28 anni e già tanti stage e contratti alle spalle, poi finalmente quello giusto: «Ragazzi, non accontentatevi»

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 23 Dic 2017 in Storie

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Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Alfredo Caserta, 28 anni, oggi assunto con un contratto a tempo indeterminato in Contactlab.

Abito a Voghera, in provincia di Pavia, dove nel 2003 mi sono iscritto all’Istituto tecnico industriale e ho frequentato il corso di elettronica e telecomunicazioni della durata di cinque anni, per diplomarmi nel giugno 2008. Durante gli studi, per capire un po' di più l’indirizzo che avevo scelto, ho lavorato nel periodo estivo, per due anni, presso una ditta di automazione di Voghera, dove svolgevo la mansione di aiutante operaio come volontario, quindi senza alcun rimborso spese.


Finito l’istituto tecnico e dopo qualche periodo di fermo, ho ricevuto diverse offerte di lavoro in azienda, ma solo tramite una persona che conoscevo ho ricevuto una proposta per me allettante come tecnico IT presso la Log Service Europe Group, dove il 3 marzo 2009 ho cominciato uno stage di sei mesi con un rimborso spese di 600 euro al mese e la prospettiva di un’assunzione al termine del tirocinio. Durante il periodo di tirocinio ho avuto un ottimo rapporto con il mio tutor e proprio grazie a lui ho ricevuto la proposta di continuare la mia esperienza in azienda come apprendista. Così il 3 settembre 2009 ho cominciato l’apprendistato triennale con una Ral che partiva dai 19mila euro per arrivare ai 22mila. Al termine di questa esperienza, il 3 settembre 2012 sono stato assunto a tempo indeterminato con il ruolo di System Administrator. In pratica mi occupavo di dare assistenza hardware e software agli utenti, della gestione delle utenze, e della configurazione di apparati hdw (pc-terminali radio-stampanti). Purtroppo la crisi ha colpito anche questa azienda e così la mia esperienza è terminata il 29 maggio 2015.

Ma tutto questo non mi ha demoralizzato! Anzi, mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco. Così dopo qualche mese di ricerca il 16 dicembre 2015 ho cominciato a lavorare come collaudatore di impianti in fibra ottica per conto Vodafone, presso DBA LAB Spa: un ruolo e una posizione lavorativa completamente diversa da quella che avevo inzialmente intrapreso. All’inizio sono stato assunto tramite un’agenzia interinale per un mese e dopo sono stato assunto direttamente dall’azienda con un contratto a tempo determinato di circa 1.200 euro al mese fino al 31 marzo 2016.

A quel punto sono passati altri due mesi di stop fino al 6 giugno dello stesso anno quando ho iniziato come consulente presso Sky Italia Srl con un contratto a progetto di due mesi, scaduti i quali, il 1 agosto, sono stato assunto a tempo determinato fino al 31 ottobre 2016. Nel frattempo una persona che conoscevo mi ha parlato di Contactlab, un’azienda di cui avevo già sentito parlare, e delle possibilità di lavoro che offriva. Così ho mandato il mio curriculum all’ufficio del personale e in pochi giorni ho ricevuto la telefonata per il primo colloquio con l’Hr! Poco dopo ho avuto un secondo colloquio, questa volta tecnico e infine sono stato chiamato per uno stage di sei mesi con il ruolo di System Engineer che ho iniziato il 3 novembre 2016. In questi sei mesi avevo un rimborso spese di 700 euro al mese.

Finito lo stage, con mia grande sorpresa, sono stato assunto a tempo indeterminato, il 3 maggio 2017, sempre con lo stesso ruolo ma con una retribuzione di circa 1.100 euro al mese. Sono stato molto contento perché mi garantisce più sicurezza.

Rispetto alle altre situazioni aziendali in cui ho lavorato, qui in Contactlab penso di aver trovato la migliore situazione lavorativa possibile: è un ambiente positivo, un’ottima organizzazione, mi trovo molto bene con i colleghi e ho delle buone prospettive future sia professionali che personali.

Oggi all’interno di Contactlab mi occupo del supporto
tecnico hardware e software agli utenti, sia dipendenti che consulenti. La mia giornata dipende molto dalle richieste interne che riceviamo e in base a queste cerco di risolvere i problemi e mettere in pratica quello che ho imparato fino ad ora.

Non vivo ancora per conto mio, ma ho in programma di farlo entro l’anno prossimo con l’acquisto di una casa. E anche se al momento il mio stipendio mi consente di mantenermi, spero con il passare del tempo, magari anche tramite nuovi sbocchi, di arrivare a guadagnare di più. Per ora vivo ancora a Voghera, quindi faccio il pendolare con Milano ormai da quasi due anni, ma con i mezzi sono ben servito. Tanto che non è nelle mie intenzioni quella di trasferirmi lì. Anche perché per arrivare al lavoro se non ci sono intoppi ci impiego un’ora circa, non male anche per una grande città!

In futuro vorrei continuare a lavorare nel settore informatico. E acquistare le competenze necessarie per ricoprire al meglio dei ruoli di maggiore responsabilità, ma sempre qui, all’interno di Contactlab. Per il momento, quindi, non ho ancora mandato curriculum all’estero, ma questo non vuol dire che escluda la possibilità di farlo in futuro. Anche perché ho molti amici e colleghi che hanno deciso di avere esperienze lavorative fuori dall’Italia. Forse anche perché uno dei problemi principali per i giovani, che oggi devono passare per forza attraverso uno stage prima di avere qualsiasi tipo di contratto, è l’essere nella buona parte dei casi sottopagati per un lavoro a tempo pieno. Con cifre che si mantengono al di sotto dei 600 euro.


Per questo penso la Repubblica degli Stagisti sia un buon mezzo di informazione per i giovani, perché parla di esperienze lavorative condivise aiutando chi lavora o sta cercando un impiego ad orientarsi in questo difficile mondo del lavoro.

Un consiglio finale ai miei coetanei? Cercate di migliorarvi continuamente e soprattutto di non accontentarvi.

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

 

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