Più diritti per gli stagisti? I cambiamenti normativi sono all'orizzonte, ma non ancora raggiunti

Scritto il 19 Lug 2022 in Notizie

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Un momento di dibattito sui tirocini: anche quest’anno l’evento annuale della Repubblica degli Stagisti, “Best Stage”, è stato l'occasione per capire in che direzione sta andando il mondo dello stage, e in generale per fare il punto sul grande tema della transizione dalla formazione al lavoro.

stage lavoro eleonora voltolinaQuest’anno la discussione è stata incentrata su un tema di stretta attualità: i cambiamenti normativi che si profilano all’orizzonte sia per il segmento dei tirocini curriculari, quelli svolti mentre si studia, sia per il segmento dei tirocini extracurriculari.
«Potrebbe essere un momento di svolta» ha detto la giornalista Eleonora Voltolina, fondatrice e direttrice della Repubblica degli Stagisti, introducendo gli ospiti e dando avvio al dibattito: «Potremmo ottenere presto un quadro normativo molto più favorevole per gli stagisti, con una notevole diminuzione degli spazi per l'abuso dello strumento, e con una attenzione più forte alla sostenibilità economica di queste esperienze di formazione on the job».

Dagli ospiti sono arrivati annunci e informazioni di peso. Innanzitutto l’assessora al lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello ha voluto proseguire la tradizione di amicizia e collaborazione tra l’assessorato al Lavoro del Comune di Milano e la Repubblica degli Stagisti, e ha annunciato il suo ambizioso progetto di voler rendere il Comune di Milano il primo Comune con il 100% di tirocini con indennità. Naturalmente il progetto per essere implementato ha bisogno di risorse, ma l’assessora è convinta che l’importanza etica del progetto valga lo sforzo: «Stiamo lavorando con la Direzione Risorse umane per far sì che tutti gli stage del Comune di Milano siano retribuiti». “Tutti” significa che non verrebbero più fatte differenze tra tirocini extracurricolari e curriculari: «A prescindere dalla forma di stage che ci sarà o che c'è» - qui l’assessora ha fatto riferimento proprio ai possibili cambiamenti normativi prossimi venturi - «iniziamo a dire che all'interno del Comune di Milano facciamo stage che sono retribuiti. Perché in una città come questa, dove il costo della vita è elevato, davanti a una inflazione che ha raggiunto  l'otto per cento» e dove il tema casa è «gigante», gli stage gratuiti semplicemente non sono più sostenibili, dal punto di vista economico, per i giovani.

stage lavoro alessia cappello«Ho un'esperienza pregressa sia da stagista sia da persona che seleziona gli stagisti» ha ricordato l’assessora, che coi suoi 37 anni compiuti da poco è tra i componenti più giovani della nuova giunta Sala: «Lo stage ha per i giovani un grosso valore formativo di inserimento nel contesto lavorativo». Al contempo lo stagista è utile nel luogo di lavoro che lo ospita, e dopo le prime settimane di addestramento diventa produttivo: diventa un “collaboratore”. Dunque se si entra in quest’ottica «credo che sia doveroso, e prima di tutto etico, che quella collaborazione debba avere una prestazione economica che segue il tempo e la fatica che lo stagista sta mettendo a disposizione».

Rispetto all’iter della proposta di legge sul riordino dei tirocini curriculari, attualmente in discussione alla Camera dei deputati, il parlamentare Massimo Ungaro ha dato gli ultimi aggiornamenti: «Il testo vuole aggiornare il decreto ministeriale del 1998 che dava un minimo di regole imponendo una durata massima, un limite massimo di tirocinanti per azienda; adesso cerchiamo anche di proporre l'introduzione di una indennità per chi fa i tirocini curricolari». Una battaglia non facile, che trova resistenze dentro e fuori del Parlamento: «Alcuni partiti – Lega, Forza Italia, Coraggio Italia – concordano con la maggior parte della legge, ma non concordano su questo punto dell'indennità. E quindi c'è adesso uno stallo».

Sul fronte del no sono sopratutto alcune aziende private ed enti pubblici che guardano con insofferenza la prospettiva di essere obbligati a pagare anche gli stagisti curricolari (come otto anni fa erano stati obbligati a cominciare a pagare gli extracurricolari), e di conseguenza le università e istituti di formazione che temono che questa insofferenza si possa tradurre in porte chiuse per i loro studenti, cioè in una riduzione del numero di opportunità di tirocinio curricolare. stage lavoroPaola Suardi, segretaria generale della fondazione EMiT Feltrinelli che ospitava l’evento, l’ha riassunta così: «Benissimo andare verso un miglioramento» del quadro normativo «ma facciamo attenzione a non creare degli ostacoli di entrata: vanno lasciati alle aziende almeno uno-due mesi di tirocinio gratuito».

Dell’uno-due mesi auspicati da Suardi, in effetti la proposta di legge accoglie l’istanza prevedendo la possibilità di non pagare nulla per i tirocini di durata inferiore a un mese. Ma per tirocini più lunghi è giusto e sacrosanto che ai giovani venga dato un corrispettivo economico. «Si pensa in Italia che i tirocini siano un favore che l'azienda fa ai ragazzi, che devono essere grati» si rammarica Ungaro: «È una battaglia anche culturale. Le forze dello status quo cercano di conservare l'esistente contro i cambiamenti: hanno paura della direzione in cui si potrebbe andare. Ma è stato desolante vedere che alcuni enti che dovrebbero essere predisposti a sostenere la causa progressista» o quantomeno «la causa di maggiori tutele per i tirocinanti, non ci hanno aiutato». Per Ungaro «è stata un po' una delusione», per esempio, assistere alla presa di posizione di «alcuni sindacati contro l'introduzione dell'indennità».

