Quando il master vale tanto ma non costa nulla ai partecipanti

Giulia Cimpanelli

Giulia Cimpanelli

Scritto il 26 Lug 2012 in Notizie

Master finanziati al cento per cento da aziende. Per giunta di alto livello, organizzati in sinergia tra le migliori università italiane e le aziende d’eccellenza nostrane. Quello che emerge è il bisogno delle imprese di formare figure altamente specializzate e altrettanto selezionate in un determinato settore per poi, nella maggior parte dei casi, inserirle nel proprio organico. «Le imprese si sono accorte che per offrire una formazione di alto livello non bastano le loro competenze e i loro fondi ma che è necessario appoggiarsi a strutture che si occupano di formazione. Quindi chi meglio delle università?», spiega alla Repubblica degli Stagisti Vincenzo Gerbi, professore ordinario di scienze e tecnologie alimentari, presidente della Sistal (Società italiana di scienza e tecnologia degli alimenti) e direttore del master di secondo livello in Scienza e tecnologia dell’alimentazione e nutrizione umana intitolato a Michele Ferrero.
E il master Ferrero è proprio uno di questi casi.  Ormai giunto alla quarta edizione (scadenza per presentare le domande di iscrizione 10 agosto 2012) è organizzato e finanziato da Ferrero con università degli studi di Torino. In questo caso l’azienda – già aderente, fin dagli albori, al progetto Bollino OK Stage della Repubblica degli Stagisti per garantire al suo interno tirocini di qualità – finanzia non solo l’intero importo della quota d’iscrizione al master (4500 euro per partecipante), ma anche un contributo di agevolazione alla frequenza del valore di 8mila euro. Per gli studenti stranieri residenti all’estero sono previsti sino ad un massimo di cinque grants del valore di 13mila euro. In sostanza gli iscritti dovranno solo pagare la tassa di iscrizione di 550 euro per un percorso di tredici mesi di cui tre di attività sperimentale all’interno di stabilimenti di produzione, italiani ed esteri, o nelle aree tecniche centrali (R&D, direzioni tecniche, materie prime/packaging). Il numero massimo di partecipanti è sedici ma finora non sono mai stati più di sei a edizione. Anche se l’azienda non garantisce che i diplomati al master verranno occupati all’interno delle sue strutture, l’interesse di Ferrero nel formare risorse specializzate ad hoc è palesato dalle percentuali: «La metà dei ragazzi che hanno frequentato il master nelle scorse tre edizioni è stato assunto in Ferrero e l’altro 50% è comunque rimasto nel settore». Una volta conseguito il diploma, dunque, i partecipanti non avranno la certezza di proseguire l’iter professionale in Ferrero ma solitamente a favorire il loro accesso in azienda è l’esperienza di stage condivisa per alcuni mesi, che prevede una industry assessment session progettata per valutare anche le attitudini e le competenze acquisite grazie all’esperienza culturale e umana vissuta nel master.
È nato per iniziativa di un famoso imprenditore del settore, Luciano Barbera, il master delle Fibre nobili di Biella. In questo caso di mezzo non c’è un ateneo ma il corso è tenuto da docenti universitari in sinergia con gli esperti delle cinquanta aziende di settore internazionali che lo finanziano.  Ai quattro o cinque allievi ammessi ogni anno è riconosciuta la completa gratuità del master più una borsa di studio di 10mila euro destinata a coprire le spese di alloggio e dei numerosi viaggi che il master prevede. «Sì, perché il programma prevede dodici periodi di ministage in aziende italiane e cinque o sei all’estero, in Giappone, Stati Uniti, Scozia, Inghilterra, Australia e Cina per ogni studente, tutti alternati a periodi di lezioni frontali in cui si spiegano le varie fasi della produzione tessile», racconta il direttore Giovanni Schiapparelli. Il master offre una preparazione a tutto tondo sul comparto (dalla scelta e lavorazione delle materie prime alla distribuzione) che permette alle aziende sostenitrici di formare i futuri manager del settore: «L’80% dei diplomati è rimasto nel tessile, in una delle aziende sostenitrici. Il master si conclude ogni anno a gennaio e le statistiche confermano che entro due mesi tutti trovano un posto di lavoro».
