Per i disabili le opportunità di stage diminuiscono del 25%: i dati della Cgil in esclusiva per la Repubblica degli Stagisti

Andrea Curiat

Andrea Curiat

Scritto il 17 Nov 2010 in Approfondimenti

Gli stage riservati a persone disabili si sono ridotti del 25% nel corso degli ultimi quattro anni. Lo evidenziano i dati elaborati dalla Cgil per la Repubblica degli Stagisti.
Se nel biennio 2006-2007 i portatori di handicap avevano effettuato più di 8.700 tirocini in tutta Italia, nel nel periodo 2008-2009 il totale si è ridotto a circa 6.600: un quarto in meno. Segno che la crisi ha inciso profondamente proprio sulle categorie più deboli e meritevoli di tutela, come i disabili o gli stranieri. E anche la disoccupazione cresce di conseguenza, con un +10% circa nel corso dell'ultimo anno. I disabili in Italia oggi sono 3 milioni, di cui il 60% donne, e sono presenti nel 14% delle famiglie italiane. Solo 210mila sono occupati, altri 768mila sono iscritti al collocamento, mentre 185mila sono studenti.
I dati Cgil sono ulteriormente divisi tra tirocini formativi e tirocini finalizzati all’assunzione. Proprio i primi hanno determinato il drastico calo, scendendo dai 5.140 del 2006-2007 ai 2.615 del biennio successivo, con una diminuzione del 50%. Viceversa, i tirocini finalizzati all'assunzione sono cresciuti un po', dai 3.600 del 2006-2007 ai 4mila del 2008-2009. Determinante l’impegno di imprese e aziende, che hanno inserito in questo modo 3.500 disabili contro i 500 del settore pubblico.
«È evidente che siamo in un periodo di crisi economica, ma non è possibile che a pagare siano sempre le fasce più deboli: tutti dobbiamo avere pari opportunità», afferma Nina Daita [nella foto a sinistra], responsabile dell’Ufficio politiche per la disabilità della Cgil nazionale. «Il fatto che diminuiscano gli stage e al contempo aumenti la disoccupazione tra disabili è preoccupante», aggiunge. «Il governo dovrebbe impegnarsi a tutelare le categorie più deboli ancor prima che quelle forti. Se hanno trovato tanti soldi per sostenere le banche durante la crisi, non dovrebbero mancare i fondi anche per i disabili. E invece si parla di un passaggio dall’integrazione sociale all’assistenzialismo, un passo indietro che ci riporterebbe agli anni degli istituti e delle scuole protette. È una misura che l’Italia non può permettersi, dal punto di vista culturale ancor prima che economico».
I dati dell’Ufficio politiche per le disabilità Cgil tracciano un quadro desolante che, ancora una volta, evidenzia le disparità di trattamento per queste fasce di lavoratori tra meridione e settentrione: degli oltre 7.700 stage per disabili tra il 2006 e il 2009, ben 6.500 (l’85% del totale) hanno avuto luogo nel Nord e solo 1.200 nel Centro e Sud Italia. Da sottolineare, però, che i tagli legati alla crisi hanno riguardato soprattutto le Regioni settentrionali: nel Sud, infatti, i tirocini sono rimasti sostanzialmente stabili dai 629 del 2006-2007 ai 600 del 2008-2009, mentre al Nord il calo è stato di oltre 2.500 posti.
In questa situazione, le iniziative per promuovere l’inserimento di persone diversamente abili nel mondo del lavoro acquistano un peso ancor maggiore. 
È il caso della giornata Diversitalavoro, che si terrà a Roma presso la sede di Bnl-Bnp Paribas di via Crescenzo del Monte 27 dalle ore 10 alle 17 del 18 novembre. L'appuntamento è rivolto a tutti i lavoratori appartenenti a categorie protette, inclusi stranieri e disabili, che avranno modo di incontrare i recruiter di aziende come Accenture e LeRoy-Merlin (due società che hanno aderito anche al Bollino Ok Stage della Repubblica degli Stagisti). Sul sito dell'evento sono già disponibili oltre 45 annunci di lavoro in aziende di ogni settore e Regione d'Italia. L'edizione precedente, tenutasi a Milano lo scorso aprile, aveva riscontrato oltre 350 partecipazioni e aveva portato al collocamento di un centinaio di lavoratori disabili in 18 diverse aziende.
Lodevole anche il progetto portato avanti dalla provincia di Brindisi lo scorso aprile per inserire 20 stagisti disabili presso le Asl locali e farne assumere almeno la metà. E il corso da addetti alla segreteria per lavoratori diversamente abili organizzato dall'Enaip di Rieti (l'ente nazionale Acli istruzione professionale), che prevede per i partecipanti oltre 120 ore di stage presso enti, associazioni e cooperative, con un'indennità oraria di 2,9 euro lordi (il bando si è chiuso l'8 novembre). Sempre all'inizio di novembre, poi, ha preso il via la nuova campagna di collocamento mirato della Provincia di Firenze, attraverso la quale l'Amministrazione locale vuole informare privati, aziende ed enti pubblici in merito alle opportunità di inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro. Secondo Elisa Simoni, Assessore provinciale per il lavoro, «Con il crollo delle occupazioni, la crisi ha cambiato radicalmente la nostra concezione di cosa significa lavorare ed ha agito anche sulla nostra capacità di dare risposte alle numerose a variegate esigenze delle persone. L’azione del Collocamento Mirato è un ulteriore strumento che mettiamo in campo per aumentare, anche di poche unità, le possibilità di inserimento lavorativo di persone disabili e categorie protette». Tre i principali strumenti adottati dalla provincia: l'attività di orientamento al lavoro per i disabili, la consulenza alle aziende sugli obblighi di legge e sulle agevolazioni pubbliche, e l'attività di segnalazione diretta alle imprese dei candidati migliori per le loro esigenze.
Peccato che ad ogni esempio virtuoso si contrapponga un caso di sfruttamento. L’ultimo è avvenuto a Treviso, dove quattro individui – tra cui un ex carabiniere e sua moglie marocchina - avevano messo in piedi un sistema di falsi tirocini formativi presso aziende odontotecniche locali. Nessuno stage, ovviamente: solo un trucco per attrarre stranieri nel Paese, con la promessa di una futura assunzione nelle aziende complici e l'ottenimento del conseguente permesso di soggiorno. In cambio, gli immigrati avrebbero pagato tra i 5 e i 10mila euro per il falso tirocinio. I quattro organizzatori sono stati condannati con rito abbreviato a pene comprese tra i 4 e gli 11 anni di carcere. Sempre a Treviso, un'inchiesta gemella durata più di un anno aveva portato a maggio a una serie di perquisizioni in aziende locali di vari settori. Il meccanismo della truffa, invariato, avrebbe fruttato quasi dieci milioni di euro. Venti gli indagati - di cui 8 stranieri - per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Meno stage per i disabili, aumento della disoccupazione, sfruttamento degli immigrati: se la crisi può fornire una spiegazione a questi fenomeni, non deve comunque diventarne giustificazione. E sarebbe forse auspicabile una maggiore tutela delle fasce più deboli del mercato del lavoro.


Andrea Curiat

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