Felice e appagata: ritratto di Paola, ingegnere gestionale per Elica

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 31 Mag 2015 in Storie

Ricevo una proposta dietro l'altra per sviluppare la mia carriera in azienda

 

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa del Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Paola Monti, 29 anni, ingegnere gestionale per Elica, a Fabriano.

Ho 29 anni e vengo da un paesino in provincia di Pescara, Spoltore. Sono rimasta tra i confortevoli e amorevoli muri di casa fino alla maturità scientifica nel 2004, poi mi sono
trasferita a L'Aquila per frequentare il corso triennale in Ingegneria gestionale, scelta fatta senza nessuna titubanza perché fin da piccina avevo manifestato un'innata curiosità nei confronti di tutto ciò che era tecnologia e meccanica. Mi sentivo quasi fuori dal mondo rispetto alle mie coetanee. Durante gli anni dell'università, per rendermi un minimo indipendente, ho lavorato come cameriera e cassiera in discoteca; ma soprattutto ho dato ripetizioni di matematica e fisica, le mie più grandi passioni. Non è mai stato un peso studiarle e dar loro un senso pratico,  e cercavo di trasmettere questo approccio anche ai ragazzi che seguivo.

A metà 2008, avvicinandosi il momento della tesi triennale, ho voluto fortemente svolgere un'esperienza in azienda, pensando potesse arricchirmi e darmi una percezione più realistica e concreta della teoria fin lì studiata. Per otto mesi -  dagli iniziali tre pattuiti - sono stata ospitata nell'area Business Development  di un'azienda leader mondiale nella progettazione e implementazione di linee di produzione industriale, dove mi sono occupata di redigere un Business Plan per un progetto di diversificazione industriale nel mercato dei contenitori in plastica riutilizzabili. Lo stage, che mi aveva proposto il mio relatore, prevedeva buoni mensa ma nessun compenso.

La laurea triennale è arrivata a maggio 2009 - anno in cui a causa del terremoto a L'Aquila tante vite, la mia compresa, hanno iniziato a cambiare. Non avendo fatto esperienze lunghe all’estero, ho passato quell'estate a Londra per perfezionare la lingua, frequentando corsi giornalieri e vivendo in una famiglia del posto. Poi sono tornata alla base e ho continuato gli studi con la magistrale, specializzandomi in Produzione meccanica.

È stato questo il periodo in cui mi sono affacciata ad un mondo fin lì sconosciuto, quello delle Risorse umane. Sono diventata socia dell'Aidp, e ho iniziato a partecipare attivamente a corsi e conferenze
. «Come mai un ingegnere che non vede il suo futuro all’interno del dipartimento HR fa una scelta simile?», mi è stato chiesto più volte.  Perché ho sempre creduto che per essere un bravo manager non basti avere competenze e capacità di leadership, ma anche cognizione dei meccanismi che regolano la gestione delle persone.

Mi sono laureata alla biennale con il massimo dei voti nel luglio 2012 con una tesi sull'ottimizzazione del processo produttivo di rimorchi e semirimorchi, redatta dopo un secondo stage
semestrale - anche stavolta gratuito -  in un'azienda del settore - avevo conosciuto il suo direttore HR in uno degli incontri Aidp. Nei mesi successivi alla laurea ho cominciato a fare colloqui, valutando attentamente e senza fretta le offerte. Nel frattempo preparavo l'esame di stato per l'abilitazione professionale, che poi ho passato.

Dopo parecchi colloqui mi sono trovata ad avere lo stesso feedback positivo -  stage semestrale retribuito con buone prospettive di inserimento - da due diverse aziende, presso cui mi ero autocandidata. Il primo era in una multinazionale di ingegneria con sede a Zurigo, il secondo in Elica, leader mondiale nel settore delle cappe da cucina. Non avrei mai pensato di trovarmi di fronte ad una scelta di questo tipo e la paura di fare il passo sbagliato era tanta. Alla fine, anche su consiglio del mio relatore di tesi, ho seguito il sesto senso.

A maggio 2013 eccomi ad iniziare una nuova esperienza in Elica, con un rimborso stage di 500 euro mensili netti, alloggio a Fabriano con utenze pagate, mensa e palestra aziendale. Un sogno rispetto a ciò che si trovava in giro. Sono entrata a far parte della struttura centrale del WCM, facendo molta formazione sul campo e seguendo le attività di manutenzione e qualità macchina in due impianti aziendali. Finito lo stage, a novembre 2014, il mio ruolo è stato definito come WCM Facilitator Junior e concretizzato in un contratto di apprendistato di tre anni da circa 1400 euro netti al mese più benefit - mensa, palestra, varie convenzioni - e un contratto che prevede uno scatto di livello ogni anno.

Un anno dopo, a novembre 2014, è persino arrivata una nuova proposta: diventare coordinatore industriale di tutto il programma WCM di Castelfidardo!
Una sfida, un'opportunità. Avevo un sentimento misto di paura e soddisfazione, timore e gratitudine nei confronti di chi stava dimostrando di credere in me. Nell'ultimo anno il mio lavoro mi ha portato anche a seguire gli stabilimenti esteri di Polonia e Messico, con lunghe e frequenti trasferte, e il mio percorso di crescita ha avuto una forte accelerazione.

Oggi riesco a mantenermi da sola, ho appena preso un piccolo bilocale e finalmente dopo tanti anni  vivo sola. Certo è solo l'inizio, per il futuro ci sono tante aspirazioni e obiettivi chiari in mente, da perseguire con grinta e umiltà. Ma ora sono felice ed appagata, ogni giorno è nuova possibilità di migliorarsi, e spero solo di poter continuare a dare il mio contributo in quella che è diventata per me una grande famiglia.

Testimonianza raccolta da Annalisa Di Palo

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