Friuli, l'assessore promette: «Indennità di 500 euro e regolamento entro fine luglio»

Anna Guida

Anna Guida

Scritto il 08 Lug 2013 in Notizie

La giunta guidata da Debora Serracchiani si è insediata nella sede regionale di Piazza Unità d'Italia a Trieste da appena due mesi, stage lavoroma il neoassessore al Lavoro Loredana Panariti ha già le idee piuttosto chiare riguardo alla nuova normativa sui tirocini extracurriculari e ha ben presente l'incombente scadenza del 24 luglio entro cui tutte le Regioni italiane dovrebbero recepire le indicazioni contenute nelle linee guida emanate a gennaio: «Il Friuli Venezia Giulia è a buon punto. Entro il termine del 24 luglio sarà adottato il provvedimento, che è un regolamento previsto dalla legge regionale 9 agosto 2005 n. 18 (Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro). Potrebbe esserci qualche giorno di ritardo solo nel caso subentrasse qualche difficoltà in sede di organismi consultivi.
 Abbiamo già in mano una bozza di testo e, non trattandosi di una legge ma di un regolamento, l’iter di approvazione è piuttosto snello: prevede il passaggio in Comitato interistituzionale e Commissione regionale del lavoro».
Quali sono le principali novità in arrivo per i circa 4.500 giovani che, secondo i dati riferiti dall'assessore, svolgono ogni anno un tirocinio extracurriculare in Friuli Venezia Giulia? «
È stato previsto un limite minimo di durata dello stage di 2 mesi e massimo di 6 mesi, per tutte le tipologie di tirocinio, con esclusione dei soggetti disabili. L’indennità minima è stata fissata in 500 euro e nel regolamento sarà previsto l’eventuale adeguamento nel tempo dell’indennità, attraverso decreto del Direttore competente». Ovvero: il compenso minimo potrà essere rivisto anno dopo anno perché possa crescere all'aumentare dell'inflazione. «Sono stati individuati anche i soggetti promotori: Centri per l’impiego, Università, Enti di formazione, Servizi di integrazione lavorativa, cooperative sociali», spiega Panariti.
C'è un punto contenuto nelle linee guida, che peraltro non faceva che confermare la norma già in vigore sin dal
decreto interministeriale
25 marzo 1998, n. 142, che sta sucitando qualche ribellione da parte di alcune Regioni: la questione della proporzione tra stagisti e organico aziendale. Si legge infatti nel documento della Conferenza Stato-Regioni: «Possono ospitare tirocinanti nei limiti di seguito indicati: a) le unità operative con non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato: un tirocinante; b) le unità operative con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra sei e venti: non più di due tirocinanti contemporaneamente; c) le unità operative con ventuno o più dipendenti a tempo indeterminato: tirocinanti in misura non superiore al 10% dei suddetti dipendenti contemporaneamente, con arrotondamento all'unità superiore». Ma la Sicilia, con la legge 9/2013, ha raddoppiato il numero massimo di stagisti “ospitabili” contemporaneamente e ha peraltro equiparato i dipendenti a termine con quelli a tempo indeterminato. La bozza di testo predisposta della giunta campana vede addirittura triplicato il tetto massimo del numero di tirocinanti in proporzione al numero di dipendenti. Entrambe le Regioni stanno includendo provvedimenti che si discostano in maniera significativa dalle linee guida concordate a gennaio. Andando a snaturare, su determinati punti, la ratio stessa delle indicazioni, e certamente non a favore dei più deboli. Come si sta muovendo su questo punto il Friuli? «Il nostro testo segue le indicazioni date dalle linee guida ma prevede una deroga per i datori di lavoro iscritti all’albo delle imprese artigiane». Ciò significa che le imprese artigiane, anche se sono costituite dal solo titolare e non hanno dipendenti, potranno comunque ospitare uno stagista: la deroga è stata pensata per favorire la riscoperta dei mestieri manuali da parte dei giovani e favorire il passaggio di un know-how artigianale che rischia di perdersi.
Nessuna specifica sanzione in arrivo in Friuli per chi violasse le nuove regole, a differenza di quanto previsto da altre Regioni, come il Piemonte: «
Le sanzioni sono quelle previste dalla linee guida nazionali, pertanto se il tirocinio nel corso delle verifiche a cura delle Direzioni territoriali del lavoro non dovesse risultare conforme alla disciplina regionale il personale ispettivo procederà a riqualificare il rapporto come di natura subordinata con relativa applicazione delle sanzioni amministrative applicabili in tali ipotesi».


Anna Guida

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:

- In Abruzzo la nuova legge sugli stage «c’è già e funziona bene», il vicino Molise insegue
-
Trento e Bolzano / Niente stage dopo un anno dalla fine degli studi: «Altrimenti si fa concorrenza ai veri contratti»
-
Liguria / Tirocini, al via gli incentivi alle imprese: ma la nuova legge e l'indennità obbligatoria?
-
Umbria / Luglio si avvicina e non c'è ancora una bozza
-
Piemonte vicino al traguardo, Val d'Aosta ancora lontana
-
Toscana / L'assessore: «Se con le nuove leggi i tirocini diminuiscono non è un male: scompaiono quelli truffa»
-
Marche / «Responsabilizzare i tutor e valorizzarli, anche attraverso un compenso»
-
Emilia / Ancora in alto mare, Cgil: «C'è disaccordo sulle linee guida»
-
Sicilia / La politica tace. E allora interviene il sindacato
-
Campania / Il numero massimo di stagisti sarà il triplo del previsto
-
Veneto / «Vigileremo sugli abusi». Ma l'indennità minima sarà bassa
-
Puglia / C'è già una bozza: «La approveremo entro luglio»


E leggi anche:
-
Un censimento degli stagisti e dei praticanti negli enti pibblici: appello al ministro D'Alia
- Subito una legge statale sui tirocini curriculari: appello al ministro Carrozza


Community