Categoria: Stagisti TV

Guai a chi vi chiede soldi in un'inserzione di lavoro: quinta puntata della videorubrica di Roberto Marabini dedicata a chi cerca un impiego

Trovare lo stage giusto significa anche cercarlo nella maniera giusta. Ma nel mare magnum delle offerte, dalle inserzioni sui giornali agli annunci in Rete, come si fa ad orientarsi e a scansare le fregature?  Per guidare i lettori anche su questo tortuoso cammino la Repubblica degli Stagisti ha stretto un'alleanza con Lavoratorio.it, testata online che si occupa proprio di annunci di lavoro e di stage, distillando in pillole video i concetti e le informazioni più importanti da sapere quando si legge un'inserzione e ci si candida. In questo nuovo video Roberto Marabini fa il punto sul tema, introdotto nella puntata precedente, delle inserzioni pericolose, che possono nascondere vere e proprie truffe. Prima di tutto, attenzione a chi chiamate:  «Una delle truffe più diffuse riguarda l’utilizzo di numeri telefonici o altri servizi telematici a pagamento», spiega il giornalista: «Di solito i truffatori pubblicano nelle inserzioni numeri di rete fissa assolutamente normali, che poi vengono reindirizzati a qualche servizio a pagamento». Accorgersene non è difficile perchè di solito si aziona una vocina automatica che informa del passaggio della telefonata: in questo caso il suggerimento è di troncare immediatamente la conversazione. Ma pochi euro sulla bolletta del telefono sono quisquilie di fronte a una casistica ben più grave: quella degli annunci in cui all'aspirante lavoratore viene chiesto di pagare. «E' vietato chiedere soldi in qualunque modo ad una persona in cerca di lavoro: la legge è semplice e tassativa» dice Marabini, e prosegue con una rassegna delle truffe più comuni: «Versamento di una somma anche simbolica per essere iscritti in una banca dati; versamento anticipato di cinquanta euro per iscriversi ad una cooperativa di lavoro; acquisto anticipato del materiale necessario per poter lavorare da casa propria; quota di partecipazione ad un corso che garantisce l’accesso ad un posto di lavoro: nessun corso potrà mai garantirlo; quota di iscrizione per poter partecipare a casting o concorsi nel mondo dello spettacolo...». La lista è lunga: ragazzi, tenete gli occhi aperti e fate tesoro dei consigli del direttore di Lavoratorio.Guarda le puntate precedenti:- prima puntata: Parte la videorubrica di Roberto Marabini: come orientarsi nella giungla degli annunci di lavoro e di stage- seconda puntata: Ragazzi, non rispondete agli annunci se non avete informazioni sufficienti sull'azienda- terza puntata: Attenzione agli annunci illegali: ecco come riconoscerli ed evitarli- quarta puntata: In un'inserzione si può celare una vera e propria truffa

In un'inserzione si può celare una vera e propria truffa: quarta puntata della videorubrica per orientarsi nel mare magnum delle offerte di lavoro e stage

Trovare lo stage giusto significa anche cercarlo nella maniera giusta. Ma nel mare magnum delle offerte, dalle inserzioni sui giornali agli annunci in Rete, come si fa ad orientarsi e a scansare le fregature?  Per guidare i lettori anche su questo tortuoso cammino la Repubblica degli Stagisti ha stretto un'alleanza con Lavoratorio.it, testata online che si occupa proprio di annunci di lavoro e di stage, distillando in pillole video i concetti e le informazioni più importanti da sapere quando si legge un'inserzione e ci si candida. In questa nuova puntata Roberto Marabini fa il punto sulle inserzioni pericolose. «Esiste un confine fra gli annunci più o meno “imperfetti” e le inserzioni che invece possiamo definire pericolose,  cioè quelle che nascondono vere e proprie truffe» esordisce il giornalista. Ed elenca cinque macrocategorie di annunci pericolosi, davanti ai quali bisognerebbe sempre drizzare le antenne: quelli in cui «non viene indicato o non è spiegato con chiarezza il settore di attività dell’azienda», o quelli in cui «il compito che sarà assegnato al lavoratore non viene indicato, o è indicato con parole senza senso». La terza macroarea comprende quelle inserzioni che contengono un numero di telefono fasullo, che «quando viene digitato viene reindirizzato ad un altro numero». Altro caso pericolosissimo, le inserzioni in cui «al lavoratore si richiede di versare una somma anticipata di denaro», e infine (ma questo lo si può scoprire, ahimé, solamente in una fase più avanzata), quelle in cui «la proposta concreta che viene fatta al lavoratore è diversa da quanto era scritto nell’inserzione».Tutti i consigli del direttore di Lavoratorio valgono sempre sia per chi cerca lavoro che per chi cerca stage.Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Aiutati che il web t'aiuta: Lavoratorio, annunci di lavoro e non solo- Parte la videorubrica di Roberto Marabini: come orientarsi nella giungla degli annunci di lavoro e di stage- «Ragazzi, non rispondete agli annunci se non avete informazioni sufficienti sull'azienda»: seconda puntata della videorubrica per orientarsi nel mare magnum delle offerte di lavoro e stage- «Attenzione agli annunci illegali: ecco come riconoscerli ed evitarli»: terza puntata della videorubrica per orientarsi nel mare magnum delle offerte di lavoro e stage

