Regole sui tirocini, l'Umbria alza l'indennità minima e riduce la durata massima

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 18 Mar 2019 in Notizie

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A ormai quasi due anni dall’approvazione delle “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento” l’Umbria ha emanato la sua nuova direttiva sul tema, che entrerà in vigore il prossimo 1° ottobre. Si posiziona quindi terzultima: ora restano solo Puglia e Molise a non essersi ancora messe in regola.

Numerose le differenze della nuova normativa umbra rispetto alle indicazioni nazionali, a cominciare dalla durata massima del tirocinio, fissata a sei mesi per tutti (in particolare: i soggetti in stato o a rischio di disoccupazione, i lavoratori beneficiari di strumenti di sostegno al reddito, i soggetti già occupati in cerca di altra occupazione e altri eventuali soggetti individuati dalla programmazione delle politiche nazionali e/o regionali per il lavoro). I dodici mesi – che le linee guida suggerivano di applicare come durata massima generale – in Umbria invece sono d'ora in avanti concessi solo in caso di tirocini per i soggetti disabili e svantaggiati. Infine, il periodo massimo di tirocinio si riduce a tre mesi per gli studenti che hanno assolto l’obbligo di istruzione limitatamente ai tirocini promossi dai servizi per l’impiego e svolti durante il periodo estivo.

Quanto alla durata minima, è fissata a due mesi, che si riducono a uno per chi svolge il tirocinio presso soggetti ospitanti che operano stagionalmente e a quattordici giorni per gli studenti. Viene specificato inoltre che l’orario giornaliero non può superare le otto ore.

Ma attenzione, perché nell’ambito di interventi di politiche attive viene prevista la possibilità di prolungare i tirocini extracurriculari da sei a dodici mesi e da dodici a ventiquattro per soggetti disabili e svantaggiati. Cioè tornando ai limiti massimi standard previsti dalle linee guida.

In particolare, la Regione Umbria potrà finanziare quattro tipologie di misure: «interventi volti a incentivare le imprese che al termine del periodo di tirocinio extracurriculare assumeranno, con contratto a tempo indeterminato, i beneficiari neo-formati, in unità produttive presenti sul territorio umbro»; «misure volte a premiare e incentivare le imprese che al termine del periodo di tirocinio extracurriculare assumeranno, con almeno un contratto a tempo determinato, in unità produttive presenti sul territorio umbro, soggetti disabili e persone svantaggiate»; «programmi d’inserimento/ reinserimento volti a favorire, al termine del tirocinio extracurriculare, l’occupazione in Umbria di giovani e disoccupati di lunga durata»; e infine «azioni rivolte alla messa in trasparenza, validazione e certificazione delle competenze, nonché riconoscimento di crediti formativi, dei partecipanti ai tirocini extracurriculari». In caso di avvisi con questi requisiti, «la Regione può assumere a proprio carico in tutto o in parte l’indennità di partecipazione, sulla base delle previsioni dei singoli avvisi».

Ma in base a quali criteri i tirocini rientrano o meno nelle "politiche attive del lavoro"? «Vi rientrano, e quindi hanno diritto all'estensione, tutti quei tirocini che sono esplicitamente finalizzati all'inserimento nel mercato del lavoro» risponde Carla Collesi dell'Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro: «Possono inoltre derogare alla durata stabilita i tirocini extracurriculari promossi dai servizi sociali e dai servizi sanitari dell'Umbria». 

Secondo la nuova normativa, intitolata “Disposizioni della Regione Umbria, relative all’attuazione e svolgimento dei tirocini extracurriculari”, l’indennità di partecipazione non deve essere inferiore a 450 euro lordi mensili, erogati per intero a fronte di una partecipazione minima documentata del 70 per cento su base mensile o altrimenti in maniera riproporzionata. Anche l’Umbria, quindi, ha deciso di aumentare la cifra rispetto ai 300 euro fissati sia nella precedente normativa regionale che nelle linee guida nazionali. Particolare di non poco conto, nella bozza visionata dieci mesi fa dalla Repubblica degli Stagisti l’indennità era inizialmente stata fissata a 400 euro, dunque evidentemente nel corso della discussione su questo provvedimento è stata fatta dalla Regione una riflessione sulla opportunità di alzare ulteriormente la soglia minima.

Rispetto alla normativa precedente, la Regione pone inoltre maggiore attenzione sulle misure di vigilanza e controllo, istituendo «un elenco nel quale vengono inserite i soggetti per i quali è stato accertato un utilizzo del tirocinio non conforme alla normativa vigente»: una novità anche rispetto alla normativa nazionale. Riguardo la disciplina sanzionatoria, viene confermata per le violazioni non sanabili l’intimazione della cessazione del tirocinio per dodici mesi preceduta, per le violazioni sanabili, da un invito alla regolarizzazione. L’interdizione aumenterà rispettivamente a diciotto e ventiquattro mesi in caso di seconda e di terza o maggiore violazione nell’arco di ventiquattro mesi dalla prima interdizione. 

E la cumulabilità tra indennità di disoccupazione e rimborso spese? Qui l’Umbria si discosta dalle linee guida nazionali, ribadite nella circolare Inps 174, sulla totale compatibilità tra i due. La delibera regionale stabilisce infatti che «nel caso di tirocini in favore di lavoratori sospesi e comunque percettori di forme di sostegno al reddito in quanto fruitori di ammortizzatori sociali, l’indennità di tirocinio non viene corrisposta per il periodo coincidente con quello di fruizione dell’ammortizzatore». Il legislatore regionale aggiunge che «nell’ipotesi in cui l’importo percepito a titolo di ammortizzatore sia inferiore all’indennità minima da corrispondersi a titolo di tirocinio, il tirocinante ha diritto alla corresponsione della differenza, qualora essa risulti inferiore al sostegno al reddito percepito».

Queste le principali variazioni rispetto alle indicazioni venute fuori nel 2017 dalla Conferenza fra Stato, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. Intanto, nel periodo di transizione, secondo il Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie 2018, i tirocini extracurriculari in Umbria sono aumentati di quasi il 40%, passando da 4.090 a 5.720; per dare un'idea, in Umbria vivono circa 122mila persone tra i 15 e i 29 anni – la fascia di età in cui è più frequente fare stage. Resta ora da capire se la nuova normativa, più attenta alle esigenze dei tirocinanti ma anche più severa nel monitoraggio della qualità dei tirocini, cambierà questa tendenza.

Rossella Nocca

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