Uno sconcerto condiviso anche dalla direttrice della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina, cui Massimo Bonini, segretario della Camera del Lavoro di Milano, ha risposto spiegando che la Cgil non ha appoggiato la proposta di legge sugli stage curriculari, e l’idea di introdurre un’indennità minima, perché il suo obiettivo è un altro. «Capisco che la posizione che è stata espressa forse non è comprensibile» ha ammesso il sindacalista:
«stage lavoro massimo bonini cgilMa noi vogliamo un altro mondo, e a volte ci sono dei passaggi stretti in cui per arrivare a quel mondo lì bisogna dire determinate cose. I tirocini ci sono, ci faremo i conti: ma noi vogliamo andare oltre i tirocini. E per raggiungere quell'obiettivo ci sono delle tappe che, mi rendo conto, risultano essere di poca comprensione. Attraverso le audizioni in Commissione proviamo a mettere l'asticella più in là».
La Cgil, ha spiegato Bonini, auspica un radicale superamento dei tirocini: «Il sindacato non è contrario al tirocinio in sé» ma ha snocciolato alcuni dati dell'Anpal: «Dal 2014 al 2019 oltre un milione e mezzo di persone hanno avuto un tirocinio. Di queste, 400mila hanno fatto tirocini più di una volta: è questa la questione che non funziona!».

Tra “fuoco prevedibile” e “fuoco amico”, intanto il tempo stringe: la legislatura ha ancora a disposizione soltanto un anno perché la discussione si concluda alla Camera, la proposta venga approvata, e poi passi al Senato per l’ulteriore approvazione. La crisi di governo naturalmente non aiuta: se la situazione politica non dovesse risolversi, probabilmente la questa proposta di legge sui tirocini curricolari finirebbe di nuovo in un cassetto.

Stessa situazione per i tirocini extracurricolari: anche in questo caso la crisi di governo e le dimissioni di Draghi pesano non poco. A “Best Stage” è stato Pietro Galeone, consigliere esperto del Ministro Andrea Orlando proprio sul tema dell’occupazione giovanile, a raccontare come si stia cercando di risolvere il rompicapo della formulazione, contenuta in un comma della legge di bilancio 2022, del perimetro di azione dei tirocini extracurriculari. E contemporamente rispettare la competenza esclusiva delle regioni in materia di formazione professionale e tirocini extracurricolari.

«Il documento al quale siamo arrivati con le parti sociali e con le Regioni che si sono sedute al tavolo», tra cui c’è anche «la Lombardia, che non ha fatto ricorso» (come invece il Veneto, anche’esso a guida leghista) «e che con profitto ed efficacia sta portando dei contributi interessanti alla discussione» prevede nella bozza attuale, ha anticipato Galeone, che «la restrizione della platea» si indirizzi «verso quelli che sono più lontani dal mercato del lavoro. Quindi chi è più a rischio di esclusione sociale, e poi i giovani… però non tutti i giovani!».

stage lavoro pietro galeoneGaleone ha spiegato che «i Neet sono un gruppo troppo eterogeneo» e che metterli tutti indistintamente tra i “soggetti a rischio di esclusione sociale” rischierebbe di rinforzare «il meccanismo della turnazione degli stagisti: tu fai uno stage, finisce, sei di nuovo un Neet, fai un altro stage, finisce, sei di nuovo un Neet, fai un altro stage…». Quindi la platea che potrà accedere ai tirocini extracurricolari non dovrebbe comprendere tutti i Neet, ma solo quelli «entro 12 mesi dal conseguimento del titolo di studi». E poi eventualmente, «ma questo è ancora da definire», anche la platea più ampia degli inoccupati «quindi disoccupati e inattivi» ma, nella postilla di Galeone, «non subito! Perché anche in questo caso se inseriamo subito chiunque è disoccupato» nella platea dei potenziali stagisti, considerando la disoccupazione-inoccupazione tout-court come elemento chiave, «com'è attualmente nelle Linee guida», torna il rischio del «fenomeno della turnazione degli stagisti».

Invece considerare solo quelli «“di lungo periodo” è ragionevole» e le Regioni sembrano «disponibili a trovare il compromesso». Nelle parole di Galeone molto pragmatismo: «Non possiamo disegnare il mondo che vogliamo: dobbiamo sederci al tavolo con delle Regioni a una maggioranza di colore diverso da quella del ministro Orlando, e bisogna trovare un punto di caduta. Quello sul quale stiamo provando a stringerci la mano e firmare è questo»: ridurre il raggio d’azione dei tirocini extracurricolari, nelle prossime Linee Guida della Congerenza Stato-Regioni, a «coloro che sono più distanti dal mercato del lavoro: chi ha terminato un percorso di studi da un tot numero di mesi, chi è inoccupato di lungo periodo, e chi è oggettivamente svantaggiato come è scritto nella dicitura che tanta “ira funesta” ha causato».

Non resta che aspettare e vedere i prossimi sviluppi.

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