione per desiderare di tornarci.

Ultimo Post: 14 anni, 6 mesi fa

Di: flyfarfy

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progetto Leonardo

Ciao a tutti, sono tra i fortunati che hanno partecipato al progetto Leonardo, anzi… tra i fortunatissimi che hanno preso parte a più di un progetto. La prima volta che ho partecipato avevo ventanni e sono stata in Finlandia, un’esperienza forte, bella ed indimenticabile. La seconda a trentanni, a Malta, un’esperienza frizzante, calda ed emozionante. In entrambi i progetti mi sono trovata molto bene, certo, ci vuole spirito di iniziativa e di adattamento e più che un’esperienza di tirocinio la annovererei tra le esperienza di vita, soprattutto se ti ritrovi in Paesi culturalmente e climaticamente molto differenti dal tuo. In entrambi i casi il mio periodo di soggiorno è stato di 3 mesi ciascuno, un periodo intenso ma, per me, troppo breve, perché quando cominci ad ambientarti ad assimilare la cultura, ad assaporare il sogno… è già ora di ripartire. L’aereo ti riconduce verso casa e ti senti come se avessi fatto un viaggio in un’altra Galassia, ed è così, perché il progetto Leonardo ti catapulta, per davvero, in un’altra dimensione: altre facce, altri luoghi, altra vita e poi quando torni alla tua realtà di sempre hai uno strano effetto di straniamento, di un jet lag che in realtà non c’è, rimani per un attimo basito, ci pensi e non sai se è stato solo un bel sogno o se è successo davvero, se c’eri veramente tu là dentro; così guardi le foto e ti rendi conto di come l’esperienza che hai umanamente vissuto si unica ed irripetibile, come ti abbia cambiato e come sia da custodire gelosamente in fondo al cuore e da distillare dentro di te. Si crea molto affiatamento e attaccamento tra le persone che partono con lo stesso programma, si passa molto tempo assieme, le prime settimane al corso di lingua, poi nelle uscite serali e nel tempo libero, si conoscono altri Leonardini partecipanti allo stesso progetto ma provenienti da altri Paesi, ci si confronta e si cresce, scambiando idee, opinioni, speranze, delusioni; questo attaccamento in molti casi perdura nel tempo, anche dopo la conclusione del progetto. Ho conosciuto ex Leonardini che sono rimasti nel Paese ospitante per lavoro, contenti di trovarsi lì. È un’esperienza che consiglio a tutti e poi visiterete tanti posti perché avrete la voglia e la smania di vedere cose nuove ed imprimerle nel cuore e negli occhi… Buon Viaggio! Raffaella :)

Ultimo Post: 14 anni, 6 mesi fa

Di: joe_zarlingo

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stage a parigi

cara Eleonara grazie sei gentile, assicuro di essere una persona normale :-)) io sono partita tramite enaip piemonte e celva, entrambi hanno lavorato benissimo. sono stata particolarmente fortunata perchè la meta in teoria era lione, ma a lione inter echange (partner in loco, mi sono sembrati attenti ma non li conosco abbastanza) non è riuscita a trovare uno stage adatto al mio cv, allora mi hanno mandata a parigi. quindi sono stati professionali competenti carini adorabili ... perchè ovviamente potevano mandarmi a pelar patate (va beh pelar patate no ) ma avrebbero potuto trovarmi uno stage decente non in linea con il mio cv (so che può capitare). a parigi si è occupata di me inter echange, un'associazione che mi ha creato molti molti molti problemi, unica cosa mi hanno trovato uno stage perfetto per me. passiamo ai soldi. mi hanno pagato viaggio a/r, scuola di lingua, trasporti, alloggio in foyer per giovani lavoratori. in genere la sistemazione è in famiglia (con colazione e cena), per chi è in foyer studentati danno 40 euro per mangiare. ma a parigi 40 euro durano 2 giorni o poco più. in più (ma questo solo in valle d'aosta) ho ricevuto dal celva una borsa studio di 450 euro. ho avuto altre esperienze alcune positive altre meno magari ne parlerò nelle prossime puntate, vedremo consiglio a tutti di partire, è una gran bella esperienza a presto Paola

Ultimo Post: 14 anni, 6 mesi fa

Di: paolafumagalli

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stage a Bordeaux (France)

Salve a tutti! Sono calabrese ed vivo e lavoro nella mia città natale,Crotone. Anzitutto Vi ringrazio per avermi contattata poichè ho partecipato nel maggio scorso ad un progetto di mobilità nell'ambito del programma Leonardo da Vinci (VET.PROF.MOBILITY) organizzato dal Centro Produttività Veneto-Fondazione Giacomo Rumor.Lavoro in una società che dà assistenza e servizi alle aziende del territorio, inoltre mi occupo di formazione continua ed alta formazione(abbiamo gestito positivamente n. 4 IFTS), cosicchè mi sono trovata a far domanda di selezione per il progetto di cui sopra.La mia esperienza è stata più che positiva,anche se è durata una settimana, è stata bene organizzata dal CPV,ripeterei volentieri l'esperienza, e per maggiore formazione e per ulteriori scambi professionali, ritornei anche subito in Francia.Ancora Grazie!Cordialmente Laura.

