HSD Europe, start-up italiana che aiuta i cinesi a respirare meglio

Riccardo Saporiti

Riccardo Saporiti

Scritto il 21 Mag 2013 in Approfondimenti

In Cina ha vissuto qualche mese tra il 2009 ed il 2010, quando lavorava per un'azienda che si occupa di impianti industriali.Stagisti  Ora a Pechino torna da imprenditore per stringere un accordo con il governo per la vendita di 120mila filtri nasali Sanispira: è tutta italiana la soluzione per respirare meglio in una delle città più inquinate del mondo.

Il protagonista di questa storia è Gianpietro Rizzini [a destra nella foto], un ingegnere meccanico bresciano di 35 anni. Dopo la laurea nel 2002 ha iniziato a lavorare per un'impresa che si dedica a progettare e realizzare impianti per le produzioni industriali.

Un'occupazione che nel 2008 l'ha portato per nove mesi in Australia e l'anno successivo in Cina
. «Sono tornato nel 2010: per me è stata un'esperienza stressante, faticosa e complicata. A quel punto ho deciso di mettermi in proprio». L'evento che gli ha fatto «accendere le lampadine» è stata la conoscenza con il brevetto dei filtri nasali, depositato da un avvocato romano. «L'esperienza a Pechino mi ha reso sensibile a queste tematiche. Quando ho individuato questi apparecchi ho deciso di mettermi in proprio e fondare HSD Europe. Io porto avanti il processo di industrializzazione e commercializzazione, quegli aspetti che dall'idea portano al business».

L'idea è quella di un filtro capace di “catturare” le polveri inquinanti così come gli allergeni, aiutando chi lo indossa a respirare meglio. Sanispira appare come una coppia di tronchi di cono collegati da una sottile bandellina esterna, realizzata in silicone medico. La struttura elicoidale interna è ricoperta di biogel e crea una turbolenza che attira le particelle presenti nell'aria, che restano intrappolate grazie alla loro carica elettrostatica. Venduto in farmacia in confezioni da sei al prezzo di 9,90 euro, questo strumento è in grado di intrappolare fino all'82% di particolato. Si capisce quindi l'interesse per un prodotto come questo in una città che a gennaio ha registrato concentrazioni di Pm10 pari a 456 microgrammi per metro cubo, quando la soglia di attenzione scatta una volta superati i 50.

A marzo l'ambasciata cinese di Roma ha ospitato la firma del contratto di fornitura di 120mila filtri, destinati a quei lavoratori che operano all'aperto - poliziotti, vigili urbani, taxisti, giardinieri, operatori ecologici, muratori. Stagisti Pechino non è l'unica città interessata a questo prodotto: nel 2011 Torino l'ha testato con i vigili urbani volontari, mentre Avellino ha annunciato di volerli rendere obbligatori per gli ausiliari della sosta. Mentre, nel 2012, Rizzini ha ricevuto il premio “Il Talento delle idee”.

Fondata nel 2010, HSD Europe è una società a responsabilità limitata con un capitale sociale di 18mila euro. Per crearla Rizzini ha chiesto aiuto ai suoi familiari e alle banche della provincia di Brescia. L'azienda garantisce un'occupazione a sette persone, tutte assunte a tempo indeterminato. HSD è un acronimo che sta per Holding Smart Decive: «in cantiere abbiamo altre idee da sviluppare in futuro», spiega l'ingegnere bresciano, «sono tutte nel settore della salute e della sicurezza. E sono tutte smart».

Al momento però l'azienda è concentrata sulla commercializzazione di Sanispira. «Il go to market è uno degli aspetti più delicati. Per noi la pubblicità televisiva non è accessibile, quindi ci concentriamo sulle riviste specializzate e cerchiamo di avere visibilità nelle pagine di economia. Il punto è che quando si ha un prodotto nuovo bisogna andare a solleticare chi potrebbe averne l'esigenza, un processo molto delicato da innescare». Difficile nonostante i concorrenti siano «quattro o cinque a livello mondiale. Anche se il nostro è l'unico ad avere la certificazione di dispositivo di protezione individuale».

Pur essendo la sua impresa una start-up, Rizzini non ha voluto passare attraverso realtà come gli incubatori, nella convinzione che «il processo non sarebbe stato rapido dal punto di vista gestionale». Nè è interessato alle agevolazioni del decreto Passera. «Start-up innovative? Noi siamo più avanti per questo discorso, siamo una realtà grande e in questa fase non avremmo vantaggi». Il fatturato, che lo scorso anno ha raggiunto i 600mila euro e che quest'anno dovrebbe portarlo al pareggio di bilancio, sembra dargli ragione. Dopo tre anni di vita, insomma, HSD Europe può tirare un sospiro di sollievo.

Riccardo Saporiti
startupper@repubblicadeglistagisti.it


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