In Emilia Romagna 450 euro a chi ha perso lo stage: tutti i dettagli su come funziona la misura

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 27 Apr 2020 in Notizie

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Novecento euro agli stagisti disabili; la metà, quindi 450, per tutti gli altri. A tanto ammonta – e si tratta ora di importi ufficiali – l'indennità una tantum che sarà riconosciuta agli stagisti extracurriculari dell'Emilia Romagna a cui il tirocinio sia stato sospeso a causa dell'emergenza Covid-19. E che di conseguenza si siano ritrovati con le tasche vuote, senza quel rimborso spese che presumibilmente costituiva la loro unica entrata mensile.

Sarà «una somma che li riaccompagna verso la ripresa produttiva, che li ripaghi del loro investimento nel tirocinio» aveva dichiarato l'assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla a metà aprile, nella diretta sul profilo Facebook della giunta regionale. «Non vogliamo lasciare soli tanti giovani impegnati in queste importanti attività di  avviamento al lavoro» ha spiegato. 


L'Emilia Romagna fa dunque da apripista nelle misure a tutela dei tirocinanti, rimasti per lo più fuori da tutti i provvedimenti governativi a copertura delle perdite economiche subite dai lavoratori per colpa del virus. Sullo stesso binario si è mossa adesso anche la Calabria, e pure in Toscana potrebbero profilarsi alcune novità (tutte però da verificare).

Circa un mese fa, a fine marzo, sul sito ufficiale della Regione Emilia Romagna era infatti apparsa una notizia in cui si annunciava di voler assegnare un sussidio alla platea degli stagisti extracurriculari che non avessero potuto proseguire il tirocinio in modalità smart working, restando così senza entrate di alcun tipo. Salvo poi lasciare tutto in sospeso per circa tre settimane. Fino allo sviluppo finale, la delibera numero 369 del 20 aprile scorso, che finalmente definisce i dettagli del provvedimento, rendendolo ufficiale.

Lo stanziamento complessivo ammonta a circa undici milioni di euro: sette sono di provenienza dal Fondo sociale europeo, mentre i restanti quattro sono della Regione. I beneficiari secondo i calcoli della Regione saranno circa 15mila
«cioè i tirocinanti che non hanno potuto proseguire l’attività con modalità alternative alla presenza in azienda» si legge sul sito. Ma la particolarità del provvedimento è che agli stagisti non sarà chiesto di fare nulla per richiedere l'indennità. «A questi ultimi non è richiesto alcun impegno burocratico» spiega l'articolo perché «tutte le procedure, anche la richiesta e la corresponsione del sostegno economico, devono essere svolte dai  soggetti promotori, che si incaricheranno di contattare i tirocinanti».

Non dovranno cioè preoccuparsi i tirocinanti rimasti senza stage di mandare mail o spedire moduli: a contattarli saranno gli stessi enti promotori. Ma solo alcuni: perché a farlo saranno solamente quelli elencati nell'allegato A della misura, dove è stilata una lista di circa duecento soggetti. A ciascuno di questi è assegnato un fondo commisurato al numero di tirocinanti impiegati, e di cui è indicato il numero esatto. Un modo, si spera, per essere certi che le risorse arriveranno ai loro destinatari senza percorrere altre strade. E che è proprio una delle criticità rilevate da Nidil Cigil Emilia Romagna, pur reputando «corretto» il provvedimento. «Ci aspettiamo che vi siano i dovuti controlli da parte della Regione, anche sulla veridicità dei tirocini» è il commento rilasciato alla Repubblica degli Stagisti da Luisa Diana, responsabile della sigla sindacale su Bologna. «C'è da fare enorme attenzione perché molti tirocini risultano poi essere fasulli» segnala. E su questo, assicura, «noi vigileremo come abbiamo sempre fatto».

Di certo c'è che le procedure per la rendicontazione da parte degli enti promotori che riceveranno i finanziamenti sono indicate passo passo nella delibera, quasi a prova di truffa. E attenzione andrà prestata anche a un altro aspetto.

Gli enti promotori riceveranno a loro volta una indennità, che – si legge nella delibera
«ricomprende le azioni di tutoraggio, messa in disponibilità delle opportunità formative fruibili in modo autonomo dalle persone e gestione delle procedure per la corresponsione del sostegno economico a favore del tirocinante». La cifra è pari a euro cento euro per ciascun tirocinante in carico». A ogni ente promotore andrà in sostanza un importo commisurato alla quantità di tirocinanti gestiti.

Va ricordato che tra i 15mila beneficiari non vi saranno i tirocinanti curricolari, cioè chi stava facendo stage nell'ambito di un percorso formativo (es. una facoltà universitario, un master, un corso professionalizzante): questa misura copre esclusivamente quelli extracurricolari, cioè svolti da persone non in formazione. Gli studenti dell'Alma Mater di Bologna e delle altre università della Regione dunque non sono coperti da questa misura.


Il documento fornisce anche dettagli riguardo le tempistiche. Innanzi tutto mette in chiaro un ulteriore requisito che dovranno presentare i tirocini ammessi al finanziamento, e cioè che gli stessi dovranno risultare attivi alla data del 23 febbraio 2020. Quanto invece alla presentazione delle richieste di finanziamento da parte degli enti promotori, queste dovranno pervenire tra il 7 e il 14 maggio.
«Questa misura serve da un lato a garantire sostegno  a chi rischia di non avere altri mezzi a disposizione» ha dichiarato l'assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, «dall’altro a non interrompere quei percorsi che possono offrire ai tirocinanti l’opportunità di diventare lavoratori». Ma facendo un rapido calcolo meglio essere da subito consapevoli che non ci sono molte speranze, per i tirocinanti, di ricevere le somme prima di fine maggio. E verosimilmente si finirà ben oltre, perché sarà poi necessaria l'approvazione delle procedure di istruttoria, «entro 30 giorni» specifica l'atto.

Ilaria Mariotti  

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