Stagisti TV - Lombardia 2010: spazio agli under 35

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«Attenzione agli annunci illegali: ecco come riconoscerli ed evitarli»: terza puntata della videorubrica per orientarsi nel mare magnum delle offerte di lavoro e stage

Trovare lo stage giusto significa anche cercarlo nella maniera giusta. Ma nel mare magnum delle offerte, dalle inserzioni sui giornali agli annunci in Rete, come si fa ad orientarsi e a scansare le fregature?  Per guidare i lettori anche su questo tortuoso cammino la Repubblica degli Stagisti ha stretto un'alleanza con Lavoratorio.it, testata online che si occupa proprio di annunci di lavoro e di stage, distillando in pillole video i concetti e le informazioni più importanti da sapere quando si legge un'inserzione e ci si candida. «Ancora oggi una grossa parte delle inserzioni pubblicate sui giornali e  su internet non rispetta le indicazioni di legge» esordisce Marabini in questa terza puntata: «In altre parole, è letteralmente illegale». Come mai? Perché «qualunque riferimento all’età, al sesso, alla razza, alle preferenze religiose e politiche dei candidati» sarebbe vietato in qualsiasi inserzione di lavoro, salvo il caso in cui sia «giustificato dalle specifiche caratteristiche di un lavoro o di un contratto. Ad esempio» spiega il direttore di Lavoratorio, «se il datore di lavoro intende applicare un contratto di apprendistato, può fare riferimento alla fascia di età prevista per l’apprendistato».Vietatissimi (in teoria) anche gli annunci anonimi: dovrebbe sempre «essere indicato il nome dell’azienda che intende assumere il candidato oppure dell’agenzia che ha pubblicato l’inserzione». Eppure i giornali e i siti web pullulano di annunci in cui il proponente resta un mistero: «Anche nel settore del mercato del lavoro, in Italia si fanno le leggi, ma alla fine nessuno controlla siano applicate».Infine Marabini ricorda un'altra violazione, meno conosciuta ma insidiosa:«Per le inserzioni pubblicate dalle agenzie per il lavoro è importante controllare che sia indicato il numero dell’autorizzazione che il Ministero del lavoro: se manca, l’annuncio è illegale». E il rischio di trovarsi di fronte a una truffa è consistente. Ma insomma, che fare di fronte alle inserzioni che contengono qualche profilo di irregolarità? Il direttore di Lavoratorio chiude suggerendo di «segnalare il problema direttamente all’autore dell’inserzione ed approfittarne per chiedere gentilmente le informazioni che non sono comprese nel testo dell’annuncio». Dalle risposte, ciascuno potrà decidere cosa fare.Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Aiutati che il web t'aiuta: Lavoratorio, annunci di lavoro e non solo- Parte la videorubrica di Roberto Marabini: come orientarsi nella giungla degli annunci di lavoro e di stage- «Ragazzi, non rispondete agli annunci se non avete informazioni sufficienti sull'azienda»: seconda puntata della videorubrica per orientarsi nel mare magnum delle offerte di lavoro e stage

«Ragazzi, non rispondete agli annunci se non avete informazioni sufficienti sull'azienda»: seconda puntata della videorubrica per orientarsi nel mare magnum delle offerte di lavoro e stage

