Lo stage alla Rappresentanza italiana presso l'Ue a Bruxelles, l'esperienza più importante della mia vita

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 11 Ott 2018 in Storie

ambasciate maeci tirocinio

Il programma Maeci-Crui offre l’opportunità di svolgere tirocini curricolari presso rappresentanze diplomatiche, uffici consolari e istituti italiani di cultura. Il nuovo bando scade domani, venerdì 12 ottobre, e mette a disposizione 357 tirocini da svolgere tra il 14 gennaio e il 12 aprile 2019. Marco Scalabrino, 22 anni, ha partecipato al programma nel 2017 e ha raccontato alla Repubblica degli Stagisti la sua esperienza.


Sono nato in una piccola cittadina vicino a Venezia, Spinea, e da sempre ho avuto un forte interesse per le organizzazioni internazionali. Tanto che ho scelto un liceo classico a indirizzo europeo, il Marco Foscarini, proprio nel capoluogo veneto, in cui ho avuto l’opportunità di approcciarmi ai primi Model United Nations, delle simulazioni dei lavori delle Nazioni Unite in cui il ruolo degli ambasciatori è interpretato dagli studenti, grazie a cui sono entrato in contatto con studenti di altre culture. Una volta diplomato, nel 2015, ho quindi scelto un’università con una forte propensione internazionale in cui potessi far coincidere i miei studi con le mie aspirazioni. Perciò mi sono trasferito a Milano dove mi sono iscritto al corso in Economia e management aziendale presso l’università Bocconi.

Il trasferimento in una grande città inizialmente mi ha spiazzato: non solo mi sono ritrovato in una realtà completamente diversa da quella in cui ero cresciuto, in un contesto in cui tutto sembrava ingigantito a ritmi frenetici. Oggi, però, a tre anni di distanza penso di aver trovato una mia dimensione a Milano. Certo, tra le principali difficoltà, l’ostacolo più grande è stato l’aspetto economico: prima nella ricerca di un alloggio e dopo nella vita di tutti i giorni. Per fortuna, però, grazie all’esperienza acquisita in questi anni e a una cerchia di amicizie consolidate, ho imparato a gestirmi, ma il tutto grazie ai miei genitori che continuano a mantenermi a distanza.

La scelta della facoltà a indirizzo economico è andata un po’ in controtendenza rispetto alla mia formazione e forse non rispecchiava nemmeno interamente le mie potenzialità ma, dopo essermi laureato quest’anno, sono soddisfatto delle scelte che ho fatto e penso che grazie a questi studi il mio background si sia notevolmente arricchito.

Uno dei vantaggi che un’università come la mia offre, sono le svariate possibilità di stage e lavoro. Tra queste anche lo stage presso la Rappresentanza italiana presso l’Unione Europea, un bando Maeci-Crui, che era aperto a tutti gli studenti undergraduate. Per partecipare ho dovuto mandare il curriculum e una lettera motivazionale alla responsabile del Career Service della mia università. I documenti raccolti venivano poi spediti agli uffici delle sedi per cui si faceva domanda, nel mio caso l’ufficio stampa della Rappresentanza UE a Bruxelles, dove il referente esaminava i curricula e faceva la sua selezione. In pratica ci sono state due fasi: la prima in cui il referente di sede controllava tutta la documentazione allegata, la seconda in cui sono stato contattato direttamente via telefono per una sorta di colloquio.

Così sono partito e a maggio 2017 ho cominciato il mio stage che sarebbe durato quattro mesi. È stata una delle esperienze più importanti della mia vita, poiché ho trovato un ambiente e un clima disteso in cui lavorare ed esprimermi al meglio, grazie a un tutor che si è sin da subito dimostrato molto disponibile nei miei confronti e mi ha dato fiducia, malgrado fossi solo alla mia prima esperienza lavorativa.

Ho ricoperto il ruolo di assistente presso l’ufficio stampa, una posizione molto impegnativa, ma estremamente stimolante: a differenza dei miei altri colleghi in Rappresentanza il mio compito era trasversale a tutte le funzioni, perché dovevamo coprire tutti gli eventi e gli incontri di ministri e funzionari inviati da Roma presso l’Unione Europea. All’inizio sono stato seguito scrupolosamente dal mio tutor, che con il passare del tempo ha iniziato a delegarmi mansioni sempre più rilevanti. Durante lo stage ho curato i canali di comunicazione della Rappresentanza, vagliato quotidianamente la rassegna stampa, e seguito il mio capo nelle missioni riguardanti i ministri in trasferta o gli spostamenti del Rappresentante permanente.

All’inizio trasferirmi a Bruxelles è stato un po’ traumatico, perché sono partito senza la benché minima conoscenza della città né di altri studenti. Per fortuna, però, sono riuscito a trovare una sistemazione comoda vicino al posto di lavoro a poco più di 400 euro al mese, condividendo l’appartamento con altri stagisti stranieri. Superato il primo impatto, però, a Bruxelles mi sono trovato bene sotto ogni punto di vista: è una città magnifica che ho imparato ad apprezzare, avevo dei colleghi adorabili con cui ho condiviso momenti importanti anche al di fuori dell’ambiente di lavoro e ho avuto l’onore e l’onere di svolgere compiti specifici di rilevanza strategica per il funzionamento del regolare svolgimento dei lavori del Consiglio. A riprova di come mi sia trovato bene, a tutt’oggi sono ancora in contatto con il mio tutor. Durante lo stage ho ricevuto un rimborso spese dalla mia università di 1500 euro totali, quindi indicativamente 375 euro al mese, pagati in un'unica tranche al termine del tirocinio.

Per me l’esperienza a Bruxelles è stata estremamente formativa, sia per gli aspetti tecnici sia per la possibilità di entrare in contatto con una realtà lavorativa fuori dagli schemi del consueto contesto aziendale. In Rappresentanza il clima è mediamente più disteso rispetto a una normale azienda. La programmazione è fatta a ciclo unico in cui tutti i programmi sono orientati a seconda dello stato dei lavori del Consiglio. E tutto questo mi ha aiutato molto sia in termini di formazione che organizzativi, perché mi ha spinto a ragionare oltre alla mia sfera individualistica, visto che tutto il mio lavoro doveva essere sempre rapportato in funzione di un contesto più grande e non limitato solo alla mia mansione.

Aver conosciuto persone che condividevano le mie stesse aspirazioni ha innalzato ulteriormente la mia ambizione e allargato i miei orizzonti. Ho da poco preso la laurea triennale e mi sono iscritto alla specialistica in Marketing Management, sempre alla Bocconi. Ora non ho le idee molto chiare sul mio futuro, ma aver fatto parte di una realtà complessa e articolata come quella della Rappresentanza mi ha fatto rivalutare i miei preconcetti su una possibile carriera in un’istituzione internazionale.

La mia esperienza da stagista all’estero è stata molto diversa da quella di alcuni miei colleghi qui in Italia. Da noi lo stagista spesso è sottovalutato, tanto che molti trovano la propria esperienza svilente, con mansioni basilari totalmente scollegate dal proprio core assignment. Come se i datori di lavoro italiani avessero paura di valorizzare e responsabilizzare i nuovi arrivati.

Se con la mia testimonianza posso permettermi di dare un consiglio ad altri studenti come me, forte della mia esperienza, è quello di mettersi in gioco, di cogliere al volo le possibilità che il mondo ci offre, indipendentemente dal fatto che implichino lo spostarsi da casa. Il mio è un invito generale a uscire dalla propria comfort zone, perché solo in questo modo ci si può scontrare con tutte le avversità del futuro.


Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

Community