«Lavorare nel settore Robotica e intelligenza artificiale non è facile, all'inizio: ma porta grandi soddisfazioni»

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 27 Ott 2019 in Storie

aziende virtuose Gruppo EY intelligenza artificiale storie di stage

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Pierluigi Colombo, 28 anni, oggi con un contratto di apprendistato in EY.

Sono da sempre stato attratto dalle materie scientifiche, per questo ho frequentato prima il liceo scientifico nella mia città, Termoli, e poi la facoltà di Ingegneria energetica al Politecnico di Milano,
dove mi sono iscritto nel 2010. Trasferirsi a Milano non è stato un problema: mi sono subito ambientato e ho stretto amicizie che mi hanno accompagnato per tutto il periodo universitario e tuttora lo fanno. I partecipanti ai corsi universitari, infatti, erano tutti fuori sede e socializzare non è stato difficile. Passati due anni ho deciso di cambiare facoltà e di iscrivermi ad Ingegneria matematica, sempre al Politecnico, dove ho iniziato a seguire i nuovi corsi nel settembre del 2012.

La matematica mi è sempre piaciuta ed aver trovato un corso di studi che si focalizzasse sul suo utilizzo per risolvere problemi ingegneristici mi ha convinto a fare questo cambiamento, pur perdendo alcuni esami sostenuti. Non molti, però, visto che nel cambio di corso di laurea mi sono stati riconosciuti tutti i corsi base.

Ho preso la laurea triennale nel 2014 e nello stesso anno mi sono iscritto alla magistrale di Ingegneria matematica con un percorso di studi ad hoc che prevedeva anche esami di ingegneria nucleare, un percorso particolare che offre solo il Politecnico di Milano. Ho preso poi la laurea magistrale nel 2017.

In tutti questi anni ho sempre ricevuto il sostegno economico dei miei genitori, ogni tanto facevo ripetizioni di fisica per arrotondare qualchesa extra. Sono stati i miei, però, a consentirmi di pagare l’affitto di una stanza in condivisione a 350 euro al mese, e poi, dopo due anni, una singola a 440 euro.

Pochi mesi dopo la laurea, nell’ottobre 2017, ho trovato un annuncio su internet in cui EY offriva posti in ambito intelligenza artificiale e robotic process automation (RPA) e visto che mi interessava ho scritto una mail ai referenti. Il giorno dopo sono stato contattato e mi è stato chiesto di fare un test online di logica, matematica e inglese. Andato bene il test online, sono stato invitato a partecipare a un colloquio di gruppo, con candidati che avevano fatto domanda per altri settori in EY e con profili diversi dal mio. Durante il colloquio di gruppo, infatti, eravamo insieme sia ingegneri sia economisti. Finito questo colloquio ce n’è stato un altro frontale con le risorse umane e alla fine uno tecnico. Qualche giorno dopo sono stato contattato e mi hanno proposto uno stage di tre mesi a 850 euro al mese nella sede di EY Milano.

Sarebbe stato il mio primo giorno in assoluto di lavoro, visto che prima di allora non avevo avuto nessun’altra esperienza di stage o collaborazioni di alcun tipo. E lo ricordo bene: durante la mattinata mi hanno spiegato nel dettaglio cosa fa l’azienda, come siamo strutturati e i percorsi di carriera. Poi dopo pranzo ogni neoassunto ha raggiunto il suo team di lavoro, e io sono stato presentato ai miei futuri colleghi. Voglio essere sincero: all’inizio non ero sicuro di aver trovato l’ambiente giusto per me. Venivo da un ecosistema universitario abbastanza diverso e il primo periodo mi sono dovuto ambientare. Col tempo, però, grazie ai colleghi con cui lavoro, ho avuto la conferma di aver trovato il team giusto.

Durante lo stage ho preso parte a un progetto in corso di robotic process automation. È stata una sfida, ma l’esperienza fatta in quei mesi è stata fondamentale per acquisire delle competenze che tuttora utilizzo nel lavoro e che sono alla base di quello che faccio ogni giorno.