Trovare lo stage giusto significa anche cercarlo nella maniera giusta. Ma nel mare magnum delle offerte, dalle inserzioni sui giornali agli annunci in Rete, come si fa ad orientarsi e a scansare le fregature?  Per guidare i lettori anche su questo tortuoso cammino la Repubblica degli Stagisti ha stretto un'alleanza con  Lavoratorio.it, testata online che si occupa proprio di annunci di lavoro e di stage, distillando in pillole video i concetti e le informazioni più importanti da sapere quando si legge un'inserzione e ci si candida. In questa seconda puntata Roberto Marabini, direttore di Lavoratorio.it, fa il punto della situazione sugli annunci e sull'opportunità di inviare il proprio cv. «Esistono strumenti che possono aiutarci a comprendere un annuncio di lavoro prima di decidere se inviare o meno la nostra candidatura» esordisce Marabini, suggerendo prima di tutto di «individuare la job description, cioè la concreta descrizione dell'attività che il lavoratore dovrà svolgere otto ore al giorno». Anche se subito dopo ammette: «Purtroppo nelle inserzioni italiane non c'è quasi mai: di solito c'è solo qualche scarna informazione sull'azienda e uno stupido elenco di requisiti». In primis bisogna scoprire tutto il possibile sull'azienda che ha pubblicato l'inserzione: «Talvolta troviamo dei giri di parole che sembrano spiegare chissà che cosa ma che in realtà non spiegano nulla: "azienda commerciale leader nel proprio settore cerca…". Mi fa piacere che sia leader, ma in cosa commercia? E in quale settore? Non si sa: non sono capaci di spiegarlo – o non ce lo vogliono dire». E mette in guardia: «Prima di inviare la candidatura dobbiamo sapere qualcosa di concreto sull'azienda. Partendo dal nome possiamo effettuare una ricerca su Internet, oppure possiamo chiedere gentilmente qualche informazione direttamente all'autore dell'inserzione o all'agenzia che gestisce la ricerca». E quali sono le informazioni indispensabili? Il settore specifico di attività, le dimensioni, il fatturato e il numero dei dipendenti. «Se non riusciamo a trovare queste informazioni, e nessuno ce le vuole dire, non sprechiamo tempo: lasciamo tassativamente perdere quell'annuncio».L'altra cosa fondamentale da chiarire prima di mandare il proprio cv è il contenuto concreto dell'attività lavorativa proposta, e le caratteristiche necessarie per svolgerla. Marabini suggerisce di essere onesti: «Un requisito ce l'abbiamo o non ce l'abbiamo?». E consiglia di inviare il cv soltanto se si possiedono tutti i requisiti richiesti nell'annuncio, quantomeno quelli indispensabili. In conclusione: «Quando siamo di fronte a una inserzione dobbiamo cercare di raccogliere tutte le informazioni possibili. Se queste informazioni non sono disponibili, o non ci sono chiare, fermiamoci. Nella migliore delle ipotesi l'invio della nostra candidatura sarebbe una perdita di tempo» chiude il direttore di Lavorario.it; nella peggiore «addirittura un autogol, che ci tufferebbe nella trappola di personaggi poco raccomandabili».Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Parte la videorubrica di Roberto Marabini: come orientarsi nella giungla degli annunci di lavoro e di stage- Aiutati che il web t'aiuta: Lavoratorio, annunci di lavoro e non solo

Parte la videorubrica di Roberto Marabini: come orientarsi nella giungla degli annunci di lavoro e di stage

Trovare lo stage giusto significa anche cercarlo nella maniera giusta. Ma nel mare magnum delle offerte, dalle inserzioni sui giornali agli annunci in Rete, come si fa ad orientarsi e a scansare le fregature? Per guidare i lettori anche su questo tortuoso cammino la Repubblica degli Stagisti ha stretto un'alleanza con Lavoratorio.it, testata online che si occupa proprio di annunci di lavoro e di stage.Il suo direttore, il giornalista Roberto Marabini, è un esperto in materia e ha tante dritte da dare: come capire se il proprio cv combacia con i requisiti richiesti da un determinato annuncio, in che modo riconoscere gli annunci illegali o truffaldini, cosa fare quando il nome dell'azienda non compare… La Repubblica degli Stagisti e Lavoratorio.it hanno deciso di partire da un saggio scritto qualche tempo fa da Marabini, l'Inserzione imperfetta, per distillare in pillole video i concetti e le informazioni più importanti da sapere quando si legge un'inserzione e ci si candida. Oggi si parte con la prima pillola "introduttiva": l'appuntamento poi sarà cadenzato ogni due settimane, su entrambi i siti contemporaneamente.La collaborazione tra la Repubblica degli Stagisti e Lavoratorio.it prosegue anche attraverso il Kit dello stagista, "l'ancora di salvezza dei giovani italiani" che racchiude in un piccolo banner interattivo tutte le ultime news e gli approfondimenti, i più recenti annunci di stage pubblicati dalle aziende che fanno parte del Bollino OK Stage, e in più le sezioni FAQ ed Help per gli stagisti in difficoltà. Da oggi Lavoratorio.it mette il kit a disposizione dei suoi lettori.Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Aiutati che il web t'aiuta: Lavoratorio, annunci di lavoro e non solo

