«Uno stage post diploma in Sic e oggi a 19 anni ho già un contratto di lavoro subordinato»

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 27 Mag 2018 in Storie

Apprendistato istituto tecnico Sic Servizi Integrati & Consulenze

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Andrea Seu, 19 anni, oggi con un contratto di apprendistato in Sic.


Mi sono diplomato l’anno scorso
all’istituto tecnico della mia zona, in provincia di Monza - l'Hensemberger, indirizzo informatica. Ho scelto il tecnico per avere al termine della maturità una doppia opzione: il mondo del lavoro e quello universitario. Una decisione che mi ha portato fortuna visto che oggi, a diciannove anni, ho già un contratto di lavoro subordinato!

Pensavo di specializzarmi in Storia all’università; ma poi, vista la precaria situazione del lavoro giovanile e il futuro incerto per questa laurea, ho cominciato a fare qualche colloquio per capire se il salto nel mondo del lavoro era possibile.

Il primo è stato per uno stage in un’azienda di informatica di Monza, per la gestione di servizi web. Non ero però molto convinto perché alcuni compagni di scuola che l’avevano frequentata per l’alternanza scuola lavoro me l’avevano sconsigliata.

Anche io ho avuto la fortuna di fare due esperienze di alternanza scuola lavoro il terzo e quarto anno di studi superiori, in due aziende piccole di Villafranca e Concorezzo, entrambe della durata di tre settimane: la prima nel marzo 2016, la seconda nel giugno 2017. Purtroppo la scuola non mi ha aiutato a cercare le aziende. Comunque ce l'ho fatta; durante ebtrambi i periodi di alternanza ho svolto lavori di help desk, riparazioni di computer, formattazioni, mansioni che riguardavano uno stretto contatto con il cliente. Il lavoro era distante dalla mia formazione ma entrambi i tutor, capi e unici dipendenti, mi hanno insegnato tutto quello che serviva. Esperienze molto formative perché mi hanno messo in contatto con la parte hardware dei computer, un ambito trattato molto poco a scuola, ma non essenziali visto che il lavoro che svolgo oggi è diverso.

Quello in SIC è stato il mio secondo colloquio. L’azienda aveva contattato la scuola per avere dei nominativi: la professoressa di informatica l’aveva annunciato in classe e mi ero proposto. La descrizione dell’azienda mi aveva colpito subito. Il primo e unico colloquio è stato agli inizi di maggio 2017. Poi poco prima della maturità ho saputo che ero stato scelto per uno stage di sei mesi da ottobre 2017 a marzo 2018 con finalità di assunzione. Il rimborso spese previste era di 650 euro lordi più ticket giornalieri da 7,50. Essere scelto come stagista mi ha reso felice: ero abituato solo alla paghetta di mio padre e avere a diciannove anni un vero e proprio stipendio è stato molto bello.

Durante lo stage ho svolto mansioni di programmatore sviluppatore Oracle e Php, a supporto dei servizi che l’azienda offre ai clienti. All’inizio erano attività semplici, poi con il tempo è aumentata l’importanza dei compiti assegnati. I tutor sono stati gentili e disponibili, mi hanno affiancato e insegnato molto. E sono convinto che per quantità e qualità di apprendimento ho imparato più in questi mesi che in interi anni di scuola.

Ricordo ancora il mio primo giorno di stage: emozionante e imbarazzante, mi ero appena lanciato in un mondo completamente diverso da quello scolastico. Avevo molte aspettative e paure, per prima quella di fallire. Mi sono velocemente integrato in azienda e con i colleghi pian piano è nato un sano rapporto di amicizia. Finito lo stage mi è stato proposto un contratto di apprendistato della durata di due anni e mezzo con una retribuzione mensile di 1.237 euro e i buoni pasto da 7,50. Ho firmato il contratto una settimana prima del termine del tirocinio. Ero entusiasta: voleva dire che il mio lavoro era apprezzato e che volevano puntare su di me! E pensare di avere un lavoro solo nove mesi dopo gli esami di maturità mi faceva fare i salti di gioia.

Oggi in SIC ho il ruolo di sviluppatore e sono coinvolto in vari progetti con difficoltà e problematiche differenti. Mi occupo di linguaggi Oracle e Php, che hanno molte potenzialità e diversi tipi di utilizzo. Il mio sviluppo comprende sia il controllo che la risoluzione di problematiche segnalateci dagli utenti, sia lo sviluppo di nuove funzioni e progetti, in cui collego la manipolazione dei dati di Oracle alla possibilità di mostrarli via web di Php.

Questo settore mi ha colpito fin dal primo momento e continua a farlo: ci sono continue sfide e proseguire in questa direzione non mi dispiacerebbe affatto. Al momento non ho sogni particolari: non ho nemmeno vent'anni, non so cosa mi riserva il futuro. A quattro mesi dal diploma, però, già lavoravo e se il mio orizzonte dovesse mantenersi così ne sarei più che felice.

La mia esperienza in SIC è stata positiva, ma nel mondo dello stage oggi si pretende troppo. Negli annunci si cercano giovani con esperienza e abilità più che solide, senza voler spendere energie per insegnargli un lavoro. Mentre in uno stage dovrebbe accadere proprio questo.

Ai giovani che pensano di seguire un percorso professionale come il mio, dico di non disdegnare il mondo del lavoro. Con uno stage e un apprendistato il percorso formativo può essere comunque valido. Può, ad esempio, dare nozioni assenti in un mondo prettamente scolastico, avendo il vantaggio di mettere lo stagista di fronte alla realtà, spesso una sfida più che stimolante.

Ai miei genitori sarebbe piaciuto che andassi all’università, e all’inizio erano sorpresi per le mie scelte. Ma col passare dei mesi, vedendomi felice, si sono tranquillizzati e continuano a farmi i complimenti e a sorridere quando gli altri genitori gli chiedono come mi trovo al lavoro. Non so se un domani deciderò di seguire qualche corso universitario. Penso che non si smetta mai di imparare: lavorando ti confronti continuamente con ambienti e realtà che ti insegnano qualcosa, anche su materie di cui prima ignoravi l’esistenza. Però non si sa mai: non mi dispiacerebbe in futuro intraprendere anche quella strada, magari in campo storico, per dare sfogo alla mia passione. Ora però, meglio concentrarsi sul lavoro!

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

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