Microcredito: in Campania arriva il sostegno alle microimprese

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 07 Dic 2012 in Notizie

Già oltre 1500 richieste: un vero boom per il primo bando sul microcredito in Campania dopo soli tre giorni dall’avvio della presentazione delle domande. I dati sono incoraggianti perché mostrano che i giovani hanno tante idee imprenditoriali che spesso non riescono a realizzare solo perché non hanno la liquidità necessaria. Proprio per questo motivo la regione ha istituito il Fondo Microcredito Fse che destina 65 milioni di euro da finanziamenti del Fondo sociale europeo, incrementabili fino a 100, a sostegno dell’avvio e dell’investimento delle microimprese per quei soggetti con difficoltà di accesso al credito e in condizione di svantaggio.
In pratica la Regione, attraverso la sua spa “in-house” Sviluppo Campania che si occuperà della gestione del denaro, erogherà prestiti dai 5mila ai 25mila euro che dovranno essere restituiti in sessanta mesi a tasso zero a partire dal settimo mese successivo alla sottoscrizione del finanziamento. Per fare domanda c’è tempo fino alle ore 12 del 19 dicembre: il microcredito sarà distribuito in base all’ordine cronologico delle domande, ma saranno considerate prioritarie le proposte che rientrano nei settori del turismo, tutela dell’ambiente, servizi sociali alle persone, servizi culturali, ICT, risparmio energetico ed energie rinnovabili, manifatturiero, artigianato e valorizzazione di prodotti tipici locali, attività professionali in genere e commercio di prossimità per cui saranno attribuiti venti punti in più nella valutazione del finanziamento.
La scelta di puntare sulle microimprese non è casuale perché negli ultimi anni sono state proprio le piccole e medie imprese a creare più occupazione. Già i dati Istat sul 2010, pubblicati a giugno, mostrano che le imprese con meno di dieci addetti rappresentano il 95% del totale andando così a caratterizzare il sistema produttivo italiano. In particolare è il terziario a vedere la grande presenza di micro e piccole imprese: le più numerose sono nei settori del commercio, trasporto, alberghi e dei servizi.
E anche a livello europeo sono proprio le piccole aziende a creare più occupazione: nel periodo 2002-2010 l'85% dei nuovi posti di lavoro è stato creato da loro. Infatti i dati Excelsior Unionicamere per il terzo trimestre 2012 sulle assunzioni programmate in Campania, calcolano una ripartizione per circa il 32% in imprese con almeno 50 dipendenti e per il restante 68% in aziende di dimensioni inferiori. Dati che restano incoraggianti anche per il quarto trimestre 2012.
Per chi avesse quindi una buona idea ma non i requisiti per chiedere un prestito in banca, non resta che esaminare le quattro linee di intervento individuate dal Fondo Microcredito e presentare il prima possibile il proprio progetto. I soggetti ammessi a partecipare, che potranno accedere a un solo intervento finanziario, devono avere alcuni requisiti: per le persone fisiche essere cittadini europei o in possesso di carta o permesso di soggiorno, aver compiuto diciotto anni alla presentazione della proposta, non aver riportato condanne con sentenza definitiva per reati di associazione di tipo mafioso, riciclaggio e impiego di denaro o beni di provenienza illecita e non trovarsi in alcuna delle cause di esclusione a contrarre con la pubblica amministrazione; per le imprese questi requisiti dovranno essere rispettati dal titolare della ditta individuale e dai soci della società e potranno fare domanda nello specifico le microimprese (con meno di dieci occupati e un fatturato annuo non superiore a 2milioni di euro) e le imprese del terzo settore, costituende o costituite, tutte con sede legale, operativa e amministrativa nella regione Campania. 
Requisiti più semplici rispetto al normale accesso al credito: basti pensare anche solo al fondo Jeremie a cui la Regione ha destinato circa ottanta milioni di euro per supportare lo sviluppo delle piccole e medie imprese campane per finanziamenti dai 10mila a oltre 1milione di euro sotto forma di mutuo solo per il 45% a tasso zero. A cui possono partecipare solo le aziende già costituite e iscritte nel registro delle imprese e che devono rispettare una lunga serie di requisiti. O al bando dedicato alle micro imprese del settore turistico che è stato pubblicato precedentemente, ma aveva requisiti più restrittivi visto che era solo per i residenti in un comune nell'area del Gal Cilento. 
