Servizio civile, salta il bando 2012: tutta colpa della spending review

Lorenza Margherita

Lorenza Margherita

Scritto il 10 Dic 2012 in Notizie

Chi attendeva la pubblicazione del bando nazionale per il servizio civile si sarà accorto che quest’anno sulla Gazzetta ufficiale non è stato pubblicato. Nel 2010 e 2011 il bando era stato aperto a settembre-ottobre, quest'anno invece tutto tace. Che succede? La Repubblica degli Stagisti lo ha chiesto a Raffaele De Cicco [nella foto sotto], dirigente coordinatore dell'ufficio del servizio civile. «Non siamo in ritardo con il bando di selezione dei ragazzi per l’anno 2012, più semplicemente non è stato emanato» è stata la sorprendente ammissione del dirigente «a seguito dei drastici tagli effettuati al Fondo nazionale per il servizio civile negli anni 2011 e 2012». Qualche posto verrà aperto per i bandi “straordinari”. Entro dicembre sarà possibile per 368 volontari candidarsi alle selezioni per progetti relativi all’accompagnamento dei  grandi invalidi e dei ciechi civili; «Poi tra dicembre 2012 e gennaio» anticipa De Cicco «è prevista l’emanazione di un bando straordinario per le aree terremotate delle Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto per circa 500 volontari».
La pubblicazione del prossimo bando “vero”, quello ordinario con migliaia di posti, è invece prevista per la primavera del 2013, mentre l’avvio al servizio dei volontari inizierà dal 1° settembre. Il problema è che comunque
i numeri non saranno grandissimi: negli ultimi anni la scure dei tagli si è abbattuta sul servizio civile al punto che le cifre a disposizione del Fondo nazionale si sono ridotte da 170 milioni di euro nel 2009 a soltanto 100 milioni nel 2010. La conseguenza diretta di questa difficoltà si è manifestata con la progressiva diminuzione dei posti messi a disposizione, che sono passati da poco più di 50 mila nel 2007 ad appena 20 mila nel 2011, come dimostrano i dati riportati nel grafico pubblicato sul sito ufficiale del Servizio Civile [qui sotto]. Fino ad arrivare alla decisione di sopprimere tout-court un anno, il 2012, evitando – senza troppo clamore – di far uscire il bando.
E per il 2013 quali sono le prospettive?
Come De Cicco spiega alla Repubblica degli Stagisti, «I tagli sono contenuti nella legge di stabilità 2013 [cioè quella che una volta si chiamava legge finanziaria, ndr], in fase di approvazione al Parlamento. In media ci sarà una riduzione di circa 5 milioni di euro per il 2013 e il 2014  rispetto a quanto era stato previsto dalla precedente legge di stabilità per il 2012 [poco più di 68 milioni come riportato nel grafico sotto], mentre per il 2015 lo stanziamento dovrebbe aumentare a 75 milioni di euro». Inoltre la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella logica di spending review, ha previsto una riduzione – già a partire dal prossimo anno - di 40 milioni di euro dei finanziamenti destinati alle politiche attive. «Tale obiettivo verrà rispettato attraverso un accantonamento obbligatorio del 14% delle somme stanziate per ogni progetto» chiarisce De Cicco: «In questo modo l’entità delle erogazioni previste per il servizio civile diminuirà, nel 2013, da 71 a 61 milioni di euro. Di questi importi circa 40 milioni serviranno a pagare i volontari partiti nel 2012, dopo aver risposto al bando del 2011, che termineranno nel 2013. I restanti 21 milioni circa serviranno a pagare le spese di funzionamento dell’ufficio ed i volontari avviati con il bando 2013 a partire dal mese di settembre 2013 fino a dicembre». Una carenza di fondi gravissima su cui già Andrea Riccardi, pur essendo titolare di un ministero – quello per la Cooperazione Internazionale e l'integrazione – “senza portafoglio” dunque senza dotazioni finanziarie autonome, si è fortemente speso per mettere una pezza: «Senza l’intervento del ministro, che a giugno scorso ha annunciato di avere reperito ulteriori 50 milioni di euro, l’impatto dei tagli sarebbe stato devastante,
e avrebbe ridotto il numero annuale dei volontari a poche migliaia di unità. Questi fondi reperiti dal Ministro consentiranno, per il prossimo anno, di garantire un numero di posti in linea con quelli dell’ultimo bando pubblicato». Dunque ventimila, un numero modesto se confrontato con quello dei bandi del 2005 e del 2006 in cui erano stati 45-50mila i percorsi avviati, e destinato sembra purtroppo a rimanere tale: «Nonostante questa boccata di ossigeno, la richiesta del ministro per altri 120 milioni da ripartire nel triennio 2013-2015 non è stata accolta».
Insomma il servizio civile rischia davvero di chiudere lasciandosi alle spalle molti progetti che non avranno volontari da impiegare, ma allo stesso tempo tanti giovani. La politica starà a guardare?

Lorenza Margherita


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