Tirocini: crollano in alberghi e ristoranti, reggono negli uffici pubblici e nella sanità

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 02 Ott 2020 in Notizie

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Nei primi sei mesi del 2020 i tirocini si sono dimezzati rispetto allo stesso periodo del 2019: 185.152 sono quelli partiti tra gennaio e giugno dell'anno scorso, solo 96.376 quest'anno. La botta più forte, dal punto di vista economico, il Covid l’ha data al settore dei trasporti e del turismo. Non sorprende quindi che anche i dati inediti sul crollo degli stage, che la Repubblica degli Stagisti ha potuto raccogliere dal ministero del Lavoro, lo confermino: il settore di attività dove si è registrato il maggior calo percentuale del numero di tirocini nei primi sei mesi del 2020 è stato proprio quello ricettivo, e cioè alberghi e ristoranti. Un settore che ovviamente va inteso in senso esteso, e che dunque comprende anche ostelli, campeggi, villaggi turistici, bar, gelaterie, mense. Qui tra gennaio e giugno di quest’anno sono stati attivati solo poco più di 8mila stage extracurricolari (gli unici che vengono conteggiati), il 62% in meno rispetto agli oltre 21mila dell’anno scorso.

A poca distanza l’agricoltura: in questo settore, che include anche gli allevamenti di animali e le attività legate a boschi e foreste, i tirocini sono stati 1.450 contro i 3.377 dello stesso periodo dell’anno scorso: dunque meno 57%.

stage lavoro laboratorio analisiAll’estremo opposto c’è il settore Pubblica amministrazione, istruzione e sanità: qui la diminuzione è stata molto più contenuta, solo del 38%, che in cifre significa poco meno di 14mila tirocini avviati contro gli oltre 22mila del 2019. Forse anche perché in questo settore ci sono ospedali e i laboratori di analisi cliniche: luoghi di lavoro che con il Coronavirus si sono trovati più che mai in prima linea.

Un po’ a sorpresa, anche il settore delle Costruzioni non sembra aver risentito più di tanto della situazione: il calo registrato è soltanto del 39%, con 4.078 tirocini attivati tra gennaio e giugno 20210 a fronte dei 6.704 del 2019.

Per tutti gli altri settori la diminuzione è all’incirca della metà, in linea con la media (che è 48% in meno): in particolare il comparto Trasporti, comunicazioni, attività finanziarie e altri servizi alle imprese ha visto attivati 24.287 tirocini contro poco più di 44mila nel 2019, dunque un calo del 45%.

Stessa percentuale anche per le Attività svolte da famiglie e convivenze, ma qui i numeri sono davvero irrilevanti: solo 33 erano stati i tirocini attivati in questo settore nei primi sei mesi del 2019, ridotti a 18 nel primo semestre 2020.

Meno 48% sia per il settore Commercio e riparazioni sia per il settore Altri servizi pubblici, sociali e personali. In particolare, in negozi e officine sono partiti un po’ meno di 22mila tirocini, contro i quasi 42mila dell’anno scorso.

stage lavoro barIl settore “altri servizi pubblici, sociali e personali” è quello invece che comprende le proiezioni cinematografiche, la gestione di sale di spettacolo, le attività riguardanti i parchi di divertimento, le discoteche e sale da ballo; e poi ancora gli stadi, le piscine, i campi sportivi, i parrucchieri, i saloni di bellezza. Tutte attività che sono state chiuse ermeticamente durante il periodo di lockdown e che sono state sottoposte, al momento della riapertura, a pesanti limitazioni per prevenire il contagio. Non sorprende quindi che, a fronte degli oltre 12mila tirocini avviati in questo settore nel primo semestre dell’anno scorso, nel 2020 questo numero sia piombato a 6.402.

Infine, il dato sul settore dell’ “Industria in senso stretto”, cioè tutte le attività industriali escluse le costruzioni: il numero di tirocini è esattamente dimezzato, 16.481 nel 2020 contro 33.004 nel 2019.

L’ordine non cambia di molto considerando solo il secondo trimestre, dunque i tirocini attivati tra il 1° aprile – in pieno lockdown – e il 30 giugno di quest’anno: in tutto le esperienze formative “on the job” partite in questo periodo sono state solamente poco più di 27mila, il 73% in meno rispetto alle oltre 100mila dello stesso lasso di tempo dell'anno scorso.

Crollo totale per Alberghi e ristoranti (1.925 su 13.706, con un calo di ben tredici punti percentuali superiore alla già altissima media nazionale: meno 86%), per l’Industria in senso stretto, sopratutto a causa delle chiusure obbligatorie di gran parte delle attività (3.988 tirocini attivati contro i 17.096 del 2019, meno 77%), e per l’Agricoltura (495 su 2.025, meno 76%).

Pesanti cali nel numero dei tirocini anche per il settore Trasporti, comunicazioni, attività finanziarie e altri servizi alle imprese (5.891 tirocini contro i 22.255 dello stesso periodo del 2019, meno 74%) e per quello del Commercio e riparazioni (6.144 contro 23.143, meno 73%).

Al di sotto della media nazionale, con un meno 68%, vi è invece il settore Altri servizi pubblici, sociali e personali, con 2.249 avviamenti di tirocini a fronte dei 7.053 del secondo trimestre 2019; meno 66% per le Attività svolte da famiglie e convivenze (ma qui i numeri sono come detto microscopici, 6 tirocini contro 18).

Esattamente come nel caso dei dati riguardanti l’intero primo semestre, i due settori che hanno “patito” di meno dal punto di vista del numero di tirocini attivati, anche considerando solo il secondo trimestre 2020, sono quello delle Costruzioni, dove sono partiti 1.463 stage extracurricolari (solo il 60% in meno dei 3.641 del 2019) e poi quello della Pubblica amministrazione, istruzione e sanità – dove i tirocini sono stati 4.863 a fronte degli 11.496 dello stesso periodo del 2019, il che significa una diminuzione del 58%.

Questi dati sono significativi ma comunque ancora molto generici, perché le “macroaree” sono troppo estese: nello stesso raggruppamento possono in effetti esserci attività che si sono quasi fermate a causa del Covid, e altre attività che invece sono addirittura aumentate.




Le foto che corredano questo articolo sono tratte da Flickr in modalità Creative Commons, in particolare:
“Medical Laboratory”, foto di Ben Dracup
“Street Food”, foto di Tom Mrazek
“Serving Drinks”, foto di calltheambulance

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