Invece il bando per il microcredito è pensato per essere molto più inclusivo. Per la prima linea di intervento Asse I adattabilità sono stati stanziati 15milioni di euro per sostenere lo spin off di impresa nel settore della ricerca pubblica e privata. I destinatari sono i titolari di assegni di ricerca, di borse di studio universitarie, post-laurea e post-dottorato, gli allievi dei corsi di specializzazione e dottorato, i laureati specializzati, i dottori di ricerca e i soggetti impegnati in contesti di ricerca industriali. Per la seconda linea di intervento Asse II occupabilità sono stati assegnati 10milioni di euro per progetti di autoimprenditorialità, autoimpiego, emersione e nuova imprenditorialità e le domande potranno essere presentate da giovani under 35 e donne. Per la terza linea di intervento sempre Asse II occupabilità sono stati stanziati altri 10milioni di euro per il consolidamento del sistema d’incentivi rivolto ai segmenti deboli del mercato del lavoro. In questo caso potranno fare domanda i disoccupati, lavoratori in cig o mobilità. La quarta linea di intervento Asse III inclusione sociale ha a disposizione ben 30milioni di euro per interventi di inclusione sociale rivolti al terzo settore e ai lavoratori svantaggiati e i destinatari sono i lavoratori disabili, immigrati, svantaggiati e le imprese del terzo settore.
La Regione, per aiutare i destinatari nella compilazione della domanda e formulazione del progetto, ha reso disponibile attraverso la società Sviluppo Campania un servizio gratuito di accompagnamento alla presentazione della proposta e di tutoraggio. Sul sito c’è una sezione con le domande più frequenti ed è disponibile un numero verde (800.188.688) per trovare risposta ai propri dubbi. Oppure si può andare nelle sedi Cgil dove agli sportelli orientamento al lavoro (Sol) sarà possibile ricevere supporto e informazioni per verificare l’esistenza dei requisiti e avere aiuto in fase di utilizzo del credito.
Se si è in possesso di tutti i requisiti indicati, generali e specifici, si può passare alla compilazione della domanda che va fatta esclusivamente online, ricordandosi che in caso di inattività superiore ai 10 minuti sulla pagina la sessione non sarà più attiva. Solo in seguito si potrà spedire la documentazione cartacea completa entro cinque giorni dall’invio online, con raccomandata, posta celere o corriere sempre con avviso di ricevimento al Fondo microcredito Fse all’indirizzo indicato sul bando. Tutto sarà poi affidato al punteggio: quello minimo affinché il progetto sia valutato finanziabile è di 60/100 di cui 40 punti derivanti dalla validità tecnica, economica e finanziaria del progetto. Altri trenta punti possono arrivare dalla creazione di nuova occupazione e dalla coerenza del progetto rispetto ai settori prioritari d’intervento e altri trenta punti a seconda della modalità organizzativa (dieci punti per le micro attività, dieci per l’integrazione sociale e quindi la presenza di soggetti normalmente fuori dal mercato del lavoro, dieci per le cooperative).
Una volta ottenuto il finanziamento, l’impresa beneficiaria dovrà poi essere disponibile a richieste di controlli, dati, informazioni, fino alla completa restituzione del finanziamento.
La regione Campania, quindi, per rilanciare l’occupazione decide di affidarsi alle donne, ai giovani e ai disoccupati con idee brillanti che hanno voglia di scommettere su se stessi. E lo fa puntando su uno strumento in cui ha fortemente creduto il premio Nobel Mohammed Yunus, che già negli anni 70 iniziò a concedere prestiti principalmente alle donne, che non avevano garanzie e a cui le banche negavano ogni assistenza al credito, aiutando così l’emancipazione femminile.
Ai possibili destinatari del microcredito non resta che studiare bene tutti i dettagli del bando e procedere il prima possibile alla consegna dei documenti per riuscire a rientrare tra i fortunati a cui verrà concesso il prestito prima dell’esaurimento dei fondi per singolo asse e obiettivo operativo.



Marianna Lepore


Per saperne di più su questo argomento leggi anche:

-
Bandi e progetti per finanziare le startup. In attesa che il crowdfunding diventi realtà
-
Impresa a 1 euro, dopo otto mesi la promessa del governo è finalmente realtà
- La Regione Toscana presenta il progetto «Giovani Sì!» per sostenere studenti, stagisti e precari: 300 milioni di euro in tre anni
- Chance ai giovani, Bangladesh - Italia uno a zero. A quando anche qui un microcredito "alla Yunus" per aiutare i ragazzi a diventare indipendenti?

Community