Erasmus+ per la formazione professionale, speso il 99% dei fondi europei e a uno su tre viene offerto un lavoro

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 14 Ott 2019 in Notizie

Erasmus+ esperienza all'estero formazione

IIn Europa ci sono sei milioni di giovani disoccupati: eppure i posti vacanti sono oltre due milioni, per i quali si fatica a trovare un destinatario. «È su questo forte mismatch che lavora Erasmus+» dice Paola Nicastro, direttore generale dell'Inapp, l'agenzia del ministero del Lavoro dedicata all'analisi delle politiche pubbliche. E che, insieme a Indire e all'Agenzia giovani, gestisce per l'Italia il gigantesco programma europeo destinato alla mobilità transnazionale Erasmus+, finanziato dalla Ue con ben 14,7 miliardi di euro per il settennato 2014-2020.

Servono «competenze giuste per il mercato del lavoro e Erasmus plus aiuta ad adeguarle in un contesto dinamico legato alle nuove tecnologie e all'invecchiamento demografico» ha spiegato Nicastro nella conferenza stampa di presentazione dei risultati del programma. Inapp, nello specifico, gestisce il troncone del programma relativo all'istruzione e formazione professionale, il cosiddetto «Vet Vocational Education and Training», ed è quindi preposta all'avvio dei progetti relativi a questo ambito.

Gli esiti finora sono stati incoraggianti perché secondo i monitoraggi realizzati il 30,9% dei partecipanti ha avuto l’opportunità di un lavoro all’estero a fine esperienza: i beneficiari sono finora circa 31mila, di cui 25mila che hanno svolto tirocini presso aziende europee, e 2.500 sono invece docenti, formatori e tutor coinvolti nell’apprendimento e insegnamento all’estero. A questi si aggiungono 2100 ragazzi che hanno seguito corsi di formazione e 1200 accompagnatori.  Anche la performance del nostro Paese è risultata positiva, perché l'Italia si è attestata come quarta destinazione più popolare per l'Eramus+ Vet per gli stranieri dopo Regno Unito, Spagna e Germania.

La dotazione finanziaria nostrana per il troncone della formazione professionale per il 2019 è stata pari a 54 milioni di euro, in aumento del venti per cento rispetto all’anno precedente. Fondi che, fanno sapere da Inapp, sono andati a finanziare 168 progetti (su un totale di 3.510 presentati dal 2014 a oggi). «Non tutti quelli che vengono depositati ricevono il finanziamento: andiamo in overbooking!» ammette Giancarlo Salemi, portavoce del presidente Inapp. Ma il punto è che nulla va sprecato perché la quasi totalità delle assegnazioni, il 99,94% dei fondi destinati, è stato speso.

Un record per l'Italia, che invece manda spesso a vuoto i finanziamenti che arrivano dalla Ue. «E l'obiettivo è fare sempre meglio anche se l’Italia è già una dei paesi più virtuosi
a livello europeo nell’utilizzo dei fondi insieme a Francia e Germania» ha ribadito Nicastro. Con l'auspicio poi che «la Commissione europea mantenga la promessa di raddoppiare gli stanziamenti per il prossimo settennato per avere risultati concreti sui partecipanti». E rendere il programma sempre più inclusivo. Da segnalare è infatti che sono cresciuti i progetti che coinvolgono soggetti con disabilità (più 27,6% rispetto al 2018) e chi ha minori opportunità economico-sociali (più 260%). Con un incremento anche di quelli per il Sud e le Isole (più 53,8%).

Si tratta di esperienze che contribuiscono «allo sviluppo ed al miglioramento delle cosiddette soft skills, ossia delle capacità comunicative, relazionali, di adattamento a vivere e lavorare in ambienti multiculturali che risultano essere strategiche in un mondo sempre più globalizzato ed interconnesso» ha proseguito Nicastro. E i partecipanti rispondono con entusiamo tanto che dall'analisi condotta su 2.795 studenti e 696 docenti e formatori sugli effetti della partecipazione alla mobilità, emerge che il 77% dei giovani ritiene di aver ottenuto benefici sia personali che professionali. «I vantaggi si vedranno nell’arco dei prossimi anni: nuove generazioni di cittadini che saranno a loro agio con le lingue straniere, con culture diverse e con nuove opportunità lavorative che sono poi il vero pilastro dell’Unione Europea».

Capire il programma e accedere ai fondi non è però così automatico, per cui diventa imprescindibile informarsi su come procedere. Dal 14 al 18 ottobre l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Inapp organizzerà una serie di eventi in cui saranno raccontate testimonianze di alcuni studenti coinvolti in iniziative finanziate dal programma e saranno tenuti seminari sulla progettazione (qui il programma). E ad apertura della settimana dedicata alla formazione professionale si tiene proprio oggi
14 ottobre a Roma presso l'Inapp una conferenza dal titolo 'L'impatto del programma Erasmus+ sulla Vet: le indagini, i risultati e le buone pratiche'.

Ilaria Mariotti

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