Lavoretti estivi, come orientarsi in Italia e in Europa

Spazi Inclusi

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Scritto il 31 Lug 2015 in Notizie

Ci sono i classici lavoretti estivi, camerieri, animatori e baristi, o quelli che possono aiutare a trovare la propria strada professionale. Tutti con un comune denominatore: andare all’estero e imparare, o meglio perfezionare, una seconda lingua e confrontarsi con una realtà differente. Il panorama di possibilità, soprattutto per i più giovani, per passare un’estate in un altro paese è vasta e conta su diversi canali, sia istituzionali che privati.

Orientarsi non è semplice perchè online si trovano centinaia, se non migliaia, di pagine che promuovo un impiego per il periodo estivo. In generale il consiglio è di iniziare la ricerca per tempo, verso marzo o aprile, perchè spesso viene richiesto un impegno di almeno due o tre mesi. Ma per chi volesse partire last minute si trovano ancora diverse possibilità, soprattutto per settembre.Fondamentale riuscire a far emergere una propria peculiarità. «Bisogna sempre cercare di far emergere una propria specificità» spiegano dall’Informagiovani di Torino «ad esempio qualche tempo fa era venuta una ragazza bravissima nel preparare i cappuccini e che sapeva fare diversi disegni con la schiuma. Questo le ha consentito di essere presa in un bar in Spagna che non avrebbe avuto motivo di assumerla al posto di uno spagnolo, ma per loro quella competenza era preziosa». In generale a questo punto i villaggi turistici e gli hotel hanno già coperto le esigenze di organico e bisogna essere disposti a fare un po’ da jolly e accettare eventuali sostituzioni dell’ultimo minuto. 

Per iniziare a cercare si possono utilizzare i siti dell’Informagiovani di ogni città in cui si trovano consigli e rimandi ai siti web europei e di altri paesi che offrono opportunità di lavoro. In tutti viene indicato il sito di Eures
la rete europea di cooperazione dei servizi pubblici per l'impiego in cui sono presenti oltre un milione di offerte di lavoro in 32 Paesi. Il numero maggiore di offerte si trovano tra Regno Unito e Germania, ma anche Paesi Bassi , Polonia, Svezia e Francia. Si possono poi consultare le offerte anche sulle maggiori agenzie per il lavoro che hanno un profilo europeo. Anche il lavoro stagionale ha subito la crisi e ora è tutto più veloce e più facile che in passato trovare qualcosa anche all’ultimo minuto. «Si trovano ancora offerte per settembre» spiegano all’Informagiovani torinese «ad esempio ci sono delle opportunità a Disneyland Paris, ma soprattutto in agricoltura con la raccolta della frutta e in Francia per la vendemmia».

Per scegliere bisogna prima di tutto capire per quanto tempo si è disposti a stare fuori casa e a quali condizioni: ci sono opportunità, come i soggiorni alla pari, che consentono  in cambio di aiuto in casa e con i bambini, di avere ospitalità e un piccolo compenso. Si deve anche valutare il proprio livello linguistico, a seconda del paese scelto, e gli eventuali costi da sostenere nel caso si debba procurarsi vitto e alloggio. Per il lavoro alla Pari di solito viene richiesto un impegno di un paio di mesi minimo e cercando si trova ancora qualcosa per settembre anche se le offerte sono molto ridotte.  I diritti e i doveri della persona collocata alla pari, nonché i diritti e i doveri della famiglia ospitante, devono essere concordati per iscritto. Ci sono diverse formule orarie e di compenso a seconda dei paesi. In generale si riceve vitto e alloggio dalla famiglia ospitante, per quanto possibile in camera singola. Il compenso medio settimanale varia, ma in generale non può essere inferiore ai 70 euro settimanali. Per le formule più impegnative, (collaborazione in famiglia sei giorni a settimana per massimo 40 ore) si ha diritto a un pocket money di circa 85-95 euro che arrivano a 120 euro per un impegno di 50 ore settimanali. A tal proposito il sito Easyaupair può risultare molto utile.

