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stage DNArt - DA NON ACCETTARE MAI

Ciao Virginia sono anche io una sopravvissuta della dnart, sono stata li in stage nel 2009! volevo farvi i complimenti perche quando ho fatto lo stage ho mandato anke io una relazione dettagliata all'univeristà (nel mio caso la IULM) ma non ho avuto la prontezza di documentarmi sul decreto! capisco benissimo il clima e ti invio la mia relazione credo che qualcosa ti sarà familiare! .... In questi mesi di lavoro ho avuto modo di seguire diversi progetti... Insomma dal punto di vista della coerenza con i miei studi meglio di così non potrei chiedere, anche perchè in ufficio si lavora su più fronti contemporaneamente e quindi ho avuto modo di occuparmi di diversi aspetti relativi all'organizzazione delle mostre, alla comunicazione e alla gestione delle attività collaterali. Dal punto di vista delle conoscenze ho quindi potuto sviluppare e mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi. Quello che non condivido, tuttavia, sono le modalità con cui i titolari portano avanti il lavoro, facendo affidamento a realtà politiche forti in Italia e assicurandosi in questo modo un accesso privilegiato nell'organizzazione delle mostre e degli eventi da noi stessi gestiti ed organizzati. In questo modo il lavoro arriva a mancare totalmente di scientificità e ricerca culturale, nonchè di coerenza; tutto ciò si palesa anche nell'assenza di una progettualità definita e di una pianificazione operativa valida, tale per cui le mostre vengono organizzate entro pochi mesi, spesso mascherando e imbastendo i contenuti attraverso un'efficiente e capillare comunicazione. Ulteriore conseguenza della mancanza di progettualità si manifesta negli orari, poiché, in sostanza, si sa quando si entra ma non si sa quando si esce. Al colloquio era stato detto dal tutor che l’orario era fino alle 18.00 /19.00 invece a seconda delle esigenze dei titolari, che pianificano il lavoro all’ultimo momento, le settimane prima dell’inaugurazione non potevo uscire mai prima delle 20.00 (sono uscita anche alle 21.00 e alle 23.00). I titolari, nonostante orari estenuanti e l’impegno, hanno poi rimproverato me e le altre stagiste perché a cavallo del ponte del 2 giugno non siamo andate a lavorare di domenica. Inoltre l’incoerenza nei confronti di una mission culturale che la Fondazione si propone di portare avanti si manifesta anche in quelli che secondo i titolari sono i capisaldi per muoversi in questo campo lavorativo, citando le testuali parole del presidente della Fondazione rivolte allo staff: “La cultura ve la dovete dimenticare, l’Università ve la dovete scordare. Dovete imparare a trattare male la gente, dovete imparare a bleffare”. Dicono che dobbiamo dimenticarci dell’Università ma nello stesso momento a loro fa comodo servirsi di ragazzi preparati e volenterosi laureati a pieni voti. Inoltre altro aspetto da sottolineare è la totale mancanza di educazione e di rispetto da parte dei titolari nei confronti del personale; in pubblico vantano “il prezioso contributo dei collaboratori”, mentre in ufficio i modi usati sono pessimi e pesanti. Con le colleghe si sono creati ottimi rapporti e una bella armonia di squadra anche per contrastare il malcontento generale per il modo di portare avanti il lavoro dei titolari, malcontento che si manifesta palesemente nel fatto che non esiste personale stabile, tutti i dipendenti restano un po’ e poi vanno via cercando altri lavori (questo aspetto e stato mascherato dl titolare giustificando il continuo cambio di personale con il fatto che grazie a lui poi le persone trovano altro, ma la realtà è ben diversa). Solo nel giro di due mesi e mezzo durante lo stage ho visto due colleghi assunti a progetto dare le dimissioni a poca distanza l’uno dall’altra, altre due colleghe piangere per la pressione e il malcontento e un’altra stagista andarsene prima della conclusione dello stage. Insomma una situazione decisamente desolante. Questa esperienza è stata come vivere una sorta di reality con continue prove da superare ma senza nessun premio finale. Probabilmente interesserà poco ma questa esperienza da una parte mi ha fatto aprire gli occhi su quello che è l’altro lato dei contesti lavorativi, quello purtroppo più reale e più diffuso, in cui lo stagista e il lavoratore precario vengono spremuti e non hanno più una vita privata, con la promessa di conquistare un contratto a progetto. Ho una grande fiducia nell’Università e nonostante ci sia crisi (da una parte è anche vero ma ormai questa è anche la scusa che impera per giustificare la precarietà!), spero mi venga oferta la possibilità di entrare in contatto con realtà migliori.

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: keamarezza

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calcolare il netto del rimborso

Cara Eleonora, ti ringrazio tantissimo! In effetti, confondevo irpef con inps. Adesso ho le idee più chiare! Spero di avere presto un ufficio paghe a cui chiedere informazioni, sto sostenendo diversi colloqui in questo periodo! ;) Un saluto ai colleghi stagisti del forum!