Il mio tutor è stato subito in grado di fornirmi un percorso di studio e formazione dettagliato, che coprisse quasi tutti gli aspetti fondamentali del nostro lavoro. Questo è stato davvero molto importante per me perché, non venendo da una facoltà come informatica o ingegneria informatica, su alcuni argomenti mi sentivo un po’ carente. Il tutor e gli altri colleghi sono sempre stati disponibili per ogni dubbio. Per me lo stage è stato veramente un periodo di formazione puro, in cui ogni giorno ho imparato qualcosa di nuovo, immediatamente applicabile al mondo del lavoro.

A inizio tirocinio mi avevano anticipato la possibilità di essere confermato con un contratto di apprendistato. La sorpresa è arrivata a dicembre, quando dopo solo due mesi di stage mi è stato proposto un contratto di apprendistato con una Ral di 25mila euro e buoni pasto da sette euro. Ral che nel settembre del 2018 è salita a 27mila euro.

Ora la mia vita, rispetto a quella universitaria, è cambiata molto. Da studente, infatti, ho sofferto molto la mancanza di autonomia: essere in affitto, con i costi di Milano, e a carico dei miei mi pesava sempre di più. Mentre ora riuscire a gestire tutte le mie spese coltivando meglio rispetto al passato i miei hobby e le mie passioni e, soprattutto, essere completamente autonomo mi sembra sia uno dei traguardi più importanti della mia vita. Al momento vivo sempre in affitto con altri coinquilini, ma mi piacerebbe comprare casa. Non pianifico, però, di spostarmi da Milano: mi piacerebbe rimanerci ancora per un po’.

Ora lavoro nel centro di eccellenza di Robotic and process automation ed intelligenza artificiale in EY. Sono principalmente uno sviluppatore, ma spesso può capitare di fare riunioni e interfacciarmi con i clienti. Le competenze che sviluppo ogni giorno sono molto varie a seconda dei progetti su cui sto lavorando: molto rapidi o di un paio di mesi, con la possibilità di continuare a imparare ogni giorno cose nuove: è quello che più mi piace del mio lavoro.

La mia aspirazione è quella di continuare a crescere nel mio ambiente. Vorrei acquisire skills tecniche per crearmi un bagaglio di conoscenze solido sullo stato dell’arte della nostra tecnologia, e competenze trasversali che mi permettano di comunicare meglio e in maniera più efficace il nostro lavoro. Ho vari obiettivi: imparare ad analizzare i problemi e i bisogni dei nostri clienti per proporre soluzioni innovative che alla base hanno l’intelligenza artificiale e la robotic process automation; e imparare a gestire dei progetti in questo ambito in maniera autonoma.

Durante l’università pensavo di andare all’estero, ma poi ho trovato questa posizione prima di laurearmi e non ci ho più pensato. Nel futuro per adesso c’è l’opportunità che partano progetti esteri per il nostro team. Se ci sarà l’occasione parteciperò volentieri.

Leggendo la vostra Carta dei diritti dello stagista, penso si potrebbe aggiungere una nota al punto quattro, dove si parla di esperienza concretamente formativa. Visto che spesso lo stage è il primo vero ingresso nel mondo del lavoro, sarebbe interessante far fare al candidato durante il primo mese una esplorazione dei vari dipartimenti aziendali in modo da farlo familiarizzare meglio con tutti i diversi tipi di lavoro che si svolgono in azienda. In questo modo lo stagista potrebbe poi scegliere in quale dipartimento dedicare il resto dello stage, così da formarsi in maniera specifica nell’ambito lavorativo che più gli interessa.

Un ultimo consiglio a chi vuole entrare in un settore lavorativo come il mio? Non scoraggiatevi all’inizio, quando c’è molto da imparare e vedendo così tante cose nuove può venir voglia di mollare. Stringete i denti: questo lavoro vi farà crescere tantissimo e vi darà tante soddisfazioni lungo tutto il percorso.

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

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