Nuova normativa sui tirocini, non ci si capisce niente e si rischia la paralisi: le rimostranze di lettori e aziende sui punti oscuri e sul silenzio del ministero

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 07 Set 2011 in Approfondimenti

La manovra anticrisi fa discutere politici e sindacalisti, porta in piazza migliaia di persone e cambia ogni due-tre giorni. Ma in realtà il decreto legge di Ferragosto è già parzialmente operativo: per esempio per quanto riguarda il suo articolo 11, che dispone nuovi e molto stringenti paletti in materia di stage. Limitandone la durata ma sopratutto la platea di fruitori, e riservandolo in pratica solamente a studenti, neodiplomati e neolaureati. Con il risultato che ora gli aspiranti stagisti, ma anche i soggetti promotori e le aziende, brancolano nel buio.
stageScrive per esempio Marco alla redazione: «Leggo l'articolo del 15 agosto e capisco con rammarico che, a meno che cambi qualcosa, non posso entrare nel gruppo bancario con cui ho fatto un colloquio settimana scorsa perchè è più di 12 mesi che mi son laureato. Nel 2008 la laurea specialistica in economia, tra il 2008 e il 2009 un anno di PhD, nel 2010 contratti a progetto, collaborazioni, ritenute d'acconto. Che speranza c'è che l'articolo 11 il decreto legge del 13 agosto  non divenga legge entro i prossimi 60 giorni?». Nessuno può saperlo, anche perchè il dibattito si sta concentrando su altri punti più caldi come l'art. 8 che deroga allo statuto dei lavoratori per quanto riguarda la disciplina dei licenziamenti. Per ora il ministro Sacconi non ha riaperto la discussione sul tema, e non ha nemmeno risposto ai molti amministratori pubblici - tra cui l'assessore al lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini [foto a destra] - che gli avevano scritto per chiedergli di modificare il testo dell'art. 11, giudicandolo troppo penalizzante per le persone in cerca di lavoro.
Anche Loretta scrive alla redazione una «cronaca di una delle prime “vittime” della manovra estiva del governo, ma non l’ultima». Loretta è una madre-lavoratrice della provincia di Verona e si sfoga: «non mi aspettavo proprio un aiuto così tempestivo nel farmi perdere un’opportunità di lavoro». Insegnante precaria, Loretta puntava a un tirocinio per cambiare rotta e trovare posto in azienda. «Con fatica quest’anno trovo un’azienda ospitante (120 chilometri tra andata e ritorno) mi faccio carico di recuperare i moduli compilati necessari per attivare l’iter burocratico presso l’azienda provinciale preposta agli stage. È ufficiale, dopo tre anni di tentativi, ce l’ho fatta! Inizio il primo settembre, essendo disoccupata. Nel frattempo rinuncio a un piccolo incarico che la scuola mi propone (esami integrativi) e mi procuro una baby-sitter, ma penso che il gioco valga la candela. E invece ecco che poco più di ventiquattr'ore dall’inizio mi squilla il telefono: "sono il sig. AA dell'ufficio stage presso la Camera di Commercio, sono spiacente di comunicarle che per effetto dell’entrata in vigore dell’art.11 del decreto legge 138/2011 lei non può effettuare il tirocinio,  riservato esclusivamente ai neo diplomati o neo laureati entro 12 mesi". Oltre la beffa anche il danno». Il paletto che impedisce di fare stage a chi si sia diplomato o laureato da più di 12 mesi proprio non le va giù: «Forse ci saranno maggiori opportunità per i neodiplomati o neolaureati, ma molti cittadini, già penalizzati, si troveranno a non poter usufruire dello stage come importante momento di reinserimento-aggiornamento o formazione senza avere alcuna alternativa». Secondo Loretta, insomma, questo provvedimento toglie ingiustamente opportunità ai non più giovani.
Il discorso va scisso in due. Da una parte c'è chi, come Loretta e Marco, non è d'accordo con il contenuto di questa nuova normativa, perchè si sente tagliato fuori e ritiene che gli stage dovrebbero essere un'opportunità aperta a tutti. Dall'altra c'è un vasto universo di persone che non contestano tanto il contenuto, ma chiedono lumi rispetto alle modalità di attuazione, rimproverando al governo di aver emesso una normativa molto stringente senza però specificare bene il perimetro di attuazione. Il ministero del Lavoro, più volte sollecitato, ancora non si è espresso e come la Repubblica degli Stagisti ha testimoniato ciò ha già portato a una sorta di anarchia, dove ciascun ente promotore decide da sè come interpretare i punti non chiari dell'art. 11.
