Girl Power, a trent'anni data scientist in Noovle: «Mi diverto con la matematica!»

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 22 Ott 2018 in Storie

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La scienza è sempre più donna. E c’è un’ampia serie di ragioni per le quali oggi, per una ragazza, può essere conveniente scegliere un percorso di studi in ambito Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). La Repubblica degli Stagisti ha deciso di raccontarle una ad una attraverso una rubrica, Girl Power, che ha la voce di tante donne innamorate della scienza e fortemente convinte che, in campo scientifico più che altrove, di fronte al merito non ci sia pregiudizio che tenga. La testimonianza di oggi è quella di Marta Cavalleri, 30 anni, data scientist per Noovle, azienda specializzata in cloud e trasformazione digitale che fa parte dell'RdS network.

Sono di Bergamo e lavoro a Milano come data scientist per Noovle. Il mio percorso formativo è stato particolare: ho studiato al liceo classico ma poi mi sono accorta che il ramo umanistico non era la mia strada. Nei primi due anni di liceo ho avuto un insegnante che mi ha aperto la mente con la logica e il divertimento che sta dietro la matematica, da allora ho cominciato a vedere la matematica come un gioco in cui se conosci le regole sai giocare. Un mondo affascinante che non ho più lasciato, infatti mi sono iscritta a Matematica all'università di Milano.

La mia è una famiglia “a stampo scientifico”: uno dei miei fratelli ha studiato Fisica, l'altro Ingegneria e Geofisica, mia mamma è medico, mentre mio padre aveva studiato Ingegneria da giovane, poi ha iniziato a lavorare nella sua azienda e a sessant'anni gli è venuto in mente di rimettersi a studiare, così ha preso la laurea in Ingegneria civile. Ci siamo laureati praticamente insieme ed è stato un grande esempio per me.

Subito dopo la laurea ho iniziato uno stage presso una piccola azienda di Cinisello, dove ho avuto un primo approccio al mondo dell’informatica e dei database. L'esperienza è durata solo due mesi perché poi mi hanno chiamato da un’importante società nel settore Energy, a cui avevo inviato il mio curriculum per un posto in Ricerca e Sviluppo e dove sono rimasta per 4 anni, da subito con un contratto a tempo indeterminato. 

Lì ho avuto modo di applicare a casi concreti tutto quello che avevo studiato, occupandomi dello sviluppo di modelli previsionali, modelli matematici di previsione per le fonti rinnovabili. Per essere assunta ho sostenuto prima un colloquio telefonico con l'ufficio del personale e poi due colloqui in presenza con i futuri capi. Sono stati colloqui poco tecnici: essendo neolaureata guardavano più la forma mentis. Credo che li abbia convinti la mia curiosità: era un ambito che mi attirava ed ero un vulcano di domande, in un ambiente di ricerca e sviluppo probabilmente è quello che cercano. Tuttavia a un certo punto ho preferito allargare i miei orizzonti ed esplorare anche altri ambiti.

Avevo conosciuto Noovle sul lavoro, così mi sono informata e ho visto sul sito una posizione aperta come data scientist. Anche qui ho avuto subito un contratto a tempo indeterminato, dopo un breve periodo di prova. Il cambiamento per me è stato una rinascita. Il mondo della consulenza ti permette di vedere tanti ambiti differenti e utilizzare tecnologie sempre nuove. Sono qui da otto mesi e mi occupo di analisi dati e sviluppo di modelli previsionali, come la classificazione di dati non strutturati e l’identificazione di oggetti all'interno di immagini.

L'ambiente è fantastico, giovane e dinamico, si lavora bene e sono tutti molto disposti ad aiutarti e collaborare. Ci sono tante persone più giovani di me che si danno da fare e sono molto stimolanti, questo dà tanta energia. Il mio team è composto da cinque persone, di cui una con cui sono a stretto contatto, più il team leader. Due su sei sono donne. Indubbiamente nell'area tecnica-informatica la parte maschile prevale, mentre nell'area commerciale-marketing c'è equilibrio se non maggioranza femminile. Comunque non ho mai avvertito differenze né di trattamento né retributive.

All'università non c'era squilibrio tra uomini e donne. Molte ragazze si iscrivono a Matematica per insegnare, anche se poi vedendo le tante opportunità che offre molto spesso cambiano direzione. 

A diciott'anni non sapevo cosa avrei fatto nella vita, ma la mia aspettativa era fare qualcosa che mi appassionasse e divertisse e al momento l'ho realizzata. Ho avuto la fortuna di trovare il lavoro giusto per me, un lavoro mai uguale e in continua evoluzione: si pensi che mi misuro con tecnologie nate nel 2015-16! Per il futuro prossimo la speranza è continuare a lavorare bene come adesso, in armonia con i colleghi e con progetti che mi piacciono, più in là ovviamente spero di avanzare in carriera.

Alle ragazze e ai ragazzi che vogliono intraprendere il percorso della matematica consiglio di divertirsi e appassionarsi a quello che fanno, di non limitarsi a imparare quello che c'è scritto sui libri ma di essere curiosi, perché la curiosità apre tantissime porte, più di quello che ci si aspetta.

Per la mia esperienza consiglio in particolare il mondo della consulenza perché è divertente e offre la possibilità di spaziare tantissimo. Gli altri principali sbocchi oggi sono l'informatica, la finanza, le assicurazioni, oppure il mondo dell'università e della scuola.

L'importante è non accontentarsi mai ma cercare di trovare sempre qualcosa che entusiasmi di più rispetto all'oggi!

Rossella Nocca

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