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: Sibyl

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Barbara Rosina dell'ufficio stage della Statale: «Ecco perchè abbiamo deciso di chiudere la convenzione con la Fondazione Dnart»

L'ultimo caso di Help arrivato alla Repubblica degli Stagisti, relativo alla Fondazione DNArt, coinvolge anche l'università Statale di Milano, che negli ultimi anni ha inviato in stage presso questa Fondazione e la sua "gemella" Fabbrica delle Idee srl alcuni studenti e neolaureati. Fino a quando non ha ricevuto una formale lettera di reclamo da parte di Virginia L. e Lorenza S., che tra le altre cose evidenziava come negli uffici di via dell'Orso, comuni alle due realtà, a un certo …

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: Eleonora Voltolina

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«La norma che regola la proporzione tra dipendenti e stagisti andrebbe rivista» parla Aida Riolo, responsabile dell'ufficio stage della Bocconi

Aida Riolo è alla guida dell’ufficio stage dell’università Bocconi. La Repubblica degli Stagisti le ha chiesto di fare il punto sulla situazione emersa rispetto alla Fondazione DNArt, a seguito della lettera di reclamo di alcune stagiste che hanno interrotto il tirocinio a pochi giorni dall'attivazione. Le lamentele delle ragazze, affidate anche alla redazione della Repubblica degli Stagisti che vi ha dedicato un approfondimento della sua rubrica Help («Qui alla Fondazione DNArt siamo in troppi stagisti»: e scatta il reclamo all'ufficio …

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: Eleonora Voltolina

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Provincia di Arezzo: stage bloccati!

Caro Gerard, se ti sei laureato da meno di 18 mesi puoi rivolgerti all'ufficio stage della tua università. In alternativa, qualsiasi agenzia per il lavoro può attivare uno stage.

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: Eleonora Voltolina

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Quattrocento tirocini Leonardo in scadenza da qui alla primavera: tante possibilità per fare esperienza in tutta Europa

Con Mozilla Firefox e Google Chrome non ci dovrebbero essere problemi. Per quanto riguarda Internet Explorer, il sito è ottimizzato per IE 7, 8 e 9... purtroppo per ragioni di compatibilità anche con altri browser non possiamo assicurarla con versione anteriori. Ci scusiamo per il disagio!

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: Eleonora Voltolina

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Alternative allo stage?

Ciao a tutti, sono silvia, laureata a luglio all'università di Trieste. Dopo innumerevoli richieste di stage ad agenzie di organizzazione eventi e non, finalmente la settimana scorsa ho ricevuto una risposta da una agenzia interessata ad offrirmi un percorso formativo di stage di sei mesi. Tutto perfetto se non fosse che questa agenzia (slr)è composta solo da due soci (una delle quali iscritta al libro paga) e non ha dipendenti! Senza quest'ultimo requisito è impossibile avviare uno stage, giusto? Il progetto propostomi è a dir poco interessante per me, mi dispiacerebbe moltissimo doverci rinunciare. Vi chiedo quindi: esiste un altro modo per poter effettuare questi sei mesi in agenzia senza fare un contratto? (mi hanno espressamente detto che non intendono fare contratto a progetto perchè non hanno la possibilità di farlo economicamente). Grazie! Silvia

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: aivlis2805

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stage - contratto a progetto: che differenza c'è?

L'azienda in questione non è molto grande e questa sarebbe per loro la prima esperienza di stage (stando a quanto mi hanno detto)...comunque non so neanche io cosa pensare...perchè a quanto mi hanno detto è stato il loro consulente del lavoro (se esiste qusta figura) a consigliare loro questa soluzione...anche perchè mi sembra di aver capito che mi vogliono venire incontro per quanto riguarda giorni di malattia e per il periodo di chiusura aziendale, anche se il contratto di stage non prevede la copertura inps per malattia e ferie retribuite...quindi sono un pò indeciso sul dafarsi...se me lo riducono a 6 mesi credo che accetterei...te cosa ne dici Eleonora?

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: zardi

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stage in scadenza

Ciao a tutti. Tra meno di un mese termina il periodo di stage in una grande azienda della GDO. Esperienza altamente formativa e sicuramente sarebbe interessante proseguire nel lavoro. Purtroppo sono evasivi circa la reale possibilità di inserimento, considerando anche che è presente in azienda una situazione a me non molto chiara di mobilità. Ora io mi sto muovendo per la ricerca di un nuovo impiego ma sono dubbiosa nel come affrontare la cosa: gioco a carte scoperte oppure per fare i colloqui mi fingo malata o improvviso visite? mi rendo conto che mentire non è carino, però anche la situazione contrattuale non definita non è il massimo. Inoltre ad oggi la situazione contrattuale migliore in alternativa mi è stata offerta da una piccola realtà... ma passare dalla grande multinazionale alla piccola impresa non so se può essere allettante oppure se devo ritenerlo un passo indietro nella mia "carriera".

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: skizz

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Giornalisti precari in rivolta: a Napoli reclamano più spazio nella web tv del Comune, a Roma diventano Errori di stampa

Abuso d’ufficio: con questa ipotesi di reato la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta contro ignoti per fare chiarezza sulla vicenda della Web tv del Comune partenopeo. Una storia che ha avuto inizio nel 2009, ma che ancora oggi non si può dire conclusa. E che lascia l’amaro in bocca perché sembra ignorare completamente il problema dei giornalisti precari. Lo sanno bene i componenti del Coordinamento dei giornalisti precari campani, poco più di 12 mesi di vita, ma già tante …

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: Enza Civale

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