Apprendistato in Spindox grazie a un corso ITS: «Finalmente applico ciò per cui ho studiato»

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 25 Feb 2018 in Storie

Apprendistato buone opportunità Spindox storie di stage università e lavoro

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Marco Pini, 21 anni, oggi assunto con un contratto di apprendistato in Spindox.

Sono nato a Milano ma cresciuto a Cremona dove ho frequentato il liceo delle scienze applicate, per poi trasferirmi a fine 2015 a Milano per proseguire i miei studi all’università Cattolica del Sacro Cuore. La scelta di Milano non è stata casuale: non solo lì vivono molti amici e gran parte della mia famiglia, ma ho anche pensato alla moltitudine di opportunità che offre sia lavorativamente parlando che a livello di intrattenimento.

Avevo scelto la facoltà di Lettere perché avevo trovato un percorso formativo interessante che poteva conciliare le mie passioni umanistiche a quelle accademiche. L’ho frequentata per due mesi e a poco a poco mi sono reso conto che quel tipo di percorso non faceva per me: troppo teorico e ripetitivo. Ho realizzato che la mia principale necessità era di fare e applicare con concretezza quello che apprendevo. Così mi sono ritirato dall’università e a novembre mi sono iscritto al corso sistemi informatici e cloud computing dell’ITS Angelo Rizzoli presso Cefriel, in collaborazione con Eforhum.

Il corso di virtualizzazione informatica che ho scelto mi ha permesso di sviluppare le mie conoscenze informatiche e di applicare in concreto ciò che studiavo indirizzandomi verso il mondo lavorativo. Durante il corso ho avuto modo di conoscere e apprendere nuove tecnologie legate alla virtualizzazione informatica e di prendere le relative certificazioni professionali, come quella in Windows Server 2012 R2 o quella in Linux Server. Non solo informatica, però, perché ho seguito anche lezioni più relazionali come comunicazione, inglese, sicurezza aziendale e diritto. La mia classe era formata da una ventina di persone tra i 19 e i 29 anni. Grazie proprio al numero contenuto di corsisti si è instaurato subito un clima sereno e c’è stata sempre una buona collaborazione. Anche il rapporto con i docenti è stato ottimo, con una condivisione di esperienze utili a capire le criticità che si possono presentare in un contesto lavorativo reale. Oggi sono soddisfatto della scelta che ho fatto perché mi ha consentito un’evoluzione personale, umana e lavorativa. E non escludo in futuro un ritorno agli studi accademici.

Il corso ITS prevedeva durante i due anni anche un’esperienza individuale presso un’azienda. L’istituto ci ha quindi proposto una serie di aziende tra cui esprimere una preferenza per fare i colloqui. Ho scelto Spindox, pur non conoscendola, perché offriva un posto nell’ambito del cloud computing, tecnologia che vedeva applicata la teoria studiata durante il corso, ma ad un livello superiore rispetto alla virtualizzazione classica. L’azienda mi ha contattato per un colloquio formale con il responsabile di selezione del personale a cui è seguito un colloquio tecnico con il responsabile dell’area in cui sarei poi stato inserito, quella di cloud infrasctructure and services.

I due colloqui sono andati bene e sono stato scelto per uno stage di cinque mesi, a partire da febbraio 2017. L’esperienza, che è stata il mio primo contatto con il mondo del lavoro, prevedeva un rimborso spese di 800 euro al mese più buoni pasto giornalieri da 5,50 euro.

All’inizio ho imparato a conoscere meglio le tecnologie utilizzate in azienda. Poi ho preso contatto con i progetti e con i clienti e cominciato a mettere le mani sulle infrastrutture in cloud nelle quali ho eseguito diversi interventi dalla manutenzione alle modifiche. Il rapporto con il tutor è stato ottimo fin dall’inizio: mi ha introdotto nell’ambiente di lavoro e aiutato a capire i meccanismi aziendali. Oltre a insegnarmi tanto anche sul fronte tecnico. Durante lo stage ho anche acquisito una certificazione Microsoft Azure, suggeritami dal mio precedente responsabile. Lo stage è finito il 27 luglio e cinque giorni dopo ho ricominciato come apprendista sempre in Spindox. Ho subito visto aumentare le mie responsabilità su diversi progetti, cosa che mi ha permesso di avere una crescita personale e professionale.


Oggi ho quindi un contratto di apprendistato con una Ral di 20mila 600 euro, più telefono, pc e tessera ATM aziendale. All’interno di Spindox sono collocato nel team Cloud, formato da nove persone sparse per le sedi nazionali: ci occupiamo trasversalmente di diversi clienti e progetti. Lì dove in un progetto è utilizzata una tecnologia cloud noi interveniamo affiancando gli altri team di sviluppo come quello digital incaricato di sviluppare l’applicazione che andrà a risiedere all’interno di una piattaforma cloud. In pratica durante la mia giornata di lavoro ho diversi compiti: creo infrastrutture per supportare siti web o infrastrutture per applicazioni smartphone, presto supporto ai clienti sia in ufficio che fuori ufficio, creo le guide per i clienti e mantengo i rapporti con i fornitori.

Ormai vivo per conto mio, condividendo un appartamento con un amico, dai tempi del corso Its. Essere così autonomo, a 21 anni, è molto stimolante. Penso che l’autonomia raggiunta così velocemente sia proprio il risultato delle scelte fatte negli ultimi tre anni: aver deciso di frequentare un corso Its mi ha senza dubbio agevolato nel veloce accesso al mercato del lavoro. E aver ottenuto un contratto di apprendistato solo cinque mesi dopo l’inizio dello stage evidenzia due aspetti: il mio impegno e la mia professionalità, colti dall’azienda, ma anche la grande attenzione che Spindox ha nei confronti di nuovi e giovani talenti su cui investe, insegnandogli il mestiere fin da quando hanno solo vent’anni.

È vero, la gran parte dei miei coetanei ancora studia o non guadagna abbastanza, e in questo senso penso che la mia indipendenza sia frutto anche di un mio personale bisogno di svincolarmi da un apprendimento tradizionale verso un percorso di crescita individuale rivolto alle sfide che realmente il mondo del lavoro oggi propone.

Mi sento decisamente all’inizio del mio percorso professionale e la mia età lo conferma! Penso di essere fortunato nel lavorare con dei professionisti e con ragazzi giovani che ogni giorno mi insegnano qualcosa. Mi auguro di proseguire la mia carriera nel mondo dell’informatica che è un settore in costante evoluzione e non ti permette di fermarti a quello che già sai, garantendo un grande dinamismo. Ho delle buone prospettive, ma per il momento preferisco focalizare su questi due anni che ho davanti in cui posso e voglio imparare ancora molto.

Certo la mia esperienza di stage con Spindox è stata ottima, soprattutto se si considera che era il mio primo contatto con il mondo del lavoro. Ero seguito, aiutato e soprattutto, fin dall’inizio, ho visto e preso contatto con progetti reali che hanno aiutato a capire e apprendere più velocemente. Sento però le storie delle esperienze di amici e colleghi: non erano seguiti per niente e questo non consente un confronto costruttivo né una crescita delle proprie competenze. Perciò penso che non si possa parlare in generale dei problemi degli stage oggi in Italia, perché questi derivano troppo spesso dal tipo di approccio che l’azienda ha nei confronti dello stagista. La Repubblica degli stagisti è in questo senso uno strumento utile per chi si affaccia al mondo del lavoro perché può avere diversi punti di vista grazie alle storie di chi ha affrontato uno stage prima di lui.

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

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