Scuola di Politiche 2019, candidature fino al 29 giugno

Giulio Monga

Giulio Monga

Scritto il 14 Giu 2018 in Notizie

Bando iscrizione giovani scuola di politiche

Fino alla mezzanotte del prossimo venerdì 29 giugno i ragazzi nati tra il 1° gennaio 1992 e il 31 dicembre 1999 potranno partecipare al bando per la Scuola di Politiche 2019. Nata nel 2015 per iniziativa del politico sardo Marco Meloni e di un Enrico Letta desideroso di dedicarsi alla formazione delle nuove generazioni dopo le dimissioni da presidente del consiglio e da parlamentare, la Scuola di Politiche (per semplicità, SdP) arriva quest’anno alla sua quinta edizione. Si tratta di un corso annuale che va da settembre a maggio e le cui lezioni si svolgono un venerdì al mese, dalle 10 alle 18, a Roma presso la sede dell’Arel – il centro di ricerca fondato da Nino Andreatta, economista democristiano più volte ministro tra gli anni Ottanta e Novanta, alla cui memoria la scuola è dedicata.

L’intento del corso è quello di veicolare «contenuti che danno un senso effettivo alla politica, intesa come passione per il bene comune, tensione etica, sistema di valori che sta alla base dell’impegno pubblico», come si legge sulla home del sito. L’offerta didattica della scuola si articola in lezioni frontali su temi generali come Europa, economia internazionale ed organizzazione dello Stato. Il corso è arricchito da seminari, conferenze, simulazioni d’aula e workshop monografici su grandi temi di attualità come la robotica, le politiche pubbliche in materia di sanità o il rapporto tra Stato e mercato –  non a caso, gli argomenti su cui si sono focalizzati i corsi specialistici del 2017-18.

I ragazzi che partecipano alla Scuola di Politiche hanno inoltre l’opportunità di visitare le istituzioni europee con una due giorni di full immersion a Bruxelles, che si chiude con la simulazione dei lavori di una commissione parlamentare, con gli studenti che per un giorno prendono posto sugli scranni degli eurodeputati. Perché «la politica, e ancor più le “politiche”, non si possono studiare in modo manualistico, ed è necessario dare una vera idea di come si svolge l’attività politica».

La SdP può contare su più di settanta tra docenti qualificati e speaker, oltre che su ospiti autorevoli che, nel corso degli anni, hanno contribuito alle attività del corso. Tra le figure che hanno tenuto conferenze o lezioni straordinarie vi sono Emma Bonino, Romano Prodi, Giorgio Napolitano, Marc Lazar, Herman Van Rompuy e Carlo Cottarelli, e tanti altri. Fondamentale è il ruolo del board esecutivo, formato dal direttore Marco Meloni e da Grazia Iadarola, Elisabetta Calise, Alessandro Aresu, Marco Bani, Andrea Garnero, Marco Laudonio e Valerio Bordonaro. Figure giovani e già affermate nel mondo delle relazioni internazionali e delle scienze politiche, spesso già in posizioni di prestigio in enti pubblici nazionali o organismi internazionali: alcuni rappresentano veri e propri punti di riferimento per i ragazzi che partecipano alla Scuola.

L’ingresso alla SdP è riservato a cento ragazzi tra i diciannove e i ventisei anni, maturandi inclusi. Partecipare al bando di ammissione è semplice: basta andare sul sito, cliccare sul link in homepage e, seguendo i passaggi, inserire le informazioni richieste. (Qui i “quattro motivi per candidarsi” formulati nel 2016 dalla fondatrice della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina – validi ancor oggi!)

Oltre alle informazioni personali, alla carriera scolastica, universitaria e lavorativa, e al curriculum, ogni candidato deve anche descrivere in mille battute quali sono a suo parere le priorità politiche per l’Italia del futuro. Va allegato anche un video di autopresentazione di un minuto, da caricare su YouTube o su Vimeo.

Le candidature saranno valutate da un Comitato guidato da Emma Bonino, storica leader radicale e già commissaria europea e ministra, e dall'
ex direttore dell’OMC Pascal Lamy; le selezioni saranno fatte «sulla base di criteri di diversità e inclusione (di genere, territoriale, cultura politica), di performance negli studi, di passione per la cosa pubblica».

In media ogni anno arrivano oltre 600 richieste di ammissione alla scuola, da tutta Italia e specialmente dal Lazio – anche perché le lezioni si svolgono a Roma. Ma dalla Scuola fanno sapere che, tra i criteri di selezione utilizzati, vi è quello di far sì che gli studenti della SdP provengano da tutte le zone del Paese.

Nelle quattro precedenti edizioni la Scuola ha accolto complessivamente 400 studenti provenienti da percorsi di formazione molto diversi tra loro. Studenti o laureati in medicina, ingegneria, fisica, scienze politiche, economia, giurisprudenza, relazioni internazionali, scienze della comunicazione, cooperazione e sviluppo e non solo: la differenza di background è una caratteristica su cui alla SdP puntano molto.

Tutti i partecipanti sono uniti dal filo rosso della passione per l’impegno politico e dalla curiosità per l’apprendimento, in un’ottica molto internazionale.
Per chi desidera mettere a frutto la propria passione per la cosa pubblica, a prescindere da quello che è il proprio background, anche quest’anno la Scuola di Politiche potrebbe essere il posto giusto. Ulteriore incentivo il fatto che la SdP sia completamente gratuita – i costi sono, infatti, tutti a carico dell’Arel – e che per gli studenti che vivono fuori Roma sia possibile richiedere un sostegno economico per le spese di viaggio.

E per chi ha già compiuto ventisei anni? È possibile iscriversi alla community «Amici della Scuola» o chiedere di partecipare alla Summer School organizzata dalla Scuola di Politiche ed aperta anche a non studenti sino ai trent'anni. L'edizione 2018 della Summer School, come gli scorsi anni, si terrà a settembre a Cesenatico.

Giulio Monga

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