Ultimo Post: 14 anni, 6 mesi fa

Di: lauretta

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BERLINO, LA VIRGOLA ED I COLORI

Centocinquanta giorni di degna esperienza. Berlino mi ha accolta a braccia aperte, col sorriso e tanto sole fin dal primo giorno. La difficoltà iniziale per inserirmi e trovare uno spazio nella preparazione del Festival Internazionale di Letteratura è stata in ogni caso costruttiva: unica tirocinante straniera, nel programma in cui lavoravo, ho dovuto aspettare 10 giorni per conquistarmi uno sguardo ed un saluto dagli altri colleghi tedeschi, nel momento in cui entravo in ufficio.. ma ammetto che dopo il gelo iniziale, l’amicizia che si crea con Loro è più limpida, spontanea e forte. Lavorando nel programma di letteratura internazionale per bambini e ragazzi, mi sono immersa in mondi che avevo lasciato parecchi anni fa. Ho esplorato, con lo sguardo, con i ricordi ed i libri, realtà, tradizioni, culture, lingue diverse: ore passate davanti ad un computer ed un bicchiere di the – consuetudine lavorativa tedesca! -; telefonate agitate e balbettate con traduttori, scrittori da tutto il mondo ed attori tedeschi famosi; atmosfera stimolante, ricca, solidale con un team affiatato di tirocinanti (ragazzi dai 18 ai 29 anni). Un iter difficile, con momenti di scoraggiamento, paura ed incomprensione come tutti i cammini della vita e delle belle esperienze: difficoltà di capirsi in lingue e culture differenti, lo stress e le grandi responsabilità che mi hanno messa alla prova e alla fine temprata. Arrivato settembre, il Grande Evento e la dimostrazione del nostro impegno: il Festival Internazionale di Letteratura! Dodici giorni con gli occhi aperti ed i cinque sensi attenti ad assorbire tutto: letture, incontri, concerti, workshops, feste con autori da tutto il mondo. Focus del 2008 è stato l’Africa: uno spettacolo quotidiano di colori, musiche e personaggi. Bambini emozionati; libri di tutte le forme; code interminabili di classi e la fatica di organizzarle per gli incontri con gli autori; gli autografi; ore passate con gli scrittori; gli scambi di culture e la curiosità di viverle anche solo per qualche ora; la mia lingua italiana tra melodia e sorrisi; l’onore e l’emozione di stringere la mano a personaggi celebri (cfr. Dacia Maraini, Mario Calabresi, Wolf Erlbruch, uno degli illustratori più famosi nel mondo, Beatrice Masini e tantissimi altri); per non dimenticare le 18 ore su 24 in teatro… Ottimi compagni in questo viaggio sono stati la collaborazione, nuovi amici importanti, tantissime soddisfazioni e fortuna anche nell’ambito lavorativo: ambiente giovane, organizzazione precisa, funzionale ed efficiente! Centocinquanta giorni di una Berlino magnifica, sempre stimolante, accesa, giovane, creativa, poliedrica, tollerante, ecologica, in bicicletta, piena di storia e culture. Le ho lasciato una parte di me. Splendida città, valida esperienza umana e professionale. Non dimentico e ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di vivere al meglio questo cammino berlinese: anche e soprattutto senza loro, ora sarei meno ...“colorata”! Chiara Baldin

Ultimo Post: 14 anni, 6 mesi fa

Di: ChiaraB84

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Stage a Helsinki (FI)

Ciao, sono un ragazzo di 18 anni, e quest'estate ho fatto uno stage all'estero, ad Helsinki... Partiti in una 15ina, tra cui ragazzi e ragazze di varie scuole dal veneto e piemonte, siamo arrivati li tutti disorientati e temevamo il peggio, ma alla fine è andata benissimo XD. Periodo: 14 giugno - 01 agosto Alloggiavamo in degli appartamenti che durante l'anno sono abitati da universitari e non solo, come distanza dal posto di lavoro eravamo a 20-30 minuti di autobus, quindi ci trovavamo anche bene. Il posto era stupendo, le persone un pò strane, ma d'altronde a 2000 km di distanza non è che puoi trovare le stesse abitudini. Tutti quanti eravamo tra i 17 ed i 19 anni, poi c'era la tutor, una ragazza di 23 anni in Erasmus. Col fatto dell'età non è che avessimo molta libertà, ma quel poco che siamo riusciti a fare l'abbiamo fatto nella migliore delle maniere. Abbiamo visitato tutto o quasi della città ed anche di paesi di periferia, poi siamo riusciti a vedere anche la capitale di un altro stato (grazie alla traghettata Helsinki-Tallinn), siamo riusciti a divertirci fin troppo... Abbiamo conosciuto gente del posto, ecc ecc... L'hotel in cui la maggior parte di noi lavorava era un 5 stelle sull'Esplanadi Park... Bellissimo... Ah, dimenticavo, faccio stage per "operatore e servizi di ristorazione"... In poche parole faccio il cuoco. Abbiamo lavorato con orari generati per la nostra età, tipo 8'00-16'00 oppure 14'00-21'00. All'inizio non riuscivamo a muoverci tanto liberamente (non conoscendo la lingua ed il posto) ma poi era come se avessimo sempre vissuto li... conoscevamo ogni angolo!!! Comunque mi scuso se ho saltato da un discorso all'altro, però ci sarebbe troppo da dire, e mi vengono in mente solo certe cose sparse. A dicembre dovrebbero darci la borsa di studio, una cosa come 480€, sempre dipende da quante ore ognuno ha fatto... Quello che penso, è che è stata una esperienza stupenda, che rifarei volentieri e credo sia stata anche molto utile. Spero di tornare a lavorare all'estero molto presto, e nelle migliori delle ipotesi vorrei aprire un'attività fuori dall'Italia, ancora qualche anno e si inizia il progetto. Grazie dell'attenzione, Kiitos!!!

