Career service, uffici stage - tirocini - placement: cosa sono e perché sono utili agli universitari

Scritto il 30 Ago 2023 in Interviste

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Oggi in Italia vivono 5 milioni e 800mila giovani tra i 15 e i 24; gli iscritti all'università – anche al di fuori di quella fascia di età, che resta però comunque preponderante – sono più o meno 1 milione 800mila; nel 2021 si sono laureate 370mila persone. Ma chi aiuta tutti questi giovani a orientarsi per trovare un impiego? Per gli universitari esistono uffici che fungono da connettori col mondo del lavoro. Il nome cambia a seconda dell'ateneo: in alcuni  è chiamato career service, in altri ufficio tirocini, oppure ufficio stage, o ancora servizio placement... Tanti nomi per intendere un solo concetto: aiutare i giovani a trovare stage – e talvolta anche lavoro.

In questo episodio del podcast della Repubblica degli Stagisti Giovanni Castiglioni, Academic Career Officer presso il Servizio Stage & Placement dell'università Cattolica, fa una panoramica delle opportunità e dei servizi che sono a disposizione di uno studente universitario che vuole, mentre studia, già avvicinarsi al mondo del lavoro. 


Gli uffici di questo tipo organizzano molte attività di orientamento. Per esempio, l'università Cattolica ospita ogni anno «una serie di eventi attraverso cui gli studenti possono farsi un'idea di che tipo di lavoro potranno andare a svolgere, incontrare dei professionisti del mercato del lavoro, e iniziare capire qual è la loro strada». E poi ci sono i career day, organizzati dalle università o da enti esterni, per mettere in contatto diretto aziende e candidati. Servono davvero? Castiglioni è convinto di sì: «E' una buona occasione. Il career day è un evento fieristico: ogni azienda ha il suo stand, ed è un modo per portare fisicamente il cv stampato, alla vecchia maniera. Conoscere un recruiter dal vivo è un'altra cosa rispetto a fare un incontro online o spedire un cv!».

Gli uffici stage-placement universitari si occupano poi degli stage, sia curricolari sia extracurricolari: «Noi seguiamo tutto l'iter di attivazione, dalla compilazione del form alla verifica che il progetto formativo sia stato compilato e il tirocinio possa iniziare e poi concludersi nella data indicata» dice Castiglioni. Ogni anno il Servizio Stage & Placement della Cattolica attiva circa 10mila tirocini – dei quali «poco più di 500 sono extracurricolari, quindi per neolaureati», per i primi 12 mesi dopo la laurea –  e organizza più di 400 eventi complessivamente su tutte le sedi dell'università, rivolti ai 40mila studenti iscritti: «più di uno al giorno!». Ovviamente alcuni attirano più pubblico, altri meno: in totale l'anno scorso ci sono state 25mila presenze di studenti a questi eventi. «Negli anni ci siamo un po' "tarati", abbiamo capito quali sono quelli che funzionano di più» ride Castiglioni; per esempio «le presentazioni aziendali, in cui l'azienda viene in università e si presenta, non le facciamo quasi più. Funzionano molto di più i field project, i workshop, le company visit».

Il consiglio di Giovanni Castiglioni per i giovani: «Non aver paura di sbagliare» e poi «essere curiosi». E quello per le aziende: «È come se ci fosse un nuovo mercato del lavoro, come se la pandemia avesse messo i riflettori su tutta una serie di aspetti che prima non venivano approfonditi: penso per esempio al benessere sul luogo di lavoro, all'importanza di stare bene in azienda, di avere degli orari conciliabili con la propria vita privata. Studenti e neolaureati oggi sono più sensibili a queste tematiche. La fatica che fanno le aziende a ricercare i cosiddetti talenti sta in questo: adesso un grande brand non è più sufficiente ad attrarre le persone, quindi bisogna raccontarsi di più e raccontare meglio il luogo di lavoro».

E il libro scelto da Giovanni Castiglioni come consiglio di lettura? Per scoprirlo dovrete ascoltare la puntata fino alla fine. Un indizio: nessun altro ospite prima di lui aveva scelto un'opera di questo tipo!

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