20mila posti per il servizio civile, aperto il nuovo bando. Ma Giovanardi chiede alle Regioni un cofinanziamento: «La coperta è sempre più corta»

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 28 Set 2011 in Notizie

Si è aperto il 20 settembre e scadrà venerdì 21 ottobre il bando di partecipazione a uno dei progetti promossi dall'Ufficio nazionale per il servizio civile. Oltre 20mila i posti a disposizione per volontari da impiegare per un anno nei settori assistenza, educazione, ambiente, promozione artistica e culturale, con un compenso mensile di rispettivamente 434 euro netti in Italia e e 900 all'estero. Il crollo dell'offerta già evidenziato lo scorso ottobre dalla Repubblica degli Stagisti non accenna quindi a comprimersi e sono molto distanti i numeri record di qualche anno fa: se nel 2005 e 2006 erano stati 45mila i percorsi avviati, oggi siamo a meno della metà.
Il principio su cui si basa il servizio civile è l'ideale di difesa della Patria, sancito dall'articolo 52 della Costituzione e qui perseguito con mezzi non violenti e di cittadinanza attiva. Un punto - riporta il sito del Tavolo ecclesiale sul Servizio civile - su cui ha insistito il sottosegretario con delega al Servizio civile Carlo Giovanardi [a fianco], puntualizzando che i programmi devono essere attinenti a quei principi «e non tappabuchi del welfare delle regioni», invitando nel contempo gli enti locali a mettere a disposizione le proprie risorse perché a livello nazionale «la coperta è sempre più corta».
Quest'anno il finanziamento ammonta a quasi 111 milioni di euro, per un totale di 20.123 posti divisi tra bando nazionale (poco più di 10mila, di cui 462 all'estero) e bandi locali. La distinzione è puramente "tecnica" e dipende dalla tipologia di albo a cui sono iscritti gli enti promotori. La residenza in una particolare regione o provincia autonoma non è rilevante - un laziale può candidarsi senza problemi all'avviso della Regione Lombardia, ad esempio. L'unico paletto importante è l'età, e viene spostato più in là: sono ammessi tutti gli italiani maggiorenni che al 21 ottobre non abbiano compiuto 29 anni (finora il limite era stato di 28 anni), allargando così la platea dei potenziali candidati di oltre 700mila unità; rimane fuori chi è più vecchio e chi ha (oppure ha avuto nell'anno precedente e per più di tre mesi) rapporti di lavoro o collaborazione retribuita con l'ente, gli appartenenti a corpi militari o alle forze di polizia e chi ha già prestato servizio o l'ha interrotto prima del termine.
È possibile fare domanda per un solo progetto scelto tra tutti i bandi. La suddivisione tra nazionale e locale sembra creare confusione nei ragazzi, che nelle edizioni passate hanno faticato non poco a trovare l'iniziativa giusta per loro - cercando quella più vicina a casa nella maggioranza dei casi. Il punto di partenza più agevole per orientarsi tra i quasi 2mila progetti approvati è il motore di ricerca, dove si possono incrociare vari dati; oppure si può scorrere l'allegato 1 di ciascun avviso, una lista dei siti dei soggetti promotori; in qualche caso le informazioni sono scarse ma si possono sempre chiedere chiarimenti all'ente, che rimane il punto di riferimento per tutto l'iter burocratico. Entro le ore 14 del 21 ottobre vanno anche fatte pervenire le domande cartacee: allegato 2 e 3 compilati, cv, copia del documento di identità e di tutti i titoli; e solo se vincitori bisognerà presentare anche un certificato medico.
Il processo di selezione varia per ciascun progetto, ma in genere prevede almeno un colloquio orale. Quel che è sicuro è che si concluderà entro il 21 febbraio 2012, perchè questo è il termine ultimo a disposizione degli enti per presentare le graduatorie finali all'Unsc. Oltre alla copertura assicurativa, a tutti i vincitori spetta un assegno mensile di 433,80 euro netti, che concorrono a formare reddito imponibile e sono assimilati ai compensi da lavoro dipendente. Per chi parte all'estero va aggiunta un'indennità giornaliera di 15 euro [450 euro al mese, che portano il mensile a circa 900 euro], i due viaggi di andata e ritorno pagati e un contributo di 20 euro giornalieri su vitto e alloggio, quest'ultimo amministrato dall'ente.
Rispetto al 2010 non ci sono quindi grandi novità: identico il trattamento economico, nonostante la crisi continui ad erodere i valori monetari, mentre aumentano leggermente i posti a bando, che l'anno scorso
(erano stati 19.600) sono bastati a coprire il 97% della richiesta totale di volontari. A continuare a sognare il servizio civile  malgrado la grande contrazione del numero di posti disponibili sono soprattutto i giovani del sud e delle isole, anche se meno rispetto al passato: l'anno scorso erano il 45% del totale, contro il 54% di due anni fa. Si tratta soprattutto di ragazzi - e ragazze, dato che i due terzi sono donne - in uscita dalle superiori, alle prese con i primi anni di università o con un mercato occupazionale immobile: la fascia più rappresentata è la quella 21-24 (più di un terzo), seguita dal range 24-26, e per oltre due su tre l'ultimo titolo di studi conseguito è il diploma. I numeri sono un po' diversi all'estero, dove si realizzano intorno 2% dei progetti totali: qui i volontari sono mediamente più grandi (oltre la metà ha tra i 27 e i 28 anni) e più istruiti (il 48% ha una laurea). L'assistenza con oltre i due terzi di volontari all'attivo rimane il settore più gettonato, seguito da educazione e promozione culturale, protezione del patrimonio artistico, ambiente e protezione civile.

Annalisa Di Palo


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