Globalpress, Kronoplanet, Servicepress: radiografia delle società e cronologia degli annunci in Rete

Eleonora Della Ratta

Eleonora Della Ratta

Scritto il 06 Apr 2010 in Notizie

Sei mesi di stage e «successivo contratto di assunzione»: è l'ottima prospettiva contenuta in un annuncio pubblicato su Bakeca.it il 2 gennaio 2010 dalla Globalpress / Kronoplanet, che nel testo si autodefinisce «agenzia di stampa internazionale, quotato service editoriale». Il riferimento a cui mandare la propria candidatura è servicepress [chiocciola] yahoo.it. Un indirizzo mail non nuovo: sempre su Bakeca.it, circa quattro mesi prima, a settembre 2009, era stato pubblicato un annuncio simile. L'azienda era però indicata con un nome differente: Servicepress srl. La proposta di questo stage era stata ripresa anche dalla facoltà di Sociologia dell'università La Sapienza di Roma nella Newsletter Afe ("Attività formative esterne") indirizzata ai propri studenti. Sempre nello stesso periodo, il 12 settembre 2009, Servicepress aveva messo online su Immediapress un altro annuncio per la ricerca «con urgenza» di uno stagista «per una  nuova agenzia di stampa romana che inizierà le pubblicazioni dal 1 ottobre 2009». L'agenzia in questione, come si leggeva nel titolo dell'annuncio, era Qol (quotidiano online dei quartieri di Roma), testata tutt'ora attiva e registrata presso il Tribunale di Roma (dal novembre 2009: la registrazione  è quindi avvenuta due mesi dopo l'annuncio).
Ma chi è questa Servicepress? La Servicepress srl, pur apparendo come una società a responsabilità limitata, non risulta iscritta al registro delle imprese – quando invece secondo la legge 580/93 tutte le srl avrebbero l'obbligo di iscriversi.
Nell'annuncio pubblicato il 2 gennaio su Bakeca.it oltre all'indirizzo email viene riportato anche un numero di cellulare. Questo stesso numero lo si ritrova in un altro annuncio, pubblicato il 16 gennaio su Bakeca.it e nella sezione lavoro di Primaonline (testata web di Prima comunicazione) e il giorno successivo (17 gennaio) anche su Studenti.it [nell'immagine qui a fianco]. A metterlo online è la Globalpress / Kronoplanet srl. Questa volta, però l'offerta è ben diversa: malgrado anche qui il titolo dell'annuncio sia molto promettente (
«la Globalpress Italia cerca giornalisti da assumere in redazione dopo stage»), nel testo poi si scopre che si tratta di uno stage-corso di tre mesi e a pagamento: il link a cui fare riferimento è www.globalpress.it (sito rimasto non funzionante fino  alla metà di marzo). Su Infojobs l'annuncio viene pubblicato il 28 gennaio, e lì è chiaramente specificato che il tipo di contratto è uno «stage / internship» e che l'inquadramento sarà «stagista / tirocinante»: il sito informa che ad oggi oltre 500 persone hanno risposto a questo annuncio.
Il rimborso spese è previsto, ma al rovescio: gli stagisti dovranno pagare 300 euro, 100 al mese, alla Globalpress / Kronoplanet.
All'allievo più meritevole viene garantita l'assunzione, per i migliori si prospetta un contratto di collaborazione. Il referente a cui rivolgersi per avere informazioni è Alfredo Iannaccone. Iannaccone, 32 anni, è un giornalista iscritto all'elenco pubblicisti dell'Ordine dei giornalisti della Campania dal 2000 (come si evince dall'annuario dell'Ordine) e vicepresidente del consiglio di amministrazione della società cooperativa Global Press Italia, registrata alla Camera di commercio di Roma nel dicembre del 2006. Dalle informazioni reperite dalla Repubblica degli Stagisti, la redazione di Globalpress è composta dal direttore Vito Bruschini (giornalista iscritto all'Ordine del Lazio dal 1979, nell'elenco pubblicisti) e dallo stesso Iannaccone, coadiuvati da un caporedattore, da un altro "consigliere" e da quattro collaboratori: in totale quindi otto giornalisti, di cui presumibilmente ben pochi con un contratto di lavoro dipendente. La GlobalPress è  una testata regolarmente registrata presso il Tribunale di Roma dall'aprile 2007, ma in quanto società cooperativa (attività principale: editrice), risulta inattiva. La sede legale è in via Giuseppe Gioacchino Belli 39, in zona Prati.
La società Kronoplanet, invece, è una srl iscritta al registro per le imprese di Roma dal 29 maggio del 2003 e ha come amministratore unico sempre il giornalista Vito Bruschini: ha sede legale in via Massaciuccoli 97 (l'indirizzo è indicato online dalla stessa Kronoplanet; sulle visure ufficiali risulta il civico 87). Nell'annuncio pubblicato il 16 gennaio su Primaonline appare la sola Kronoplanet, ma il referente è sempre Iannaccone e l’indirizzo mail risulta lo stesso, quello con dominio globalpress.it.
Diverse testate ruotano intorno a Globalpress, Kronoplanet e Servicepress
: Qol - QuartieriOnLine, il portale Donnacult.it, il periodico online Notiziariodivino, l'Osservatore Balcanico. Servicepress inoltre era legata, almeno fino al 2007, al periodico Il Litorale, registrato al tribunale di Civitavecchia nel maggio del 2007: Iannaccone ne era il direttore responsabile, e l'email era di nuovo servicepress [chiocciola] yahoo.it. Oggi il Litorale non esiste più.
Insomma, una ragnatela di società e testate i cui rapporti non sono sempre facili da ricostruire. Di certo gli annunci sono sempre pubblicati dalla stessa azienda: dove non corrisponde il nome, infatti, ci sono