Dibattito "Non è un paese per giovani!!!" con Alessandro Rosina ed Eleonora Voltolina - la diretta

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Seminario sugli stage della Repubblica degli Stagisti al Jobmeeting di Milano: il video

Nel corso del Jobmeeting di Milano, giovedì 3 dicembre al Palazzo delle Stelline, il direttore della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina ha tenuto il seminario «Stage, come scegliere quello giusto e davvero utile», facendo il punto sugli aspetti più importanti da tenere in considerazione per decidere se accettare o rifiutare una proposta di stage. Accanto a Voltolina, Marianna Fabiani dell'ufficio Risorse umane di JT International Italia, una delle aziende che hanno aderito all'iniziativa del Bollino OK Stage, prendendosi l'impegno di garantire un trattamento "speciale" ai giovani sulla base dei principi espressi nella Carta dei diritti dello stagista. La giornata è stato trasmessa in diretta sul portale Blogosfere: ecco il video del seminario sugli stage. «Il primissimo consiglio è sapere cosa si cerca in uno stage» dice Eleonora Voltolina: «Se si cerca espressamente un lavoro attraverso lo stage, allora è bene rifiutare tutti quelli che sono dichiaratamente "non a scopo di assunzione". Infatti ci sono delle aziende e la maggior parte degli enti pubblici che dicono chiaramente "dopo questo stage ci sarà solo una stretta di mano"»: possono andar bene per chi è interessato a uno stage puramente formativo, ma non per chi nello stage cerca un canale di ingresso nel mondo del lavoro. Poi Voltolina affronta un aspetto problematico: la possibilità rifiutare le offerte di stage non pienamente convincenti. «C'è un proverbio che dice "Piuttosto che niente, meglio piuttosto": ma non è così» ammonisce «Non è obbligatorio accettare una proposta di stage, magari solo per allungare il proprio curriculum. Anzi, è preferibile rifiutare un'offerta che non convince pienamente, e prendersi qualche settimana o qualche mese in più per trovarne una davvero utile per il proprio futuro professionale, magari nel settore che in cui interesserebbe lavorare». Saper scegliere è fondamentale anche per evitare di restare delusi: «Alcuni lettori scrivono alla Repubblica degli Stagisti perché sono frustrati da uno stage: però poi approfondendo si scopre che fin dal principio non erano convinti, e che hanno accettato sperando che si rivelasse migliore del previsto. Questo non accade praticamente mai, inutile farsi illusioni: quindi mai accettare uno stage al ribasso pensando "Beh, forse andrà meglio di quello che dicono": perché non sarà così». Il secondo aspetto importante secondo Eleonora Voltolina è l'informazione: sapere cosa è uno stage e conoscere la normativa che lo regolamenta. «Il nostro obiettivo è far sì che lo stage sia sempre meno un'incognita per i giovani: pensiamo che se le aziende chiedono il cv ai ragazzi, allora è anche giusto che i ragazzi chiedano il cv alle aziende». Diffidando di quelle che non sono disponibili a darlo: «La diffidenza dev'essere direttamente proporzionale al grado di opacità dell'offerta che vi trovate di fronte: più le aziende nascondono il loro nome, la posizione per la quale vi chiamano a colloquio, le mansioni che vi affideranno, e rimandano tutto al "Ma venga e poi ne parliamo", più la guardia deve alzarsi. Se invece un'azienda si rende trasparente e, come fanno quelle sul nostro sito, dice chiaramente quanti dipendenti ha, quanti stagisti ospita, quando dà agli stagisti, qual è la percentuale di assunzione dopo lo stage, quindi dà ai ragazzi elementi concreti per valutare se mandare il proprio cv o no, questo è un buon modo di dialogare». Per concludere il suo intervento, il direttore della Repubblica degli Stagisti presenta l'iniziativa principale del sito, il Bollino OK Stage: «Incentiviamo le aziende a fare un utilizzo virtuoso dello strumento dello stage. La normativa prevede davvero pochi paletti, sostanzialmente soltanto una durata massima per gli stage - praticamente mai superiore a 12 mesi - e un limite al numero degli stagisti per ciascuna azienda. Noi chiediamo alle imprese che vogliono entrare a far parte del Bollino un "surplus" di impegno rispetto agli stagisti, assicurando di dare un rimborso spese non inferiore a 250 euro al mese per studenti e diplomati e a 500 euro al mese per laureati, di non far durare gli stage più di 6 mesi se non in casi eccezionali, di non utilizzare lo strumento della proroga, di assumere almeno uno stagista su tre al termine dello stage». Marianna Fabiani, 29 anni, dal giugno del 2007 lavora nel dipartimento Risorse umane di JT International Italia, una delle aziende che fanno parte del Bollino OK Stage: «Noi vediamo lo stage come una valutazione reciproca, quindi non solo noi valutiamo le persone in stage ma vogliamo anche che gli stagisti capiscano se gli piace lavorare da noi. Prendiamo sia studenti universitari sia neolaureati, e non adottiamo la politica dello "stagista con esperienza": inquadriamo in stage solo persone che non hanno mai lavorato, o che hanno davvero esperienze lavorative molto molto limitate». JT ospita pochi stagisti, in media 3 ogni anno: «Non ci serve qualcuno che venga a fare le fotocopie: vogliamo offrire un preciso percorso formativo con precise attività da svolgere. Non che la persona in stage abbia delle responsabilità: però può dare un supporto operativo notevole. Il periodo di stage va dai 3 ai 6 mesi, e tendiamo a non fare proroghe: per noi il progetto di stage ha un tempo e il tempo dev'essere quello». JT ha elaborato una policy aziendale ad hoc per gli stage, che prevede un rimborso spese differenziato a seconda del titolo di studio: «A chi ha un master diamo 750 euro al mese; a chi ha una laurea di secondo livello 650 euro, e a chi ha una laurea di primo livello 500 euro. In più per tutti ci sono i ticket restaurant da 8 euro al giorno. La persona in stage accede a tutto il materiale aziendale, a meno che non sia riservato; ha il suo computer, la sua email e tutto quello che gli può servire per il periodo di stage. L'anno scorso abbiamo registrato il 90% di stage trasformati in contratto a tempo indeterminato».

