Sostegno agli stagisti, l'ordine del giorno di Chiara Gribaudo: “Regioni e Governo diano risposte”

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 30 Apr 2020 in Interviste

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Finora non vi sono stati, nei vari decreti #CuraItalia, provvedimenti a sostegno della categoria degli stagisti. La parlamentare del Partito Democratico Chiara Gribaudo si è attivata e si è fatta promotrice – insieme a Lia Quartapelle, Gea Schirò, Massimo Ungaro, Fausto Raciti, Luca Rizzo Nervo, Enza Bruno Bossio, Fausto Longo, Giuditta Pini e Matteo Orfini – di un “ordine del giorno” che impegna il governo a «prevedere, attraverso il primo strumento normativo utile, misure di sostegno al reddito per tutti coloro il cui tirocinio extracurricolare è stato sospeso o terminato in anticipo, consentendo ai giovani e a tutti gli interessati di mantenersi e riconoscendo la dignità del loro lavoro». L'ordine del giorno è stato approvato il 24 aprile; ora è il momento di vedere se l'impegno verrà rispettato dal governo, e se le centinaia di migliaia di stagisti italiani – ogni anno si svolgono in Italia all'incirca mezzo milione di tirocini, tra curricolari ed extracurricolari – verranno in qualche modo considerati e tutelati.
La Repubblica degli Stagisti ha approfondito con Chiara Gribaudo la situazione, in modo da dare agli stagisti italiani un quadro chiaro di quel che è accaduto finora e di quali saranno i prossimi passaggi per arrivare, auspicabilmente, a un qualche provvedimento che tuteli gli stagisti.


stage lavoro chiara gribaudoL’emendamento che proponeva di ampliare anche ai tirocinanti la possibilità di fare richiesta per il reddito di ultima istanza non è passato, ma siete riusciti a far approvare un ordine del giorno. Che cosa vuol dire questo in concreto?

Significa che il governo si impegna, con il mandato dell’Aula della Camera, a individuare un ammortizzatore sociale che includa i tirocinanti di tirocini extracurriculari, per sostenerli durante quest’emergenza. Un passo importante per consentire anche ai tirocinanti di essere inclusi nel reddito di emergenza o negli altri strumenti che verranno messi in campo con il prossimo decreto.

Va ricordato che l'emendamento non è stato, tecnicamente, bocciato: sono state le dinamiche della discussione tra governo e parlamento, e poi in parlamento tra maggioranza e opposizione, che a un certo punto hanno reso impossibile “riaprire” il testo arrivato dal Senato, per apporre anche solo una modifica. Dunque di fatto l’emendamento non è stato nemmeno discusso. Quali sono le dinamiche politiche?
In questo momento il lavoro parlamentare è ingolfato: Camera e Senato devono convertire la moltitudine di decreti emanati dal governo per far fronte all’emergenza e il tempo per farlo è di sessanta giorni per ogni decreto, che altrimenti decade in ogni sua parte. Dopo le modifiche avvenute al Senato, se anche la Camera avesse cambiato il testo, questo sarebbe dovuto tornare di nuovo al Senato per l’approvazione definitiva. Si è deciso allora di non effettuare alcuna modifica per convertire subito il decreto in legge. Personalmente non approvo che il Parlamento non sia stato messo in condizione di lavorare sul testo in tempi e modi utili da dare al Paese tutte le risposte che servono, anche se mi rendo conto che il momento richiede rapidità. In ogni caso è una dimostrazione ulteriore di come il procedimento legislativo del bicameralismo paritario abbia bisogno di essere rivisto.

Il governo a questo punto, nelle decisioni dei prossimi giorni, potrebbe ignorare il vostro ordine del giorno? O è vincolato a tenerne conto?
Sono settimane che poniamo il tema dei tirocinanti alla Ministra del lavoro. Sinceramente mi aspettavo maggiore attenzione sin da subito, ma è pur vero che essendo il lavoro materia concorrente uno sforzo in tal senso va chiesto anche alle Regioni. L’Emilia Romagna, ad esempio, ha già dato una prima risposta in tal senso Serve maggior attenzione e la richiederemo per migliaia di ragazzi e ragazze che si stanno creando con fatica un’indipendenza economica e ora si ritrovano di nuovo sulle spalle delle loro famiglie. Certo, tutti gli odg possono essere ignorati se non si trovano le risorse o le modalità, ma ignorare quello sui tirocinanti dopo averlo accolto, sarebbe politicamente molto grave da parte della Ministra.

