Tirocini in Lazio, va a regime la piattaforma digitale di monitoraggio: “una base informativa importante”

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 15 Nov 2019 in Notizie

Lazio normativa stage extracurriculare tirocinio

Dopo soli due anni la Regione Lazio ha aggiornato la normativa in materia di tirocini extracurriculari. La precedente risaliva all'agosto 2017: «La nuova delibera chiarisce alcuni argomenti già adottati» spiega Claudio Di Berardino, assessore regionale al lavoro e alla formazione «che tuttavia avevano mostrato alcune criticità attuative e interpretative da parte dei soggetti promotori e ospitanti».

Il riferimento è alla delibera della Giunta regionale n° 576 approvata lo scorso 2 agosto. Tra le novità più rilevanti, la Regione Lazio ha aggiornato il sistema regionale per la gestione delle comunicazioni di tirocinio, con un applicativo informatico, denominato Tol – che sta per “Tirocini on line” – che favorisce l’iter amministravo per l’avvio di ogni tirocinio extra-curriculare. 

Ad esso accedono, tramite credenziali rilasciate dall’amministrazione, tutti i soggetti promotori previsti dalla disciplina regionale. Tali soggetti hanno infatti il compito di inserire e verificare tutti i dati del tirocinio: l’anagrafica del destinatario e le informazioni circa la sua condizione attuale sul mercato del lavoro; l’anagrafica  dell’azienda e dei tutor coinvolti; gli obiettivi formativi del tirocinio e le figure professionali di riferimento;  gli elementi organizzativi del tirocinio riguardanti la durata, la sede di svolgimento, l’indennità e le assicurazioni obbligatorie.

«Il Tol è diventato un fondamentale strumento di monitoraggio statistico dei tirocini attivati sul territorio, consentendo all’amministrazione di disporre di una base informativa importante, utile per orientare gli interventi della Regione stessa nell’ambito delle politiche attive del lavoro» commenta Di Berardino: «Ad esempio per valutare l’andamento dei tirocini finanziati con il Fondo sociale europeo e con Garanzia Giovani nonché per pianificare ulteriori attività di rafforzamento».

«Non possiamo che dare un giudizio positivo della normativa, 
in particolare riguardo l’applicativo informatico, che ci mette in condizione di avere il controllo in tempo reale sull’andamento dei tirocini» riflette Rosita Pelecca, membro della segreteria regionale Cisl con delega al mercato del lavoro: «dal numero di tirocini attivati e interrotti alla loro durata, dall’incidenza dei settori al numero di tirocini trasformati in rapporti di lavoro».

E ancora, il testo rimarca che l’indennità è erogata in misura proporzionale all’effettiva partecipazione al tirocinio, su base mensile, qualora l’impegno in termini di orario previsto dal progetto formativo individuale sia inferiore, ma comunque uguale − ed è questa la novità del 2019 − o superiore al 50% rispetto a quello previsto per i lavoratori subordinati dal contratto collettivo di riferimento.


Nel caso di tirocini in favore di lavoratori sospesi, cioè in cassa integrazione guadagni oppure in mobilità, e comunque percettori di forme di sostegno al reddito, l’indennità di tirocinio è corrisposta fino a concorrenza con l’indennità minima di 800 euro per il periodo coincidente con quello di fruizione del sostegno. Ciò che nella precedente delibera era previsto come facoltà, con la nuova delibera del 2019 viene prescritto come obbligo.

Tra le integrazioni vi è anche l’aggiunta, tra i potenziali destinatari dello strumento del tirocinio, dei soggetti minori che abbiano assolto all’obbligo di istruzione e siano iscritti al successivo anno del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione. In questi casi il periodo di formazione on the job ha una durata minima di un mese e una durata massima di tre mesi e può essere promosso solo da un centro per l’impiego. Viene poi puntualizzato che vi rientrano non solo coloro che svolgono attività scolastica ma anche i minorenni inseriti in percorsi di qualificazione professionale come i corsi triennali. La durata minima dei tirocini rivolti a studenti nella stagione estiva è passata da 14 giorni a un mese, mentre la durata massima resta di tre mesi. 

La Regione ha chiarito inoltre che tra i soggetti promotori figurano i soggetti autorizzati alla intermediazione dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, purché abbiano una sede operativa presente sul territorio della Regione Lazio.

La Regione Lazio al momento del più recente adeguamento alle linee guida nazionali è stata un esempio virtuoso, in quanto ha deciso di innalzare il rimborso minimo per il tirocinante dai 300 euro indicati dalla Conferenza Stato-Regioni a ben 800 euro. Un segnale importante che non sembra aver dissuaso molte aziende dall’idea di ospitare tirocinanti. Se, infatti, tra il 2016 e il 2017 il numero di tirocini extracurriculari era rimasto praticamente invariato (39.750 a fronte 39.715), nel 2018 ha registrato una variazione negativa, è vero, ma pari solamente al 12 per cento, scendendo a 34.876. Un dato non certo negativo, se si considera che la Regione Lazio ha adottato l'indennità minima più alta d'Italia!

«La flessione è sicuramente dovuta al “deterrente” degli 800 euro»
commenta Pelecca «per il quale ci siamo battuti e che oggi funge da scrematura a monte per chi vuole sfruttare il lavoro dei tirocinanti, affinché il tirocinio sia utilizzato solo al fine di un reale inserimento lavorativo della persona».

Diversa invece la visione della Regione: l’assessore Di Berardino attribuisce la flessione non tanto alla indennità mensile obbligatoria troppo alta bensì a una combinazione di fattori, quali «l’esistenza di misure formative alternative al tirocinio come il contratto di apprendistato per il quale si osserva un continuo incremento negli ultimi anni; il divieto di reiterazione dei tirocini promossi nell’ambito del programma Garanzia Giovani o comunque presso la medesima azienda; il divieto di attivazione del tirocinio in favore di destinatari che hanno conseguito una qualifica professionale e/o iscritti a un albo professionale; e la crescente sensibilizzazione degli istituti di vigilanza del lavoro sul tema dei tirocini, che consente di evitare gli abusi e il rischio di sostituire opportunisticamente  con il tirocinio con i rapporti di lavoro». Si vedrà allora quando saranno disponibili i dati del 2019 se la tendenza sarà confermata o meno.

Rossella Nocca

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