Imparare a fare i manager con BIG: la competizione del Cfmt mette in palio un learning tour, borse di studio e corsi in digital learning

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 27 Set 2019 in Notizie

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Ancora pochi giorni – la data ultima è domenica 6 ottobre – per iscriversi alla seconda edizione di BIG, il “Business Intergenerational Game” promosso dal Centro di Formazione Management del Terziario che ha l’obiettivo di fondere l’esperienza dei manager con le competenze digitali dei giovani appassionati al mondo del business.

In pratica BIG è una simulazione della realtà aziendale, quest’anno dedicata al settore alberghiero: un business game che si svolge interamente su una piattaforma tecnologica. In palio ci sono delle borse di studio per i primi tre team classificati che vanno dai 3mila ai mille euro per ogni componente, e dei corsi in digital learning per tutti i partecipanti.

Si formano delle squadre composte da junior, i giovani che si iscrivono per partecipare, e da manager a cui viene assegnato un albergo in una situazione di crisi. A quel punto sta ai partecipanti cercare di ridare un buon posizionamento sul mercato agli hotel in questione. Lo scenario di partenza, quindi, è uguale per tutti. Poi ci sarà un mese di tempo, suddiviso in quattro round corrispondenti a quattro anni di gestione dell’azienda, in cui applicare strategie di business e ottenere il risultato sperato. 

«Siamo convinti che sia necessario coinvolgere i giovani, che altro non sono che i manager di domani, investendo concretamente su di loro»,
spiega Pietro Luigi Giacomon [nella foto], presidente di CFMT, rete aperta di manager, specialisti e professionisti. Nata da un’intuizione di Confcommercio e Manageritalia, oggi è composta da 22mila dirigenti e 8.200 aziende. «Proprio perché crediamo nei giovani abbiamo dato vita a BIG, un progetto con una doppia funzione: non sono solo i giovani a trarne beneficio, grazie a una sperimentazione diretta delle dinamiche del lavoro, ma anche i manager, che potranno avvalersi del naturale entusiasmo dei ragazzi e della loro dimestichezza con le nuove tecnologie». Senza dimenticare che «in azienda vince chi sa collaborare» e un progetto in cui dalla collaborazione si giunge al risultato è l’esempio migliore.

Possono partecipare al progetto tutti i giovani fino a 29 anni laureati o iscritti a un corso di laurea triennale o magistrale, o a ciclo unico, o iscritti a un master di primo o secondo livello il cui percorso di studi preveda lo sviluppo di competenze in  nove specifiche aree, indicate nel bando, che vanno dalla strategia e organizzazione aziendale fino al diritto d’impresa e all’economia del turismo.

L’iscrizione è aperta anche a manager – dirigenti, executive, professional e quadri – e imprenditori. Gli iscritti dovranno formare delle squadre per partecipare e queste dovranno essere composte da un minimo di quattro a un massimo di sei giovani a cui si aggiungono da un minimo di due a un massimo di tre manager. Lo staff di BIG controllerà l’esistenza dei requisiti richiesti e rivedrà la composizione delle squadre. Per iscriversi è necessario registrarsi sul sito seguendo la procedura per giovani, manager o squadre. Mentre per avere ulteriori informazioni si può chiamare lo 02 540 6311 o scrivere a big [chiocciola] cfmt.it.

Al momento gli iscritti sono 292, di cui 144 junior e 148 senior, e tre squadre già composte per un totale di 312 iscritti, con una partecipazione principalmente maschile: gli uomini sono un po’ più del doppio del numero di donne. Due anni fa – l’iniziativa ha cadenza biennale
gli iscritti erano stati 700, ma per ora lo staff CFMT non fa previsioni perché il pubblico dei giovani è alquanto imprevedibile.

Due anni fa a vincere è stata Big Minds
le squadre di BIG hanno ciascuna un nome proprio! una squadra di Bergamo che ha avuto l’opportunità di andare in visita per alcuni giorni nell’azienda Lego in Danimarca.

