«Da studente tanti lavoretti senza diritti: poi l’incontro con Tetra Pak è stato un’altra storia»

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 21 Dic 2019 in Storie

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Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Antonio Carassiti, 32 anni, oggi con un contratto a tempo indeterminato in Tetra Pak.

Se dovessi definire il mio percorso formativo direi che è stato una piccola gimkana: mi sono diplomato al liceo scientifico a Genova, dove sono nato e cresciuto, e dove ho poi preso la laurea triennale in Ingegneria informatica, nel 2011, e due anni dopo quella magistrale in Ingegneria dei trasporti e della logistica. Durante gli studi universitari ho avuto varie esperienze professionali, tutte collegate a quella che oggi chiameremmo “Gig Economy”. Per intenderci facevo ripetizioni, il porta pizze, il promoter: insomma mansioni non specializzate tutte con contratti a chiamata, retribuzioni orarie molto basse e nessuna possibilità di crescita o carriera. Lavori che sono stati necessari per supportare i miei studi. Non ho avuto esperienze particolarmente negative con colleghi o superiori, ma come tutti quelli che ancora oggi si trovano nella stessa situazione ho provato sulla mia pelle la mancanza di diritti, certezze e stipendi adeguati.

L’esperienza sicuramente più importante è stata l’attività nell’associazione Aegee, una delle più grandi associazioni studentesche interdisciplinari in Europa. Anche in questo caso, nessun rimborso spese ma tutto lavoro volontario. Sono stato uno dei quattro fondatori della sede di Genova e insieme ai miei colleghi abbiamo realizzato diversi eventi locali e internazionali, portando in città centinaia di studenti da tutta Europa, con il supporto dell’Università e di tante realtà locali legate al turismo. Il rimpianto più grande di quegli anni è non aver fatto l’Erasmus, ma far parte dell’Aegee mi ha comunque permesso di viaggiare e conseguire molte delle competenze chiave per l’avvio della mia carriera lavorativa.

Una volta presa la laurea ho cominciato a mandare qualche curriculum: su uno dei tanti siti dedicati alla ricerca di lavoro ho trovato un annuncio di Tetra Pak per uno stage e così ho mandato la mia autocandidatura. A quel punto è cominciato l’iter di selezione: prima un colloquio telefonico, poi di gruppo, poi con il recruiter e il manager. Alla fine mi è stato offerto un tirocinio nell’area Supply Chain della fabbrica di Rubiera. Ma al momento della firma del contratto ecco la prima doccia fredda: l’università di Genova all’epoca non era convenzionata con la Regione Emilia Romagna, quindi non è stato possibile attivare il tirocinio attraverso l’ateneo. Per fortuna Tetra Pak non si è fermata alla prima difficoltà e attraverso IAL Emilia Romagna nell’aprile 2014 è cominciato il mio tirocinio: sei mesi con un rimborso spese di 1.100 euro mensili, che mi hanno permesso di essere da subito indipendente economicamente.

Quella in Tetra Pak è stata la mia prima e unica esperienza di stage: mi sono occupato di pianificazione dei materiali, riordino e gestione degli stock delle materie prime. Ho avuto un ottimo rapporto con il manager, che era anche il mio tutor, ricevendo tutto il supporto necessario per svolgere il mio lavoro al meglio. Il trasferimento in Emilia é stato abbastanza facile e anche nell’ambientarmi non ho avuto grosse difficoltà, nonostante all’epoca in quella sede non ci fossero molti stagisti.

Una volta concluso lo stage, a ottobre, mi è stato offerto un contratto a tempo determinato nell’area Logistica, rinnovato altre due volte per un totale di circa due anni, prima di essere assunto a tempo indeterminato nel dicembre 2016, sempre nella stessa area ma con una mansione differente. Sono stato assunto come responsabile del mio ufficio e mi è stata riconosciuta l’esperienza pregressa, con uno stipendio di circa 1.900 euro al mese. Sinceramente, da studente ero convinto di firmare un contratto a tempo indeterminato in meno tempo. La realtà è stata diversa, ma sono comunque molto contento del mio percorso.

