Smart&Start Italia, 200 milioni di euro per le startup innovative

Maura Bertanzon

Maura Bertanzon

Scritto il 16 Feb 2015 in Notizie

logo startupperDuecento milioni di euro e un servizio di tutoraggio e consulenza per lanciare le startup innovative italiane. Parte oggi, lunedì 16 febbraio, la nuova avventura di Smart&Start Italia, l’incentivo promosso dal ministero dello Sviluppo economico e gestito da Invitalia, a favore delle nuove imprese ad alto tasso di innovazione.

La prima edizione, rivolta solo alle startup del mezzogiorno e del cratere aquilano, si era chiusa con oltre 1200 progetti presentati e oltre tremila persone coinvolte. Dalle ore 12 di oggi si apre la nuova edizione rivolta alle startup di tutta Italia. Come? Con lo sportello online, unica modalità per caricare le domande, complete di piani di impresa e di tutta la documentazione necessaria. «Con Smart & Start, per la prima volta in assoluto la Pubblica Amministrazione compie un’operazione totalmente paperless: la procedura di richiesta e concessione dei contributi avviene  infatti esclusivamente on line» spiega Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia.

Non si tratta però di un click day: «Smart&Start Italia è una misura a sportello, il che significa che le domande possono essere presentate fino a che vi sono risorse finanziarie disponibili», si legge nelle Faq sul sito. In pratica, non c’è una data di scadenza per candidarsi e l’erogazione del finanziamento dipende dalla bontà dei progetti presentati, che saranno giudicati entro 60 giorni dalla presentazione della domanda. Le istruttorie seguiranno l’ordine di arrivo, ma da Invitalia c’è l’invito a non farsi prendere dalla fretta. Conta la qualità, più della velocità. E un budget di 200 milioni non andrà esaurito in pochi clic. Meglio prendersi qualche giorno in più per presentare progetti mirati piuttosto che rischiare l’esclusione: «Per noi è importante ricevere dei buoni progetti, non quelli più veloci», raccomanda Lina D’Amato, responsabile Gestione Incentivi, Finanza e Impresa di Invitalia. «Spesso rischiamo che, aprendosi uno sportello, tutti pensano che chi prima arriva prende il finanziamento. Ma il finanziamento viene preso sulla base di un percorso istruttorio importante, che prevede un colloquio che Invitalia realizza con i proponenti».

Che il focus sia il valore dei progetti presentati lo rivela anche uno dei requisiti di base per poter partecipare: Smart&Start è rivolto alle startup costituite da non più di 48 mesi, ma anche a quelle da costituire. «Parliamo di start up innovative nell'economia digitale, che nascono come iniziative di valorizzazione dell'attività di ricerca e che si collocano nei processi di trasferimento tecnologico e che quindi hanno come cuore delle attività l'innovazione di prodotto o di processo. Quindi, siamo sulla fascia alta di quello che è il processo di creazione di impresa» specifica la D'Amato. Conta l’idea, quindi, e a presentarla può essere anche un gruppo di persone fisiche, «anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera», specifica il sito, e che poi dovranno formalizzare la nascita della società. La chiave sta nell’aggettivo “innovativo”:  l’iniziativa è dedicata alle oltre 3200 startup già iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese, ma anche a progetti “innovativi” d’impresa, e cioè che offrono prodotti o servizi ad alto valore tecnologico. Una prospettiva che, assicurano da Invitalia, tiene aperta la porta a tutti: non solo a chi non ha formato ancora una società ma anche alle startup già nate ma non ancora iscritte al Registro speciale. L’importante è il valore del progetto.

I 200 milioni di euro stanziati potranno finanziare programmi di spesa tra 100mila e 1,5 milioni di euro, sotto forma di mutuo agevolato a tasso zero. La copertura sarà pari al 70% delle spese ammissibili ma potrà arrivare fino all’80% (per un massimo di 1,2 milioni di euro), se la startup è costituita da giovani o donne, o nel caso in cui abbia tra i soci un “cervello di ritorno”, ovvero un dottore di ricerca che rientra dall’estero. Resta inoltre un’attenzione particolare per le imprese con sede nel Sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia) e nell’area del terremoto aquilano, che potranno beneficiare di un ulteriore contributo a fondo perduto pari al 20% del finanziamento. In alcuni casi, inoltre, Invitalia potrà sostenere con ancor più forza il capitale delle startup partecipanti entrandone a far parte come socio.

Nel concreto, lo strumento Smart&Start potrà coprire spese di investimento in impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche, ma anche materiale hardware e software, nonché spese per brevetti, licenze, know-how e consulenze specialistiche. Sul fronte della gestione, il programma potrà finanziare spese per il personale, per licenze e diritti di proprietà industriale, per servizi di accelerazione e canoni di leasing, fino a interessi su finanziamenti esterni. Il business plan «deve contenere alcuni elementi fondamentali sulla base dei quali viene poi valutato, quali l'idea, la capacità imprenditoriale, la coerenza del soggetto con l'idea stessa, la capacità di rendere evidente l'innovazione di prodotto e di processo all'interno, il grado di innovatività e la sostenibilità economica e finanziaria dell'iniziativa, la capacità di rendere evidente il vantaggio competitivo dell'iniziativa», precisa ancora Lina D’Amato. L’efficacia prima di tutto, insomma.

La domanda va presentata esclusivamente online, creando un profilo sulla piattaforma di Invitalia, dove caricare il business plan e tutti i documenti necessari, accompagnati da una firma digitale (qui la lista riepilogativa dei documenti per le startup innovative e per le startup ancora da costituire, oltre alla guida per la compilazione della domanda). Una volta firmato il contratto di finanziamento, ogni startup avrà 24 mesi per realizzare il proprio programma di investimento. Ma non è solo una questione di euro, perché Smart&Start Italia mette a disposizione un servizio di accompagnamento per la presentazione della domanda, oltre ad offrire nei prossimi mesi anche occasioni di formazione con webinar online e con appuntamenti informativi in tutta Italia. Per le startup che non abbiano superato i 12 mesi dalla fondazione sarà attivo anche  un servizio di tutoraggio: «È  un servizio specialistico che serve per ridurre il rischio di avvio di queste iniziative», precisa D’Amato. «Serve, infatti, ad aiutare la nuova iniziativa a utilizzare al meglio le agevolazioni, anche a risolvere problemi amministrativi».

Le attese, per tutta l’iniziativa Smart&Start, sono alte: «La prima versione dell’incentivo, destinato solo alle regioni del Sud, ha registrato un risultato superiore ad ogni previsione, con circa 370 imprese finanziate in un anno», ricorda l’ad Domenico Arcuri. «Ora, con l’estensione all’intero Paese, ma con condizioni di maggior favore per i neo-imprenditori del Sud, la misura avrà sicuramente un impatto maggiore e contribuirà non solo a sviluppare l’innovazione ma anche a trattenere o riportare in Italia le migliori energie».

Maura Bertanzon

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