«Non avrei mai pensato di fare l’informatore medico-scientifico, fino a quando ho incontrato Nestlé!»

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 03 Nov 2018 in Storie

aziende virtuose Gruppo Nestlé Italia storie di stage

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Federico Migliore, 27 anni, oggi con un contratto a tempo indeterminato in Nestlé.

Sono originario di un piccolo paese nella provincia di Sondrio, Tirano, nella Valtellina, che ho lasciato dopo la maturità scientifica quando mi sono iscritto alla facoltà di Scienze Gastronomiche
dell’università di Parma. Una scelta frutto della mia grande passione per la cucina e il cibo.

Durante l’estate del penultimo e ultimo anno delle scuole superiori ho lavorato come cameriere nel mio paese con un contratto a chiamata, anche se di fatto lavoravo tutte le sere. Ero retribuito circa 7,50 euro l’ora e quindi a fine mese guadagnavo circa 1.200 euro. Presa la maturità mi sono trasferito a Parma dove, grazie al sostegno economico dei miei genitori, ho affittato un piccolo appartamento in centro che ho condiviso con un compagno di classe del liceo. Non è stato difficile abituarsi al contesto cittadino anche perché Parma è una città a misura d’uomo, servita ottimamente e con un bel centro storico. Durante la laurea triennale ho ulteriormente aumentato la mia passione per tutto ciò che riguardava l’alimentazione; così, presa la laurea di primo livello, mi sono iscritto nell’ottobre 2013 alla magistrale in Alimentazione e nutrizione umana alla Statale di Milano. Un indirizzo non casuale, ma scelto perché mi consentiva in futuro di diventare biologo nutrizionista.

Nonostante Milano fosse molto diversa da Parma e soprattutto dalla Valtellina, non ho avuto problemi a inserirmi: penso sia una città che offre molti servizi, sbocchi lavorativi ed è ben organizzata. Anche in questo caso l’aiuto dei miei genitori è stato fondamentale per pagare l’affitto e una volta laureato, nell’ottobre del 2015, ho deciso di concludere la mia carriera scolastica con l’esame di stato per biologi. Non è stato facile perc
hé ho dovuto studiare materie che non riguardavano il campo alimentare, ma sono riuscito a superare anche questo ostacolo e mi sono abilitato alla professione di biologo nutrizionista nel giugno 2016.

Nel frattempo lavoravo saltuariamente come consulente nutrizionale per Sinergie, con un contratto a voucher presso alcune farmacie valtellinesi. In pratica
dovevo fornire consigli nutrizionali ai clienti delle farmacie durante l’esecuzione di screening per valutare la densità ossea o il reflusso venoso, e al termine di ogni giornata lavorativa mandare un report alla mia responsabile. Questo lavoro è terminato quando ho incontrato Nestlé sul mio cammino.

Durante l’estate del 2016, infatti, ho visto su internet l’annuncio di uno stage presso il dipartimento Nestlé Health Science e mi sono subito candidato. Sono stato contattato telefonicamente per confermare la mia disponibilità ed è stato allora che mi hanno spiegato il mio stage avrebbe fatto parte di un progetto di screening, il progetto Ten, riguardante la malnutrizione proteico calorica e la disfagia nelle persone over 65. La malnutrizione proteico claorica si manifesta quando una persona inizia a perdere massa muscolare a causa della riduzione dell’introduzione di nutrienti, specie proteine, di alterazioni metaboliche, del malassorbimento di nutrienti o di fattori psicosociali, la disfagia, invece, è un’alterazione del corretto e fisiologico processo di deglutizione che può essere causata dall’età avanzata, da malattie neurologiche, interventi chirurgici o tumori.

Per questo progetto sono stati selezionati dieci ragazzi neolaureati per sensibilizzare i medici di base di Milano su queste due tematiche e proporre loro dei questionari di screening da effettuare sulle persone over 65. Ho sostenuto prima un colloquio di gruppo, poi nella stessa giornata mi hanno comunicato che avrei sostenuto anche la seconda parte che consisteva in un colloquio individuale. Lo ricordo ancora: i due selezionatori avevano improvvisato una ipotetica problematica lavorativa e io dovevo cercare la soluzione ottimale. Due giorni dopo mi hanno contattato telefonicamente e confermato la partecipazione al progetto Ten.

