La Focsiv premia il volontariato internazionale, quest’anno c’è anche lo Sve

Daniele Ferro

Daniele Ferro

Scritto il 18 Giu 2015 in Approfondimenti

C’è tempo fino al 27 giugno per partecipare al «Premio del volontariato internazionale» organizzato dalla Focsiv, la Federazione organismi cristiani di servizio internazionale volontario nata nel 1972, alla quale oggi aderiscono 65 associazioni. Quest’anno il premio arriva alla 22ma edizione con una novità, perché alla categoria finora proposta («Volontariato internazionale») ne è stata aggiunta un’altra: «Giovane volontario europeo». I premiati saranno quindi due: un volontario impegnato in un progetto in qualunque parte del mondo, e un altro che invece sta svolgendo il Servizio volontario europeo (o l’ha concluso da non più di sei mesi).

Per lo Sve questo premio rappresenta un passo in più verso un riconoscimento sociale diffuso. A spiegarlo alla Repubblica degli Stagisti è Simona Rasile, responsabile Comunicazione della Focsiv:
«Quando abbiamo pensato di innovare il premio, allargando le categorie alle quali partecipare, abbiamo scelto lo Sve perché questo programma dell’Erasmus+ rappresenta un esempio importante di impegno ed esperienza interculturale, molto utile alla formazione dei giovani e alla valorizzazione della dimensione europea».

Con lo Sve i giovani fanno volontariato e si formano come cittadini europei, grazie anche ai metodi dell’educazione non formale.
«Nel momento in cui abbiamo deciso di promuovere, attraverso il premio, altre forme di volontariato che coinvolgessero in particolare i giovani, ci è venuto naturale scegliere lo Sve, un programma nel quale la nostra federazione è impegnata da tempo e che rappresenta sempre più un’opportunità di crescita importante per i ragazzi», aggiunge Rasile. Grazie alla nuova categoria i giovani hanno quindi uno spazio privilegiato, mentre finora il premio era rivolto a volontari di qualsiasi età: l’anno scorso ha vinto Maria Luisa Cortinovis Beretta, 74 anni, da oltre 40 impegnata in un progetto in Ecuador. Lei è solo l’ultima di un lungo elenco di volontari premiati dalla Focsiv.

Il riconoscimento ha ricevuto il patrocinio dell’Agenzia nazionale per i giovani, di Radio Vaticana e del Pontificio consiglio della giustizia e della pace. Nelle edizioni precedenti l’iniziativa ha sempre ottenuto l’adesione della presidenza della Repubblica e come premio ai volontari è stata consegnata una
«medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica». Ancora è presto per affermare che il premio riceverà di nuovo l’adesione della presidenza, perché se alla scadenza per partecipare manca poco, la cerimonia di premiazione si terrà invece, come ogni anno, il 5 dicembre, in occasione della Giornata mondiale del volontariato indetta dalle Nazioni Unite.

Che cosa bisogna fare per candidarsi? Tutte le indicazioni si trovano sul sito dedicato all’iniziativa, www.premiodelvolontariato.it, dal quale bisogna scaricare un formulario da compilare e inviare alla Focsiv entro il 27 giugno. Ci sono alcune indicazioni da tenere in particolare considerazione. Innanzitutto non è il volontario a mandare la candidatura, ma l’organizzazione di appartenenza:
«Al premio non si partecipa come singoli, ma come volontari che operano all’interno di un’associazione. Quindi il premio è un riconoscimento che va al tempo stesso al volontario e all’organizzazione», spiega Rasile.

In sostanza, di solito è l’associazione che decide di partecipare al concorso, individuando tra i propri progetti e volontari quelli che ritiene più idonei. Il volontario però ha un ruolo fondamentale nella candidatura: deve realizzare un video di presentazione - di sé e del progetto - della durata massima di 3 minuti.
«Non sarà assolutamente valutata la qualità del video. La registrazione fatta con un cellulare, una macchina fotografica digitale o qualsiasi altro strumento andrà benissimo», precisa la responsabile Comunicazione della Focsiv.

Altro dato da tenere in considerazione è che saranno valutati positivamente i progetti di volontariato che hanno l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile.
«Abbiamo fatto questa scelta», spiega Rasile, «perché nella seconda parte del 2015 si terranno tre importanti conferenze della Nazioni Unite sull’ambiente, e inoltre papa Francesco, nell’«Enciclica sulla custodia del creato», ha lanciato un forte richiamo alla necessità di agire urgentemente nella giustizia climatica, promuovendo in particolare l’agricoltura familiare. In ogni caso è bene sottolineare che la promozione dello sviluppo sostenibile è solo un requisito preferenziale, tutti i tipi di progetto sono invitati a partecipare al premio». Così come tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla loro adesione alla Focsiv o più in generale alla dottrina cattolica.

I due vincitori saranno selezionati con un processo «popolare», così come definito dal regolamento. I video verranno pubblicati online sul sito del premio, e potranno essere votati dal 15 luglio al 7 settembre. In base al numero dei voti ricevuti, saranno scelti otto candidati - quattro per la categoria «Volontariato internazionale» e quattro per «Giovane volontario europeo» - ed entro il 30 settembre sarà poi una giuria, composta da rappresentanti del mondo del volontariato e docenti universitari, a stabilire definitivamente chi saranno i due vincitori.

Daniele Ferro

@danieleferro


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