110 tirocini da 1.100 euro al mese alla Regione Siciliana, è il momento per le università siciliane di candidarsi

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 17 Gen 2019 in Notizie

avviso 26 Regione Sicilia stage in enti pubblici

Scadenza prorogata al 5 febbraio per l’avviso della Regione Siciliana per l’attivazione di percorsi per rafforzare l’occupabilità di giovani laureati nella pubblica amministrazione regionale. L’avviso è realizzato con oltre due milioni 600mila euro provenienti da fondi europei dell’Asse 1 Occupazione 2014-2020. Si tratta della prima fase del progetto, in cui i quattro atenei siciliani – l’università di Palermo, quella di Catania, l’ateneo di Messina e l’università Kore di Enna – possono presentare istanza di finanziamento alla Regione.

Poi, applicando la griglia di valutazione specificata nel
bando, verrà stilata una graduatoria delle proposte progettuali e tutte quelle con punteggio superiore ai 65/100 saranno ammesse, fino ad esaurimento risorse. «Le università potranno quindi procedere con un avviso per la selezione dei tirocinanti», spiega alla Repubblica degli Stagisti Roberto Lagalla, assessore all’istruzione e alla formazione professionale della regione Sicilia. Saranno infatti gli atenei a procedere alla selezione dei candidati «secondo i criteri di selezione stabiliti dall’avviso, all’articolo 5 e a cui dovranno necessariamente attenersi».

Il bando, infatti, identifica dei requisiti preferenziali per la selezione: «Il voto di laurea, con un punteggio superiore a 105, il possesso di master di 2° livello, dottorato di ricerca o di analogo titolo conseguito in università straniere, l’abilitazione alla professione inerente l’ambito disciplinare e la conoscenza certificata della lingua inglese superiore al livello minimo di accesso A2», oltre all’essere disoccupati o inoccupati. Finite le selezioni partiranno i tirocini della durata di 12 mesi per 110 stagisti. Probabilmente, afferma l’assessore, «già nella tarda primavera potranno avere inizio le attività formative propedeutiche all’inizio dello stage».

Al fine di riuscire a impiegare tutte le risorse a disposizione, oltre due milioni di euro, Lagalla non esclude che a questo avviso possano seguirne altri, nel caso in cui non siano assegnati tutti i finanziamenti. Gli stagisti, che riceveranno un rimborso spese mensile lordo di 1.100 euro, saranno assegnati agli uffici dell’amministrazione regionale «per i quali è stato rilevato un oggettivo fabbisogno da parte della Funzione pubblica, tenendo conto delle caratteristiche curriculari dei candidati selezionati». Ma dall’assessorato al momento non sono in grado di specificare quali saranno nello specifico questi uffici.

Un tirocinio in un ufficio pubblico fa però sorgere sempre qualche dubbio sulla sua utilità dal punto di vista dell'inserimento lavorativo: si acquisiscono, insomma, competenze poi spendibili sul mercato del lavoro privato? Lagalla precisa che un’esperienza di questo tipo è «utile ai fini dell’arricchimento personale e curricolare e può essere considerato certamente spendibile anche nel privato e in qualunque percorso professionale si decida di intraprendere», ma resta sempre il dubbio che, al di là dell’esperienza specifica e del rimborso spese, gli stagisti alla fine non avranno grandi competenze da inserire in curriculum. O, peggio, cercheranno poi di convincere la Regione ad assumerli, così come è accaduto anni fa con i "superstage" negli uffici pubblici calabresi.

In effetti l’avviso ha tra i suoi obiettivi quello di «ampliare le opportunità di inserimento lavorativo dei giovani presso la pubblica amministrazione», ma l’assessore con la Repubblica degli stagisti mette le mani avanti: «Per sua definizione il tirocinio è una misura formativa di politica attiva che non obbliga in alcun modo all’assunzione e costituisce unicamente un’occasione di crescita professionale e un’opportunità per acquisire nuove competenze». Esclude, quindi, che si possano verificare casi di proroga come capitato in passato per i superstage in Calabria avviati nel 2007 o per il programma dei tirocini negli uffici giudiziari, reiterati anno dopo anno andando perfino contro la legge, ma puntualizza che per i 110 laureati siciliani che verranno selezionati questa esperienza «potrà rivelarsi utile, sul piano delle competenze maturate, anche ai fini della partecipazione a successivi concorsi per l’accesso alla pubblica amministrazione». Ma attenzione, il governo regionale ha già in corso delle procedure di stabilizzazione: solo in futuro, sulla base dei fabbisogni rilevati dalla funzione pubblica, «sarà possibile valutare altre iniziative per il reclutamento di nuovo personale presso l’amministrazione regionale».

Le professionalità di questi potenziali stagisti sono oggettivamente appetibili per la pubblica amministrazione: a partecipare all’avviso potranno essere giovani dagli ambiti delle scienze ingegneristiche e architettura, giuridiche e politico sociali, economiche statistiche e gestionali, e anche da “altri ambiti disciplinari”. «Si è cercato di dare spazio a quei settori ritenuti maggiormente spendibili presso gli uffici dell’amministrazione regionale» conferma Lagalla alla Repubblica degli Stagisti: «Mentre per gli altri ambiti disciplinari si intendono laureati provenienti da qualsiasi altro settore, comunque compatibile con i fabbisogni rilevati dalla funzione pubblica». Per quanto riguarda l'età il limite è stato posto a 35 anni, «tenendo in considerazione l’età media nella quale i giovani completano il loro ciclo di studi e perfezionamento, evitando che l’intervento possa assumere la connotazione di un impiego precario».

Ora bisognerà aspettare qualche settimana per vedere quante e quali proposte progettuali saranno state presentate e solo in seguito alla loro eventuale approvazione capire se saranno attivati tutti i 110 tirocini e in quali uffici specifici. Ai giovani siciliani conviene tenere sotto controllo il procedimento per non farsi scappare le selezioni delle singole università, consapevoli del fatto, però, che si tratta sempre e solo di un tirocinio in un ente pubblico, quindi – almeno per legge – con nessuna possibilità di assunzione diretta.

Marianna Lepore

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