Qualche consiglio ai giovani della Repubblica degli Stagisti: come si fa a scegliere bene uno stage

Scegliere lo stage giusto è il primo, importantissimo passo per iniziare la transizione dal mondo della formazione al mondo del lavoro. Le insidie però sono dietro l'angolo: tante occasioni che sulla carta sembrano appetibili si rivelano poi delle perdite di tempo o addirittura, nei casi peggiori, dei lavori mascherati da stage. Su invito del Blog Lavoro di Leiweb, spazio per informarsi, confrontarsi e esprimersi sui temi inerenti il lavoro –  al femminile e non –  coordinato dalla giornalista Luisa Adani, la Repubblica degli Stagisti ha riassunto in un breve video alcuni consigli agli stagisti (o aspiranti tali), partendo naturalmente dai principi della Carta dei diritti dello stagista e dall'iniziativa del Bollino OK Stage.

Michel Martone, la freccetta della settimana: «Etica o economia, da che parte stiamo?»

Prosegue la collaborazione della Repubblica degli Stagisti con il social magazine Dillinger. Ecco la nuova puntata di «Freccette», la videorubrica di Michel Martone, docente di Diritto del lavoro all'università di Teramo e alla Luiss di Roma. Questa settimana il professore parla del connubio tra etica ed economia, e si chiede: «Come abbiamo potuto accettare che il mondo finisse sull'orlo del baratro dopo dieci anni in cui le retribuzioni dei top manager erano mille volte superiori a quelle dei singoli lavoratori, e il lavoro di chi stava seduto alla scrivania a fare speculazioni finanziarie veniva retribuito fino a 500 volte quello che valeva quello delle persone che lavorano col sudore della fronte?». E invita queste persone ad essere meno avide e a tornare a lavorare davvero. Per saperne di più, vedi anche:- Aiutati che il web t'aiuta: Dillinger, un sito per i giovani che hanno voglia di cambiamento- Michel Martone, la freccetta della settimana: «Oltre l’emergenza, vogliamo un paese normale»- Michel Martone: ecco cosa penso degli stage- Videointervista a Michel Martone: welfare dei privati, cos'è e a cosa serve