La Regione Basilicata sospende il bando per i mille "superstage" negli enti pubblici lucani

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 18 Mag 2010 in Notizie

La Basilicata tira il freno a mano sul suo "Programma tirocini formativi" per disoccupati. Un'iniziativa che era finita nella bufera con l'articolo «Dopo la Calabria, anche in Basilicata piovono "superstage"» pubblicato dalla Repubblica degli Stagisti lo scorso 15 marzo, perché conteneva un aspetto contra legem: la durata dei tirocini, addirittura doppia rispetto al consentito (12 mesi anziché i 6 che il decreto ministeriale 142/1998 prevede come tetto massimo per la categoria dei disoccupati). Il progetto, avviato proprio in concomitanza con le elezioni regionali, prometteva mille posti di stage nelle pubbliche amministrazioni del territorio lucano, destinati appunto a cittadini senza lavoro, con un rimborso spese di 770 euro al mese a carico della Regione. In totale la spesa sarebbe stata di oltre 15 milioni di euro. Un altro aspetto critico era la possibilità di candidarsi aperta non solo ai giovani, ma a persone fino a 39 anni: di fatto, in questo modo si rischiava di rendere lo stage un parcheggio - di lusso ma senza uscita - per tanti che invece avrebbero bisogno di un vero lavoro e un vero stipendio.
Sulla lunghezza fuorilegge di questi tirocini il senatore del PD Pietro Ichino aveva presentato lo scorso 16 marzo un'interrogazione parlamentare, ma da parte dei ministri interpellati (Maurizio Sacconi e Renato Brunetta) finora non è giunta alcuna risposta.
Sia la Repubblica degli Stagisti sia il senatore Ichino avevano sottolineato poi un precedente molto preoccupante: quello del "Programma Stages" della Calabria, avviato dalla giunta Loiero due anni fa, che aveva inserito 500 laureati eccellenti (scesi  poi a poco più di 300 per progressive defezioni) negli enti pubblici calabresi in qualità di tirocinanti. Ora quelle persone chiedono a gran voce di essere assunte (come dimostra la recente «Lettera aperta dei superstagisti calabresi al neogovernatore Giuseppe Scopelliti: "Chiediamo rassicurazioni sul nostro futuro"») perché chiaramente dopo un periodo di stage così lungo si sentono parte dell'organico dei vari enti a cui sono stati assegnati ormai un anno e mezzo fa: e la Regione deve decidere se mettere ancora mano al portafoglio, destinando milioni di euro per incentivare le stabilizzazioni, oppure deludere le aspettative e mandare tutti a casa.
Insomma, con un quadro così problematico è comprensibile che, archiviato il periodo elettorale e insediata la nuova giunta, il governo della Basilicata si sia preso un po' di tempo per riflettere. Anche perché di domande ne sono arrivate una marea: 13mila. Considerando che gli abitanti di questa regione sono meno di 600mila, praticamente due lucani ogni cento, compresi vecchi e bambini, hanno presentato domanda.
Qualche giorno fa quindi la giunta ha deciso di prendere tempo, affidando a una nota la preoccupazione che i tirocini, così come sono stati concepiti, possano essere interpretati come una forma diversa di lavoro dipendente e non come una fase di apprendimento nel mondo del lavoro. Il bando quindi è ufficialmente sospeso, come si legge anche sul sito dell'assessorato alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport ora guidato da Rosa Mastrosimone [nella foto a destra], in carica da meno di un mese.
Alle ultime elezioni la Mastrosimone, 45 anni, con 3475 preferenze era risultata la prima dei non eletti della lista dell'Italia dei Valori nella circoscrizione di Matera.
Del "Programma tirocini formativi" il suo predecessore e compagno di partito, il 58enne Antonio Autilio (rieletto con 3093 preferenze nella circoscrizione di Potenza e oggi promosso a vicepresidente del consiglio regionale), aveva sempre rifiutato di parlare direttamente con la Repubblica degli Stagisti. Per fare chiarezza sui punti oscuri dell'iniziativa Autilio si era limitato a emettere un comunicato stampa in cui si pretendeva che i disoccupati - espressamente previsti come categoria a parte nella legge vigente in materia di stage - fossero equiparati a "soggetti svantaggiati" (per i quali secondo la stessa normativa è possibile fare stage fino a 12 mesi).
Ma c'è già chi rema contro la decisione di sospendere il progetto: il segretario regionale della Dc Giuseppe Potenza chiede di «non deludere i 13mila giovani lucani» e di «fare in fretta» ad attivare i mille tirocini promessi nel bando. La speranza della Repubblica degli Stagisti è che la giunta regionale della Basilicata non segua il consiglio, e rifletta bene prima di procedere: innanzitutto riportando il programma nella legalità, dimezzando la durata dei tirocini, e poi privilegiando davvero i giovani, senza cedere alla tentazione di usare questi stage - coi 770 euro di rimborso spese che si portano dietro - come un sussidio statale per chi ha perso il lavoro.

Eleonora Voltolina


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
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- Il testo integrale dell'interrogazione parlamentare del senatore Pietro Ichino sul caso dei superstage della Regione Basilicata
- Superstage in Basilicata, la replica a distanza dell'assessore Antonio Autilio e le domande aperte della Repubblica degli Stagisti

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