Tirocini, in Molise un "unicum": linee guida nazionali operative da subito ma ancora niente direttiva attuativa

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 13 Lug 2018 in Notizie

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Nel panorama che inquadra l’adeguamento regionale alle “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento” approvate a maggio del 2017, il Molise rappresenta un "unicum". La Regione ha infatti recepito quasi subito e integralmente la normativa nazionale, con la delibera della giunta regionale n.252 del 7 luglio 2017 e - a differenza di altri casi simili, come quello della Sardegna - l’ha resa immediatamente operativa.

Nel testo si legge che il Molise «delibera di stabilire, nelle more dell’approvazione di apposita Direttiva regionale attuativa, che in materia si applicano le disposizioni contenute nelle Linee Guida di cui all’Accordo del 25 maggio 2017». Si aggiunge inoltre che «per tutto quanto non previsto espressamente si fa rinvio alla Direttiva attuativa regionale adottata con D.G.R. n.600 del 18 novembre 2013». Insomma al momento la regolamentazione regionale è un "ibrido". 

Ma andiamo ad analizzare i punti principali. Se la precedente normativa 2013 fissava a 6 mesi la durata massima dei tirocini formativi e di orientamento e a 12 quella per i tirocini di inserimento/reinserimento e per quelli rivolti a soggetti svantaggiati, oggi il tetto massimo è di 12 mesi per entrambe le tipologie, mentre resta di 24 mesi per i disabili.

L’indennità minima di partecipazione stabilita per i tirocini di inserimento/reinserimento si riduce da 400 a 300 euro lordi al mese. Visto che le Linee guida non si pronunciano a riguardo, resta valida la possibilità di aumentare l’indennità a 600 euro in caso di impegno fino a 30 ore a settimana. Per le altre tipologie di tirocinio era prevista invece un’indennità dai 300 ai 450 euro, quindi resta invariata.

La Regione è intanto al lavoro per redigere la direttiva attuativa che adeguerà la disciplina nazionale alle specificità regionali. «Siamo in fase di elaborazione del testo» spiega Pasquale Spina, responsabile dell’Ufficio tirocini della Regione Molise, «con l’idea di informatizzare tutto il percorso dei tirocini, attraverso l’elaborazione di una web application riguardante l’apprendistato e i tirocini formativi e con la possibilità di definire e sperimentare un protocollo di dialogo tra i sistemi informatici di alcuni soggetti pubblici e il sistema informatico della Regione Molise per apprendistato e tirocini. Da rivedere anche la parte sull’indennità di partecipazione, che sicuramente sarà innalzata come hanno fatto le altre regioni».

Quali proposte per migliorare la condizione degli stagisti molisani? «Ci deve essere un valore premiale al di là dell’indennità di partecipazione», suggerisce Gianni Notaro, segretario generale aggiunto per la Cisl AbruzzoMolise, «ad esempio il tirocinio deve potersi concludere con un’attestazione che sia spendibile come qualifica. Noi crediamo nella forma dello stage, che può trasformarsi in apprendistato e in lavoro di qualità in una regione dove quasi un giovane su due è disoccupato».  

Secondo il Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie 2018, in Molise nell’ultimo anno sono stati attivati 2.144 tirocini extracurriculari, su una popolazione tra i 15 e i 29 anni nella regione che ammonta a 49mila soggetti. Il 47,3% dei giovani molisani è disoccupato e il tirocinio rappresenta un’indubbia opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Per questo la Regione intende a breve sviluppare una regolamentazione più dettagliata che tenga conto delle specificità territoriali.

Rossella Nocca



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