Nel frattempo, due anni dopo essermi trasferito in Emilia, mi sono iscritto all’edizione 2016-2017 del Master in Business Administration nella formula part-time serale presso la Bologna Business School. Volevo ampliare le mie competenze in ambito gestionale, così mi sono focalizzato su questo corso. È stata un’esperienza difficile visto che le lezioni erano due sere a settimana dopo il lavoro e il weekend c’era lo studio. Ma è stato molto gratificante e il supporto da parte dei miei responsabili dell’epoca in termini di flessibilità oraria sul lavoro é stato vitale. Il master costava circa 12.500 euro, pagati in cinque rate nell’arco di un anno grazie ai primi risparmi accumulati e al supporto della mia famiglia. Ogni anno c’è la possibilità di usufruire di sconti, io per esempio l’ho avuto con un’iscrizione anticipata, e di avere un prestito molto vantaggioso messo a disposizione dalla scuola. Certo il costo è alto, ma è un valido investimento per il futuro, per cui lo consiglio a chi, come me, avesse voglia di ampliare le proprie competenze e crescere nella propria carriera.

Avere un contratto a tempo indeterminato non ha portato grossi stravolgimenti nella mia vita, anche perché le condizioni economiche e lavorative in Tetra Pak sono ottime anche per chi è a tempo determinato. Sicuramente, però, mi ha portato una condizione di tranquillità: la costante incertezza del futuro, unita all’impossibilità di pianificare la propria vita per un orizzonte temporale superiore ai sei mesi hanno un grosso impatto psicologico per chi si affaccia alla vita da adulto.

Oggi ho il ruolo di Analista sempre in ambito logistica non piú per la sola fabbrica di Rubiera, ma per tutti i siti produttivi dell’area Europa e Asia Centrale. Supporto il direttore Logistica in attivitá come ottimizzazione dei processi, implementazione di nuove tecnologie, gestione dei rapporti con i fornitori. Un ruolo molto stimolante, che mi dá la possibilitá di interfacciarmi con colleghi provenienti da diverse aree aziendali e da tantissime nazioni del mondo e di mettere in discussione le mie competenze e il mio approccio al lavoro.

Sono uno dei pochi fortunati a lavorare nel campo dei propri studi: mi piace molto la Logistica e mi piacerebbe continuare in questo campo. Certo, sono ancora all’inizio della mia carriera, ma Tetra Pak mi ha dato la possibilitá di crescere molto in questi anni. Mi piacerebbe espandere il mio raggio di azione, magari entrando nel team globale trasferendomi per un’esperienza all’estero, che tutt’ora purtroppo manca al mio curriculum. Penso sia molto importante per la crescita personale lavorare fuori dall’Italia. E in effetti sono molto fortunato ad aver trovato un’azienda come Tetra Pak, e a non aver dovuto fuggire all’estero. Non é cosí per tutti. Tra le mie amicizie ho visto ogni tipo di situazione: chi é stato fortunato si é dovuto trasferire, a Milano, in Svizzera, in Olanda. Chi é stato meno fortunato ha incontrato il mondo delle finte partite iva, dei contratti a tempo determinato rinnovati per anni, del precariato.

Purtroppo ancora oggi molte aziende usano gli stage come possibilitá di avere dipendenti a basso costo, senza progetti a lungo termine. I compensi sono spesso troppo bassi, massimo 500 euro al mese, per permettere alle persone di essere indipendenti e mantenersi lontani da casa. Per fortuna ci sono ancora “isole felici” in Italia, come l’Emilia, dove molti laureati riescono a trovare tirocini a buone condizioni e con possibilitá di sviluppo, ma c’é ancora molto da fare.

Purtroppo ho conosciuto la Repubblica degli Stagisti tardi, quando il mio tirocinio era già concluso. Me ne aveva parlato una collega. Penso sia un sito di grandissima utilità per chi si affaccia al mondo del lavoro: fa capire che ancora esistono aziende che si impegnano per garantire ai propri stagisti un adeguato sviluppo alle giuste condizioni. Ripensando al difficile periodo in cui ero alla ricerca di uno stage, leggere un sito come il vostro sarebbe stato sicuramente di grande supporto. Condivido in pieno i principi espressi nella Carta dei diritti dello stagista, e penso che sempre piú aziende dovrebbero adottarla!

Oggi se dovessi dare un consiglio ai ragazzi che entrano per la prima volta in un’azienda, gli direi di approcciarsi al lavoro con mente aperta e curiosità. La capacità di assorbire informazioni, mettersi in discussione e imparare costantemente sono i fattori chiave per un buon avvio della carriera.

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

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