Il Piemonte si dimostra ricco di opportunità con un terzo master completamente finanziato, quello in Innovazione di reti e servizi nel settore Ict, organizzato dal politecnico di Torino e Telecom Italia. Il master, ad oggi in svolgimento nella sua sesta edizione, è completamente finanziato da Telecom che mette inoltre a disposizione di ogni studente ammesso una borsa di studio di 12mila euro lordi per mantenersi. Gli iscritti sono dai 15 in su, anche se di solito non superano mai di molto il tetto minimo. Il tirocinio curriculare, come nel caso del master Ferrero, si svolge presso strutture di Telecom Italia. L’azienda all’inizio ha esplicitato la forte esigenza del mercato di avere professionalità con competenze tecnologiche specifiche, ma anche con competenze economiche e gestionali trasversali. «Tutti i diplomati delle prime due edizioni sono infatti stati assunti da Telecom», spiega il coordinatore del master e
professore ordinario nel settore telecomunicazioni presso il dipartimento di elettronica del politecnico di Torino Marco Ajmone Marsan, «Nella terza edizione Telecom ne ha assunti la metà e nella quarta pochissimi, per impossibilità dell’azienda nei confronti di nuove assunzioni. Ci auguriamo che alla fine di questa edizione ricomincino le assunzioni».
Infine altro esempio di ateneo che favorisce le collaborazioni con le imprese e propone ben due master totalmente finanziati è la privata Liuc di Castellanza. L’ateneo lombardo ha infatti presentato la prima edizione del Mema, master meccatronica & management, rivolto a laureati in ingegneria meccanica, elettrotecnica ed elettronica. I partecipanti, per un numero massimo di 14, dovranno pagare di tasca propria solamente i 700 euro di iscrizione mentre il master è sostenuto dai contributi erogati dalle imprese del settore dell’automazione che lo sostengono: Fameccanica, Festo e Loccioni. Il percorso, al via il 15 ottobre 2012, richiede un impegno full time, per un totale di circa 450 ore d’aula e 700 di stage che si svolgeranno presso una delle tre aziende: «Il percorso didattico è organizzato in sinergia tra Liuc e le tre imprese. Com’è nato il progetto? I tre presidenti delle imprese sono venuti da noi è ci hanno detto: “Non troviamo giovani specializzati nel nostro settore, vogliamo formarli per creare i nostri manager del futuro”. E così li abbiamo accontentati, creando un canale di ingresso che assicurerà un futuro professionale a decine di giovani meritevoli», spiega il direttore del master Vittorio D'Amato,
fondatore e presidente della Associazione italiana di analisi dinamica dei sistemi.
È infine alla sue quarta edizione Helicopter and airplane - master universitario di secondo livello in management per il settore aeronautico, finanziato da otto tra aziende e istituzioni del settore. Anche in questo caso gli iscritti dovranno pagare solamente la quota di iscrizione, pari a 600 euro. Le imprese, invece, finanziano totalmente il costo del master. Obiettivo del master è formare i giovani ingegneri (da un minimo di 18 a un massimo di 21) a inserirsi nei ruoli tecnici delle aziende, combinando una preparazione tecnologica specifica per il settore, con competenze manageriali e abilità comportamentali. La faculty del master prevede la presenza congiunta di docenti dell'università Liuc e di professionisti del settore aeronautico. I partecipanti svolgono uno stage presso le aziende del settore in una delle seguenti aree: engineering, qualità, ingegneria di produzione, logistica e pianificazione dei materiali, customer service, Ict. Il master rappresenta una delle direttrici fondamentali per la competitività del Distretto aerospaziale lombardo. Una realtà, quest’ultima, che conta più di 185 imprese attive e oltre 15mila occupati nelle diverse aree di competenza del settore, per più di 4 miliardi di euro di valore complessivamente generato dal sistema. Anche qui le aziende si dicono intenzionate a formare le generazioni che assicureranno domani la prosecuzione del successo.

Giulia Cimpanelli

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