Dieci anni di dati sugli stage in ottica di genere, ecco come il Covid sta penalizzando le donne

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 02 Apr 2021 in Approfondimenti

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Le opportunità di tirocinio sono diminuite da quando è scoppiata la pandemia: nel dettaglio, confrontando il 2020 con il 2019, il Covid ha cancellato circa un terzo delle attivazioni. Ma per le donne va un po’ peggio che per gli uomini. Il Covid ha infatti modificato la distribuzione delle opportunità di tirocinio per genere, invertendo una tendenza che nel corso degli anni era sempre stata molto paritaria.

Ecco una panoramica: dei 210.209 tirocini attivati nel 2011, primo anno per cui esistono dati ufficiali, 111.080 – pari al 52,8% – avevano riguardato stagiste e 99.129 – pari al restante 47,2% – stagisti. Le donne avevano dunque avuto accesso, quell'anno, a quasi il 6% di opportunità di stage in più rispetto agli uomini.

Nel 2012 donne erano ancora in vantaggio di oltre quattro punti percentuali: rappresentavano il 52,3% dei beneficiari di percorsi di tirocinio extracurricolare (90.031 su un totale di 172.249) con gli uomini fermi a 47,7% (82.218 su 172.249).

Nel 2013 la situazione si era fatta più equilibrata, con le donne comunque sempre in leggero vantaggio: 50,7% a 49,3%. 103.451 stagiste su 204.081, mentre gli stagisti quell’anno erano stati 100.630.

2014, ancora sostanziale parità e ancora donne sopra di un punto percentuale, 50,5% contro 49,5%: nel dettaglio, 105.614 stagiste e 103.632 stagisti sul totale di 209.246.

Idem nel 2015: donne 50,7%, uomini 49,3%; in numeri assoluti, 329.192 stagisti in totale – il balzo in avanti dovuto all’avvio, nel maggio dell'anno precedente, di Garanzia Giovani – di cui 166.791 donne e 162.401 uomini.

Il 2016 è l’anno della parità perfetta “fifty-fifty”: 159.093 stagiste e 159.580 stagisti (il totale era 318.673).

Nel 2017 ancora parità quasi perfetta, anche se per la prima volta le donne passano in “minoranza”: 49,8% donne (in valori assoluti, 184.412 su un totale di 370.495, il numero più alto mai registrato di tirocini in un decennio) e 50,2% uomini (186.083).

Nel 2018 le donne scendono ancora di uno 0,2 percentuale: le stagiste sono infatti 172.619 e rappresentano il 49,6% dei 347.889 tirocini extracurricolari attivati quell’anno, mentre gli stagisti quell’anno sono il 50,4% (175.270).

Il dato viene ribaltato l’anno successivo: nel 2019 infatti le stagiste donne nel 50,4% dei casi (179.223 su 355.863) e uomini nel restante 49,6% (176.640).

I dati sono tratti dai Rapporti sulle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro pubblicati nel corso degli anni (che talvolta, peraltro, riportano anche numeri differenti da un anno all’altro – anche se di poco per fortuna).

stage lavoroFino ad arrivare ai dati inediti che la Repubblica degli Stagisti ha appena ottenuto dal ministero del Lavoro e che riguardano le attivazioni di tirocini extracurricolari nel 2020.
2020, anno del Covid. 2020, anno in cui le donne hanno rappresentato solo il 48,7% dei beneficiari di stage, sulla totalità dei 234.513 percorsi attivati
: gli stagisti maschi sono stati invece 120.209, pari al 51,3%.

È il differenziale più alto mai registrato dal 2012, con la differenza che allora era un differenziale di quattro punti percentuali a favore delle donne; mentre ora è un differenziale di due punti e mezzo (per la precisione 2,6%) a favore degli uomini.

Insomma, da quando è scoppiata la pandemia le donne hanno patito un po’ più degli uomini il calo delle opportunità di tirocinio. Per esempio, la variazione del numero delle opportunità di tirocinio extracurricolare causata dal Covid confrontando i dati del 2020 con quelli del 2019 è pari a -34%, ma in realtà a ben guardare le attivazioni a favore di donne sono scese del 36% (114.304 nel 2020 contro le 179.223 registrate nel 2019) mentre quelle a favore di uomini sono scese soltanto del 32% (120.209 nel 2020, erano state 176.640 nel 2019).

L’andamento si comprende ancor meglio considerando i dati trimestre per trimestre. Se il calo generale nel primo periodo dopo lo scoppio della pandemia, e cioè il secondo trimestre 2020, è stato pari a -73% (contando la riduzione del numero di attivazioni di stage in tutta Italia, tra il 1° aprile e il 30 giugno 2020, e confrontando questo numero con lo stesso periodo dell'anno precedente), per le donne è stato -75% mentre per gli uomini “solo” -71%.
Similmente, nel terzo trimestre – quello della piccola “ripresa” estiva – la riduzione generale è stata del 12%: ma per le donne è stata -14%, per gli uomini -10%. E infine l’ultimo dato, ben più preoccupante: nel quarto trimestre del 2020 le attivazioni si sono ridotte del 26%. Ma per le donne questa riduzione è stata pari a -30%. Quattro punti percentuali in più del dato generale, e ben nove punti in più del dato riguardante i soli maschi: per loro il calo di opportunità tra ottobre e dicembre 2020 è stato soltanto del -21%.

Cosa significa questa panoramica? Significa che nell’ultimo decennio –  il 2011 è il primo anno per il quale si dispone di dati certi del ministero del Lavoro – i tirocini extracurricolari sono stati, per molte ragioni, un’oasi di parità di genere. Ma nei momenti di crisi questa parità vacilla: come se fosse necessario assicurare le opportunità prima di tutto ai maschi e solo in seconda battuta, se ce ne sono abbastanza, anche alle donne.

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