Programma Eye, con l'Erasmus per imprenditori si fa esperienza all'estero

Chiara Del Priore

Chiara Del Priore

Scritto il 19 Ago 2015 in Notizie

Non solo studenti come da tradizione, ma anche giovani che muovono i primi passi nel mondo dell’imprenditoria. Da qui il nome del programma Erasmus for Young Entrepreneurs, abbreviato Eye, finanziato dalla Commissione Europea e per il quale è possibile fare domanda tutto l’anno. Destinatari nuovi imprenditori che abbiano già avviato una propria attività negli ultimi tre anni o aspiranti tali. Non ci sono limiti d’età, ma è fondamentale essere residenti in uno dei paesi partecipanti al programma.

L’Eye dà la possibilità di trascorrere un periodo di durata variabile da uno a sei mesi in uno dei 37 paesi che aderiscono all’iniziativa presso un imprenditore già affermato
da cui poter apprendere i «trucchi del mestiere» per la gestione di un’azienda. Nel corso del soggiorno all’estero i partecipanti al programma ricevono un rimborso spese mensile proporzionato al costo della vita del paese di destinazione, di importo solitamente compreso tra i 500 e i 1100 euro. Si va infatti dai 530 dell’Albania ai 1100 di paesi come Norvegia e Danimarca.

Quanti progetti vengono approvati mediamente ogni anno? «Nel 2014 sono stati conclusi 853 scambi, coinvolgendo 1706 imprenditori.  In totale, più di 3100 scambi finalizzati dall’anno di inizio del programma, il 2009, con la partecipazione di 6200 imprenditori. 1761 scambi di imprenditori italiani sono stati accettati dall’inizio del programma: il 28% di imprenditori ospiti e il 72% di nuovi imprenditori», spiega alla Repubblica degli Stagisti Guendalina Cominotti dell’ufficio stampa Eurochambres, ente che gestisce il programma per conto della Commissione UE.

È proprio l’Italia, insieme alla Spagna, a far registrare il numero più consistente di giovani imprenditori partecipanti al progetto nei suoi primi cinque anni di vita, seguita da Romania, Grecia e Polonia. «La crescita del programma è influenzata da diversi fattori, che variano da un paese partecipante all'altro. L'Erasmus per giovani imprenditori è ancora un nuovo programma» sottolinea la Cominotti: «Ha solo cinque anni e ha un budget modesto, rispetto a programmi come l'Erasmus per gli studenti che si protrae da oltre 25 anni, ha un budget significativamente più grande di Erasmus per i giovani imprenditori, ed è molto più conosciuto in tutta Europa. Inoltre, i primi anni il programma ha dovuto costruire la massa critica che era necessario per cominciare a crescere».

«La domanda per il programma varia anche per paesi e settori» continua: «La Germania ha molti imprenditori ospitanti, ma non molti nuovi imprenditori, molto probabilmente a causa della forte presenza di programmi nazionali che vengono utilizzati per sostenere le start-up. Allo stesso modo, gli imprenditori ospitanti nel settore IT sono spesso meglio rappresentati di imprenditori ospitanti nel settore agricolo in quanto hanno una migliore conoscenza  e competenze linguistiche». 

La candidatura va inoltrata online in pochi step: innanzitutto è indispensabile registrarsi al sito e compilare l’apposito modulo online dopo aver effettuato l’accesso all’area dedicata. Successivamente vanno caricati il proprio cv e un progetto di impresa (solo nel caso in cui si tratti di aspiranti imprenditori) segnalando l’imprenditore straniero presso cui si intende svolgere il programma. La scelta può avvenire in due modi: o indicando a un centro di contatto locale – uno dei soggetti intermediari nel progetto, tra cui Camere di commercio, incubatori e altre organizzazioni di sostegno all’impresa, indicati sul sito – il nome di un imprenditore ospitante già conosciuto o  selezionandolo tra quelli aderenti al progetto.

L'imprenditore dal canto suo deve possedere una serie di requisiti: risiedere stabilmente in uno dei paesi partecipanti al programma, essere titolare di una piccola-media impresa da diversi anni oppure membro del consiglio di amministrazione di una PMI. Fondamentale è la comprensione di una lingua comune a imprenditore giovane e ospitante, di livello almeno sufficiente.

Nella fase successiva è necessario concordare con l’imprenditore «esperto» un progetto di lavoro e apprendimento da sottoporre poi al vaglio del centro di contatto locale di riferimento. Il rapporto che si instaura è una collaborazione tra imprenditori: i nuovi imprenditori non possono essere inquadrati come stagisti, né come dipendenti, spiegano da Eurochambres.

«Nel 2014 abbiamo ricevuto 2.688 candidature da tutta Europa, di cui 2.007 approvate: il 61% di nuovi imprenditori e il 39% di imprenditori ospiti», continua la Cominotti. Chi sono questi imprenditori? La maggior parte di essi ha un’età media di 40 anni, un terzo dei partecipanti totali nei cinque anni è di sesso femminile. «Nel programma non chiediamo l'età: quando parliamo di "giovani imprenditori" facciamo riferimento all'esperienza imprenditoriale». Gran parte resta all’estero mediamente per un periodo di tre mesi e mezzo. Quanto alle prospettive successive «di sicuro alcuni giovani imprenditori sono rimasti fuori casa e hanno avviato una propria impresa, anche se non abbiamo dati certi a riguardo», conclude la Cominotti.


Di sicuro c'è che per il periodo 2014-2020 sono stati stanziati nell'ambito del bilancio Cosme (acronimo che sta per EU programme for the Competitiveness of Enterprises and Small and Medium-sized Enterprises) 55,3 milioni di euro destinati al programma, che si spera possa crescere e guadagnarsi un posto di riguardo nell'ambito dei programmi di mobilità europei.

Chiara Del Priore

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