Il consiglio “Girl power” (non solo per ragazze!): Scegliete studi in ambito Stem

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 22 Set 2019 in Storie

Everis occupazione femminile STEM

La scienza è sempre più donna. E c’è un’ampia serie di ragioni per le quali oggi, per una ragazza, può essere conveniente scegliere un percorso di studi in ambito Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). La Repubblica degli Stagisti ha deciso di raccontarle una ad una attraverso una rubrica, Girl Power, che ha la voce di tante donne innamorate della scienza e fortemente convinte che, in campo scientifico più che altrove, di fronte al merito non ci sia pregiudizio che tenga. La testimonianza di oggi è quella di Antonella Fontana, 35 anni, Senior Business Analyst & Trainer per Everis, multinazionale della consulenza che fa parte dell'RdS network.  

Ho 35 anni e sono originaria della Sicilia. Dopo il diploma all’istituto tecnico commerciale mi sono iscritta al corso di laurea in Economia Aziendale, per poi trasferirmi e concludere gli studi a Parma, e infine spostarmi a Milano per lavoro. 

Sono stata la prima e l’unica della mia famiglia a scegliere un percorso di studi di stampo economico. Alle scuole superiori il mondo economico, quindi il controllo di gestione, lo studio dei fenomeni e la gestione dei progetti mi avevano affascinata esattamente come mi affascinano ancora oggi: per questa ragione, se potessi tornare indietro, rifarei tutto.

Nascere in una famiglia poco abbiente mi ha portata a iniziare a lavorare però molto presto. Dall’età di quattordici anni ho lavorato come lavapiatti, cameriera, cassiera, operaia e a dare ripetizioni scolastiche, causa di tantissime notti insonni passate a studiare, perché a tutti i costi volevo dare forma all’idea di donna che sin da piccolina mi ero prefissata di divenire. 

Questi lavori mi hanno molto rallentata nello studio ma mi hanno permesso di acquisire, senza neanche accorgermene, soft skills preziosissime che ormai fanno parte di me e del mio essere: empatia, capacità organizzative, problem solving, team working, competenze motivazionali, capacità di adattamento e socialità, lealtà e onestà intellettuale.

Dopo la laurea triennale ho frequentato diversi corsi, di cui uno in Project Management e altri più specifici sul tema del data management presso Sas. Ad oggi ho in sospeso tre esami per conseguire la laurea magistrale in Scienze statistiche, ma ho così tante idee e progetti per la testa che al momento ciò non rappresenta la mia priorità.

Credo proprio che siano state le competenze e le certificazioni acquisite durante questi corsi a creare l’occasione per farmi ottenere subito un contratto a tempo indeterminato come Business Analyst presso Finance Evolution, la prima azienda di consulenza nella quale ho lavorato e di cui non smetterò mai di ringraziare i responsabili per la fiducia che sin dal primo momento mi hanno dimostrato. Lì mi occupavo di estrazioni e aggregazioni di dati, predisposizione e presentazione della reportistica e delle analisi relative ai dati aziendali anche durante i Sal – riunioni di stato avanzamento lavori – di progetto.

Dopo poco più di un anno e mezzo, si è aperta in Everis una posizione simile ma con maggiori responsabilità, così ho iniziato la mia carriera in quest’azienda, dove oggi sono una Senior Business Analyst e dove coordino un team. Il mio lavoro è un mix di attività diverse: analitiche, organizzative, di gestione, di training e tanto altro. Al momento gestisco tre clienti nel settore farmaceutico, ma il mondo della consulenza è molto dinamico, quindi a breve cambierò progetto e anche cliente. 

Everis è un’azienda che dà spazio e modo alle persone di esprimersi: idee, iniziative, workshop e aperitivi vengono accolti sempre con tantissimo entusiasmo. Qui ognuno può essere se stesso, nella sua diversità. Inoltre l’ambiente è giovane, inclusivo e si fa molto team building: a fine giugno abbiamo organizzato le prime Olimpiadi di Everis, con gare di tennis, pallavolo, calcetto e paddle! 

Obiettivi per la mia carriera? Diventare una manager, intesa come punto di riferimento umano e professionale, non solo per le persone che gestirò ma anche per i clienti o i fornitori con cui mi interfaccerò.

All’università non ho avvertito differenza di genere, noi donne a Economia eravamo in maggioranza: 60% contro 40%! Qui in Everis invece il gender gap esiste, è un dato di fatto: solo un dipendente su quattro è donna, anche se il trend sta cambiando velocemente. Personalmente non mi è mai capitato di subire discriminazioni, nonostante i miei colleghi siano per lo più uomini.

Qualche tempo fa ho scoperto su LinkedIn l’iniziativa “StemA in the City” organizzata dal Comune di Milano con LeadHer, una società impegnata nella formazione e sensibilizzazione sulla parità di genere. Attraverso un post sul social, ho chiesto di poter partecipare all’evento a titolo personale ma poi, dopo un primo confronto con una delle fondatrici Silvia Pettinicchio, anche Everis è stata coinvolta nell’iniziativa. Così a maggio abbiamo partecipato a una giornata formativa presso lo Iulm di Milano, dove si è discusso di personal branding, networking e mentoring, con le testimonianze di varie donne. Parallelamente, sono stati svolti una serie di colloqui con giovani neo laureati interessati a entrare in azienda. 

Ma l’impegno di Everis sul tema della gender balance non finisce qui: abbiamo in programma un workshop sul tema, per chiamare la popolazione Everis a un confronto entro la fine del 2019 e stiamo raccogliendo idee e proposte interessanti su come gestire questo evento!

Non solo, a inizio giugno a noi dipendenti è arrivata la comunicazione ufficiale dell’avvio dello smart working: tutti potranno usufruire di un giorno a settimana di smart working, mentre le donne in maternità, sin dal primo accertamento dello stato di gravidanza, potranno chiederne due a settimana. Nulla di eclatante, ma ciò ha un impatto fortissimo, in quanto esprime quanto l’azienda sia vicina e sensibile alle esigenze di ognuno nella sua diversità.

Se oggi dovessi dare un consiglio alle ragazze e ai ragazzi direi loro di scegliere una facoltà in ambito Stem. Ci sono ad esempio tantissimi indirizzi ingegneristici molto interessanti. Economia è già un contesto più circoscritto, che tuttavia consiglio a tutti quelli a cui piacciono, come a me, le materie economiche.

Il lavoro in consulenza lo consiglio perché è davvero un ambiente sfidante, spesso risulta difficile, specie all’inizio, e tante volte pensi che non ce la farai e che sei al limite. Ma se in un’azienda “normale” vedi solo alcuni contesti, nella consulenza ne vedi tantissimi, incontri persone diverse, affronti temi diversi e ciò ti rende smart, efficiente e sempre alla ricerca di soluzioni in davvero poco tempo. Non c’è mai un giorno uguale a un altro, con i suoi pro e i suoi contro ovviamente.

In assoluto, un percorso formativo della categoria Stem può darti delle conoscenze aggiuntive e maggiormente in linea per lavorare in questo settore. Tuttavia quello della consulenza è un mondo dove si può lavorare bene anche partendo da contesti universitari diversi, da Giurisprudenza ad esempio. Dopotutto il percorso di studi non è l’unico a far la differenza: a contare sono anche e soprattutto le persone e l’impegno che vogliono metterci.

Infine, non stancatevi mai di chiedere consigli e feedback alle persone con cui lavorate, di esplorare ciò che stuzzica la vostra curiosità e soprattutto non arrendetevi e non abbiate mai paura di essere voi stessi: siate autentici, sempre!

Testimonianza raccolta da Rossella Nocca 

Community