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Un chiarimento sul mio percorso formativo da intimissimi

8 anni, 6 mesi fa di Isel Tomaselli

Ciao a tutti !
Volevo chiedere dei chiarimenti per quanto riguarda il mio stage .
Ho 19 anni e mi sono diplomata a giugno ad un liceo , volevo continuare gli studi all'università , ma non avevo ben chiaro cosa fare e quello di cui ero sicura mi ha scartata al test di ingresso . Così ho deciso di prendermi un anno e riflettere , ma mettendo in chiaro a me stessa che a settembre del prossimo anno vado all'università .
Ho cercato un lavoro che non mi occupasse tanto tempo ( per lo più il sabato sera e la domenica ) e mi hanno proposto quello che pensavo fosse un'ottima occasione : uno stage ( percorso formativo ) da intimissimi, che tiene chiuso la domenica , fa orari normalissimi di un negozio , 3 ore di pausa pranzo , sabato libero , a dieci minuti a piedi da casa , 40 ore settimanali, fino a gennaio ( più o meno 4 mesi ) . Allorché sono stata contenta di ciò che avevo trovato ..
Ora, io so che in quanto stagista non ho alcun dovere a dire perché e come mi assento da un ora o mezz'ora da lavoro ma essendo di mio molto scrupolosa ho paura che la titolare mi faccia rogne .
Inoltre vedo le mie " colleghe " che si pendono un sacco di privilegi uscendo mezz'ora prima il sabato o chiedendo delle ore per frivolezze , hanno il giorno libero alla settimana .. Tutto ciò un tirocinante non dovrebbe averlo , ma se supponiamo che io un giorno ho un impegno è decido di prendermi una giornata , posso farlo ? O mi viene sottratto dalla " paga "? Inoltre il titolare può chiedermi di specificare le mie richieste o è un mio diritto non dirgliele ?
Inoltre , cosa ne pensate di questo contratto ?

Redazione_RdS

8 anni, 6 mesi fa

Cara Isel,
cominciamo dall'ultima domanda che poni, e cioè cosa ne pensiamo di questo tirocinio. Ci siamo occupati in passato di questa tipologia di stage ormai piuttosto diffusi, quelli cioè nei negozi di abbigliamento o altro (leggi per esempio qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/stagisti-da-zara). Come scrivemmo all'epoca - e lo ribadiamo tuttora - non ci pare opportuno che in catene di abbigliamento come Intimissimi per essere assunte come commesse (ammesso che la finalità dello stage sia un successivo contratto di lavoro) si passi per uno stage. Spesso è solo un bieco escamotage per sottopagare il personale, visto che per impratichirsi con la vendita basterebbe qualche settimana di pratica e non uno stage con tanto di progetto formativo. Questo in primis.
Quanto alle altre due questioni, e cioè se sei costretta a rispettare pedissequamente gli orari del negozio e se il titolare ha diritto a sottrarti per questo una parte della paga, la risposta non è purtroppo univoca. Funziona soprattutto in base al buon senso. E cioè: se sei interessata a un eventuale futuro inserimento lavorativo, la cosa migliore è come ovvio farsi vedere il più motivata possibile. E in questo senso chiedere permessi per uscire prima - a meno che tu non abbia qualche impegno davvero improrogabile - non è proprio il massimo. Anche perché la titolare potrebbe - niente lo vieta dal punto di vista legislativo - decidere di sottrarti dalla paga le ore o le giornate perse. Lo spieghiamo anche nella nostra guida Best stage, che trovi qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/best-stage-2015-ai-blocchi-di-partenza.
Lo stage non è un contratto di lavoro, ma un percorso di formazione, e il rimborso spese non funziona come uno stipendio. Di qui che la tua responsabile possa decidere di decurtare l'indennità in base alle tue assenze.
Speriamo di esserti stati utili e un caro saluto

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