“Perché l'Italia torni un paese per giovani, i giovani stessi devono scendere in campo in prima persona”

Scritto il 29 Mar 2019 in Notizie

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Che l'Italia non sia più un paese per giovani lo si dice già da tempo: giusto giusto dieci anni fa, nel 2009, la frase divenne il titolo di un saggio fulminante dell'allora quarantenne Alessandro Rosina, docente di demografia e acuto osservatore della condizione giovanile in Italia. Un decennio è passato – eppure la situazione non è migliorata. «Oggi non ci sono più le condizioni per un giovane di crescere e affermarsi» dice Luca Pietro Ungaro: «Si scappa all’estero perché non ci si sente valorizzati». Ungaro non parla per sentito dire: ha ventisei anni e da un paio d'anni vive a Parigi dove, dopo una laurea in economia alla Cattolica di Milano e un mba che lo ha portato anche in California e in Ghana per un po', oggi fa il consulente.

Insomma un giovane “ingrato” fuggito all'estero in cerca di fortuna? Non proprio. Ungaro – fratello del deputato Massimo, eletto l'anno scorso alla Camera nella circoscrizione Estero – è anche appassionatamente convinto che i giovani debbano lavorare in prima persona per la rinascita dell'Italia per rendere il nostro Paese di nuovo “un Paese per giovani” appunto. Da tre anni fa parte della Global Shapers Community, iniziativa del World Economic Forum che mira a creare un network di giovani “che sono eccezionali per potenziale, risultati ottenuti e intenzione di dare un contributo alla propria comunità”. E nel 2015 ha fondato Culturit, una organizzazione non profit che ha già una decina di sedi sparse per l'Italia e si prefigge di formare studenti universitari di tutte le facoltà attraverso progetti focalizzati sulla valorizzazione e lo sviluppo dei beni culturali italiani, intesi in senso largo. Insomma uno convinto che con la cultura... si mangi.

stage lavoroLa più recente creatura di Ungaro è Energia Giovani, un progetto – che probabilmente prenderà la forma di associazione non profit nei prossimi mesi – che vuole affrontare il tema dell'equità intergenerazionale.

Sabato 30 marzo a Milano è in programma “Culturit University”, il raduno nazionale di tutte le locali italiane di Culturit: questa è la sesta edizione dell'evento, e quest'anno il tema principale sarà proprio la (non) rappresentanza e la (non) centralità degli under 30 – o forse addirittura under 40... – in Italia. “Non è un paese per giovani: le sfide delle nuove generazioni” è il titolo che gli organizzatori hanno scelto per la giornata.

L'evento (questa la pagina su FB) prenderà avvio alle 14 con la messa in scena dello spettacolo teatrale “Aiuto, mi laureo!” di Francesca Isola, con musiche di Angelo Simonini; a seguire la tavola rotonda “Investire sui giovani: a che punto siamo”, con Alessandro Rosina (proprio lui) e il giornalista Francesco Cancellato, direttore de Linkiesta. L'intervento conclusivo sarà di Eleonora Voltolina, fondatrice della Repubblica degli Stagisti e Ashoka Fellow, che insieme a Leonardo Stiz – ventiseienne veneto, laureato in Legge alla Bocconi, oggi stagista presso la Commissione europea, e cofounder insieme a Ungaro di Energia Giovani – discuterà delle migliori “Idee per un'Italia a misura di giovani”.

Alla “Culturit University” collaborano associazioni come Aiesec Milano, Enactus Milano, European Generation, Fai Giovani Milano, JECatt, Poliferie e Tortuga. «Dalla politica tendiamo ad allontanarci sempre di più» dice Stiz: «Il divario tra giovani e politica cresce e il dialogo tra queste due realtà si annulla. Ci perdono i giovani, perché la politica non fa più niente per loro, e ci perde il Paese, perché i giovani si disinteressano». Bisogna invertire la rotta, e in fretta.

«Sta a noi disegnare la società del futuro: ora tocca a noi» conclude Ungaro: «Se non ne siamo convinti noi per primi, nessuno ci darà spazio. Dobbiamo far capire alla società che non siamo degli antagonisti ma che vogliamo prendere in mano il nostro futuro di lavoro e di vita, lavorando e innovando. Questa è la missione di Energia Giovani». Giovani all'ascolto, se queste parole risuonano nella vostra mente, se vi ispirano, potete trasformare la vostra energia in qualcosa di concreto. Magari iscrivervi a CulturIt. O a un sindacato. O a un partito. O a un'associazione di azione giovanile.

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