L’ordine del giorno chiede che siano previste “misure di sostegno al reddito per tutti coloro il cui tirocinio extracurricolare è stato sospeso o terminato in anticipo”. Torna in gioco l’idea di aprire il “reddito di ultima istanza” agli stagisti, o l’obiettivo potrebbe essere raggiunto anche prevedendo un sostegno ad hoc solo per gli stagisti?

Se c’è una cosa che il decreto marzo ci ha insegnato, è che dividere gli ammortizzatori sociali in mille rivoli serve solo a creare confusione e ritardi burocratici a non finire. Come dico da ben prima del Covid, abbiamo bisogno di strumenti universali contro la disoccupazione, che non facciano troppe distinzioni fra categorie e diano risposte soprattutto alle fasce più deboli. Per questo penso che il reddito di ultima istanza o di emergenza, che dir si voglia, debba essere rivolto anche agli stagisti.

L’ordine del giorno impegna il governo ad agire “attraverso il primo strumento normativo utile”: quale sarà questo primo strumento? E di conseguenza, che orizzonte temporale abbiamo di fronte prima che, auspicabilmente, gli stagisti possano avere accesso a un sostegno economico?
Il cosiddetto “decreto aprile”, che dovrebbe uscire a giorni, conterrà la seconda tranche di aiuti economici a famiglie e imprese. Questo è il primo strumento normativo utile, non si può rinviare oltre. Se come speriamo il governo inserirà qui dentro gli aiuti ai tirocinanti, per erogarli serviranno i tempi tecnici che l’Inps in qualche modo ci ha già fatto vedere per gli autonomi. Volendo essere ottimista, parliamo della seconda metà di maggio.

Per gli stagisti curricolari, che restano esclusi dal raggio d’azione di questo ordine del giorno, cosa si potrà fare?
Per loro il problema è soprattutto l’interruzione del percorso formativo, che in molti casi è indispensabile per conseguire il titolo di studio. Coloro che possono proseguire in modalità agile dovrebbero poterlo fare, mentre per chi lavorava in aziende che riapriranno il 4 maggio, dovrebbe esser consentito loro di tornare con tutte le protezioni e le garanzie date ai lavoratori dipendenti.

Il vostro ordine del giorno fa anche riferimento alla urgenza di permettere che tutti gli stage le cui caratteristiche rendano possibile la prosecuzione da remoto possano effettivamente essere svolti in tale modalità: vi sono Regioni che ancora non lo permettono. Come si può fare per “convincere” quelle che ancora sono reticenti ad autorizzare questa modalità?

Si tratta di una posizione poco sensata che danneggia tutti. Credo che nei prossimi giorni tutti se ne renderanno conto e che dopo il 4 maggio sarà impossibile non consentire la prosecuzione da remoto.

Che feedback ci sono stati rispetto a questa “battaglia” per assicurare un sostegno economico anche agli stagisti, dentro e fuori dalle aule parlamentari? E’ verosimile che si possa trovare un accordo bipartisan?

Ho avuto il sostegno di tante colleghe e colleghi, anche dell’opposizione. La spinta più grande però sta arrivando proprio dagli stagisti, hanno scritto in tantissimi per incoraggiarmi e so che stanno pressando tanti altri colleghi parlamentari. Sarà soprattutto grazie a loro se arriveremo in fondo a questa battaglia.

La parlamentare 5stelle molisana Rosalba Testamento ha reso noto nei giorni scorsi che è stato accolto un suo ordine del giorno che impegna il governo a un “incremento delle risorse previste nel «Fondo per il reddito di ultima istanza», assicurandone l'accesso anche agli stagisti e ai tirocinanti operanti in ministeri, enti locali e aziende private”. Questo ordine del giorno è complementare al vostro, ne avevate parlato? E sopratutto, collaborerete nei prossimi giorni?
Non ne avevamo parlato ma direi che sono complementari. Credo si debba collaborare con tutti per questo obiettivo, dentro la maggioranza e oltre.

Contemporaneamente alcune Regioni si stanno muovendo in autonomia: Emilia Romagna e Calabria, ma anche Toscana e Lazio, stanno agendo – in maniere diverse – per prevedere un sostegno economico agli stagisti dei loro territori. E’ una buona cosa?

Ogni riconoscimento della dignità del lavoro degli stagisti è una buona notizia, ma spero che queste iniziative non generino l’effetto inverso: ovvero che il governo scarichi sulle regioni questa responsabilità. In questo modo la tutela sarebbe diversa da regione a regione e qualcuno potrebbe addirittura non averla. Anche per questo mi auguro che la Ministra Catalfo non perda tempo e inserisca le tutele per i tirocinanti nel decreto che uscirà a breve: se lo avesse fatto nel decreto precedente, non correremmo il rischio di questa ennesima disparità territoriale.

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