stageAnche le aziende stanno riscontrando non poche difficoltà. La Repubblica degli Stagisti ha ricevuto negli ultimi giorni molte telefonate da parte delle imprese che fanno parte del suo circuito, e che tra luglio e agosto avevano selezionato persone da inserire in stage a partire dall'inizio di settembre. In molti casi questi stage sono stati precipitosamente interrotti perché gli enti promotori hanno fatto marcia indietro. «Vi sono problemi perfino per gli stage di studenti universitari» denuncia la responsabile delle risorse umane di una importante multinazionale «perché alcuni centri per l'impiego sono rigidi nel definire gli stage curriculari, e se il tirocinio non è mirato all'acquisizione di crediti formativi non viene considerato tale. Impedendo quindi allo studente di fare stage». C'è poi il disagio umano di dover lasciare a casa le persone: «Avevano cominciato ieri, domani dovremo dire loro che lo stage è annullato. Non possiamo fare altro, sono laureati da più di un anno». Alcune per non perdere i prescelti e non deludere le loro aspettative provano ad attuare procedure di emergenza, per esempio tramutando repentinamente gli stage in contratti interinali, o a progetto, o apprendistato: ma non è semplice e comporta una spesa imprevista che nella maggior parte dei casi è molto difficile reperire, se non messa preventivamente a budget.
Un altro enorme punto di domanda a cui il Ministero non ha ancora dato risposta è come ci si debba comportare in caso di master. Sul Forum di questo sito la lettrice Marmi racconta «Mi sono laureata a gennaio 2010, ho iniziato un master universitario a novembre 2010 che ora sto terminando con uno stage (non retribuito) curriculare di 6 mesi presso un'azienda privata. A novembre terminerò master e stage. L'azienda mi aveva proposto di fare uno stage, stavolta retribuito, di 6 mesi indipendente dal master - quindi non curriculare - una volta terminato lo stage attuale. Volevo sapere se sarà possibile o se l'attuale legge lo vieta». E sottolinea: «nel decreto si dice che lo svolgimento dello stage deve essere tenuto entro 12 mesi dalla laurea...e dal master? posso considerare il master come ultimo titolo di studio e quindi far partire da lì i 12 mesi?».
Una domanda che già la Repubblica degli Stagisti aveva compreso nell'elenco dei punti da chiarire: speriamo che il ministero del Lavoro voglia presto rispondere alle richieste di chiarimenti di migliaia di persone che in questi giorni sono toccate dagli effetti immediati del decreto legge.
A Marmi fa eco Alessio, abruzzese laureato nel 2008 e "masterizzato" nel 2009, che sul Forum racconta: «Ho svolto 3 stage della durata complessiva di 1 anno (3 mesi all'estero) in ambito HR e, dopo aver sostenuto un numero considerevole di colloqui di selezione ecco la grande occasione: il 23/08 ho sostenuto un colloquio con una grande multinazionale che opera nel settore metalmeccanico. Oggi vengo contattato dalla responsabile HR che mi comunica il buon esito del colloquio (non immaginate che gioia istantanea), ma mi dice anche che ieri hanno ricevuto una circolare a proposito dell'articolo 11 della manovra finanziaria di Ferragosto, il decreto legge 138/2011 che determina tra le altre cose nuovi "Livelli di tutela essenziali per l’attivazione dei tirocini"». L'azienda assicura ad Alessio di aver attivato il proprio ufficio legale per far luce sulla questione, aggiunge che ha molti altri ragazzi nella stessa situazione, avendo attivato un numero considerevole di tirocini in previsione di settembre, e promette una prima risposta nel giro di pochi giorni. Ma a una settimana di distanza Alessio torna sul Forum per informare che l'azienda «sta temporeggiando».
Il rischio è infatti di creare una paralisi: per paura di sbagliare, i soggetti promotori smetteranno di attivare molti tirocini e sopratutto le imprese bloccheranno le procedure di inserimento degli stagisti: il che non potrà che avere effetti negativi. Regole certe servirebbero quindi a permettere agli addetti ai lavori di procedere con tranquillità. Il ministero risponderà?

Eleonora Voltolina


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Nuova normativa sui tirocini nella manovra di Ferragosto, il diario di bordo: tutti gli articoli, gli approfondimenti e le interviste della Repubblica degli Stagisti

E in particolare:

- Nuove norme sui tirocini, per applicarle bisogna capirle: ecco i punti ancora oscuri

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