Tra i membri della squadra c’erano Giovanni Blini, oggi 29 anni, Nicolò Bilotta, 25, e Federica Testa, 24. Tutti erano venuti a conoscenza dell’opportunità grazie a un professore di un corso universitario. «È un’esperienza che dovrebbero fare tutti quelli a cavallo tra l’università e il mondo del lavoro, perché ti fa capire cosa significa lavorare con persone di età e calibro professionale diverso dal tuo», spiega Blini alla Repubblica degli Stagisti. Della stessa idea Bilotta, secondo il quale è stata «una delle esperienze più formative del mio intero percorso didattico. Mi ha permesso di distaccarmi dalla teoria e agire come un direttore di divisione, impartendo ordini, elaborando strategie e collaborare con le altre funzioni aziendali». Un progetto «entusiasmante e inaspettato» lo definisce Federica Testa. «Entusiasmante perché è stata la prima esperienza pratica di ciò che avevamo studiato all’università. Inaspettato perché non pensavamo di vincere. Per noi era importante mettersi alla prova con qualcosa molto vicino alla realtà. Tutto questo», spiega alla RdS «mi ha lasciato una maggior consapevolezza sul ruolo che svolgevo e su ciò che vorrei fare da “grande”».

«In quel gioco si devono fare delle scelte confrontandosi con persone della stessa età e poi proporre le proprie tesi ai dirigenti: una mini palestra di quello che potrebbe poi succedere una volta fuori nel mondo del lavoro», osserva ancora Blini, oggi marketing specialist nel reparto commerciale alla Schneider Electric.

In quanto vincitori, tutti e tre hanno avuto l’opportunità di andare per tre giorni in visita allo stabilimento Lego in Danimarca: «Di quel viaggio ciò che più mi ha colpito è stato il marketing attraverso l’esperienza», racconta Testa, che si è laureata a luglio di quest’anno e da poco è entrata nel mondo del lavoro. Bilotta, invece, della visita alla Lego «realtà aziendale internazionale e complessa» ricorda in particolare la sensazione di sentirsi a casa anche a chilometri di distanza visto che proprio questa azienda «incorpora l’idea di famiglia e del “per sempre giovani”».

Anche Giovanni Blini ricorda i tanti giovani presenti in azienda, alle prese proprio con il cambio generazionale e produttivo, ma la cosa più interessante «erano i momenti di briefing con un esperto che intervallavano queste giornate. Ci mostrava il raffronto teorico con quello che avevamo visto: un modo a mio parere molto efficace per imparare, che mescola esperienza con lezioni in aula». «Le spese di viaggio e alloggio sono state interamente coperte da CFMT», specifica Nicolò Bilotta, «e ogni giorno il coordinatore formativo, Roberto Panzarani, ci accompagnava durante le nostre visite guidandoci in inglese. Mentre i briefing si svolgevano nella hall dell’albergo ed erano in italiano».

Insomma un’esperienza più che positiva, che quest’anno si ripete e si concluderà il 12 dicembre a Milano con l’evento durante il quale saranno presentati gli output formativi e assegnati i riconoscimenti. Il learning tour per questa edizione è previsto in una capitale europea, non ancora annunciata. Tour, viaggio, alloggio e pasti saranno anche in questo caso interamente a carico di CFMT. Le prime tre squadre vincitrici riceveranno poi una borsa di studio rispettivamente di 3mila euro, per i primi classificati, 2mila, per i secondi, e mille, per i terzi, per ogni singolo junior componente del team. Saranno poi i giovani a decidere dove investire la borsa di studio. Ma CFMT pensa a tutti i partecipanti: ogni junior, infatti, potrà seguire corsi online in digital learning scegliendoli tra quelli proposti proprio dall’azienda.

Due anni fa
la  giuria chiamata a scegliere le squadre vincitrici era composta da Mauro Berruto, Ct della Nazionale maschile di Pallavolo 2010/2015 e amministratore delegato della Scuola Holden; Pier Luigi Celli, presidente Sensemakers, Andrea Latino, amministratore delegato di Leviathan; Raoul Nacamulli, professore di Organizzazione aziendale all’università di Milano-Bicocca; Cristina Tajani, assessora alle politiche del lavoro del Comune di Milano; Eleonora Voltolina, fondatrice e direttrice della Repubblica degli Stagisti; e Paolo Taverna, direttore di Assogiocattoli. CFMT sta proprio in questi giorni ultimando la composizione della nuova giuria, che dovrà selezionare i vincitori 2019.

 Marianna Lepore

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