in comune indirizzi email e numeri di telefono. La cosa più rilevante, però, è che il contenuto e quindi la sostanza di questi annunci sono radicalmente cambiati nel corso degli ultimi sei mesi: all'inizio (settembre 2009, inizio gennaio 2010) si trattava della ricerca di uno stagista - al quale non veniva garantito un rimborso spese, ma neppure chiesto di tirare fuori dei soldi - con l'esplicita prospettiva di un posto di lavoro al termine del tirocinio. Poi (dal 16 gennaio in poi) lo stage è diventato a pagamento, accompagnato da un corso: resta sempre per "il migliore", la promessa di un contratto, ma nel frattempo la Kronoplanet / Globalpress si mette in tasca 300 euro per ogni aspirante giornalista, cioè stando ai numeri forniti da Iannaccone e Bruschini, più o meno 30mila euro. Ad aprile infine un'altra metamorfosi: lo stage divenuto stage-corso divenuto corso si trasforma addirittura in master.
Ed ecco nel dettaglio questi ultimi cambiamenti. Dopo che la Repubblica degli Stagisti aveva contattato e intervistato Bruschini e Iannaccone, il 3 marzo su Bakeca.it era apparsa una nuova inserzione, dove finalmente le cose venivano chiamate con il loro nome: il titolo dell'annuncio era
«Corso di giornalismo della Globalpress Italia» [corso che per la cronaca porta il nome di Indro Montanelli, il più grande giornalista italiano, scomparso nel 2001 – la Repubblica degli Stagisti sta verificando proprio in questi giorni se gli Eredi Montanelli e la Fondazione Montanelli Bassi fossero a conoscenza di questo fatto e avessero dato il loro consenso all'utilizzo del nome del giornalista per il corso]. Una coincidenza che in questo annuncio la parola stage, precedentemente utilizzata, non appaia più?
Purtroppo però tra la fine di marzo e l'inizio di aprile sono apparsi nuovi annunci in cui riappare la parola stage, e non solo: si torna a a fare promesse di assunzione, e si promette addirittura un viaggio in Canada. Ecco la panoramica: il 25 marzo su Bakeca.it appare l'annuncio
«Stage-corso di giornalismo dell'agenzia Globalpress Italia»il 28 marzo, attraverso un altro annuncio sempre sullo stesso sito, la Globalpress cambia parzialmente pelle autodefinendosi «primo social network di giornalismo al mondo seleziona aspiranti giornalisti». Cioè, come si legge nel testo dell'inserzione: «Il service editoriale Globalpress Italia, nato inizialmente come agenzia per gli italiani nel mondo e oggi il primo social network mondiale di giornalismo [...] con corrispondenti da ogni parte d'Italia e del Mondo, organizza il primo corso base di giornalismo e nel contempo cerca aspiranti giornalisti per la propria redazione»; poco più avanti, nell'annuncio si legge che i cv verranno smistati e saranno i responsabili della Globalpress a decidere chi farà il corso (pagando 300 euro) e chi farà invece direttamente il «tirocinio, dai 3 ai 6 mesi di formazione-lavoro, un percorso da cronista vero, quotidiano, al termine del quale inizierà il periodo da praticante per l'albo nazionale». Contemporaneamente, nella pagina "offerte di lavoro" del sito Primaonline.it viene pubblicato l'annuncio «Stagista per corso di giornalismo fine assunzione» [nell'immagine qui a destra], in cui si legge «corso di giornalismo finalizzato all'assunzione nella nostra struttura editoriale». La confusione regna sovrana.
A partire dal 29 marzo all'offerta viene aggiunto un elemento: un viaggio di 3 mesi in Canada (
«Corso base di giornalismo Indro Montanelli della Globalpress Italia. E nel 2011 con noi scopri il giornalismo in Nordamerica»), «per gli elementi più validi» (viaggio non ben specificato a spese di chi). Un annuncio simile appare anche su Kijiji il giorno precedente, 3 aprile: nel testo si legge «Nel 2011 il social network del giornalismo Globalpress Italia ti porta in Canada. Tre mesi di lavoro nella redazione di un grande giornale italiano in Nordamerica. Una esperienza unica solo per i migliori elementi del nostro staff prescelti da questo corso». Il 4 aprile Iannaccone si spinge a promettere nel titolo dell'annuncio su Bakeca «l'occasione della vita, tre mesi nel grande Canada» e a tirare in ballo nel testo dell'annuncio su Primaonline addirittura il ministero degli Affari esteri [anche qui, la Repubblica degli Stagisti sta verificando se il ministero ne fosse a conoscenza]: «Giovani giornalisti italiani in Nordamerica: l'occasione della vita. Vuoi lavorare per tre mesi in Nordamerica e imparare la vita vera di redazione all'interno di un giornale italiano gestito dal ministero degli Affari Esteri? La Globalpress [...] porta i giovani giornalisti italiani dall'altra parte del mondo. Uno dei nostri principali clienti, responsabile del piu importante giornale italiano del West Canada ti offre l'opportunità della tua vita. Tutto questo nel 2011 e per i migliori giornalisti che avranno sostenuto il nostro master di giornalismo e saranno stati prescelti tra i migliori del 2010».
Infatti nel frattempo questo corso si è trasformato addirittura in un master: anche in un nuovo annuncio pubblicato su Primaonline il 1° aprile si legge infatti che «l'agenzia stampa Globalpress Italia [...] organizza un master in giornalismo [...] finalizzato all'assunzione nella nostra redazione». E non è tutto. In un ennesimo annuncio, pubblicato il 2 aprile, viene promessa nel titolo la possibilità di diventare giornalisti professionisti attraverso questo corso: «Giornalismo: diventa professionista con la Globalpress Italia». Ma in realtà il percorso per diventare professionisti è ben più lungo e difficile: sono pochissime le scuole di giornalismo in Italia che possono fungere da praticantato e quindi promettere davvero ai partecipanti di diventare professionisti. Non la Globalpress e sopratutto non con questo corso di giornalismo.

