665 stage da 1200 euro al mese alla Commissione UE, c’è tempo fino al 31 agosto per candidarsi

Giulio Monga

Giulio Monga

Scritto il 10 Ago 2018 in Notizie

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Fino al 31 agosto sono aperte le selezioni per i tirocini per laureati alla Commissione Europea. Come ogni anno, infatti, l’esecutivo europeo organizza – nell’ambito del programma Blue Book Traineeship – due sessioni di stage da cinque mesi ciascuna, rivolte a 1.300 laureati complessivamente. Le selezioni al momento aperte si riferiscono a 665 posizioni, ripartite tra posizioni nell’amministrazione o come interpreti/traduttori. È prassi della Commissione, infatti, accogliere gli stagisti per due diversi periodi ogni anno, a maggio e a ottobre. I tirocini possono avere luogo sia presso le sedi di Bruxelles e Lussemburgo sia presso le rappresentanze della Commissione dislocate in giro per l’Europa.

Le opportunità si rivolgono ai laureati di tutte le discipline, che vengono selezionati a seconda delle necessità e disponibilità. Aspetti interessanti ed apprezzati del Blue Book Program sono il fatto che non esistano limiti di età per potersi candidarsi e il rimborso spese di 1175 euro al mese garantito ai tirocinanti.

Gli italiani sono da molti anni i più "affezionati" estimatori del programma. La Repubblica degli Stagisti ha chiesto e ottenuto i dati specifici sulle candidature, perché il sito riporta solo quelli aggregati 2015-2017
quasi 100mila candidature, 98.589 per la precisione di cui poco meno di 10mila per posti da interprete e le altre per l’amministrazione, e senza dettagli sulle nazionalità dei candidati.

Dunque. Nel 2016 per 1.348 posti,
di cui 1.259 nell’amministrazione e 89 come interpreti/traduttori, sono arrivate alla Commissione 28.320 application – quasi 10mila per la sessione di marzo e oltre 18mila per quella di ottobre. Di queste, 19.869 provenivano da Paesi UE e 8.451 da Paesi extra UE. I candidati italiani sono stati nel 2016 quasi 5.700. Il che significa il 20% delle candidature totali; addirittura il 29%, se si contano solo le candidature da Paesi UE.

Situazione simile nel 2017. In questo caso i posti a disposizione erano 1.368, 86 per interpreti/traduttori e i restanti per gli uffici amministrativi. Le application sono state 29.695, con un'incidenza più significativa dell'anno precedente di candidati extra UE (13.411, quasi la metà del totale). I candidati italiani nel 2017 sono stati poco più di 4mila, rappresentando il 13,5% del totale, il 25% di tutte le candidature provenienti da Paesi UE.

Si tratta di un dato estremamente significativo, che denota la “fame” dei giovani laureati italiani per esperienze all'estero, molto probabilmente anche per il dettaglio del buon emolumento: stage pagati 1.200 euro al mese in Italia non se ne trovano, ahinoi, specialmente nelle istituzioni!

Ma un alto numero di candidature comporta più possibilità di essere selezionati?
Dalla Commissione spiegano che le posizioni sono ripartite tra i vari Stati membri UE a seconda della popolazione e del numero di candidature ricevute da ciascuno di essi. Di fatto, gli italiani hanno occupato 162 dei 1.348 posti banditi nel 2016 e 166 dei 1.368 posti banditi nel 2017: la percentuale di posti “riservati” agli italiani sembra dunque essere pari al 12%.

Per chi fosse interessato a qualche dettaglio anagrafico, la fascia d’età più rappresentata è quella tra i 25 e i 30 anni, con 59mila candidati negli ultimi due anni. Seguono gli over 30 con 23mila e, in fondo, i ragazzi tra 20 e 25 anni, che si fermano a poco più di 16mila. Tra i candidati interpreti, il 2,48% è stato selezionato, mentre i tirocinanti ammessi nell’amministrazione sono stati il 3,90%.


Ora qualche dettaglio sul processo di selezione. Si inizia con l’application attraverso il sito internet della Commissione, a cui è necessario registrarsi
. Prima di presentare la propria candidatura, gli aspiranti stagisti possono completare un questionario di dodici domande finalizzato a fornire una valutazione delle possibilità che ciascuno ha di superare la prima fase di screening.
Una volta creato il proprio account e, eventualmente, compilato il questionario di self-assessment, gli interessati dovranno quindi presentare la candidatura attraverso la loro pagina personale. Da notare come l’application debba essere per forza presentata in una delle tre lingue procedurali dell’UE: inglese, francese o tedesco.

In via preliminare il candidato deve indicare l’area di interesse per il tirocinio (se amministrativo o da interprete) e, quindi, la lingua procedurale scelta per l’application. Le prime informazioni personali richieste attengono ai pre-requisiti necessari per l’application, ossia una laurea (almeno triennale), una certificazione di livello C1 o C2 di una delle tre lingue lavorative UE e il non aver già lavorato o svolto stage presso altre istituzioni o agenzie europee.

Superato questo step, occorre inserire i propri dati anagrafici e di contatto prima di procedere con il caricamento delle informazioni relative al curriculum. Nello specifico, è richiesto di completare i campi relativi alla formazione universitaria già completata, ad eventuali seminari o corsi di durata superiore a quattro settimane, a programmi exchange/erasmus e a studi ancora in via di completamento. Per quanto riguarda le esperienze lavorative, bisogna indicarne tre al massimo, che abbiano avuto una durata superiore a 43 giorni. Tra le esperienze è possibile citare volontariato, attività nelle ONG o in partiti politici, tirocini con o senza compenso slegati dalla formazione universitaria.

Per quanto riguarda le proprie conoscenze linguistiche, ai cittadini UE è richiesta la conoscenza avanzata (C1 o C2) di una delle 24 lingue ufficiali dell’Unione e di una delle tre procedurali. Per i cittadini di stati terzi è sufficiente conoscerne una tra inglese, francese e tedesco. Alla successiva pagina skills è, invece, si devono indicare le proprie competenze informatiche, abilità comunicative ed organizzative (da descrivere in 250 parole) più eventuali paper o pubblicazioni rilevanti.

Nell’ultima pagina del form va inserita una breve lettera di motivazione.
Per i candidati a tirocini amministrativi la lunghezza massima dev'essere di mille caratteri, scritti nella lingua scelta all’inizio della procedura; bisogna inoltre scegliere tre sedi preferite per svolgere lo stage – direttorati generali, agenzie, servizi – e la propria area disciplinare di interesse, spiegando le motivazioni di tali scelte in duemila caratteri. I candidati per un tirocinio da interprete, invece, devono scrivere una lettera motivazionale nella propria lingua madre (che deve però essere una delle 24 lingue ufficiali UE).

Dopo il 31 agosto inizierà la fase di selezione vera e propria. I candidati che passeranno il primo screening saranno chiamati per dei colloqui conoscitivi.
È possibile che un candidato venga contattato da recruiter di più di un ufficio e, in quel caso, si seguiranno le preferenze espresse durante l’application. In questa fase il candidato dovrà fornire tutta la documentazione necessaria, ossia copia di un documento d’identità valido e il certificato di laurea, nonché dei documenti che siano in grado di provare quanto dichiarato nella compilazione del form per le candidature. L’esito positivo della candidatura si ha unicamente con l’offerta ufficiale, che può essere una sola per sessione di stage e che il candidato può anche decidere di rifiutare. Per i candidati selezionati i tirocini inizieranno dal 1° marzo 2019.

Giulio Monga

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