Tirocini pagati mille euro al mese alla sede della Regione Piemonte a Bruxelles, in chiusura il primo bando

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 17 Gen 2023 in Notizie

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Il decreto dirigenziale è del 23 dicembre, le università del territorio hanno cominciato a diffondere la notizia solo da qualche giorno sui loro portali ma la risposta dei giovani è già alta: la Regione Piemonte offre a studenti universitari e neolaureati 30 opportunità di stage della durata di quattro mesi presso il proprio ufficio di Bruxelles. Agli stagisti sarà riconosciuta un’indennità di mille euro lordi al mese oltre a un contributo a forfait extra di 250 euro per coprire le spese del viaggio.

Un’opportunità importante soprattutto per la presenza di un rimborso spese considerevolmente più alto rispetto al consueto – specialmente quando si tratta di enti pubblici – che aiuterà i tirocinanti a vivere in una città non certo a buon mercato come la capitale del Belgio. Il bando, però, ha qualche elemento poco chiaro che la Repubblica degli Stagisti non è riuscita a dipanare né contattando l’ufficio responsabile del procedimento né l’ufficio stampa.

Meglio partire dagli elementi certi: al momento è aperta una selezione per 6 posti di
tirocinio della durata di quattro mesi presso la sede della Regione Piemonte a Bruxelles. Per presentare la candidatura c’è tempo fino alle ore 12 del 20 gennaio. Ai tirocinanti sarà riconosciuto lo stesso rimborso spese mensile di 1.000 euro, indipendentemente dal fatto che il tirocinio sia configurato come curricolare o extracurricolare, più il contributo per le spese di trasporto. I giovani selezionati «saranno chiamati a partecipare alle attività svolte quotidianamente in ambito pubbliche relazioni e affari europei e fungeranno da supporto al team dell’ufficio di Bruxelles». Gli stage cominceranno il 15 marzo e proseguiranno fino al 15 luglio. La Regione ha previsto un impegno di spesa di 25mila 500 euro, come attesta il Bollettino ufficiale numero 2 del 2023, uscito il 12 gennaio.

Per fare domanda non serve per forza essere residenti ufficialmente in Piemonte, ma è necessario essere iscritti a un corso di laurea o laureati da non più di 12 mesi presso uno degli atenei piemontesi ed essere in regola con il pagamento delle tasse universitarie. A partire dalle candidature sarà stilata una graduatoria sulla base del risultato di un test scritto e di un colloquio orale. Le selezioni «si svolgeranno tra il 30 gennaio e il 3 febbraio e in base al numero delle candidature verrà considerata la possibilità di svolgere il test scritto online».  Il test scritto sarà a risposta multipla su argomenti di cultura generale e sul funzionamento delle istituzioni europee. Per ora si sa che il test «si farà indipendentemente dal numero di candidature ricevute» ma non ci sono dettagli su come sarà organizzato perché è «in via di definizione» come spiega alla Repubblica degli Stagisti Gianni Gennaro, direttore responsabile di Piemonte informa, l’Agenzia quotidiana di informazione sulle attività della Giunta regionale. I primi sei candidati in graduatoria saranno selezionati per lo svolgimento dello stage.

Già nel testo del bando si legge, comunque, che «la Regione Piemonte si riserva la facoltà di non procedere alla selezione di alcun candidato», quindi se proprio nessuno soddisferà i requisiti richiesti e se la caverà sufficientemente bene ai test, i sei posti resteranno vacanti. Purtroppo, nonostante si sia stabilito che saranno pubblicati successivamente nuovi avvisi nell’arco temporale che va da ora alla fine di luglio 2024 per arrivare al totale di 30 tirocini di cui si parla nell’avviso, in realtà Gianni Gennaro ammette anche che «la data di pubblicazione dei prossimi bandi è ancora da fissare: prima si procederà alla selezione dei candidati al primo bando», che se non ammessi «potranno in seguito rifare domanda nei bandi successivi».

Ma perché, se la scelta della Regione Piemonte è di offrire 30 opportunità di stage, questo bando ne prevede solo sei? La spiegazione, che la Repubblica degli Stagisti non è riuscita a ottenere contattando l’ufficio responsabile dell’avviso, si trova leggendo attentamente la determinazione dirigenziale 456 del 23 dicembre 2022 in cui c’è scritto che «gli spazi attualmente disponibili presso l’Ufficio di Bruxelles della Regione Piemonte consentono di ospitare al massimo sei tirocinanti contemporaneamente»: c'è dunque una ragione di spazio che impedisce di attivare un numero più alto di tirocini. D'altro canto «anche sentiti gli Atenei del Piemonte con cui sono attive le citate convenzioni», la Regione ha voluto «prevedere tirocini di durata sufficiente a implementare un progetto formativo efficace»: ed è per questo che è stato deciso di organizzare stage della durata di quattro mesi, sei stagisti per volta. Per riuscire ad attivare tutti i 30 tirocini di cui si parla inzialmente nell’avviso, la Regione dovrà pubblicare dal 15 settembre di quest’anno al 30 dicembre del prossimo altri quattro avvisi in sequenza per riuscire a rispettare i numeri.

In realtà al programma non possono accedere proprio tutti, visto che è ristretto agli studenti in corso o laureati degli atenei piemontesi che hanno sottoscritto un accordo con la Regione, ovvero l’Università di Torino, l’Università del Piemonte orientale e il Politecnico di Torino. Resta fuori l’Università di Scienze gastronomiche, che è un ateneo privato, e gli iscritti agli istituti di Alta formazione artistica e musicale, che secondo i dati del Ministero dell’università e ricerca nell’anno 2021/2022 erano circa 5mila 900.

Questi stage sono stati presentati con entusiasmo dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in carica dal maggio 2019 ed ex europarlamentare: «Visto il crescente rilievo delle politiche Ue, ho voluto che i nostri giovani avessero l’occasione di una esperienza di questo tipo» ha dichiarato presentando il programma: «Ma non tutti possono permettersi i costi di vivere all’estero, per questo è importante che lo stage sia retribuito, affinché sia davvero una opportunità accessibile a tutti».

I selezionati parteciperanno alle attività svolte dal team dell’ufficio di Bruxelles nell’ambito delle pubbliche relazioni e degli affari europei, con l’obiettivo di rafforzare le competenze linguistiche, consolidare quelle nel campo della legislazione europea, acquisire una conoscenza diretta del contesto instituzionale europeo anche attraverso la partecipazione alle attività promosse dalla Regione Piemonte a Bruxelles, potenziare le capacità di lavoro sia autonome sia di gruppo e accumulare esperienza nell’organizzazione di eventi, conferenze e incontri internazionali. Lo scopo finale è quello di incentivare il posizionamento di giovani piemontesi nell’universo delle politiche europee e diffondere una maggiore conoscenza delle opportunità lavorative offerte in questo campo.

Per partecipare, se in possesso dei requisiti, si deve presentare domanda unicamente per via telematica con le credenziali Spid, Cie o Cns al seguente sito mentre per chi non fosse in possesso di questo tipo di autenticazione è possibile registrarsi attraverso il modulo presente a questo indirizzo.  Di positivo c’è certamente l’esperienza in un contesto internazionale di tutto rispetto con un buon rimborso spese. Certo i tempi per le candidature sono un po' stretti, e poter conoscere già la data della prossima tornata di selezioni sarebbe stato utile; forse con i prossimi bandi questi aspetti verranno migliorati.

Marianna Lepore

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