Servizio civile e università insieme, la storia di Sabrina: «Si può! E con il rimborso mi mantengo»

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 19 Feb 2024 in Storie

Forum Nazionale servizio civile servizio civile regionale

La scadenza è stata prorogata e ci sarà tempo fino al 22 febbraio per candidarsi alla nuova edizione del Servizio civile universale. La Repubblica degli Stagisti ha raccolto la storia di Sabrina Cannatà, 22 anni, che sta svolgendo il servizio civile presso la Fondazione Amesci di Roma. 

Ho 22 anni, sono nata e cresciuta a Messina. Ho frequentato il liceo delle Scienze Umane, diplomandomi nel 2020; ho sempre avuto la passione per il disegno e la moda, e per questo ho scelto di proseguire gli studi a Palermo con la triennale all’Accademia di Belle Arti, indirizzo Progettazione della modaMi sono laureata nel 2023: guardandomi indietro posso dire che è stato un cammino affascinante, anche se travagliato. Non è semplice andare via di casa e conciliare tutto, imparare a gestire le spese e al contempo studiare, tentando anche di avere una vita sociale. Va detto poi che l’accademia, a differenza dell’università, ha un’impostazione che richiede tante ore per la parte pratica del percorso.

Passandoci sono però cresciuta e ho imparato a mettermi in discussione, sempre tenendo davanti l’obiettivo di entrare a piccoli passi nel mondo della moda. Un settore che attrae tra le altre cose perché spesso fatto di stravaganze, tra eventi e sfilate a cui ho cominciato a approcciarmi proprio tramite l’accademia. Da questa prima volta da fuori sede, ne sono uscita più responsabile e indipendente. Ho cercato di evitare il più possibile spese ulteriori per i miei genitori, che devono mantenere anche i miei due fratelli più piccoli, di 19 e 15 anni.

E ci sono riuscita grazie alle borse di studio universitarie. La prima che ho preso, nel corso della triennale, era basata sull’Isee familiare e sui crediti universitari raggiunti. L’importo era di 1700 euro annuali. Quando poi, una volta finita la triennale, è arrivato il momento di decidere che strada prendere, sui social ho visto l’annuncio del progetto di servizio civile Persone oltre a pazienti, con sede a Messina. Mi è sembrata subito una buona idea quella di partecipare e ho presentato la mia candidatura.

Non avevo mai avuto contatti con il mondo del lavoro. Se non come animatrice (ma gratis) della parrocchia, e per un tirocinio: tra il 2021 e il 2022 per circa un mese in totale, ho fatto pratica senza percepire compensi come costumista per la realizzazione di uno dei cortometraggi a cura della Scuola di cinema Piano Focale di Palermo. Uno stage curriculare, che mi è servito per acquisire crediti universitari. 

Del servizio civile avevo già sentito parlare perché alcuni miei parenti vi avevano preso parte. Per questo, supportata da mia madre, mi ero messa in cerca di opportunità nel mio territorio. Ho superato la prima selezione e il colloquio è avvenuto a marzo 2023. Sono però risultata idonea non selezionata al progetto in questione, perché altri candidati avevano ottenuto un punteggio maggiore del mio. Così ho deciso nel frattempo di proseguire gli studi con la magistrale e di iscrivermi all’Accademia di Belle Arti di Roma.

Proprio in quel periodo mi arriva una mail da parte di Amesci. Mi comunicavano che, da idonea non selezionata, avrei potuto occupare un posto vacante per un altro progetto in qualunque parte d’Italia. La mia scelta è così ricaduta su Proyouth, progetto con sede nel centro di Roma, in via Angelo Brunetti, nella sede della Fondazione Amesci, realtà che promuove tra gli altri i progetti di servizio civile.

La durata è di circa dieci mesi: ho iniziato lo scorso settembre e concluderò a giugno 2024. Le cose da dire su questa esperienza sono tutte positive.
Le mie mansioni prevedono la promozione del progetto Servizio civile, sia con attività da computer, quindi realizzando volantini, sia talvolta con attività di volantinaggio vero e proprio.

Un’altra attività che svolgo è la partecipazione ai dibattiti formativi che si organizzano presso la sede, che hanno spesso a tema l’inclusività. Fin da subito mi sono sentita accolta dal mio Olp (tutor del Servizio civile, ndr) Dario Santoni, anche lui giovanissimo, 23enne, ma molto competente. Con me ci sono altri quattro volontari. Le cinque ore lavorative giornaliere da contratto, inoltre, mi permettono di dedicare tempo anche agli studi. Siamo impegnati dalle 9 alle 14 o dalle 13 alle 18 dal lunedì al venerdì, e la sede di Amesci è anche vicina all’università!

Nonostante non sia attinente al percorso di studi per cui ho optato, già in soli quattro mesi l’esperienza del servizio civile sta lasciando il segno. Ogni giorno è buono per imparare qualcosa, dal comunicare allo stare in gruppo, formandosi all’ascolto di sé e dell’altro, sentendoci tutti parte di qualcosa e iniziando ad assumersi le responsabilità che la vita presenta.
Sul fronte economico posso dire di essere quasi del tutto indipendente ormai, nonostante il costo della vita di Roma sia piuttosto elevato.

Sono infatti in affitto in una stanza doppia a 350 euro al mese, più le spese, e la condivido con una mia amica. In più sono risultata vincitrice di una borsa di studio universitaria per fuori sede, che si può ottenere dimostrando di possedere un regolare contratto di affitto, come nel mio caso. Sono in totale 7mila euro annui, anche se pagati in due tranche semestrali. Questa cifra più i 507 euro di rimborso spese del servizio civile mi consentono di sostentarmi.

A giugno si concluderà questa meravigliosa esperienza. Continuerò gli studi in moda, cercando passo dopo passo di entrare a far parte del settore. Il mio sogno è fare la stilista. Ci proverò, portando con me tutte le belle esperienze di vita accumulate: il servizio civile, la fondazione Amesci, accogliente e sempre disponibile, e i miei colleghi e ormai amici, con cui spero di avere ancora a che fare in futuro.
 

Testo raccolto da Ilaria Mariotti 

 

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