Ultimo Post: 14 anni, 6 mesi fa

Di: Antonio_Scaggiante

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Sarà la crisi...

Ciao Eleonora, per quanto riguarda il primo stage, trovato rispondendo ad un annuncio su infojobs, le mie mansioni erano quelle di archivio, addetta selezione, e amministrazione personale. Ero l'unica stagista, gli altri 2 colleghi erano a tempo indeterminato; la mia assunzione era vincolata al numero dei lavoratori interinali dell'agenzia, che, con la crisi, si è notevolmente abbassato (così mi sono dimessa un mese prima della fine del contratto di stage per accettare la seconda proposta che mi sembrava più buona). Il secondo stage prevedeva mansioni diverse in quanto si svolgeva nel settore acquisti ma l'ho accettato comunque perchè mi avevano prospettato un futuro un po' diverso e invece è andata male

Ultimo Post: 14 anni, 6 mesi fa

Di: luna

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master post laurea

dimenticavo di raccontarvi dell'esperienza post master. Mi chiama una azienda dicendomi che mi proponeva un lavoro, un posto di lavoro. Mi faccio più di 100 KM di auto e mi sento dire che trattasi di stage e mi chiedono di dare una risposta prima delle vacanze estive, erano disperati praticamente era come dire 'ti prendiamo aspetta a te decidere'. Altra fregatura mi sono sentita dire 'le diamo un piccolo rimborso spese l'azienda non può permettersi altro'. Addirittura mi sono sentita dare in un'altra occasione un colloquio di lavoro per telefono e dire 'come si permette di chiedere la retribuzione?' e buttare giù il telefono. Ragazzi il mio consiglio, non fate un master è uno spreco di tempo, denaro e si offre la possibilità alle aziende di sfruttarci.

Ultimo Post: 14 anni, 6 mesi fa

Di: mefisto

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AIUTO!!!! SONO IN UNA SITUAZIONE DEL TIPO STAGE FALSO IN SEGUITO A MASTER ASFOR!

Caro Francesco, ti va di raccontarci un po' meglio la tua storia? Come hai scelto il master e com'è stato gestito il passaggio dalla parte di formazione in aula a quella di formazione sul campo? Come mai hai l'impressione di non imparare nulla? Il titolare dell'azienda ti ha detto chiaramente che non ha intenzione di assumerti alla fine dello stage, nemmeno se ti sarai dimostrato bravo e capace? Per quanto riguarda i consigli sul da farsi, qui nell'ultimo articolo ne trovi qualcuno: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/problemi-con-lo-stage-vanno-segnalati-subito-allente-promotore Facci sapere poi com'è andata! Eleonora

Ultimo Post: 14 anni, 7 mesi fa

Di: Eleonora Voltolina

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lo stage? un'occasione per l'azienda di avere manodopera a costo zero!!!!!!

Ciao Xeni, la questione del rimborso spese è assai delicata, ma lo è anche di più quella della "formazione". Le esperienze che ho vissuto, e quelle che hanno vissuto i miei amici, mi hanno insegnato che raramente da parte dell'azienda c'è la volontà di dare allo stagista l'opportunità di imparare, poiché nella maggior parte dei casi, alla fine del contratto il rapporto viene interrotto, e spesso cercano solo qualcuno che possa svolgere decentemente il proprio lavoro, pagandolo una miseria. Prendere trecento euro al mese, se ti vengono dati gli strumenti per crescere professionalmente, non è la fine del mondo. Il problema è che non ti formano, non ti assumono, e anche se impari qualcosa, lì fuori continui a trovare quasi esclusivamente proposte di stage, o contratti a progetto miseri. La mia impressione è che ogni volta si cominci da capo, e che non si vada mai avanti.

Ultimo Post: 14 anni, 9 mesi fa

Di: Amber_Rain

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