Mariella Mulè, ingegnere chimico tra Sicilia e Piemonte (passando due volte per M&G)

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 27 Giu 2010 in Storie

In occasione del primo compleanno dell'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Mariella Mulè, oggi dipendente di M&G - Chemtex.

Il mio nome è Mariella Mulè, ho 27 anni e sono un ingegnere chimico. Sono originaria di un paesino in provincia di Agrigento; dopo il liceo classico ho deciso di iscrivermi al corso di laurea in Ingegneria chimica presso l’università di Palermo. In quel periodo abitavo con altre ragazze, pagando 150 euro al mese di affitto: chiaramente erano i miei genitori a mantenermi. La laurea triennale è arrivata nel novembre 2006, la specialistica (col massimo dei voti) nel novembre 2008: credevo a quel punto che trovare lavoro non sarebbe stato difficile, che sarebbe bastato mandare qualche curriculum vitae e fare qualche colloquio. In realtà non è stato così semplice. Dopo aver trascorso i primi quindici giorni a mandare cv via e-mail e ricevere solo qualche chiamata, ho deciso di fare le valige e raggiungere il mio ragazzo a Milano, in cerca di opportunità. Ricordo che uscivo tutte le mattine con il freddo, con una lista di società interinali e la cartina  della città e andavo a consegnare personalmente i miei curricula; poi da casa continuavo a mandarne altri via e-mail. Ma ai colloqui era sempre la stessa storia: le aziende non erano disposte ad assumere subito in quel periodo di crisi.
Dopo tre mesi a Milano mi sono spostata in Piemonte, a casa di una zia, e lì ho ricominciato la mia ricerca di lavoro "porta a porta", sempre affiancata a quella via internet. Un giorno ho ricevuto un’email con la notizia che il gruppo M&G - Chemtex stava cercando uno stagista, e mi sono candidata. Nello stesso periodo avevo avuto anche un’altra proposta di stage grazie ad una società interinale: superati i colloqui per entrambe le posizioni, ho optato per quella di M&G perchè mi avrebbe permesso di entrare a far parte di una grossa realtà.
All’inizio dello stage il tutor mi ha spiegato il tipo di lavoro che avrei dovuto fare, dimostrandosi sempre molto disponibile; così è cominciata la mia esperienza in Chemtex. Studiavo una particolare sezione dell’impianto pilota per la produzione di bioetanolo, vagliando le possibili soluzioni per risolverne i problemi. Quindi ho cominciato anche la fase sperimentale, correlata di rielaborazione dei dati. E’ stato un lavoro molto coinvolgente e che mi entusiasmava: l’unico problema rimaneva il compenso economico. Si trattava di una cifra molto contenuta, che non mi permetteva di coprire completamente le spese: pagavo 200 euro di affitto, 100 euro di benzina, 150 euro per mangiare, 100 euro tra luce, acqua etc... insomma 450 euro non erano sufficienti.
Ho iniziato lo stage nel maggio del 2009: la durata prevista era di 6 mesi, ma io ne ho fatti solo quattro. Ho interrotto in anticipo perchè avevo ricevuto da un’altra azienda una proposta irrifiutabile: un contratto a tempo indeterminato. Ubi maior minor cessat! Ho lavorato in questa nuova realtà per un paio di mesi; dopo di che Chemtex mi ha richiamata, offrendomi uno stipendio equivalente e un contratto a tempo determinato di due anni. Ho meditato a lungo sul da farsi: in sostanza avrei lasciato una prospettiva a lungo termine per una a medio termine. Ma alla fine ho voluto seguire l’istinto: sono ritornata a fare un lavoro che mi piaceva molto di più e mi permetteva di mettere in pratica tutto ciò per cui avevo studiato.
Il mio contratto alla M&G – Chemtex è cominciato a novembre 2009 e scadrà a novembre 2011. Oggi posso dire di fare un lavoro che mi soddisfa, e sono a contatto con persone che possono insegnarmi veramente tanto. Vivo da sola: in un paesino qui vicino a Rivalta Scrivia sono riuscita a trovare un bilocale a 200 euro, non che sia il massimo, ma mi accontento.
Penso che lo stage possa essere un buon punto di partenza per iniziare la propria carriera lavorativa, e fare quell’esperienza che manca al percorso universitario. Il grande errore che alcuni neolaureati commettono è quello di credere di sapere già tutto. In realtà gli studi sono semplicemente la base: la cosa più importante è l’umiltà e la disponibilità ad imparare sul campo, anche dopo aver chiuso i libri.

testo raccolto da Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Buon compleanno alla Carta dei diritti dello stagista e al Bollino OK Stage, e avanti tutta per il futuro

E anche le testimonianze degli altri stagisti col Bollino:
- Sara Cestrilli: «Al Jobmeeting volevo un campioncino di Nutella, ho trovato uno stage da mille euro al mese e poi un lavoro»
- Alberto Riva: «Laurea, master e sei mesi di stage: ecco il mio percorso per arrivare al contratto in M&G»
- Laura Pagani: «Durante il primo stage lavoravo tantissimo e non prendevo un euro. Ho ritentato e sono stata più fortunata: in Nestlé mi hanno anche assunto!»


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