Your first Eures job, più di mille posti di lavoro in due anni

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 22 Feb 2017 in Notizie

colloquio mobilità territoriale occupazione giovanile stage all'estero

Sono 1112 le opportunità che si sono aperte in Europa per giovani europei attraverso il progetto 'Your first Eures Job 4.0', nato nel 2014 da una costola di Eures – portale per la mobilità professionale – in partnership con Città metropolitana di Roma capitale e Anpal, agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro. Obiettivo è favorire l'occupazione nella Ue. Con quei numeri lo scopo è centrato, perché in partenza si era parlato di un minimo di 900 contratti da stipulare. Settanta di quei mille sono tirocini, mentre il resto contratti di lavoro «almeno semestrali e coerenti con la legislazione nazionale del paese di destinazione» conferma alla Repubblica degli Stagisti Dario Manna, project manager dell'iniziativa. «Siamo noi poi a occuparci della verifica di tutti i requisiti».

I dati sono stati presentati qualche giorno fa nel più grande centro per l'impiego romano - Porta Futurocon una conferenza di chiusura del biennio che è valsa anche come lancio dell'edizione che si concluderà a febbraio 2019 (e a cui si aggiungerà 'Reactivate', piattaforma di matching professionale per over 35). «Resteranno invariate sia la natura che la finalità» chiarisce Marinella Colucci, coordinatrice di Eures, a parte qualche intervento di semplificazione, specie «per l'accesso ai benefits».

YfEj è un servizio per l’impiego che raccoglie tramite una piattaforma «il curriculum di candidati dai 18 ai 35 anni provenienti dai 28 Stati Ue, oltre a Islanda e Norvegia, interessati a una esperienza professionale all’estero, insieme alle offerte di impiego, apprendistato, tirocinio provenienti da datori di lavoro europei che ricercano giovani risorse» si legge sul sito. Il percorso prevede fasi di «informazione, reclutamento, matching, collocamento e finanziamento», e non si esaurisce sul territorio italiano. I ragazzi presi in carico, precisa Manna, «sono per il 65% stranieri». I contratti di lavoro attivati rappresentano insomma un incrocio di nazionalità, con destinazioni che vedono prevalere soprattutto la Germania, l'Inghilterra, il Regno Unito e l'Olanda. E gli inserimenti sono per lo più stabili perché in Europa «è la modalità a tempo indeterminato quella che va per la maggiore». I settori più quotati sono «l'Ict, la salute, il turismo, con picchi sulla logistica e il costumer care», con candidature che provengono per il 70% dei casi da giovani laureati.

Per il lancio del nuovo biennio sono 2 milioni e 260mila euro i fondi stanziati, tutti provenienti dal fondo Easi,
programma della Commissione Ue per l'occupazione e innovazione sociale (la dotazione 2014-2020 è di circa 919 milioni). E
di questi il 70%– assicura Manna «sarà utilizzato per i contributi finanziari ai ragazzi e alle pmi». Una delle caratteristiche di Your first Eures job è infatti l'erogazione di benefits ai partecipanti, con contributi di quattro tipologie. «Ci sono quelli per mandare qualche candidato a sostenere un colloquio di lavoro all'estero, quindi le spese di viaggio»  prosegue, che possono arrivare fino a 1200 euro. «Ci sono poi i forfait per chi ha già firmato un contratto ma ha bisogno di un piccolo budget per sistemarsi una volta arrivato». E qui si arriva fino a 1400 euro, dipendendo dal paese di destinazione. E ancora, circa 3mila euro per costi relativi a corsi di lingua, spese per riconoscimento di diplomi o altre esigenze specifiche legate al trasferimento. Anche le piccole e medie imprese sotto i 250 dipendenti ricevono un contributo. «Che non corrisponde a uno sgravio fiscale» sottolinea Manna, «ma è una indennità per sostenere l'azienda nella formazione del candidato che abbiamo scelto per questa, ad esempio per istruirlo su come maneggiare un software».

Transport manager in Austria, Head Chef in Francia, Costumer specialist in Bulgaria, Insegnante di francese in Spagna: sono alcuni delle posizioni vacanti al momento attive sul sito. Chi ha utilizzato il servizio sembra apprezzare. Ad esempio Federica, stagista per una associazione portoghese dove «al momento si sta concretizzando una proposta lavorativa», spiega che il progetto «ti dà una spinta in più perché ti permette di spostarti con una sicurezza economica, che è spesso la scusa dietro cui ci nascondiamo per non partire». Per Luca ha significato il trasferimento in Austria, con un impiego nella logistica a tempo indeterminato dopo una laurea in Scienze politiche. «Avevo iniziato un percorso con Garanzia giovani e Torno subito ma la strada più veloce è stata con Eures». Anche per i datori di lavoro è un servizio utile. Parola di Nicola Winkler di Transped, compagnia austriaca di trasporti: «Non ci sono carte da scannerizzare con la nuova piattaforma, e il processo di selezione è molto più facile e corto. E così si arriva anche al personale giusto». 

Ilaria Mariotti 

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