L'ex ministro Cesare Damiano: «Priorità alla totalizzazione dei contributi per lavoratori precari»

Andrea Curiat

Andrea Curiat

Scritto il 06 Nov 2011 in Interviste

«La questione dei contributi silenti è particolarmente delicata ed è determinante per l’applicazione di giuste regole pensionistiche. Ritengo che sia necessario affrontare prima di tutto la questione delle totalizzazioni: deve essere un impegno prioritario. Non è giusto che i giovani siano doppiamente penalizzati dal sistema contributivo, che calcola la prestazione pensionistica sulla base dei contributi dell’intera vita lavorativa, mentre al tempo stesso rischia di escluderne una parte consistente». È quanto afferma Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione lavoro, già ministro del Lavoro nel secondo governo Prodi.stage

Onorevole, in cosa consiste in sintesi la vostra proposta per rivedere il meccanismo della totalizzazione?
La nostra proposta è di abbassare sino ad un giorno l’attuale soglia dei tre anni al di sotto della quale i contributi non possono essere totalizzati. Io stesso avevo ridotto tale soglia da sei a tre anni quando ero ministro; ora è il momento di fare un passo in più.
Perché la soglia non era stata eliminata del tutto in prima battuta?
Il problema è che un provvedimento simile rappresenta un costo. C’è una regola che stabilisce che qualsiasi avanzo va a copertura del debito, e questo vale anche per l’Inps. Redistribuire l’avanzo sotto forma di pensione viene computato come un costo. All’epoca ne abbiamo sostenuto una parte. Ora l’innovazione della normativa dovrà superare questo scoglio.
Oggi l’attenzione principale del governo è rivolta ai tagli sulle spese e attenzione al deficit. Un cattivo tempismo per la proposta di legge?
Come Partito Democratico in commissione lavoro siamo riusciti a portare la questione all’ordine del giorno. Chiaramente non è detto che la proposta verrà approvata. Ma un passetto in avanti l’abbiamo fatto.
Cosa pensa delle altre proposte di legge sui contributi silenti?
Distinguerei il discorso sulla totalizzazione da quello più ampio e molto più complesso dei contributi silenti. Il rischio è che accorpando le due questioni l’intera proposta di legge venga bocciata. Meglio procedere per gradi piuttosto che vedere la proposta respinta in toto. Questa è la strada che abbiamo deciso di intraprendere.

di Andrea Curiat

 

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