Tra i  lavori estivi più gettonati ci sono quelli in alberghi, villaggi, navi e ristoranti: animatori, cuochi, baristi camerieri e dj. «Faccio lingue all’università e volevo provare a vedere come me la sarei cavata da solo all’estero» racconta Marco, 22 anni di Torino «così l’anno scorso dopo Pasqua ho iniziato a guardare un po’ su internet quali possibilità c’erano. Volevo qualcosa che mi permettesse anche di divertirmi, era pur sempre la mia estate!». Alla fine Marco, attraverso degli annunci di agenzie online, ha trovato un lavoro di animatore in un villaggio turistico a Palma di Maiorca. «Appena arrivato avrei voluto tornare indietro» spiega «c’erano ragazzi da altri paesi e tutti parlavano senza difficoltà inglese tra loro. Capivo la metà delle cose. Tutti però mi hanno aiutato e dopo una settimana comprendevo quasi tutto. Alla fine del primo mese ero in grado di intavolare una conversazione quasi su ogni argomento senza difficoltà. A volte ho anche fatto qualche sogno in inglese!». Il suo contratto stagionale prevedeva un impegno di 40 ore settimanali «ma alla fine si lavorava sempre di più. Da contratto mi davano 500 euro al mese oltre al vitto e alloggio. Non nascondo che il lavoro è stato abbastanza faticoso, ma mi sono anche divertito. Senza contare che ora me la cavo anche con un po’ di spagnolo!» racconta Marco, che conclude «è un’esperienza che mi ha cambiato, mi ha fatto capire che posso cavarmela da solo». C’è invece chi come Roberta, 28 anni, ha fatto di un’esperienza estiva il suo lavoro. «Ho studiato biologia marina all’università di Genova perchè ho sempre voluto lavorare sul mare»  spiega «per questo l’estate della laurea ho deciso di partire e ho accettato di fare la guida marina per un villaggio turistico in Egitto. Ora lavoro per un tour operator alle Maledive e porto i turisti alla scoperta delle meraviglie della barriera corallina».

Oltre al settore turistico esistono anche una serie di opportunità con contratti temporanei in catene commerciali, call center e grande distribuzione che in questo periodo offrono posti per delle sostituzioni. Per lavorare in Europa basta la carta di identità e a  volte è richiesto un certificato medico di buona salute. Per i paesi extra Ue è invece necessario un visto temporaneo con procedure che variano da paese a paese. In questo periodo però è sicuramente più semplice trovare lavori dell’ultimo minuto all’interno dell’Unione Europea. Per farlo bisogna però avere le idee chiare. «Spesso arrivano da noi ragazzi che dicono di voler andare a lavorare all’estero, senza avere un’idea precisa di qual è il loro obiettivo e anche delle proprie possibilità» spiegano all’Informagiovani di Torino. «Noi cerchiamo di fornire gli strumenti per poi riuscire a trovare quello che fa per loro. La cosa fondamentale, anche per un lavoro stagionale, resta comunque la lingua anche se dipende dal tipo di mansione che si va a svolgere. In quelle che non sono a contatto con il pubblico, come ad esempio il lavapiatti, di sicuro incide meno. Però tutti devono mettere in conto che magari gli verrà chiesto di fare un colloqui via skype, pratica ormai molto diffusa. Bisogna informarsi bene e non fare un salto nel buio. Per aiutare a orientarsi tra i vari paesi e i requisiti necessari abbiamo preparato sul nostro sito varie schede orientative».

Un'ulteriore opportunità è rappresentata dalle Città dei Mestieri, una rete internazionale nata nel 1993 a Parigi con l'apertura della prima Cité des Métiers, per aiutare a orientarsi su percorsi formativi, lavorativi e professionali in tutta Europa. Nel corso degli anni la Rete si è sviluppata e oggi ne fanno parte oltre 40 realtà  in Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Germania, Svizzera, Mauritius e Cile. Nel nostro paese si trova a Milano, Genova, TrevisoRoma, e, da luglio, anche a Torino. L’accesso è libero e gratuito e oltre a materiale informativo si trovano esperti in vari ambiti, dalla formazione all’orientamento scolastico e professionale, a cui chiedere consiglio. 

Sara Settembrino


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