In generale, il consiglio della Repubblica degli Stagisti è sempre quello di capire bene il contenuto di un annuncio prima di inviare la propria candidatura, e di diffidare di quelli che promettono una cosa e poi ne propongono un'altra, o non dicono con chiarezza e precisione cosa offrono. Ogni cv contiene dati sensibili (oltre al nome e cognome, spesso vi sono l'indirizzo di residenza,  la data di nascita, il codice fiscale, informazioni sulle scuole frequentate...) che è bene non far circolare con troppa facilità. Proprio in questo senso va l'iniziativa dei video, realizzati in collaborazione con la testata online Lavoratorio.it, in cui Roberto Marabini dà consigli su come leggere e valutare un'inserzione prima di decidere se rispondere o no.


Ai lettori raccomandiamo poi di fare attenzione alle omonimie: la Globalpress di cui abbiamo parlato in questo articolo non ha niente a che vedere con la Globalpress edita dall'agenzia Globalpress (il cui sito internet infatti è Globalpressnet.it): «Non abbiamo niente a che fare con la Globalpress degli annunci» specifica alla Repubblica degli Stagisti il direttore Piergiorgio Proto Ghiringhelli «e non ne conosco il direttore Vito Bruschini: ritengo anzi che ci abbiano copiato nel nome della testata».

Andrea Curiat
Eleonora Della Ratta

con la collaborazione di Eleonora Voltolina

 

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