Quello in Nestlé è stato il mio primo stage, cominciato a novembre 2016 e terminato a maggio 2017. In pratica dovevo sensibilizzare i medici di base della città di
Milano riguardo alla malnutrizione proteico calorica e alla disfagia degli over 65 e convincerli a effettuare sui pazienti due test di screening validati scientificamente per avere un quadro generale della situazione in città e prevenire queste malattie sensibilizzando il paziente. Avevo un rimborso spese di 500 euro al mese oltre all’abbonamento urbano dei mezzi pubblici e i buoni pasto.

Il mio era un vero e proprio lavoro sul campo: dovevo visitare fisicamente i medici e illustrare loro i due problemi. Un compito in cui soprattutto all’inizio sono stato aiutato dai miei tutor, gli stessi che mi hanno fornito inizialmente una lista di un centinaio di medici da visitare più volte durante lo stage. Poi mensilmente io e gli altri nove stagisti ci riunivamo insieme ai colleghi di sede per confrontarci sui problemi e le eventuali soluzioni da adottare. Al termine dello stage mi è stato proposto un contratto a tempo determinato di dieci mesi a 1.550 euro al mese a partire da giugno 2017. Ho subito accettato: mi aspettavo di essere confermato ma sinceramente non co
n una retribuzione così alta! Fin dai tempi dello stage mi sono dovuto trasferire a Milano perché il mio paese dista 150 chilometri, ma è stato facile visto che già conoscevo la città. Oggi vivo ancora qui, in un monolocale.

Ora sono un informatore medico scientifico con un contratto a tempo indeterminato, firmato il 16 ottobre 2018 dopo due contratti a tempo determinato ciascuno di 10 mesi, e uno stipendio sempre di 1.550 euro netti al mese. Tutti i giorni giro Milano visitando medici di base, nutrizionisti, dietologi e farmacie per offrire soluzioni nutrizionali alle tematiche affrontate durante lo stage. Ora la mia figura è più commerciale, mirata alla promozione della linea Meritene e Resource, senza comunque dimenticare l’aspetto scientifico e la problematica che sta dietro ogni prodotto. Ogni giorno vedo circa nove/dieci tra medici e farmacie di Milano, il mio lavoro si svolge quasi sempre su appuntamento tranne che per le visite in farmacia. Sto imparando a relazionarmi con molte personalità diverse e ciò è molto sfidante perché devo cercare di superare i miei limiti per ottenere i risultati prefissati. Tutto questo, però, mi arricchisce molto sia a livello professionale che a livello umano.

Mi piacerebbe continuare a lavorare nel campo delle aziende alimentari e, un giorno, arrivare ai vertici di un’azienda come Nestlé. Certo sono consapevole di aver davanti ancora molta strada da fare e di dover migliorare molto a livello professionale. Non ho mai pensato di lasciare l’Italia né ho amici che l’hanno fatto.  Credo che le occasioni occupazionali si trovino benissimo anche in Italia, basta avere la capacità di adattarsi: non si può pensare di essere in grado di fare soltanto un lavoro e magari quello dei propri sogni. Tre anni fa non avrei mai immaginato di fare l’informatore medico scientifico, eppure oggi grazie a questo lavoro ho la fortuna di essere in una delle aziende leader nel campo alimentare con grandi prospettive di crescita professionale e personale!

Non conoscevo la Repubblica degli Stagisti e se avessi saputo prima della sua esistenza l’avrei sicuramente utilizzata per cercare uno stage, è un sito che va assolutamente utilizzato per iniziare a inserirsi nel mondo del lavoro! Non conoscevo nemmeno la Carta dei diritti dello stagista ma ora che l’ho letta la condivido appieno, non cambierei nemmeno una virgola. Al massimo aggiungerei un sistema di feedback da parte dei ragazzi che fanno stage nelle aziende parte della rete RdS, così da permettere loro di migliorare ulteriormente!

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

 

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